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Antonella di Luggo » 20.Tematismi del rilievo: il rilievo dei materiali


Tematismi del rilievo: il rilievo dei materiali

“(…) Per comprendere e apprezzare un’opera di architettura è assolutamente necessario possedere una conoscenza diretta ed esatta dei materiali di cui è fatta, del loro peso, della loro rigidezza della loro coesione (…) ”

A. Shopenauer

Il materiale è parte della forma architettonica, è il ponte tra la struttura statica e l’immagine che un oggetto architettonico restituisce.

I materiali utilizzati detengono infatti nella morfologia della architettura un ruolo significativo in quanto concorrono alla struttura della forma il gioco dei colori, delle grane, del disegno del paramento murario, degli stucchi, degli intonaci, dei legni, dei metalli, dei vetri, delle ceramiche e dei diversi materiali che vengono impiegati in architettura.

Ha collaborato alla redazione di questa lezione l’arch. A. Paolillo.

I materiali: forma, struttura, superficie

Parlare di materiali quando si parla di architettura significa parlare della consistenza, della forma, della costruzione dell’architettura. I materiali infatti sono strettamente legati al sistema costruttivo e dunque alla struttura dell’architettura, ne costituiscono la forma e ne connotano l’aspetto più immediatamente visibile, la superficie. L’architettura dunque trova espressione concreta nei materiali di cui è composta.

Il rilievo di un’architettura non può dunque limitarsi al semplice dato dimensionale ma deve documentare la consistenza dell’architettura, documentando dunque i materiali di cui si compone e le relative tecniche costruttive.

M. Botta, Casa a Ligornetto

M. Botta, Casa a Ligornetto

D. Libeskind, Post Graduate Center della London Metropolitan University

D. Libeskind, Post Graduate Center della London Metropolitan University


Pietre naturali, pietre artificiali

Ai fini del rilievo materico di un’architettura è opportuno operare una prima fondamentale classificazione tra le pietre naturali e le pietre artificiali.

Le pietre naturali possono distinguersi in:

  • pietre da costruzione, per le proprietà e caratteristiche tecniche impiegata nelle costruzioni per elementi costruttivi e strutturali. Si possono ottenere solo elementi di modeste dimensioni, poco durevoli e non suscettibili di una perfetta lavorazione. La pietra da costruzione se priva di strati protettivi (intonaco o rivestimento) ha anche funzione decorativa;
  • pietre ornamentali (da taglio), per le proprietà e caratteristiche tecniche soono impiegate nei rivestimenti verticali e orizzontali con funzione decorativa ed estetica. Provengono da rocce che per caratteristiche di compattezza e lavorabilità possono essere ridotte in forme regolari di modeste dimensioni con elevato grado di finitura.

Con il termine pietre artificiali si intendono i prodotti lapidei artificiali, cioè tutte le forme di imitazione della pietra impiegati in architettura.

Le pietre naturali si dividono in:

  • rocce ignee;
  • rocce sedimentarie;
  • rocce metamorfiche.

Inoltre differiscono per: caratteristiche, trattamento e lavorazione.

Le pietre: classificazione

Rocce ignee: le rocce ignee sono formate dalla solidificazione del magma presente sotto la crosta terrestre. Il processo di solidificazione può avvenire in tempi brevi grazie alla fuoriuscita del magma dalla superficie terrestre attraverso i vulcani oppure in tempi lunghi all’interno della crosta terrestre. Le principali rocce ignee presenti nella crosta terrestre sono i graniti e i basalti, due qualità di roccia dalle origini molto diverse.

Rocce sedimentarie: le rocce sedimentarie sono formate dall’accumulo e dal consolidamento di materiali (detriti minerali, materiali organogeni o organici) depositati dall’azione dell’acqua , del vento o dei ghiacciai. La maggior parte delle rocce sedimentarie è caratterizzata da una disposizione in strati, tendenzialmente paralleli, che riflette le variazioni del regime di sedimentazione o della natura del materiale depositato.

Rocce metamorfiche: le rocce metamorfiche si formano per trasformazione di rocce preesistenti provocata da un aumento della temperatura o della pressione o di entrambe. La trasformazione implica la ricristallizzazione dei minerali presenti nella rocce, insieme alla formazione e crescita di nuovi minerali. I processi di formazione delle rocce metamorfiche avvengono tutti in profondità dove le condizioni di pressione e/o temperature sono molto diverse da quelle della superficie terrestre.


