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Riccardo Florio » 31.Il Razionalismo Italiano. Architetture per un'esercitazione di disegno II: Ignazio Gardella e Giovanni Michelucci.


Architetture per un’esercitazione di disegno

Scopo dell’esercitazione è porre il disegno come un programma di decodificazione delle caratteristiche di ogni opera con l’esigenza finale di una ricomposizione critica che può far comprendere aspetti non immediatamente palesati. A tal fine, l’indagine deve partire dalla raccolta del materiale documentativo disponibile, e dall’individuazione della potenziale presenza di sistemi proporzionali che definiscono la struttura geometrica delle opere misurandone forme e dimensioni. Il riferimento adottato è quello del doppio sistema di proporzionamento, statico e dinamico: il primo derivato dall’utilizzo di rapporti tra numeri interi in strutture numeriche commensurabili, il secondo affidato a processi incommensurabili modulati su sviluppi matematici di numeri irrazionali, quali la sezione aurea e i rettangoli radical. Muovendo da queste considerazioni e supportati dalla fase di disegno veloce, necessaria per l’analisi degli aspetti della riproposizione ‘visivo-percettiva’, ci si concentra sulla rappresentazione rigorosa delle architetture, mediante la restituzione mongiana ed il metodo assonometrico.
Le architetture qui analizzate sono opera di alcuni dei maggiori esponenti del razionalismo italiano, Luigi Cosenza, Luigi Figini e Gino Pollini, Ignazio Gardella e Giovanni Michelucci.

Gardella, Dispensario Antitubercolare, Alessandria, 1933-38. Schizzi dell’autore

Gardella, Dispensario Antitubercolare, Alessandria, 1933-38. Schizzi dell'autore

Figini e Pollini, Villa studio per un artista, Milano, 1933. Schizzi di allievi del corso

Figini e Pollini, Villa studio per un artista, Milano, 1933. Schizzi di allievi del corso


Ignazio Gardella

Ignazio Gardella nasce a Milano da una famiglia genovese di architetti ed ingegneri. Nel 1923 si iscrive alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, ma l’interesse per l’architettura riaffiora sempre, anche e soprattutto grazie all’amicizia con G. Romano, F. Albini, L. Belgiojoso ed E. N. Rogers, allora giovani studenti di architettura. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria, inizia la sua attività indipendente, acquistando una grande fama già con le prime opere ed in particolare con il Dispensario Antitubercolare di Alessandria, del 1934, considerato uno dei capolavori del Razionalismo italiano.
Sono gli anni in cui rafforza le amicizie con Giolli, Pagano e Persico che lavorano all’allestimento delle prime Triennali di Architettura nelle quali Gardella riceve numerosi premi. A seguito, invece, dell’incontro con Samonà si laurea in Architettura e diviene ordinario presso la facoltà di Venezia. Cominciano gli anni dei grandi progetti, gli Uffici Tecnici dell’Alfa Romeo, la sede della facoltà di Architettura di Genova, e dei riconoscimenti.
Molto importante è anche il suo ruolo nel campo del design e nella progettazione di mobili, attività nata nel 1947 quando fonda l’azienda Azucena, prima italiana in fatto di design di qualità, insieme a L. Caccia Dominioni.

Ignazio Gardella, 1905-1999

Ignazio Gardella, 1905-1999

Gardella, Dispensario Antitubercolare, Galleria d’arte contemporanea, Chiesa di S. Enrico

Gardella, Dispensario Antitubercolare, Galleria d'arte contemporanea, Chiesa di S. Enrico


Ignazio Gardella

Gardella, Schizzo di progetto, Galleria d’arte contemporanea alla Villa Reale

Gardella, Schizzo di progetto, Galleria d'arte contemporanea alla Villa Reale


Ignazio Gardella

Gardella, Piante e sezioni di progetto, Galleria d’arte contemporanea, Milano, 1947-54

Gardella, Piante e sezioni di progetto, Galleria d'arte contemporanea, Milano, 1947-54


Giovanni Michelucci

Giovanni Michelucci ha avuto la ventura di attraversare nella sua “vita lunga un secolo”, il Novecento, la complessità di eventi e trasformazioni che hanno animato un’epoca e di cui ci ha fornito testimonianza preziosa con un operare sempre teso all’apertura di nuovi linguaggi e proposte. La sua capacità di centrare il rapporto con le esigenze del contemporaneo emerge sin dal 1933 quando, coordinatore del gruppo toscano composto da Baroni, Berardi, Gamberini, Guarnieri e Lusanna, vince il primo premio nel concorso per la Stazione di S. Maria Novella a Firenze con un’opera che conquista un valore internazionale sia per le qualità funzionali, sia per la qualità di inserimento nel contesto storico e urbano.
Con la Chiesa dell’autostrada e con la Chiesa di Borgo Maggiore a S. Marino, porta a compimento le premesse precedenti e realizza la sua rivoluzione progettuale che si basa sulla ricerca di un unicuum tra struttura e architettura, a sua volta vista come sviluppo di spazio, come percorso. Entusiasta e infaticabile promotore di iniziative e attività culturali, partecipa ai temi fondamentali del dibattito sulla città con posizioni anticonformiste e sempre innovatrici, fino alla sua morte, nel 1990.

I disegni presentati alle pagine 6, 7, 8, 9 sono stati elaborati da allievi del corso.

Giovanni Michelucci, 1891-1990

Giovanni Michelucci, 1891-1990

Michelucci, Villa Vittoria, Chiesa SS. Pietro e Gerolamo, Borsa Merci, Chiesa, Monumento

Michelucci, Villa Vittoria, Chiesa SS. Pietro e Gerolamo, Borsa Merci, Chiesa, Monumento


Michelucci: Villa Vittoria per un’esercitazione di disegno

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Schemi di proporzionamento dinamico

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Schemi di proporzionamento dinamico


Michelucci: Villa Vittoria per un’esercitazione di disegno

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Pianta, prospetto e sezione

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Pianta, prospetto e sezione


Michelucci: Villa Vittoria per un’esercitazione di disegno

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Esploso assonometrico

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Esploso assonometrico


Michelucci: Villa Vittoria per un’esercitazione di disegno

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Schizzi di studio di allievi del corso

Michelucci, Villa Vittoria, Forte dei Marmi, 1939. Schizzi di studio di allievi del corso


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