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Teresa Cirillo » 12.Gli insetti


Le formiche

Le formiche vengono attratte essenzialmente dalle sostanze zuccherine, pur non trascurando alimenti di altra natura; si possono osservare in lunghe file su pavimenti e pareti di locali, ove penetrano attraverso porte e finestre, spesso sfruttando le più minute fessure. Spesso vivono in nidi, in genere nel terreno, anche a grande profondità all’esterno degli edifici; molte volte, però, riescono ad attrezzare a loro dimora intercapedini di pareti, canalizzazioni di cavi e tubi; da qui fuoriescono gli individui sterili (le “operaie”) con il compito di provvedere all’alimentazione della colonia, lasciando all’interno del nido, estremamente difficile da raggiungere, la regina, costantemente impegnata nell’ovodeposizione e quindi nell’incremento della colonia. Le femmine fertili, in tarda primavera-estate, sciamano per costituire nuove colonie: in tale epoca sono provviste di ali, che perderanno subito dopo l’accoppiamento.

Le formiche

La notevole prolificità e l’abitudine di passare facilmente da un ambiente inquinato ad uno immune, rende questi insetti, in presenza di forti infestazioni, potenziali trasmettitori di malattie anche per l’uomo.

Non sono da considerare pericolose per le loro occasionali punture ma la loro presenza può diventare un problema nel caso di forti infestazioni per i danni arrecati negli stabilimenti alimentari sia per il possibile rischio del ritrovamento di spoglie morte sia per il possibile trasporto di microrganismi patogeni.

I coleotteri

Con le sue 350.000 specie, l’ordine dei Coleotteri e il più numeroso della classe degli Insetti e di qualunque altro ordine del regno animale. Circa il 40% delle specie di Insetti appartengono a questo ordine.

Il nome di Coleotteri deriva dalle parole greche koleos (fodero) e pteron (ala), perché le ali anteriori, fortemente ispessite, proteggono le ali posteriori e l’addome come un fodero.

Alcune specie hanno grande impatto sull’economia umana, perché danneggiano le colture (es. maggiolino, cetonia, dorifora), i manufatti (es. tarli) o gli alimenti. La maggior parte dei danni sono causati dalle larve.

Dermeste del lardo (dermestes lardarius)

Piccole dimensioni (6-10 mm).

Colore nero con una caratteristica fascia giallo-ocra maculata sulle elitre (ali anteriori).

Il ciclo biologico dura circa 2 mesi e si possono contare da 1 a 6 generazioni annuali.

Attacca numerose sostanze di origine animale quali lardo, insaccati, carne e pesce secco, mangimi zootecnici, formaggi stagionati, arachidi, biscotti, ecc…

Trogoderma (trogoderma granarium)

Piccole dimensioni (2-4 mm).

Di forma ovale e colore marrone scuro; il corpo è ricoperto di peli, con marcature trasversali di colore giallognolo e rosso scuro sulle ali anteriori.

L’intero ciclo di sviluppo è di 30 giorni a 32°C, circa 2 mesi a 25°C e un anno o più in condizioni sfavorevoli.

La larva può sopravvivere senza nutrirsi e a basse temperature per lungo tempo.

L’adulto non causa danni mentre la larva rappresenta un serio problema per le derrate immagazzinate, in particolare cereali in granella, noci e nocciole.

Gli uccelli

Il Colombo

Il sorprendente adattamento del colombo alla nicchia ecologica urbana ha permesso a questa specie di sopravvivere e riprodursi con grande successo nell’ambito di un ecosistema del tutto artificiale.
Le sovrappopolazioni di colombi possono, in alcuni casi, elevare il livello di rischio sanitario in maniera diretta, costituendo essi stessi fonte di patologie, e indiretta, albergando o richiamando altri parassiti vettori di patologie: in bibliografia sono riferiti 60 diversi agenti patogeni ospiti dei colombi e tra essi ve ne sono 7 la cui trasmissione all’uomo è certa.

