Coniugare le istanze della conservazione di un edificio o un sito storico con quelle dell’accessibilità allargata è compito difficile e delicato.
D’altro canto non sapremmo immaginare oggi un “monumento che non sia stato prodotto per gli uomini, che si sia tutelato e conservato in sé, come un’astrazione, e non per la fruizione”. Un bene non è tale se non è fruibile. La pura contemplazione non appartiene all’architettura. L’architettura vive anche per essere in sé un’esperienza culturale, ma non può essere disgiunta dall’uso materiale.
Abbiamo visto che esaminare il problema dell’accessibilità nell’ambito più generale di una fruizione ampliata è stato un compito fecondo di risultati: ciò ha portato ad una filosofia di approccio al progetto che cerca di allargare il più possibile il numero di persone che possono fruire dell’edificio restaurato, e in questa logica include anche l’utenza con maggiori difficoltà, costituita da persone con disabilità, non come categoria a parte, ma come parte di un tutto.
Un progetto di restauro per un’utenza ampliata non è un “progetto per tutti”, ma per il maggior numero di persone.
Occorre tenere in conto che non è solo necessario andare in un luogo, superare gli ostacoli per entrarvi, ma piuttosto abitarlo; vivere nell’architettura storica in modo confortevole per un’utenza ampliata, continuando a percepire il messaggio del tempo che essa ci rimanda.
Ma la fruizione ampliata non può avvenire a qualsiasi costo, in quanto non siamo disposti, pur di accedere e visitare il patrimonio architettonico, a ridurre il valore testimoniale e artistico che l’edificio storico ci trasmette.
Occorre perciò tenere alta la qualità progettuale degli interventi per il superamento delle barriere architettoniche perché essi si traducano in una proficua coesistenza tra le architetture storiche e il nuovo linguaggio contemporaneo, tra “antico e nuovo”.
Il concetto di accessibilità si coniuga quindi con quello più complesso di visitabilità, che presuppone lo studio non solo dei collegamenti verticali e del superamento dei dislivelli, ma anche dei percorsi orizzontali senza barriere, dei servizi e del comfort abitativo generale.
Non sempre noi siamo disposti ad accettare che la fruizione ampliata di un edificio storico avvenga “in qualsiasi modo”: essa deve avvenire a patto che si coniughi in modo efficace con le istanze di conservazione del bene, e soprattutto tenendo alta la qualità progettuale degli adeguamenti.
Spesso in nome della reversibilità si sono realizzate negli ultimi anni progettazioni sommarie, con materiali di scarsa qualità, altamente incompatibili con i materiali e la dignità che caratterizza un edificio storico, che denunziano il loro carattere di provvisorietà, ma anche la loro inadeguatezza rispetto al contesto e la loro scarsa durabilità.
Ciò implica che l’adeguamento dell’edificio storico ad un’utenza allargata venga inserito in una visione più ampia del progetto di restauro, e venga quindi affrontato in modo organico dall’architetto restauratore, che ha generalmente una visione e una formazione abituata alla complessità, e non o non solo da tecnici specialisti, più orientati viceversa ad una visione settoriale.
Possono collocarsi intorno alla metà degli anni Sessanta.
Considerazioni sulla normativa vigente in Italia in materia di superamento delle barriere architettoniche
Considerazioni sulla normativa vigente in Italia in materia di superamento delle barriere architettoniche
La normativa vigente – D.M. 14 giugno 1989, n. 236 – introduce i concetti di accessibilità e visitabilità riferibili anche ai beni architettonici intendendo livelli differenti di fruizione anche in ragione di scelte condotte a favore della conservazione del patrimonio esistente nella sua integrità fisica.
Rampe: requisiti tecnici ai sensi del D.M. 236/89
Rampe: requisiti tecnici
Il superamento dei dislivelli esistenti nel costruito storico mediante ascensore: considerazioni generali
Ascensore: requisiti tecnici ai sensi del D.M. 236/89
L’ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l’istallazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche:
Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico. Nel caso di adeguamento la porta di piano può essere del tipo ad anta incernierata purché dotata di sistema per l’apertura automatica.
In tutti i casi le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 secondi.
Ascensore: requisiti tecnici ai sensi del D.M. 236/89
Il superamento dei dislivelli esistenti nel costruito storico mediante servoscala: considerazioni generali
Il superamento dei dislivelli esistenti nel costruito storico mediante piattaforma elevatrice: considerazioni generali
La piattaforma elevatrice ha un minore impatto visivo ed estetico rispetto agli ascensori. È un dispositivo utile per superare dislivelli medi. Consente l’utilizzo in autonomia; non è discriminante.
Requisiti tecnici ai sensi del DM 236/1989
Le piattaforme elevatrici per superare dislivelli, di norma, non superiori a ml. 4, con velocità non superiore a 0,1 m/s, devono rispettare, per quanto compatibili, le prescrizioni tecniche specificate per i servoscala. Le piattaforme ed il relativo vano-corsa devono avere opportuna protezione ed i due accessi muniti di cancelletto. La protezione del vano corsa ed il cancelletto del livello inferiore devono avere altezza tale da non consentire il raggiungimento dello spazio sottostante la piattaforma, in nessuna posizione della stessa.
