Negli ultimi due decenni si è andato incrementando il ruolo della rappresentazione nel progetto di restauro architettonico, sia per quanto riguarda la fase di conoscenza dello stato di fatto del manufatto storico sia per quanto riguarda la restituzione grafica delle fasi e dei metodi del progetto.
Nell’attuale progetto di restauro, pertanto, partendo dalla restituzione grafica di un rilievo accurato dell’esistente, si arriva a definire una pre-diagnosi, l’articolazione degli interventi previsti e quindi il risultato finale.
Già nel corso dell’Ottocento, dai disegni dei più attivi restauratori, emerge una buona padronanza dei mezzi tecnici e del disegno e della rappresentazione, che testimonia l’abitudine ad effettuare il rilievo diretto delle fabbriche anche come mezzo di conoscenza e appropriazione del manufatto.
Quando tuttavia si passa da queste esercitazioni di rilievo alle proposte di restauro il metodo della rappresentazione grafica cambia totalmente e si passa da tali raffinati disegni ad una raffigurazione del “prima” e del “dopo” il restauro, senza alcuna indizio grafico dei passaggi intermedi e delle operazioni previste per passare da quel “prima”, appunto, a quel “dopo”.
In tempi recenti, invece, è aumentato l’interesse per un progetto di restauro che non si limiti a una rappresentazione del prima e del dopo l’intervento, ma che dedichi attenzione ai materiali, alla loro disposizione e lavorazione, al loro degrado in modo da arrivare a una pre-diagnosi, a un piano di interventi e quindi a una serie di procedure conservative.
L’attenzione per la formulazione di procedure grafiche codificate ha condotto alla redazione del Lessico Normal 1/88 per la descrizione delle alterazioni e degradazioni macroscopiche dei materiali lapidei, ad opera di un’apposita commissione istituita presso l’Istituto Centrale del Restauro.
Tale metodo grafico per la individuazione, attenuazione e controllo del degrado dei materiali lapidei costituisce l’applicazione di esperienze condotte anche in altri settori disciplinari come la chimica, la fisica e la fisica tecnica, nella conservazione dei beni culturali.
Nel quadro appena delineato la rappresentazione grafica ha, dunque, assunto un’importanza fondamentale nel progetto di restauro, sia nella fase preliminare di conoscenza e quindi anche di rilievo accurato del manufatto in tutti i suoi aspetti, formali, materici e di degrado, sia nella esplicitazione delle fasi del progetto e delle procedure conservative previste.
Il rilievo geometrico e materico del manufatto da restaurare è divenuto cioè uno strumento privilegiato d’inchiesta sull’opera che obbliga a leggere l’edificio studiandone a fondo la consistenza, notandone caratteristiche e particolarità come allineamenti, diversità di spessori murari, soluzioni di continuità, variazioni dell’apparecchio murario, che sono sempre indicative di qualche significativa scelta storico-artistica o semplicemente tecnico-costruttiva che va approfondita.
In tal modo la fase di rilevamento si intreccia con la ricerca storica, avvalorandone o smentendone gli assunti ed è lecito parlare della triade disegno–storia-restauro dove ogni elemento prende forza dall’altro ed è foriero di nuovi stimoli e approfondimenti.
Dal punto di vista metodologico, il rilievo e la rappresentazione del manufatto per il progetto di restauro si articolano nelle seguenti fasi:
La scala di rappresentazione non deve essere inferiore a 1:50, se non in casi di particolare articolazione del manufatto.
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2001-2002
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
Fonte: grafici elaborati nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone, A.A. 2005-2006
1. Metodologia della progettazione del restauro architettonico
2. Gli interventi sulle preesistenze e il rapporto tra "antico e nuovo"
3. Gli interventi di de-restauro. Il caso dei monumenti dell'Acropoli di Atene
5. Introduzione al consolidamento degli edifici storici. Le strutture e i terreni di fondazione
6. Le murature: conoscenza, analisi dei meccanismi di dissesto e interventi di consolidamento
9. Il ruolo della diagnostica nel progetto di restauro architettonico
10. Materiali e tecniche innovative nel restauro architettonico
11. Problemi di conservazione delle strutture in cemento armato
12. I problemi di umidità negli edifici storici
13. L'adeguamento funzionale e la a messa norma negli edifici di pregio storico artistico
14. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici
15. Il progetto di conservazione delle superfici architettoniche
G. Carbonara, Restauro dei monumenti. Guida agli elaborati grafici, Liguori, Napoli 1990
C. Campanella, Capitolato speciale di appalto per opere di conservazione e restauro, ed. Il sole 24 ore, Milano 2003
R. Picone, Conservazione e accessibilità. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici, Arte Tipografica, Napoli 2004
Lessico Normal 1/88 per la descrizione delle alterazioni e degradazioni macroscopiche dei materiali lapidei (disponibile in fotocopia presso la biblioteca del Dipartimento di Storia dell'Architettura e Restauro)