Attraverso il progetto il mondo individuale del progettista – sia egli ingegnere, architetto o geometra – partecipa di quel grande fatto collettivo, che è lo spazio di tutti. La sua interpretazione si pone come valore culturale per tutti. Tuttavia, l’opera modifica il luogo positivamente, se il ruolo, che le viene assegnato, è interprete del processo di costruzione della morfologia del luogo stesso.
La qualità dello spazio pubblico, insieme all’equilibrio del rapporto con il paesaggio, era un valore della forma della città antica.
Per operare positivamente negli insediamenti moderni, privi di qualità formale e d’uso dello spazio, è necessario:
Il rapporto tra architettura, città e paesaggio a Napoli alla fine del Quattrocento, Tavola Strozzi 1464 (da Wikimedia Commons)
Il dissolvimento della "forma urbana” nella Napoli contemporanea (foto da Wikimedia Commons).
Nella città antica edifici e spazi sono legati da relazioni morfologiche:
Nella definizione del rapporto con il luogo assumono un ruolo determinante tre aspetti del progetto:
A. la costruzione della figura; l’ideazione è compresa tra la riscrittura di forme e/o modi di organizzazione dello spazio – presenti nel luogo e/o nella storia dell’architettura – e la totale autonomia dei mezzi espressivi;
B. il posizionamento, l’esatta collocazione, che genera relazioni significative con l’intorno;
C. il rapporto con il suolo, la modellazione, il trattamento del piano di posa.
Uno dei tre aspetti è dominante negli esempi seguenti, moderni e contemporanei, che sono aggiunte a un sistema morfologico.
Nel sistema monumentale, che fronteggia la Basilica di S. Marco a Venezia definendo l’invaso della Piazza, il modulo architettonico dell’arco su colonne, che ritma la facciata delle Procuratie Vecchie, viene riletto con il linguaggio del Rinascimento maturo nella Libreria e riproposto nelle Procuratie Nuove, fino alla definizione ottocentesca dell’ultimo lato, l’Ala Napoleonica.
L’edificio di Terragni, definito da Zevi «gesto rivoluzionario esplosivo», è il completamento di un isolato di matrice ottocentesca, occupato per metà da un edificio dell’architetto Carandini, con analoga soluzione d’angolo in forme eclettiche.
L'edificio per appartamenti Novocomum a Como di G. Terragni (1927-28) nell'isolato di cui fa parte. (Foto di Rory Hyde da Flickr).
Mario Botta, nell’operare con un intervento di “addizione” nel Teatro della Scala di Milano, ricerca un’assonanza con l’alto volume torreggiante del tiburio della Chiesa di S. Fedele – che quasi lo fronteggia – con la sua forma cilindrica, con il suo stare su un filo arretrato e in alto a svettare sulle altre costruzioni.
Il Palazzo Pubblico e e la Torre del Mangia sono stati posizionati nel punto più basso della cavea di Piazza del Campo a Siena, con un atto progettuale, che sfrutta la condizione del suolo, per dare il massimo rilievo all’edificio.
Piazza del Campo a Siena (foto di Niels Bosboom da Wikimedia Commons).
Il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia (foto di MarkusMark da Wikimedia Commons)
Rappresentato in assonometria o in foto aeree come un volume autonomo rispetto al contesto, l’edificio della Bauhaus di Gropius si attesta sul viale di accesso a Dessau, mentre una traversa passa sotto l’edificio-ponte, che ne costituisce il baricentro.
Video: Le Bauhaus de Dessau 1 da Dailymotion (min. 9:04)
L'edificio della Bauhaus a Dessau di W. Gropius (1925-26) nel contesto (foto da Wikimedia Commons).
Il volume parallelepipedo della sala dei congressi e un volume minore, rivestiti della pietra arenaria giallo oro del luogo, compongono il Palazzo dei Congressi e delle Esposizioni, progettato da Baldeweg a Salamanca. Pur collocato in un’area aperta limitrofa al centro storico, intesse relazioni con alcuni monumenti e con alcune sue vie e direttrici principali.