Rocce ignee


Rocce sedimentarie


Rocce metamorfiche


Le pietre: caratteristiche, trattamenti e lavorazioni

Caratteristiche delle pietre

  • massa specifica:
    • leggere (pomici);
    • medio pesanti (tufi);
    • pesanti (graniti);
    • molto pesanti (basalto);
  • massa di volume:
  • compattezza; coefficiente di porosità; assorbimento (ass acqua x capillarità); igroscopicità (umidità dall’atmosfera); permeabilità;
  • dilatazione termica; conducibilità termica (cons calore); refrattarietà (resistenza al fuoco); resistenza agli sbalzi termici;
  • resistenza all’urto, alla trazione, alla flessione, alla compressione; durezza; divisibilità; lavorabilità; segabilità;
  • lucidabilità; resistenza all’usura; colore; durabilità.

Trattamenti: orsatura; arrotatura; piombatura; pomiciatura; semi-lucidatura; lucidatura; sabbiatura; levigatura.

Lavorazioni: a grana grossa, spuntato; mezza fine, bocciardato grosso fine arrotatura.

I rivestimenti

Accanto alle pietre, per quanto riguarda i materiali presenti in facciata la gran parte degli edifici presenta un rivestimento in pasta con funzione di protezione dagli agenti atmosferici e come base per ulteriori trattamenti decorativi di finitura. L’intonaco è un impasto di malta ( legante + sabbia + acqua) il cui dosaggio varia in funzione delle prestazioni richieste e del tipo di finitura da realizzare. Il legante è miscelato a secco con la sabbia e successivamente si aggiunge acqua fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Le caratteristiche degli intonaci sono: aderenza al supporto; impermeabilità; assenza di fessurazioni.

Esso, oltre alla funzione protettiva, assume, talvolta, una funzione estetica. L’intonaco può essere formato da malta di calce o cemento, di gesso o altri materiali che formano un rivestimento compatto e sottile della muratura.

  • Per gli esterni = calce per muratura (calce idraulica e cemento) + sabbia (da evitare sabbia a granulometria sottile perché crea fessurazioni).
  • Per gli interni = si usa più legante perché richiede sabbia a granulometria sottile. Può essere realizzato con malte a base di gesso, sabbia e additivi oppure con scagliola e acqua.
Rullato fine; Rullato medio; Rullato grosso

Rullato fine; Rullato medio; Rullato grosso

Intonaco liscio; Intonaco ruvido; Intonaco graffiato

Intonaco liscio; Intonaco ruvido; Intonaco graffiato


Gli intonaci

Il primo strato a contatto con la muratura si chiama rinzaffo (o talvolta intonaco rustico o abbozzo); esso forma la struttura portante in aderenza alla muratura ed è resistente a sollecitazioni fisiche. Il secondo strato è definito, arricciatura ed ha la funzione di rifinire l’opera e di permettere l’applicazione di uno strato protettivo. L’ultimo strato ha generalmente due funzioni: proteggere l’intonaco e renderlo esteticamente gradevole. Nell’antichità quest’ultimo strato era solitamente realizzato con colorante, acqua e calce, mentre oggi vi sono numerose tipologie di pitture ed intonaci protettivi già rifiniti.

Le operazioni richieste per la realizzazione degli intonaci su di una superficie muraria sono:

  • pulitura;
  • raschiatura;
  • bagnatura;
  • intonaco rustico o grezzo 2 strati (rinzaffo e arricciatura);
  • finitura (intonaco liscio o graffiato, rigato etc.);
  • rasante (per lisciare omogeneizzare e ottimizzare l’assorbimento di superfici base prima di applicare il colore).
Strati di intonaco su muratura in laterizio forato

Strati di intonaco su muratura in laterizio forato

Posa dell’intonaco su parete interna

Posa dell'intonaco su parete interna


Il rilievo dei materiali

Tavola relativa al rilievo dei materiali e del colore

Tavola relativa al rilievo dei materiali e del colore

Tavola relativa al rilievo dei materiali

Tavola relativa al rilievo dei materiali


Il rilievo dei materiali (segue)

Tavole relative al rilievo del colore e dei materiali

Tavole relative al rilievo del colore e dei materiali


Il rilievo dei materiali (segue)


Il rilievo dei materiali (segue)

Il rilievo materico deve ovviamente tenere conto della struttura stessa del manufatto, ma può recare degli approfondimenti specifici relativi allo studio dei materiali presenti anche sui piani orizzontali in particolare riferito alle pavimentazioni interne ed esterne.

