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Anna Maria Puleo » 5.Alcuni aspetti del tessuto edilizio del centro storico di Napoli. Ipotesi di classificazione degli edifici


Elementi del tessuto edilizio

Gli elementi componenti il tessuto edilizio sono:

  • il tracciato viario;
  • gli isolati;
  • le unità edilizie.

Le unità edilizie partecipano del disegno degli spazi pubblici attraverso la propria facciata.

G. Rizzi Zannoni, Pianta di Napoli nel 1790, stralcio (collezione privata).

G. Rizzi Zannoni, Pianta di Napoli nel 1790, stralcio (collezione privata).

Scomposizione degli isolati dei Quartieri Spagnoli in unità edilizie, con indicazione di ingressi, chiostrine, vani scala (E. Carreri, A. M. Puleo, 1986).

Scomposizione degli isolati dei Quartieri Spagnoli in unità edilizie, con indicazione di ingressi, chiostrine, vani scala (E. Carreri, A. M. Puleo, 1986).


Tracciati viari, forma degli isolati, modi di aggregazione degli edifici – 1

La geometria dei tracciati ha origine in due differenti modalità insediative: l’una razionale, progettata, l’altra spontanea, organica.
La prima ha adottato la maglia viaria vincolata alla geometria dell’angolo retto, per delimitare isolati regolari. La seconda ha dato vita a tracciati, in cui non è identificabile la regola di una forma geometrica ripetuta.

Maglia viaria regolare nei Quartieri Spagnoli di formazione cinquecentesca (stralcio Rizzi Zannoni, 1790, coll. privata).

Maglia viaria regolare nei Quartieri Spagnoli di formazione cinquecentesca (stralcio Rizzi Zannoni, 1790, coll. privata).

Isolati compatti dei Quartieri Spagnoli.

Isolati compatti dei Quartieri Spagnoli.


Tracciati viari, forma degli isolati, modi di aggregazione degli edifici – 2

Alla fine del XVIII secolo nel tessuto urbano di Napoli la residenza è organizzata in:

  • isolati compatti, costituiti da un’aggregazione di edifici, priva di spazi liberi all’interno, che non siano le chiostrine o i cortili dei singoli edifici;
  • isolati, caratterizzati da edificazione in linea, che recinge aree verdi, in alcuni casi molto estese.
Isolati-recinto e assenza di regolarità nel tessuto edilizio extra-moenia (stralcio Rizzi Zannoni, 1790, coll. privata).

Isolati-recinto e assenza di regolarità nel tessuto edilizio extra-moenia (stralcio Rizzi Zannoni, 1790, coll. privata).

Salti di quota e aree verdi nel tessuto esterno alla murazione vicereale.

Salti di quota e aree verdi nel tessuto esterno alla murazione vicereale.


Caratteri degli edifici nel tessuto edilizio del centro storico di Napoli

Gli edifici si distinguono in: esemplare, da exemplum, di notevole impegno progettuale, chiarezza tipologica, elevato livello linguistico decorativo, come da trattato; ricorrente, assume molte delle qualità dell’edificio esemplare, senza raggiungerne mai il livello; semplificato, scarno di ogni sottolineatura linguistica decorativa, ostenta l’immediatezza del suo essere una casa di città (S.Bisogni).

Palazzi a Napoli

Edificio esemplare: Palazzo Sanfelice, scala ad ali di falco (foto di Bicloch da
Wikimedia Commons).

Edificio esemplare: Palazzo Sanfelice, scala ad ali di falco (foto di Bicloch da Wikimedia Commons).

Edificio ricorrente: palazzo con scala aperta in asse con l’androne (foto di Pinotto992 da 
Wikimedia Commons).

Edificio ricorrente: palazzo con scala aperta in asse con l'androne (foto di Pinotto992 da Wikimedia Commons).


Ipotesi di ordinamento in classi – in base all’impianto – di unità edilizie rilevate in alcune aree del centro storico di Napoli

Gli esempi di edifici sono stati ordinati in sei classi:

A. edifici privi di chiostrina o cortile, formati da un corpo scala e da uno o più vani;
B. edifici con chiostrina - spazio scoperto, con lato non superiore ai m. 5;
C. edifici con cortile - spazio scoperto, con lato superiore ai m. 5;
D. edifici con corte comunespazio scoperto, intorno al quale si affacciano più unità abitative, servite da un numero di scale superiore ad uno;
E. edifici con corte aperta – spazio chiuso solo per tre dei lati;
F. edifici in muratura del XIX e XX secolo.

A Edifici privi di chiostrina o cortile formati da un corpo scala e da uno o più vani

Fanno parte di questa classe le unità edilizie prive di spazi interni scoperti, caratterizzate dalla riduzione al minimo dello spazio. Il tipo più elementare è formato da un vano e da una scala interna a due rampe, perpendicolare al fronte (un modulo in profondità). In facciata su un’unica verticale si allineano il piccolo portone di ingresso e le aperture del vano scala.

