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Alessandra Pagliano » 1.Obiettivi e finalità del corso


Dal bozzetto alla scena

La scenografia teatrale si prefigge di creare, secondo un unico quadro d’insieme, l’illusione di profondità maggiori rispetto a quelle effettive, realizzate sul palcoscenico mediante la costruzione di uno spazio illusorio, che vuole essere percepito, più che vissuto e che, pertanto, risulta fortemente condizionato dalle leggi della visione.
Il bozzetto, realizzato tradizionalmente in prospettiva per simulare la visione dell’osservatore, contiene infatti tutte le indicazioni necessarie l’allestimento della scena, di cui deve essere garantita l’esatta trasposizione nello spazio del palcoscenico.

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Bozzetto, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Bozzetto, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena, Atto I


Le suggestioni luminose del bozzetto

Lo scenografo si trova infatti ad affrontare problemi di complessa natura nella trasposizione scenica degli effetti chiaroscurali realizzati nel bozzetto; egli deve prevedere la forma e l’estensione delle ombre dovute a una determinata condizione di illuminazione, correggendone punto per punto gli effetti indesiderati mediante la combinazione di più sorgenti luminose o semplicemente variando la posizione dei proiettori, così che i fasci luminosi non incontrino quelle superfici che si desiderano mantenere libere dalla proiezione.

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena dell’atto II con studio delle luci

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Foto di scena dell'atto II con studio delle luci


Dal bozzetto alle scene attraverso la geometria

Il progetto della scena teatrale si configura, dunque, come la traduzione spaziale di un’immagine (il bozzetto) concepita dalla fantasia dell’artista-scenografo-pittore.
A tal fine è necessaria un’approfondita conoscenza dei processi geometrici e percettivi alla base degli effetti illusori, sia spaziali che luminosi, della prospettiva teatrale così da non spezzare “il filo dell’illusione” che lega e concatena tutte le fasi dell’allestimento, dalla prima idea pittorica del bozzetto fino alle piante e alle sezioni del palco, delle quali l’immagine percepita deve mostrare assoluta congruenza con quella progettata.

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Piante e sezioni dell’allestimento, Atto I

Le Nozze di Figaro, scenografia di Ezio Frigerio, Milano 1982. Piante e sezioni dell'allestimento, Atto I


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