Leggiamo il modo in cui la costruzione della figura, l’esatta collocazione, il rapporto con il suolo concorrono a definire il rapporto con il luogo in tre opere – di Mies van der Rohe, Aalto, Le Corbusier – che sono i luoghi più densi di significato del contesto di cui fanno parte. Un’opera contemporanea, il Guggenheim a Bilbao di Gehry, conclude la comunicazione.
Le tre opere si affermano nel contesto, simili ad antichi monumenti, inseriti nel tessuto delle città o isolati nella natura.
Nelle immagini:
Il Pantheon, Roma, circa 1835 (da Wikimedia Commons).
J. Blaeu, vista della Chiesa di S. Maria della Consolazione al di fuori della mura di Todi, 1663 (da Wikimedia Commons).
«Sembra che Mies voglia riconoscere negli edifici pubblici che studia una funzione generale, quella della riunione di un gran numero di persone intente a compiere una attività che le accomuna» (A. Monestiroli).
Mies identifica il tipo ad aula con l’idea di luogo collettivo.
Il tempio dà forma all’aula.
L'Altesmuseum di K. F. Schinkel sul Lustgarten a Berlino (foto di Manfred Brückels da Wikimedia Commons).
Da un podio incassato entro un piano lievemente inclinato, nel quale sono situate le sale delle mostre permanenti, emerge la grande hall a pianta quadrata, luogo delle mostre temporanee. Una piastra sorretta da otto pilastri copre uno spazio libero, racchiuso tra pareti perimetrali trasparenti e fortemente arretrate.
New National Gallery, Berlin, Germany, Column with details, Archivio MoMA
Dopo la caduta del muro, il Museo si attesta con naturalezza sulla Potsdamer Straße, sollevato di pochi gradini dal piano stradale.
Mies, prevedendo questa relazione privilegiata con la strada, dà forma concreta alla speranza del ricongiungimento delle due parti della città e, a più di trent’anni dalla sua morte, contribuisce alla costruzione della Berlino nuovamente unita.
Video: Mies van Rohe: New National Gallery, Berlin da YouTube (min 5:54)
Aalto chiarisce le ragioni della scelta dell’impianto del municipio: «Ho utilizzato la corte chiusa come motivo principale perché, in qualche modo misterioso, essa risveglia l’istinto sociale. Negli edifici governativi e comunali il cortile ha conservato quel significato originale che, sin dai tempi dell’antica Creta, Grecia e Roma, attraversando il medioevo e il rinascimento, è giunto fino a noi».
Video: samiqab Precedent II – Saynatsalo Town Hall; Alvat Aalto da You Tube (min 3:32)
L'agorà di Priene nel tessuto edilizio, scavi 1895-1898 (dalla Pianta di Wiegand e Schrader).
Aalto lavora sulla figura del palazzo con cortile pubblico, un palazzo-piazza, incastonato nel declivio del bosco; la terra non viene esclusa dal progetto, ma inclusa, portata dentro.
«Il terreno racchiuso all’interno pare fluire verso l’esterno; un fluire che risponde all’idea costruttiva dell’edificio come contenimento del terreno chiuso all’interno» (M. Iñiguez).
Il bosco è il tessuto connettivo uniforme dell’insediamento di rade case, l’estensione del quale si identifica con la piccola isola. L’artificio del portare la terra all’interno della composizione dei due corpi crea uno spazio racchiuso dalla dimensione familiare, integrato nel contesto e, per la presenza della torre, rappresentativo del suo essere il luogo del governo della collettività.
Le Corbusier visita il monastero cistercense di Thoronet su suggerimento di Padre Couturier e osserva: «Mi sembra che in esso vi sia l’essenza stessa di ciò che deve essere il monastero di una qualunque epoca; gli uomini dediti al silenzio, al raccoglimento e alla meditazione, nella vita in comune non cambiano molto con il passare del tempo».
Video: La Tourette (Le Corbusier): Dong- Ho, Yoo da YouTube (min.2:51)
Abbazia di Thoronet, pianta ( autore: Robert Vallette, da Wikipedia).
Le Corbusier sconnette lo schema tradizionale del convento, disponendo l’edificio su un pendio. Il suolo rimane intatto. Solamente la chiesa è radicata nella terra; i pilotis elevano il corpo a C, che contiene due piani di celle e gli ambienti comuni. Il chiostro è occupato dai volumi, che ospitano gli spazi di collegamento, dalla scaletta cilindrica, dalla piramide dell’oratorio.