Esempi di unità edilizie, prive di spazi interni scoperti.

Esempi di unità edilizie, prive di spazi interni scoperti.

Unità edilizia formata da un vano e dalla scala a due rampe ortogonale al fronte.

Unità edilizia formata da un vano e dalla scala a due rampe ortogonale al fronte.


B Edifici con chiostrina – spazio scoperto, con lato non superiore a m. 5

Ne fa parte il palazzo multipiano con chiostrina. Appartengono a questa classe alcuni tipi  di edifici, formati da almeno tre moduli in facciata e tre in profondità; al di là dell’alto portale si dispongono l’androne e la chiostrina, rispetto ai quali la scala occupa il modulo in asse, o quello laterale, o il modulo stesso della chiostrina.

Piante di alcuni edifici con chiostrina con differenti posizioni della scala presenti nei Quartieri Spagnoli.

Piante di alcuni edifici con chiostrina con differenti posizioni della scala presenti nei Quartieri Spagnoli.

Palazzo con chiostrina nei Quartieri Spagnoli.

Palazzo con chiostrina nei Quartieri Spagnoli.


C Edifici con cortile – spazio scoperto con lato superiore a m. 5 – 1

Appartengono a questa classe – la più diffusa e ricca di articolazioni – i numerosi edifici con cortile, dotati di uno spazio interno scoperto con lato superiore ai m. 5.
Il primo esempio è caratterizzato dalla sequenza androne-cortile e scala aperta, fondale del cortile; il secondo, dalla sequenza androne-cortile-corpo basso di comunicazione con il giardino.

Palazzo con cortile, con scala in asse, in via Monte di Dio.

Palazzo con cortile, con scala in asse, in via Monte di Dio.

Palazzo con cortile, con corpo basso di passaggio al giardino, in vico S. Margherita a Fonseca.

Palazzo con cortile, con corpo basso di passaggio al giardino, in vico S. Margherita a Fonseca.


C Edifici con cortile – spazio scoperto con lato superiore a m. 5 – 2

Gli edifici della classe C sono caratterizzati dalla varietà della declinazione del rapporto tra androne, cortile e scala.
Al di là delle facciate uniformi, in questi esempi, il fondale assume la forma della scala aperta o diventa un dispositivo che apre lo spazio verso il giardino interno.

Palazzo con cortile, con scala aperta in asse,  in via Monte di Dio.

Palazzo con cortile, con scala aperta in asse, in via Monte di Dio.

Palazzo con cortile, con corpo basso che chiude il lato opposto all’androne, di ingresso al giardino, in via G. Piazzi.

Palazzo con cortile, con corpo basso che chiude il lato opposto all'androne, di ingresso al giardino, in via G. Piazzi.


D Edifici con corte comune – spazio scoperto, intorno al quale si affacciano più unità, con più vani scala.

E Edifici con corte aperta – spazio chiuso per tre lati

Gli edifici della classe D sono costituiti da più unità abitative, aggregate intorno a uno spazio aperto, con scale comuni.
Gli edifici con corte aperta fanno parte della classe E; presentano una profondità superiore a un modulo strutturale e in facciata un numero variabile da tre a cinque campate. La scala è in un modulo adiacente l’androne, che consente il collegamento diretto strada-giardino.

In alto, edificio con corte comune (classe D).
In basso, edificio con corte aperta (classe E).

In alto, edificio con corte comune (classe D).
In basso, edificio con corte aperta (classe E).


Isolato dei Quartieri Spagnoli formato da sei unità edilizie

Si presentano alcuni esempi di isolati.
Ad esclusione di quelli oggi attestati sulla via Toledo, gli isolati dei Quartieri Spagnoli, rappresentati nella veduta Lafrery (1566), presentano una forma quadrata o rettangolare con lato compreso tra circa m. 16 e m. 22.
In alcuni casi l’unità edilizia coincide con l’isolato, in altri l’isolato è composto da un numero variabile da due a sei unità.

Scomposizione degli isolati dei Quartieri Spagnoli in unità edilizie, con ingressi, chiostrine, vani scala (stralcio del rilevamento di E. Carreri e A. M. Puleo).

Scomposizione degli isolati dei Quartieri Spagnoli in unità edilizie, con ingressi, chiostrine, vani scala (stralcio del rilevamento di E. Carreri e A. M. Puleo).

Aggregazione di sei edifici in un isolato di m. 22 x m. 22 circa.

Aggregazione di sei edifici in un isolato di m. 22 x m. 22 circa.