Risulta quindi essenziale adottare misure volte ad impedire l’imbrattamento delle aree destinate alla preparazione o allo stoccaggio di alimenti, al fine di evitare la contaminazione di cibi ad opera di patogeni disseminati dai colombi (salmonellosi, campilobatteriosi, yersiniosi).

Il Gabbiano

Esistono diverse specie di gabbiani e solo poche sono considerate infestanti: il gabbiano reale e il gabbiano comune. Sono onnivori e vanno alla ricerca di cibo anche molto lontano dal luogo di nidificazione.

Per quanto il problema sia comunemente confinato alle zone costiere, si assiste sempre di più al reperimento di questi uccelli nelle zone urbane, specialmente in prossimità di discariche a cielo aperto.

Disinfestazione

Insieme di interventi tesi alla eliminazione di organismi parassiti detti infestanti.

Campi di applicazione: tutti quelli nei quali gli infestanti possono arrecare danno, e quindi:

  • produzioni agricole;
  • attività di trasformazione alimenti;
  • produzioni industriali;
  • settori civili;
  • infestazioni umane;
  • lotta ai vettori di malattia;
  • infestazioni animali.

Difesa

La difesa dagli infestanti è impostata su due principi:

  1. la prevenzione attraverso le azioni preventive di base e il monitoraggio;
  2. la lotta.

La prevenzione

Azioni preventive di base

Le azioni preventive di base hanno lo scopo di eliminare le fonti di attrazione degli insetti e dei roditori (residui di cibo, rifiuti, alimenti stoccati in maniera scorretta in dispense e magazzini) e i siti di penetrazione (fessure, ecc.); consistono in accorgimenti gestionali per non introdurre merci già infestate e accorgimenti strutturali per impedire che gli insetti si insedino in maniera definitiva.

Possono essere riferite sia alle aree interne che esterne.

Nelle aree interne

Gestione delle materie prime
Ispezionare accuratamente o meglio ancora privare subito dell’imballaggio, i contenitori delle merci in arrivo, onde evitare l’accidentale introduzione di agenti infestanti; eliminare subito dopo i residui degli imballaggi.

Stoccare le materie prime in modo corretto evitando l’accumulo di derrate alimentari o materiale vario a ridosso dei muri o a diretto contatto con il pavimento; le merci devono essere riposte su ripiani lontani da terra e scaffalature ( possibilmente di metallo e lisce; evitando i materiali legnosi perché possono nascondere e alimentare insetti nocivi).

Effettuare una corretta rotazione dei prodotti immagazzinati, raccogliere e trasportare in contenitori appositi la merce deteriorata.

Chiusura aperture verso l’esterno

  • Schermare le finestre apribili con zanzariere.
  • Utilizzare quando possibile porte a chiusura automatica o dotarle di sistemi antintrusione.

Manutenzione locali ed impianti

Mantenere integra la tinteggiatura dei muri e dei soffitti.

Ripristinare dove necessario pavimenti, rivestimenti, battiscopa e sigillare tutte le fessure ed intercapedini presenti nella struttura.

Evitare di creare intercapedini (es.: dietro pannelli, rivestimenti ecc.) o spazi inaccessibili alle pulizie e all’ispezione (es.: dietro i frigoriferi, sotto i lavelli, ecc.).

Eliminare le attrezzature e gli arredi non utilizzati che possano costituire ricettacolo per gli infestanti.

Pulire periodicamente filtri, grate, scarichi.

Accertarsi che gli scarichi nei pavimenti e nei bagni siano correttamente sifonati.

Nel caso in cui esistano controsoffittature, queste devono essere adeguatamente congiunte alle pareti dei locali onde facilitare le operazioni di pulizia ed evitare il rischio di annidamento di infestanti.

Corretto allontanamento scarti /rifiuti e acque reflue

Evitare lo stazionamento di imballaggi e di materiali inutilizzabili.

Chiudere i rifiuti in contenitori muniti di coperchio a comando a pedale.

Asportare frequentemente i rifiuti dagli ambienti di deposito e preparazione di alimenti.

Razionalizzazione pulizie

Evitare accumuli di prodotti di scarto e sudiciume sotto i macchinari e le attrezzature.

Smontare i macchinari per ispezionarli e lavarli con facilità.