Couvent Sainte-Marie de la Tourette, Eveux-sur-l’Arbresle, France, 1953
La difficoltà a osservare l’edificio da lontano, stretto nella morsa del bosco, accentua il suo caratterizzarsi come una macchina a reazione poetica: la natura entra come visione del bosco e del prato dalle celle, dalle sale e spazi comuni, come luce che filtra dalle aperture; la materia esprime un pensiero, il pensiero impregna la forma e i particolari.
Video: La Tourette – Tiffany Chen da YouTube (min.3:20)
«Gli spazi espositivi sono strutturati attorno ad un atrio centrale [...]. Un tetto a forma di scultura, che ricorda un ‘fiore metallico’ si sviluppa dall’atrio centrale inondandolo della luce che penetra dalle vetrate. Questa struttura scultorea unisce i diversi edifici comunicanti in un’unica composizione architettonica» (F. Gehry).
«Le dimensioni senza precedenti dell’atrio centrale 50 metri sopra il livello del lungofiume [...] sono un invito a visitare le monumentali installazioni del museo» (F. Gehry).
Bilbao si dota di un monumento moderno che, sapientemente collocato nella struttura urbana, istituisce relazioni con la città antica e moderna attraverso il Nervión e con le principali direttrici del tessuto otto-novecentesco.
Disposta sul salto di quota tra il piano del tessuto otto-novecentesco e il lungofiume, l’opera sembra riassumere in sé le caratteristiche figurative della città contemporanea, priva di una regola formale riconoscibile. Concorrono a radicarla nel sito i raccordi tra i due piani, l’innalzamento del livello del fiume attraverso una vasca d’acqua, la connessione delle torri a un’importante arteria.
Le opere della prima lezione instaurano relazioni di corrispondenza con edifici e spazi, quelle della seconda tendono a porsi come un unicum; solamente il Guggenheim domina come moderna emergenza architettonica sul contesto urbano, di cui modifica forma e identità.
Ciascun progetto si colloca nel solco dei tradizionali processi di costruzione morfologica dello spazio e costruisce l’”appartenenza” al luogo, poiché in esso la poetica del progettista si esprime, interagendo con i principi di ordine, che regolano la morfologia del luogo. La lettura morfologica è sottesa al processo ideativo.
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
T. Riley, B. Bergdoll, Mies in Berlin,The Museum of Modern Art, New York 2002.
C. Martí Arís, voce Tipo, in AA.VV., Dizionario critico illustrato delle voci più utili all'architetto moderno, diretto da L. Semerani, Venezia 1993, p. 193.
A. Monestiroli, La metopa e il triglifo. Nove lezioni di architettura, Laterza, Roma-Bari 2002.
M. Iñiguez, Tiempo y lugar en la obra de K. F. Schinkel y A. Aalto, Servicio Editorial Universidad del País Vasco.
K. Fleig, Alvar Aalto, Artemis Verlag and Verlag für Architektür, Zurich 1974.
G. Schildt, Alvar Aalto, Rizzoli, Milano 1998, pp.74-81.
Le Corbusier, Oeuvre Complète. Volume 6. 1952-1957, Les Editions d'Architecture, Zurich 1965, pp. 42-49.
Le Corbusier, Oeuvre Complète. Volume 7. 1957-1965, Les Editions d'Architecture, Zurich 1965, pp. 32-53.
P. O. Rossi, La costruzione del progetto architettonico, Laterza, Roma-Bari 1996, p. 24.
A. Saggio, F. O. Gehry. Architetture residuali, Testo e Immagine, Torino 1997.
L. Prestinenza Puglisi, HyperArchitettura. Spazi nell'età dell'elettronica, Testo e Immagine, Torino 1998.
F. O. Gehry, Il museo Guggenheim a Bilbao in costruzione, «Casabella», 632, 1996, p.2.
Fondation Le Corbusier - Couvent Sainte-Marie de la Tourette, Eveux-sur-l'Arbresle
Great Buildings - New National Gallery
Great Buildings – Convent of La Tourette
Great Buildings – Saynatsalo Town Hall
La Tourette (Le Corbusier): Dong- Ho, Yoo
Mies van Rohe: New National Gallery, Berlin
New National Gallery, Berlin, Germany, Column with details, Archivio MoMA
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
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