Per quanto riguarda le pavimentazioni esterne possiamo distinguere:

  • il lastricato;
  • il selciato;
  • l’ammattonato;
  • l’acciottolato.

Le pavimentazioni – il lastricato

Pavimentazione stradale ad elementi squadrati in pietra naturale o artificiale composta da lastre di forma quadrangolare disposte a filari regolari e paralleli, normali o inclinati rispetto all’asse stradale.

Pietre utilizzate: granito, porfido, sienite, diorite, basalto, trachite.

Caratteristiche delle pietre: durezza, resistenza all’urto, al gelo, allo schiacciamento. Pezzatura:A= 30-40; cm B = 1,5- 2 A; spessore 15-18 cm

Montaggio

  • A corsi paralleli – a correre;
  • a corsi paralleli – sfalsati a spaccapietra;
  • a spina di pesce;
  • a quadrati concentrici;
  • in diagonale – a cardamone;
  • giunti ortogonali rispetto all’asse;
  • giunti obliqui rispetto all’asse.

Le pavimentazioni – il selciato

Pavimentazione stradale a piccoli elementi di forma cubica detti cubetti (o tronco piramidali) in pietra naturale (graniti, arenarie, selci). Il termine deriva da selce dal latino silex (tipo di pietra).

I cubetti vengono appoggiati sul letto di posa con apparecchiatura a filari rettilinei, inclinati o normali rispetto all’asse stradale o con disposizione ad archi paralleli o ad archi contrastanti.

Sono generalmente di porfido (roccia ignea intrusiva).


Le pavimentazioni – l’ammattonato e l’acciottolato

Ammattonato

Pavimento ad elementi in cotto di misure standard.

Acciotolato

Pavimentazione ad elementi lapidei. Si sviluppa su di una superficie piana. Le connessioni sono realizzate mediante l’appoggio e la costipazione dei ciottoli su di un sottofondo e sono assicurate dall’azione di contrasto orizzontale che ogni ciottolo esercita su quelli adiacenti attraverso l’attrito.


Il rilievo delle pavimentazioni

Tavola di rilievo della pavimentazione dell’androne di un palazzo napoletano

Tavola di rilievo della pavimentazione dell'androne di un palazzo napoletano

Dettaglio della legenda dei materiali con indicazione dei simboli utilizzati

Dettaglio della legenda dei materiali con indicazione dei simboli utilizzati


Il rilievo architettonico

Tavola di rilievo della pavimentazione stradale di piazzetta Francesco d’Ovidio

Tavola di rilievo della pavimentazione stradale di piazzetta Francesco d'Ovidio

Dettaglio della pavimentazione: indicazione della disposizione e della dimensione delle pietre

Dettaglio della pavimentazione: indicazione della disposizione e della dimensione delle pietre


Rilievo metrico e rilievo architettonico

Tavola del rilievo metrico. Fonte: elaborati del corso di Applicazioni di Geometria e Rilievo dell’Architettura, prof.ssa A. di Luggo

Tavola del rilievo metrico. Fonte: elaborati del corso di Applicazioni di Geometria e Rilievo dell'Architettura, prof.ssa A. di Luggo

Tavola di rilievo architettonico. Fonte: elaborati del corso di Applicazioni di Geometria e Rilievo dell’Architettura, prof.ssa A. di Luggo

Tavola di rilievo architettonico. Fonte: elaborati del corso di Applicazioni di Geometria e Rilievo dell'Architettura, prof.ssa A. di Luggo


Le lezioni del Corso

I materiali di supporto della lezione

Baculo A., Campi M., di Luggo A., Florio R., F. Maglioccola, I fronti urbani di Napoli, Electa, Napoli.

Carbonara G., Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino, 1996, Vol. II.

Dell'Aquila M., De Rosa A. (a cura di), Realtà virtuale o visione reale?, Arte tipografica, Napoli, 2001.

Docci M., Maestri D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Roma - Bari, 1994.

Bertolini L., Gastaldi M., Pedeferri P., Introduzione ai materiali per architettura, UTET, 2006.

Weston R., Materiali in architettura, Logos Editore, 2003.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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