Negli ambienti interni l’illuminazione, sia essa naturale o artificiale, deve concorrere al soddisfacimento di tre esigenze (UNI EN 12464-1):
D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Sicurezza Lavoro
EN 12464-1:2004 Illuminazione dei posti di lavoro – parte1: posti di lavoro in interni.
UNI 10840:2007 Locali scolastici criteri generali per l’illuminazione artificiale e naturale.
UNI EN ISO 6385:2004 – Principi di ergonomia nella progettazione dei sistemi di lavoro.
UNI 10530: 1997 Principi di ergonomia della visione – sistemi di lavoro ed illuminazione.
Pubblicazione CIE 29/2 – Guida all’illuminazione degli interni.
ISO 8995 (CIE S008/E) Lighting of indoor work places (2002).
La distribuzione delle luminanze deve essere ben bilanciata per incrementare le prestazioni visive ed in particolare:
Per superfici uniformemente diffondenti si ha:
L = E*ρ/π
L’abbagliamento molesto prodotto da sorgenti artificiali negli ambienti interni viene valutato mediante l’indice unificato di abbagliamento (UGR). I valori di UGR relativi a diversi apparecchi sono disponibili sotto forma di tabelle e spesso forniti dalle stesse ditte produttrici, in funzione della posizione di installazione e della geometria del locale. L’UGR è valutato solo nel caso di apparecchi con doppia simmetria e punto di vista secondo una delle due direzioni principali.
La scala UGR è: 13-16-19-22-25-28
In presenza di videoterminali, i compiti da svolgere sono la lettura dello schermo, di testo stampato, della tastiera e la scrittura su carta. Secondo al UNI EN 12464-1, la luminanza media degli apparecchi con il flusso rivolto verso il basso che possono riflettersi deve essere limitata per angoli di elevazione di 65° ed oltre. Per qualità dello schermo buona o media di classe I e II (ISO-9241-7), L deve essere ≤ 1000 cd/m2, mentre per schermi di qualità bassa (classe III), L deve essere ≤ 200 cd/m2.
In generale, negli ambienti interni, all’illuminazione generale è associata una certa uniformità negli illuminamenti, mentre quella direzionale si pone l’obiettivo di mettere in evidenza determinati elementi o di creare particolari effetti. L’illuminazione generale può essere diretta, indiretta oppure diretta-indiretta.
Per approfondimenti: Lighting Principles (COPE)
L’illuminazione direzionale viene utilizzata per mettere in evidenza oggetti, rivelare la trama dei tessuti e migliorare l’aspetto delle persone nello spazio. Il modellato è il risultato dell’equilibrio tra illuminazione diffusa e direzionale.
Una illuminazione esclusivamente diffusa rende l’ambiente luminoso monotono e piatto, mentre una illuminazione prevalentemente direzionale rende i chiaroscuri stroppo marcati e produce eccessivi contrasti.
ERCO Light Scout
La UNI EN 12464-1 definisce “apparenza del colore” di una sorgente, come il colore apparente o cromaticità della luce emessa. L’apparenza o tonalità di colore è definita dalla temperatura di colore correlata.
La resa del colore si esprime mediante l’indice di resa cromatica, Ra, il cui valore massimo è 100. In interni in cui le persone lavorano o permangono per lunghi periodi di tempo, Ra non dovrebbe essere inferiore ad 80.
La scelta dell’apparenza o tonalità del colore più opportuna si basa non solo sui livelli di illuminamento, come già visto in precedenza, ma dipende anche dalla destinazione d’uso e dalla scelta dei colori che caratterizzano l’ambiente. Si ricorda che l’apparenza della luce si dice “calda” per Tcp minore di 3300 K; intermedia per Tcp compresa tra 3300 e 5300 K; fredda per Tc maggiore di 5300 K.
La luce naturale è da impiegarsi quando possibile sia perché è particolarmente gradita agli occupanti che per esigenze di risparmio energetico. Essendo una risorsa variabile nel tempo, ai fini del risparmio energetico occorre prevedere sistemi di controllo, manuale o automatico per una efficiente integrazione dei sistemi di luce naturale ed artificiale ed ottimizzazione di funzionamento. La UNI 10840 prescrive per l’edilizia scolastica che il fattore medio di luce diurna non sia inferiore a valori dipendenti dalla destinazione d’uso dell’ambiente.
1. La natura della luce e le sue caratteristiche fisiche
2. Interazioni tra luce e materia
5. Il meccanismo della visione
6. La percezione dei colori: cenni di colorimetria e spettrofotometria
7. Le sorgenti di luce artificiale: le lampade
9. I sistemi di controllo del flusso luminoso
10. Metodi di calcolo ed uso di software come strumento per la progettazione
11. Cenni sull'illuminazione degli ambienti interni
12. Cenni sull'illuminazione degli ambienti esterni
13. Strategie per il conseguimento di risparmi energetici e cenni di domotica
1. La natura della luce e le sue caratteristiche fisiche
2. Interazioni tra luce e materia
5. Il meccanismo della visione
6. La percezione dei colori: cenni di colorimetria e spettrofotometria
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