Caratteristiche generali degli edifici
Il sistema sismoresistente
Il comportamento strutturale di una costruzione soggetta ad un’azione di tipo sismico è fortemente condizionato da:
1. Morfologia del manufatto
2. Tipologia del sistema sismoresistente
Regolarità in pianta
Una struttura è regolare in pianta se (NTC08):
Regolarità in elevazione
Una struttura è regolare in elevazione se (NTC08):
Il giunto strutturale
Il giunto strutturale è un sistema di connessione o sconnessione volto a limitare o a neutralizzare gli effetti prodotti da azioni dirette o indirette nel sistema strutturale.
Il giunto sismico di disaccoppiamento verticale separa le masse e permette che il movimento vibratorio avvenga liberamente per ciascuna delle due parti.
Tipologie strutturali
Tipologie strutturali
1) Telai a nodi rigidi
Resistono alle forze orizzontali con un comportamento prevalentemente flessionale che coinvolge travi e pilastri.
Richiedono nodi trave-colonna in grado di ripristinare la continuità tra gli elementi che vi concorrono (nodi rigidi).
Si caratterizzano per l’estrema versatilità dal punto di vista architettonico e per l’elevata capacità dissipativa in campo plastico
Problematiche connesse
Tipologie strutturali
2) Controventi reticolari
Resistono alle forze orizzontali grazie al regime di sforzi assiali (di trazione e compressione) che si instaura in tutti gli elementi del generico campo controventato (diagonali, colonne e travi).
Non richiedono nodi trave-colonna in grado di ripristinare la continuità (nodi cerniera).
Determinano vincoli distributivi e/o funzionali dal punto di vista architettonico e si caratterizzano per l’elevata rigidezza e per l’economicità della soluzione.
Problematiche connesse
Tipologie strutturali
3) Pareti in c.a.
Nella parete, che può essere assimilata ad una mensola incastrata nelle fondazioni, l’assorbimento delle forze orizzontali avviene grazie ad un regime flesso-tagliante nel suo piano medio.
Problematiche connesse
Tipologie strutturali
4) Nuclei in c.a.
Il nucleo è costituito da quattro setti, collegati senza soluzione di continuità lungo gli spigoli comuni, e incastrato alla base. Si determina così un elemento sismoresistente di tipo tridimensionale, in grado di opporsi a forze orizzontali agenti secondo una qualunque direzione, mediante un regime flesso-torsionale e tagliante.
Problematiche connesse
Disposizione degli elementi sismoresistenti
Per garantire l’equilibrio nei confronti delle azioni orizzontali sarebbero sufficienti tre elementi sismoresistenti piani (telai, pareti e controventi reticolari) disposti in modo che la struttura risulti isostatica. Nella pratica si preferisce progettare la struttura in maniera tale da risultare almeno una volta iperstatica, ossia disporre almeno due elementi simoresistenti piani per ogni direzione principale.
Gli elementi sismoresistenti vanno posizionati il più centrifugati possibile e, al contempo, in modo tale da ridurre l’eccentricità tra GM (baricentro delle masse) e GK (baricentro delle rigidezze).
Disposizione degli elementi sismoresistenti
Disposizione degli elementi sismoresistenti
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5. Introduzione alle costruzioni in acciaio
7. Resistenza e stabilità: la classificazione delle sezioni trasv...
9. Le membrature inflesse e pressoinflesse: verifiche SLU e SLE
10. I collegamenti e le unioni elementari
11. Introduzione alle costruzioni in cemento armato
13. Stato limite ultimo per tensioni normali
14. SLU per tensioni normali: la flessione semplice
15. SLU per tensioni normali: pressoflessione
16. Stato limite ultimo per tensioni tangenziali
17. Stati limite di esercizio: fessurazione e controllo tensionale
19. La classificazione dei sistemi strutturali