Termini e definizioni
Princìpi di base dei processi trattati
Sensibilità relativa di differenti microrganismi ai diversi processi
Limiti dei processi
Pulizia
Rimozione di materiale organico dalla strumentazione e dalle attrezzature: sciacquare l’oggetto con acqua fredda applicare il detergente e rimuovere meccanicamente il materiale organico risciacquare l’oggetto con acqua tiepida asciugare l’oggetto prima di eseguire la disinfezione/sterilizzazione.
Decontaminazione: abbattimento della carica microbica esponendo all’azione di agenti disnfettantio sterilizzanti “articoli” non precedentemente detersi.
Disinfezione
Sterilizzazione
Detersione (I livello) – Pulizia: rimozione meccanica dello sporco con o senza detergente, che comporta l’allontanamento meccanico di una discreta percentuale di microbi.
Disinfezione di basso livello (II livello): uccisione della maggior parte dei batteri, funghi e virus, non è affidabile contro microrganismi particolarmente risistenti (M. Tubercolosis) ed è inattiva contro le spore.
Disinfezione di medio livello (III livello): uccisione di tutti i batteri in forma vegetariana (compreso M. Tubercolosis). la maggior parte di funghi e virus; inattiva contro le spore.
Disinfezione di alto livello (IV livello): uccisione di tutti i microrganismi comprese un certo umero di spore (residuo inevitabile).
Sterilizzazione (V livello): uccisione di tutti i microrganismi comprese le spore.
Presidi non critici
Presidi semi critici
Presidi critici
Metodi chimici
La scelta della procedura di disinfezione e del tipo di disinfettante da utilizzare dipende da numerosi fattori:
Principali caratteristiche
In linea con le linee guida di organizzazioni ufficiali note in campo internazionale (es. CDC, APIC, HIS…)
Ampio spettro d’azione.
Elevato potere battericida.
Rapida azione e lunga persistenza.
Attività anche in presenza di sostanze organiche.
Buon potere di penetrazione e stabilità chimica.
Atossicità per l’uomo alle concentrazioni d’uso.
Non macchiante e non corrosivo.
Costo contenuto.
Facile manegevolezza.
Disinfezione di substrati da impiegare sul paziente: tossicità ridotta, efficacia alta, facilità di rimozione dal substrato.
Disinfezione di substrati utilizzati: azione rapida, basso costo.
Disinfezione di rifiuti: bassa tossicità ambientale, azione residua, basso costo.
Disinfezione/sanificazione ambientale: azione rapida, basso costo, azione residua, ridotta tensione di vapore.
Antisepsi: bassa tossicità (esposiz. breve o lunghe), efficacia alta, azione residua, scarso potere colorante.
1. Inerenti il disinfettante (disinfezione bassa, media, alta)
2. Inerenti il substrato
3. Inerenti i microrganismi
1. Spettro d’azione
2. Efficacia
3. Effetti dannosi o indesiderati
4. Compatibilità col substrato
Può interessare sia il prodotto sigillato che le soluzioni d’uso.
Più frequentemente le soluzioni acquose.
Più frequentemente i composti a bassa efficacia.
Specie maggiormente responsabile: PSEUDOMONAS.
Causa principale: mancata osservanza norme.
igieniche
La disinfezione deve essere preceduta da una accurata detersione.
Il prodotto deve essere mantenuto nel contenitore originale.
I disinfettanti usati in modo improprio possono determinare effetti collaterali.
Aperta la confezione scrivere la data di apertura.
Obiettivo:
Far precedere la pulizia.
Rispettare modalità di contatto (tempi,temperatura…).
Tener conto della compatibilità.
Usare contenitori di piccole dimensioni.
Usare acqua sterile per le diluizioni.
Etichettare flaconi (nome, scadenza, concentraz, etc.).
Evitare travasi, tappare ermeticamente prima e dopo l’uso, non immergere oggetti, non immettere ovatta a contatto diretto.
La buona riuscita della disinfezione dipende da:
Aldeidi
Formaldeide e glutaraldeide sono dotate di rilevante attività disinfettante.
Alchilazione dei gruppi polari funzionali (amminici, idrossilici, fenolici) delle proteine.
Formaldeide
37% (formalina), come sterilizzante: preserva campioni biologici e preparazione di vaccini 3-8%, come disinfettante.
Irrita le mucose, cancerogeno, forte odore.
Aldeidi
Glutaraldeide 2% (Cydex).
Battericida, tubercolicida, fungicida, virucida (10 minuti) sporicida (3 – 10 ore).
Meno irritante e più efficace della formaldeide.
Disinfezione strumentazione ospedaliera.
Agenti ossidanti
Perossido d’idrogeno (H2O2), acido peracetico.
Formazione di radicali ossidrilici (OH•) in grado di ossidare sistemi enzimatici “critici” per il microrganismo.
Battericidi, fungicidi, virucidi, sporicidi.
Acido peracetico (come sterilizzante di strumentazione e matrici alimentari):
Alcooli
Etanolo, isopropanolo (60-85%).
Danneggiano membrana citoplasmatica: denaturazione (coagulazione) delle proteine solubilizzazione dei lipidi.
Battericidi, fungicidi, tubercolicidi, virucidi.
Attività influenzata dalla presenza di materiale organico.
Isopropanolo più efficace dell’etanolo.
Antisettici (non per ferite aperte).
Disinfettanti (sol. acquosa): superfici ben ventilate e lontane da fiamme.
1. Igiene
2. Contaminazione biologica degli alimenti: i microrganismi
3. Contaminazione biologica degli alimenti
4. Epidemiologia e profilassi delle tossinfezioni alimentari
5. Deterioramento degli alimenti
6. Evoluzione storica dei sistemi di conservazione
7. Conservazione degli alimenti - parte prima
8. Conservazione degli alimenti - parte seconda
9. Disinfezione e sterilizzazione
10. La sanitizzazione nell’industria alimentare. Obiettivi - sequenze operative prodotti chimici idonei
11. Infestazione
12. Gli insetti
13. Monitoraggio nelle materie prime
14. Derattizzazione
15. Legislazione sulla sicurezza alimentare. Nuova normativa igienico-sanitaria
16. Legislazione sull'igiene degli alimenti. La nuova normativa