Affichè la trasmissione di informazioni che è propria della rappresentazione grafica possa essere inequivocabile ed efficace, il disegno d’architettura si serve di numerose astrazioni, di simbologie, universalmente codificate e riconoscibili, puntuali nel descrivere sinteticamente la complessità dell’oggetto da rappresentare.
Si parla in tal caso di convenzioni grafiche, individuate da enti nazionali ed internazionali di codificazione (ISO, CEN; UNI), atte ad agevolare un’immediato rimando all’oggetto reale rispetto alla graficizzazione che se ne è compiuta.
Tra i tanti aspetti del disegno opportunamente codificati è fondamentale la dimestichezza con le norme condivise riguardo il formato dei fogli utilizzati, i tipi di linee (spessore e gradi di continuità), graficizzazioni simboliche o di sintesi (come quelle in uso per arredi e serramenti), scale di rappresentazione, sistemi di quotatura e rappresentazione delle scale.
La finalità che la rappresentazione si propone è intimamente correlata alla scelta che si impone in merito alla scala della rappresentazione stessa, ovvero all’indispensabile fattore di riduzione adottato in fase di graficizzazione rispetto alla realtà architettonica.
In rapporto alla scala di rappresentazione prescelta, sarà necessario operare una riduzione sia dimensionale che segnica e una opportuna astrazione degli elementi reali da riprodurre con il disegno; tali riduzioni e astrazioni fanno capo in gran parte a convenzioni grafiche condivise, sebbene siano, nei loro esiti finali, sempre considerabili come il frutto di una sintesi soggettiva.
Preferire una scala rispetto ad un’altra è quindi una decisione condizionata dalla quantità di informazioni che ci si propone di trasmettere, dagli aspetti che la rappresentazione intende sottolineare e dal livello di approfondimento che l’oggetto richiede.
Le diverse conformazioni che una scala può assumere, conducono ad una serie di esemplificazioni grafiche che consentono una leggibilità chiara ed univoca dell’oggetto rappresentato.
Dal punto di vista tipologico è possibile inquadrare l’ampia casistica che riguarda le scale in un’intelaiatura generale che le distingua in base ai seguenti aspetti:
La rappresentazione di una scala, indipendentemente dal grado di complessità, avviene attraverso una metodologia che ne consente una graficizzazione universalmente leggibile e supportata dall’uso di determinate convenzioni grafiche.
Onde ricavarne le piante dei vari piani e sezioni trasversali o longitudinali, si procederà sezionando il corpo scala con piani ideali, orizzontali o verticali, disposti variamente, ossia in maniera tale da intercettare rampe e pianerottoli ai vari livelli raccordati dalla scala, e opportunamente posizionati, in maniera da poter garantire la trasmissione di un numero di informazioni esaustivo.
Una importante convenzione grafica stabilisce che la graficizzazione dell’intersezione del piano con una rampa sia affidata ad un segno, una doppia linea inclinata, piuttosto che all’effettivo disegno della superficie sezionata; il verso di salita viene efficacemente indicato con una freccia la cui testa corrisponda alla quota di riferimento maggiore.
Nella rappresentazione complessiva di un corpo scala si utilizza una serie di indicazioni di natura convenzionale, quali lo spessore dei segni utilizzati, il sistema di quotatura, l’indicazione dei piani di sezione, l’indicazione della sezione della rampa, il verso di salita, la scala di rappresentazione.
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