La portata utile minima deve essere di Kg 130. Il vano corsa deve avere dimensioni minime pari a m. 0,80 x 1,20. Se le piattaforme sono installate all’esterno gli impianti devono risultare protetti dagli agenti atmosferici.
Disabilità sensoriali e superamento delle barriere architettoniche: considerazioni generali
La complessità sopaziale e l’ampiezza degli ambienti degli edifici storici costituiscono delle barriere per i disabili sensoriali. Spesso, inoltre, i dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche sono in contrasto con quelli che tengono conto di altri tipi di disabilità.
Ad esempio un gradino, che rappresenta un punto di riferimento per un non vedente, costituisce un ostacolo per un disabile motorio. Analogamente, una pavimentazione sdrucciolevole o troppo scabra è percorsa con difficoltà da un disabile motorio mentre consente l’orientamento per disabili sensoriali.
Disabilità sensoriali e superamento delle barriere architettoniche: dispositivi
Conservazione dei beni architettonici e superamento delle barriere architettoniche: il ruolo della formazione
Il tema dell’accessibilità va inserito nel progetto di restauro inteso nella sua accezione più ampia, divenendo uno dei tanti requisiti da soddisfare, così come l’adeguamento strutturale e impiantistico dell’edificio storico sul quale si interviene.
Coniugare l’istanza della conservazione e quella del superamento delle barriere architettoniche è dunque compito delicato e difficile che ben si adegua alla complessità richiesta alla formazione di coloro che devono intervenire sul patrimonio storico.
È pertanto necessario intervenire già nella formazione degli allievi architetti per abituarli ad accogliere questo tema all’interno del più ampio progetto di restauro. In questo caso, infatti, l’accessibilità non è un dato di partenza, ma va raggiunta attraverso adeguamenti minimi ricercati nell’ottica di ottemperare la giusta istanza del superamento delle barriere architettoniche con quella altrettanto condivisibile della conservazione del patrimonio storico.
Conservazione dei beni architettonici e superamento delle barriere architettoniche: il ruolo della formazione
Le tavole che seguono rappresentano in parte i risultati di questo impegno ad abituare gli allievi architetti ad affrontare il restauro di un edificio o di un sito urbano come gestione di un processo che ha molti parametri, tra cui anche l’accessibilità allargata. Esse sono state elaborate nell’ambito del corso di Laboratorio di Restauro architettonico da me tenuto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli “Federico II”.
Le tavole non costituiscono l’intero lavoro svolto nel corso dell’anno accademico, che riguarda il progetto di restauro in tutte le sue componenti, ma solo uno stralcio, relativo evidentemente al problema del superamento delle barriere architettoniche.
I grafici che seguono rispecchiano lo schema metodologico con cui si è affrontato il tema dell’accessibilità. Si è partiti, cioè, dall’affrontare il superamento delle barriere architettoniche a livello urbano, con riferimento alla scala ampia e territoriale, ai mezzi, di comunicazione, ai percorsi orizzontali e verticali, ai parcheggi e all’accesso, per poi affrontare il tema alla scala architettonica, legando i requisiti dell’accessibilità a quelli della visitabilità, abitabilità e confort generale.
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Elaborati relativi al superamento delle barriere architettoniche redatti nell'ambito del Laboratorio di Restauro dell'Architettura prof. Renata Picone
Legge 9 gennaio 1989, n. 13
“Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”. (Pubblicata nella G. U. 26 gennaio 1989, n. 21)
Decreto Ministeriale – Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
“Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”. (Pubblicato in S. O. alla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 23 giugno 1989)
Legge 5 febbraio 1992, n. 104
“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”. (Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.)
(Testo vigente dopo le ultime modifiche introdotte dalla Legge 8 marzo 2000, n. 53 e dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151)
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503.
“Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”. (Pubblicato in S.O. della G.U. 27 settembre 1996, n. 227).
1. Metodologia della progettazione del restauro architettonico
2. Gli interventi sulle preesistenze e il rapporto tra "antico e nuovo"
3. Gli interventi di de-restauro. Il caso dei monumenti dell'Acropoli di Atene
5. Introduzione al consolidamento degli edifici storici. Le strutture e i terreni di fondazione
6. Le murature: conoscenza, analisi dei meccanismi di dissesto e interventi di consolidamento
9. Il ruolo della diagnostica nel progetto di restauro architettonico
10. Materiali e tecniche innovative nel restauro architettonico
11. Problemi di conservazione delle strutture in cemento armato
12. I problemi di umidità negli edifici storici
13. L'adeguamento funzionale e la a messa norma negli edifici di pregio storico artistico
14. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici
15. Il progetto di conservazione delle superfici architettoniche
R. Picone, Conservazione e accessibilità. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici, Arte Tipografica, Napoli 2004
"Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale, Commissione per l'analisi delle problematiche relative alla disabilità nello specifico settore dei beni e delle attività culturali", pubblicate sul supplemento ordinario n. 127 alla Gazzetta ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008, con decreto Mibac del 28.03.2008