Il piano di posa del Battistero, della Cattedrale e della Torre nella Piazza dei Miracoli di Siena è un manto erboso unitario di forma planimetrica quadrangolare, che esalta la regola architettonica che conforma l’insieme: unità del dettaglio, tumulto dell’insieme, per dirla con Le Corbusier, che cita Laugier, riscontrando un’analogia con il suo progetto per il Concorso del Palazzo dei Soviet.
La Piazza dei Miracoli a Pisa (foto di Manfred Heyde da Wikimedia Commons).
Il manto erboso è Il piano di posa degli edifici (foto di Bob Tubbs da Wikimedia Commons).
In una situazione orografica assolutamente diversa, il Castel S. Elmo, che si erge sulla collina più alta della città di Napoli, vive in una inaspettata simbiosi con il sottosuolo.
Le sue poderose strutture difensive, realizzate in conci di pietra arenaria, si radicano su un podio roccioso, anch’esso di arenaria, modellato dalla mano dell’uomo, in forma stellare, in assoluta continuità.
Il Castel S. Elmo a Napoli (foto di Roberto De Martino da Wikipedia Sapere).
Il fossato scavato nel "tufo”. Continuità tra il podio roccioso in arenaria e le strutture in elevazione del castello.
A Firminy il messaggio di Le Corbusier, la sua idea di città, si esprime attraverso forme architettoniche, che assumono la condizione naturale del sito come base del radicamento nel luogo. Le Corbusier riesce a creare relazioni di solidarietà tra gli edifici da lui progettati, connettendoli fisicamente attraverso la modellazione del suolo.
L’Unità d’abitazione dialoga a distanza con il Centro dei Giovani e della Cultura e lo Stadio, contrapposti, su una conca ovoidale, sul fondo della quale Le Corbusier dispone la pista e il campo di calcio; la gradinata ha le estremità modellate in accordo con questa forma. La facciata del centro culturale si protende sul campo, radicandosi su una base rocciosa. La chiesa completa l’insieme.
Video: Le Corbusier à Firminy da YouTube (min. 4:39)
Lo Stadio (1954-'68) e la Chiesa (1960-2005) su un lato della conca (foto di Vincent Granger da Wikimedia Commons).
Il Museo Ebraico di Libeskind è disposto, con il Museo di Berlino, su un tappeto erboso. I due edifici si attestano sulla Lindenstrasse.
Il rapporto con il suolo mette in risalto la partecipazione del Museo di Libeskind al principio d’ordine, che regola la morfologia del luogo: un sistema di volumi nel verde.
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
G. Samonà, Caratteri morfologici del sistema architettonico di Piazza San Marco, in AA. VV., Piazza San Marco. L'architettura, la storia, le funzioni, Venezia 1970.
B. Zevi (a cura di), Giuseppe Terragni, Zanichelli, Bologna (1° ed. 1980), 1998.
D. Vitale, Lo scavo analitico. Astrazione e formalismo nell'architettura di Giuseppe Terragni, «Rassegna (Giuseppe Terragni 1904/1943)», anno IV, n. 11 - settembre 1982, p. 10.
M. Botta, E. Fabbri, F. Malgrande, Il Teatro alla Scala, Restauro e ristrutturazione, Skira Editore, Milano/Ginevra 2005.
G. C. Argan, Walter Gropius e la Bauhaus, Einaudi, Torino (1° ed. 1951) 1974.
J. N. Baldeweg, Navarro Baldeweg, Logos, Madrid 2001.
Le Corbusier et P. Jeanneret, Oeuvre Complète. Volume 2. 1929-1934, Les Editions d'Architecture, Zurich 1964, p. 132.
Le Corbusier, Oeuvre Complète. Volume 7. 1957-1965, Les Editions d'Architecture, Zurich 1965, pp. 130-139.
L. Sacchi, Daniel Libeskind. Museo ebraico, Berlino, Testo & Immagine, Torino 1998.
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
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