Nella restituzione dei dati di rilievo ci si riferisce a rappresentazioni:
A tal fine, le operazioni di prelievo delle misure devono necessariamente essere condotte:
Vengono dunque utilizzati strumenti di supporto al rilievo atti a garantire le condizioni di verticalità e orizzontalità.
Per il rilievo del dislivello tra due punti posti a quote diverse (fig. 1):
Prima di dare avvio alle operazioni di rilievo delle altezze è opportuno predisporre lo schizzo delle sezioni longitudinale e trasversale, facendo attenzione a far sì che il piano di sezione intercetti porte e finestre, scale e quant’altro possa restituire un alto numero di informazioni sullo spazio interno.
Le misure altimetriche devono essere sempre riferite ad un caposaldo metrico, inteso quale piano orizzontale a quota zero, rispetto al quale misurare le altezze dei punti, che possono trovarsi situati al di sopra o al di sotto di detto piano: nel primo caso, vengono rappresentati con il segno positivo, nel secondo, con il segno negativo.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1994)
Il riferimento verticale può essere costituito da un filo a piombo che costituisce la fondamentale a cui devono far capo tutte le distanze orizzontali delle varie sporgenze della facciata stessa.
Misurate tutte le distanze intercorrenti tra il filo a piombo e i punti che caratterizzano la facciata, si passa al prelievo delle misure verticali e cioè le soglie, gli architravi delle finestre, i marcapiani, le cornici, il cornicione di copertura, eventuali riseghe, ecc. La misurazione può essere effettuata direttamente sulla facciata, con un doppio decametro ben teso e disposto verticalmente; se le sporgenze della facciata non consentono questo tipo di misurazione, l’operazione va eseguita in corrispondenza del filo a piombo. In questo caso, i punti da rilevare situati sulla facciata vengono riportati orizzontalmente, con un regolo munito di livella, sul filo a piombo, dove possono essere misurati. Le misure verticali possono essere rilevate con il sistema delle misure progressive o con quello delle misure parziali, nel qual caso si ricorda che sarà indispensabile rilevare l’altezza complessiva dell’edificio, per avere un termine di controllo.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1994)
Per il rilievo dello spessore dei solai, si può procedere disponendo un regolo con livella sia sulla soglia di una finestra, sia sull’architrave della finestra sottostante; le misure che vanno dal regolo inferiore al soffitto e dal regolo superiore al pavimento, determinano la posizione del solaio. Con questo metodo, non solo è possibile posizionare il solaio rispetto alle finestre, ma conoscere anche lo spessore di esso e, inoltre, riferire la quota del pavimento al caposaldo, detraendo dalla quota della soglia della finestra la misura del parapetto della finestra.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1994)
Determinata la posizione dei solai, si passa al prelievo delle misure verticali interne, mentre le misure orizzontali sono già state valutate con il rilievo della pianta. Vanno anche rilevate le misure dell’altezza dal pavimento al soffitto, quella di porte e finestre, dei parapetti delle finestre e di tutti gli altri elementi architettonici presenti nell’ambiente.
Si fa coincidere il piano di riferimento orizzontale con un elemento architettonico con andamento orizzontale come ad esempio la zoccolatura.
Per il rilievo dei prospetti occorre predisporre come sempre uno schizzo congruente con l’oggetto di studio. A tal fine è opportuno preventivamente studiarne le geometrie, i rapporti proporzionali, la griglia di facciata, configurando una struttura grafica capace di accogliere le determinazioni metriche del manufatto.
La rappresentazione del prospetto consiste nel disegnarne gli elementi salienti in particolare:
Sullo schizzo occorre posizionare una fondamentale orizzontale di riferimento, che deve possibilmente essere la stessa utilizzata nelle sezioni. Una volta predisposta la struttura grafica si potrà procedere al rilievo delle singole parti.
In genere, il piano di riferimento sul quale è effettuata la proiezione del prospetto, viene disposto parallelamente alla facciata da rilevare. Vi sono, tuttavia, dei casi particolari, in cui il posizionamento del piano di riferimento crea non pochi problemi e ciò si verifica quando l’oggetto da rilevare non è contenuto in un unico piano verticale.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1994)
Per il rilievo delle volte si può procedere utilizzando il metodo della trilaterazione a partire da una base nota AB, oppure rilevandone il profilo per punti, riconducendo l’operazione al metodo per ascisse e ordinate.
Le misure fondamentali da rilevare sono:
Qualora la geometria non risultasse in modo evidente, sarà opportuno rilevare anche dei punti intermedi tra l’imposta e la chiave.
Gli strumenti da utilizzare sono:
(Immagini da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1998)
Rilievo di una volta a vela
Il rilievo può essere operato per ascisse e ordinate a partire dal rilievo delle altezze dei punti individuati in pianta sulla diagonale e sulla mezzeria.
Rilievo di una volta a botte
Il rilievo può essere operato per ascisse e ordinate a partire dal rilievo delle altezze dei punti individuati in pianta sulla mezzeria.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1998)
Rilievo di una volta a padiglione
Rilievo di una volta a padiglione. Il rilievo va operato per ascisse e ordinate a partire dal rilievo delle altezze dei punti individuati in pianta sulla mezzeria o sulla diagonale.
Rilievo di una volta a schifo o a specchio
Rilievo di una volta a schifo o a specchio. Il rilievo può essere operato per ascisse e ordinate a partire dal rilievo delle altezze dei punti individuati in pianta sulla mezzeria o in relazione a quelli maggiormente significativi ai fini del rilievo dell’intradosso.
(Da M. Docci, D. Maestri, Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Roma, 1998)
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De Toma G., Corso di Topografia, Zanichelli, Bologna, 2000.
Docci M., Maestri D., Manuale di rilevamento architettonico, Laterza, Roma, 1998.