L’impiego di nuove tecnologie può trovare applicazione negli interventi volti al consolidamento dei manufatti oggetto di restauro e alla conservazione dei materiali storici.
L’odierno panorama della prassi operativa oscilla tra una incondizionata fiducia nelle tecniche innovative – spesso dannose rispetto alla compatibilità tra vecchie e nuove strutture e non sufficientemente sperimentate e collaudate – e un’acritica applicazione di procedure “tradizionali”, spesso deludenti rispetto all’insopprimibile istanza della sicurezza e della distinguibilità degli interventi.
Nell’immagine si illustra una breve casistica di interventi che conciliano l’innovatività di materiali e tecniche con i requisiti di sperimentazione e profonda conoscenza della preesistenza che sono necessari per un intervento culturalmente e tecnicamente consapevole.
La necessità della sperimentazione di tecniche e materiali prima dell’impiego nel restauro architettonico
Il ricorso a materiali e tecniche innovative deve tenere conto dell’esigenza primaria della trasmissibilità del bene architettonico alle generazioni future nella sua integrità materiale.
Pertanto andranno attentamente valutati gli effetti di tali tecniche o materiali al fine di evitare danni irreversibili ai manufatti.
In figura 1: nel restauro del teatro di Eraclea Minoa è stata inserita una copertura in plexiglass che ha prodotto, nel tempo, danni agli elementi lapidei.
In figura 2: nel restauro della facciata di San Michele a Pavia sono stati utilizzati i fluosilicati che hanno prodotto nel tempo danni irreversibili agli elementi decorativi.
L’intervento al campanile di Santa Lucia a Serra San Quirico (AN)
Il campanile, alto 32 m e risalente al XV secolo, è stato oggetto di un intervento di miglioramento sismico.
In particolare, è stato inserito nel vano interno del campanile, in aderenza alle murature, un traliccio in fibre di carbonio (FRP), caratterizzate da notevole resistenza a trazione, in grado di assicurare un incremento della resistenza sismica complessiva.
Tale intervento ha evitato la rimozione dei solai in legno esistenti.
Il sistema “base isolation” è costituito da dissipatori posti alla base dell’edificio che hanno lo scopo di dissipare le onde sismiche in fondazione.
Per tale sistema costruttivo, ampiamente utilizzato nell’ambito delle nuove costruzioni, particolarmente in Giappone e negli USA, sono in corso sperimentazioni per l’applicazione sul patrimonio architettonico, estremamente vulnerabile alle azioni sismiche.
Il restauro del cassettonato ligneo della Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli
Il cassettonato barocco, costituito da una struttura di 11×41 m ha subìto un attacco di insetti xylophagi che ne hanno compromesso la capacità portante.
L’ intervento, pertanto, ha inteso restituire capacità portante alla struttura, attraverso il fissaggio sul tavolato di tozzetti di legno con resina bicomponente appositamente elaborata; tali tozzetti sono stati ancorati a supporti di sospensione in acciaio inox, collegati ad una orditura di profili zincati. Infine, tale traliccio, con vincoli completamente reversibili, è stato sospeso alle capriate preesistenti in cemento armato.
Nel sottotetto, sull’estradosso del cassettonato, è stato infine inserito un sistema automatizzato di irrorazione che consente cicli manutentivi per prevenire attacchi biotici alla struttura.
Il consolidamento dei pilastri e della cupola del duomo di Pavia
L’intervento si è reso necessario per problemi di schiacciamento che hanno caratterizzato i pilastri che sostengono il tamburo e la cupola a doppia calotta.
In particolare, si è provveduto ad una cerchiatura del tamburo e della base della cupola, sia all’esterno della prima che della seconda calotta.
Si è inoltre intervenuto sui pilastri con una preliminare cerchiatura esterna in trefoli di acciaio.
Le ricerche e le analisi condotte sui pilastri hanno evidenziato una disomogenea distribuzione dei carichi.
Si è resa necessario, pertanto, l’individuazione di una tecnica di intervento in grado di consentire una più efficace ripartizione degli sforzi nella sezione dei pilastri.
A tale scopo è stato messo a punto un sistema di consolidamento consistente nell’inserimento di barre in acciaio inossidabile con un bulbo espandente in grado di consentire l’ancoraggio nella parte interna dei blocchi lapidei.
Successivamente, attraverso il tensionamento delle barre è stata eseguita una nuova ripartizione dei carichi.
La ripartizione è stata eseguita sotto un continuo controllo delle sollecitazioni, attraverso l’utilizzo di martinetti piatti inseriti all’interno del paramento lapideo dei pilastri.
Per l’intervento al campanile della chiesa di Santa Lucia a Serra San Quirico (AN) e al cassettonato della chiesa di San Gregorio Armeno di Napoli, quando non diversamente specificato, gli schemi grafici e le immagini sono tratti da E. Cosenza, G. Fabbrocino, G. Manfredi, Ingegneria “concorrente” per la salvaguardia dei beni architettonici, storici e archeologici, in Restauro e consolidamento, a cura di A. Aveta, S. Casiello, F. La Regina, R. Picone, Mancosu editore, Roma 2003.
Per l’intervento al duomo di Pavia gli schemi grafici e le immagini, quando non diversamente specificato, sono tratti da G. Macchi, Un metodo innovativo per il consolidamento dei pilastri del duomo di Pavia, in Restauro e consolidamento.
1. Metodologia della progettazione del restauro architettonico
2. Gli interventi sulle preesistenze e il rapporto tra "antico e nuovo"
3. Gli interventi di de-restauro. Il caso dei monumenti dell'Acropoli di Atene
5. Introduzione al consolidamento degli edifici storici. Le strutture e i terreni di fondazione
6. Le murature: conoscenza, analisi dei meccanismi di dissesto e interventi di consolidamento
9. Il ruolo della diagnostica nel progetto di restauro architettonico
10. Materiali e tecniche innovative nel restauro architettonico
11. Problemi di conservazione delle strutture in cemento armato
12. I problemi di umidità negli edifici storici
13. L'adeguamento funzionale e la a messa norma negli edifici di pregio storico artistico
14. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici
15. Il progetto di conservazione delle superfici architettoniche
E. Cosenza, G. Fabbrocino, G. Manfredi, Ingegneria "concorrente" per la salvaguardia dei beni architettonici, storici e archeologici, in Restauro e consolidamento, a cura di A. Aveta, S. Casiello, F. La Regina, R. Picone, Mancosu editore, Roma 2003
G. Macchi, Un metodo innovativo per il consolidamento dei pilastri del duomo di Pavia, in Restauro e consolidamento cit.