La lezione conclusiva del corso sottolinea come il carattere degli edifici viene sostanzialmente modificato dalla posizione di ciascuno rispetto al vuoto centrale costituito da largo Baracche. Come già sottolineato in precedenza Largo Baracche rappresenta un’eccezione rispetto alla maglia regolare di Quartieri Spagnoli, scandita dai volumi pieni degli edifici. Partendo da alcune brevi considerazioni che chiariscono il senso di quello che chiameremo il valore di posizione di un’architettura rispetto al suo contesto, la lezione illustra come questo valore diventa l’elemento che modifica i caratteri dell’”edificio per tutti” costruendo l’architettura di Largo Baracche. I sette edifici, infatti, stabilendo un diverso rapporto con il vuoto, vengono intesi come parti di un nuovo manufatto, una sorta di macro isolato fatto di pezzi che si articolano intono al vuoto centrale.
La posizione è ad un tempo attributo degli elementi urbani e condizione strutturante un sistema di relazioni nello spazio urbano. Gli elementi che costruiscono il territorio hanno un valore di posizione “intrinseco”, legato cioè alle ragioni orografiche e storiche che hanno determinato non solo il loro posizionamento originario ma anche i loro caratteri, e un valore di posizione “estrinseco” che è quello che ciascun elemento ha rispetto alla configurazione attuale del territorio e alle sue possibili trasformazioni.
Ciò che ci interessa cogliere è soprattutto questo secondo valore e cioè quello che può leggersi come un valore morfogenetico dei concetti di posizione e di relazione. Quella capacità di “generare forma” che nei secoli si è tradotta in elementi che, perdendo il loro carattere specifico e contingente, rimandano a modelli da imitare da interpretare o solidificare.
(Paola Scala)
Alcune strutture urbane non soltanto esprimono un valore in sé, legato cioè al concetto formale e spaziale cui rimandano, ma nella “memoria collettiva” sono significativi anche di una posizione nello spazio. Il termine acropoli ad esempio non rimanda soltanto alla struttura urbana fortificata, prima residenza del re e poi centro religioso, ma anche al suo essere posta àkron (estremità) della polis (città).
(Paola Scala)
La cappella (Ronchamp) sorge, senza interposizione di basamento sul ripiano più alto della collina, quasi il tradursi improvviso di questa in una forma più controllata e complessa, affonda le sue radici nel terreno, si unisce poeticamente al paesaggio, lo risignifica, gli dà misura e nuove relazioni di figura, l’espressione plastica si crea in quanto necessaria a determinare un contatto tenacissimo con la terra. è il segno a prendere il possesso dell’area e, dal punto più alto, monumentalizza la collina.
(G. Samonà)
Vi sono alcuni progetti che raccontano attraverso la forma dell’architettura il valore di posizione dell’opera che non si limita a modificare il luogo ma di fatto lo crea. Uno di questi è Villa Malaparte a Capri. E’ solo abitando nella villa che si percepisce il dialogo sottile di questo edificio con il luogo e l’isola. Arrivando dal promontorio la casa si innesta attraverso una scala rovesciata sulla sella naturale. La forma geometrica rigorosa e precisa dell’edificio si traduce nel solarium che razionalizza le linee naturali del promontorio in un piano astratto proiettato verso il panorama. Dalla scalinata non si accede alla casa ma alla messa in scena del luogo: oggi come ieri la scena non è limitata al gran solarium, ma sconfina nel cielo e nel mare, in ogni direzione, l’attore principale è il sole e recita.
(Paola Scala)
(Maria Pia Belski)
(F. Ll. Wright)
(Truus Schroeder)
La questione della permeabilità dello spazio e della relazione tra luoghi pubblici e privati, rappresenta un altro tema costante di architettura e consente come si è detto una riflessione su alcune parti dell’edificio, l’androne e la corte centrale, che interpretano questa relazione attraverso una tipologia spaziale che attraversa come un fil rouge la storia della disciplina: dalla domus romana, archetipo della complessità del rapporto tra spazio interno e spazio esterno, sino alle tante declinazioni del tema della corte che, intesa come spazio “contaminato”, diventa il luogo “intermedio” tra la città e la casa.
Edificio 1, posizione: angolo
L’edificio si trova nell’angolo superiore a sinistra rispetto al vuoto centrale. Il percorso pubblico che attraversa tutti i basamenti si articola in un passaggio ad L che definisce un sistema di doppio accesso alla corte centrale, definendo un locale ad angolo che appartiene alla piazza. Il resto del basamento è organizzato attraverso spazi più “introversi” che stabiliscono rapporti soltanto con i vicoli laterali.