Isolato dei Quartieri Spagnoli formato da due unità edilizie

Questo isolato è formato da una unità edilizia priva di spazi interni scoperti e da un palazzo con chiostrina. I solai delle due unità edilizie adiacenti non sono disposti alla stessa quota. Ciascuna unità partecipa al disegno dello spazio della strada con le caratteristiche specifiche del proprio fronte.

Differenza di impianto nelle due unità edilizie
che compongono l’isolato.

Differenza di impianto nelle due unità edilizie che compongono l'isolato.

Fronte delle due unità e chiostrina.

Fronte delle due unità e chiostrina.


Isolato dei Quartieri Spagnoli formato da una unità edilizia

Questo palazzo con chiostrina occupa un intero isolato dei Quartieri Spagnoli. Gli isolati di questo tipo presentano in pianta le dimensioni minori, nel centro storico di Napoli.

Palazzo con chiostrina coincidente con un isolato, nei Quartieri Spagnoli.

Palazzo con chiostrina coincidente con un isolato, nei Quartieri Spagnoli.

Confronto dimensionale tra isolati del centro storico di Napoli.

Confronto dimensionale tra isolati del centro storico di Napoli.


Isolato del Quartiere Stella formato da più unità edilizie

Questo isolato fa parte del Quartiere Stella, detto Borgo S. Maria della Stella, esistente nella seconda metà del XVII secolo.
Uno spazio aperto è presente al suo interno, come è frequente nelle parti di città sviluppatesi al di fuori della città murata vicereale.

Uniformità e varietà delle facciate degli edifici ricorrenti e semplificati.

Uniformità e varietà delle facciate degli edifici ricorrenti e semplificati.

Esempio di isolato dotato di giardino interno nel Quartiere Stella.

Esempio di isolato dotato di giardino interno nel Quartiere Stella.


F Edifici in muratura del XIX e XX secolo

Gli edifici di fine Ottocento si distinguono dal tessuto più antico per il rilievo che le nuove tecnologie assumono nell’adeguamento della tradizionale tipologia del “palazzo” alle nuove esigenze borghesi.

Esempio di palazzo otto-novecentesco a corte aperta.

Esempio di palazzo otto-novecentesco a corte aperta.

Elementi di continuità nell’impianto compositivo della facciata in muratura.

Elementi di continuità nell'impianto compositivo della facciata in muratura.


I materiali di supporto della lezione

Il rilevamento delle unità edilizie negli isolati dei Quartieri Spagnoli, alle pagine 1 e 11 è stato effettuato da A. M. Puleo e E. Carreri, e pubblicato in A. M. Puleo, Aspetti della struttura morfologica e iconografica dei quartieri spagnoli, in M. Capobianco, Un Progetto per Napoli - i Quartieri spagnoli, Roma 1987, p.92.

I grafici e le foto presentate nelle pagine da 6 a 15 fanno parte dei materiali elaborati sul tema «Modelli tipologici strutturali per gli edifici urbani in muratura di Napoli», contributo di A. M. Puleo al Programma Nazionale di Ricerca Metodi di diagnosi e di progettazione di interventi di rinforzo statico e di adeguamento antisismico degli edifici e di insediamenti urbani, diretta dal prof. M. Como (1989).

A. Blunt, Architettura barocca e rococò a Napoli, 1° ed. 1975, Milano 2006.

C. De Seta, Napoli, Roma-Bari 1988.

T. Colletta, La cartografia pre-catastale, in “Storia della città”, nn. 34 -35, 1985.

I. Ferraro, Napoli. Atlante della città storica, Vol.1 Centro Antico, Vol. 2 Quartieri bassi e “Risanamento", Vol.3 Quartieri Spagnoli e “Rione Carità”, Vol. 4 Dallo Spirito Santo a Materdei, Vol. 5 Stella, Vergini, Sanità, Vol. 6 San Carlo all'Arena e Sant'Antonio Abate, Napoli 2002-2008.

Gambardella, Note su Ferdinando Sanfelice architetto napoletano, Napoli 1979.

A. Gambardella, G. Amirante, Napoli fuori le mura. La Costigliola e Fonseca da platee a borgo, Napoli 1994.

S. Bisogni, Il tipo edilizio tra piano e architettura, in AA.VV., Città/architettura architettura/dettaglio, Napoli 1985, pp. 25-35.

A. M. Puleo, Aspetti della struttura morfologica e iconografica dei quartieri spagnoli, in M. Capobianco, Un Progetto per Napoli – i Quartieri spagnoli, Roma 1987, p.92.

D. Mazzoleni, M. E. Smith, Palazzi di Napoli, Venezia 2000.

M. Capobianco, Scale settecentesche a Napoli. 1°parte, «L'architettura. Cronache e storia», n. 84, p. 401; 2° parte, n. 86, p. 548 3° parte, n. 84, p. 401.

AA. VV., Manuale del Recupero delle antiche tecniche costruttive napoletane, Napoli 1993.

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