Conservare stracci, scope e spazzoloni in appositi spazi e non a contatto con il pavimento.

Nelle aree esterne

Manutenzione e pulizia aree cortilizie

Garantire lo sfalcio dell’erba e ripulire le foglie secche.

Ripristinare crepe e fessurazioni in pavimentazioni e marciapiedi.

Garantire un corretto drenaggio del terreno e pulizie delle grondaie; per evitare così la formazione di pozze che attirano gli insetti e facilitano l’insediamento di roditori vicino ai fabbricati.

I tombini e gli scarichi esterni devono essere protetti da griglie per evitare l’ingresso dei roditori.

Mantenere il terreno libero dai rifiuti e dall’ingombro di materiali vari, spesso accatastati per lunghi periodi.

Pulire regolarmente i contenitori per i rifiuti assicurandosi che siano in buone condizioni e dotati di coperchi di chiusura.

Montoraggio

L’attività di monitoraggio si ricollega all’importanza di Informazioni per ottenere e sostenere un efficace gestione integrata degli insetti volanti.

Le informazioni per il monitoraggio facilitano la pianificazione e il dispiegamento di misure di Prevenzione ed Eliminazione per un controllo ottimizzato con una riduzione della dipendenza dai pesticidi.

Montoraggio

Il Monitoraggio degli infestanti si attua attraverso la sistematica regolare ispezione visiva di tutte le aree e locali dello stabilimento per verificare la presenza di insetti, ragnatele, topi e ratti o materiale rosicchiato, escrementi e altre tracce di animali.

Lo scopo delle ispezioni di routine è:

  • fare attenzione ad ogni aspetto igienico che possa essere migliorato per ridurre i potenziali problemi;
  • esaminare e fissare i punti permanenti di monitoraggio e sostituirli se necessario;
  • identificare e segnalare ogni evidente presenza di infestazione;
  • predisporre e intraprendere le azioni necessarie per l’eliminazione del problema.

Montoraggio

Alcuni infestanti, come ad esempio le blatte e i roditori, hanno abitudini notturne.

L’ispezione visiva dei locali potrebbe non essere sufficiente per rilevarne la presenza e diventa quindi opportuno l’utilizzo di trappole specifiche che consentano di rilevare l’eventuale passaggio degli infestanti.

L’utilizzo di trappole ha lo scopo, sia di identificare le diverse tipologie di specie infestanti, sia di quantificare i livelli delle infestazioni attraverso la misura del consumo di esche e la conta degli individui catturati.

Monitoraggio nei locali

Durante la visita ai locali da trattare occorre determinare il tipo e l’entità dell’infestazione, i nascondigli (fessure, aree nascoste vicino a pastorizzatori o altre zone in cui vi sia calore, ecc…) e le sorgenti di cibo delle blatte e identificare le possibili cause di propagazione dell’infestazione.

Altrettanto importante è il monitoraggio delle specie presenti, che può avvenire distribuendo un appropriato numero di trappole collanti in alcune aree dello stabilimento in cui possa essere ipotizzata la presenza. Da un’analisi degli individui catturati è possibile valutare le specie presenti e il loro numero approssimativo.

Monitoraggio nei locali

Tale monitoraggio si avvale dell’uso di differenti tipologie di trappole:

  • trappole cromotropiche;
  • trappole alimentari per insetti striscianti;
  • trappole alimentari per insetti volatori;
  • trappole a ferormoni;
  • trappole luminose (Radiazioni UV o luci gialle);
  • trappole multiazione;
  • mezzi acustici (amplificatori rumori da masticazione).

Monitoraggio nelle materie prime

Uso di trappole (probe) si tratta di scatole coniche munite di fori da immergere nella massa di granaglie contenute in silos o magazzini orizzontali. Possono essere usate da sole o con ferormoni adescanti.

Impiego di tecniche radiografiche applicabile alle granaglie ma anche a:

  • cereali;
  • leguminose;
  • arachidi;
  • grani di caffè;
  • biscotti;
  • paste alimentari;
  • cioccolato;
  • ortofrutticoli essiccati etc.
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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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