Forte dello spostamennto del vuoto dell’androne, “raddoppiato” dalla grande apertura della funzione d’angolo, l’intero prospetto si “dissimmetrizza” attraverso la posizione delle logge in angolo, equilibrato dalla parete piena sul lato sinistro. Il “ricordo” della centralità dell’impianto tipologico è segnato dalle finestre a nastro che occupano il campo centrale.
Edificio 2, posizione: centrale
L’edificio è quello che con maggiore aderenza conferma, per dimensioni e posizione, i temi del cubo della griglia e della tipologia.
La struttura della pianta del basamento è dunque impostata su di un asse di simmetria. I locali pubblici disposti sulla facciata principale si proiettano come “fauces” verso il vuoto della piazza.
Il prospetto conferma, nell’alternanza di logge e finestra a nastro, la presenza di un campo centrale definito dalla tipologia dell’impianto.
Edificio 3, posizione: angolo
L’edificio, per forma e dimensioni, sembrerebbe confermare, come il precedente, i temi del cubo della griglia e della tipologia. La sua posizione, nell’angolo superiore a destra della piazza, induce però una variazione confermata dallo spostamento dell’androne e del portone sul prospetto laterale.
La variazione è tale da indurre sul prospetto principale uno slittamento dei due campi laterali che non compromette però il disegno d’insieme impostato sull’asse “centrale” individuato dalla larghezza identica delle bucature in serie del basamento, dalle finestre a nastro del corpo e dal vuoto centrale nel coronamento.
Edificio 4, posizione: centrale, basamento in pendenza
L’edificio prospetta direttamente sul vuoto centrale e tuttavia è “dissimmetrico” per posizione. La pendenza della strada sbilancia infatti il basamento da un lato. L’edificio inoltre ha sul suo lato destro l’unico palazzo del Largo che non viene sostituito perché tipologicamente significativo. Il percorso pubblico che attraversa i basamenti di conseguenza interessa solo le campate nell’angolo a sinistra.
Nel prospetto, la pendenza del basamento è “recuperata” dal sopraluce che allinea la bucatura del basamento a destra con quella di sinistra.
Edificio 5, posizione: centrale, basamento in pendenza
Valgono per questo edificio le stesse considerazione di “posizione” dell’edificio 4. In questo caso però l’edificio presenta una “campata doppia” in avanti. Il percorso pubblico attraversa perciò l’intera campata, spostando il portone sui prospetti laterali. La dissimmetria generata dalla pendenza della strada viene perciò “recuperata” dall’allineamento superiore e inferiore delle bucature centrali.
Edificio 6, posizione: angolo
L’edificio è posto nell’angolo inferiore sinistro della piazza è uno dei più “larghi”. Nel gestire la dissimmetria della facciata, la struttura compositiva del prospetto tende a una “accumulazione” delle aperture nell’angolo a sinistra, ottenuta lavorando sia sulla distanza che sulla dimensione delle aperture. In questo modo la larghezza della facciata sembra ridursi. Soltanto nel coronamento, la maggiore dimensione della campata centrale segnala la presenza della sequenza cortile – androne – scala.
Edificio 7, posizione: centrale
Se l’edificio 6 è il più largo di quelli disposti intorno alla piazza, l’edificio 7 è quello più profondo. La campata anteriore viene perciò occupata dalla galleria pubblica che attraversa tutti i basamenti. Anche l’edificio 7 è posto a lato dell’unico palazzo del Largo che non viene abbattuto, questa condizione determina una leggera dissimmetria nella composizione del basamento con la presenza di un grande locale a sinistra che “blocca” il percorso della galleria. Il prospetto centrale dell’edificio, conferma invece il tema della centralità della facciata principale.
2. Architettura
3. Città
5. I caratteri dell'edificio: scomposizione e ricomposizione
6. I caratteri del vuoto: progetto di uno spazio pubblico
Bostik J., la casa rilevata, in «Lotus» n. 60
Gregotti V., posizione relazione in «Casabella» n. 14, 1985
Scala P., elogio della mediocritas, Cuen, Napoli, 2008
Samonà G., Lettura della cappella a Ronchamp, in "L'unità tra architettura e urbanistica", Milano, Franco Angeli, 1975