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Francesco Domenico Moccia » 6.I cambiamenti climatici nei piani urbanistici: Europa


Il clima nel piano di Londra

Il piano di Londra è stato redatto nel 2004, un periodo in cui le città non si erano ancora poste il problema dei cambiamenti climatici. La sua impostazione dà grande rilevanza ai problemi ambientali nonostante preveda, sulla base delle tendenze in atto una considerevole crescita della popolazione e delle attività economiche.
Per conciliare questo sviluppo con la sostenibilità e, in particolar modo con la conservazione delle aree permeabili, adotta la formula della densificazione, poi diventata di grande successo nella pianificazione internazionale (ripresa anche dal Piano di New York).
Questa formula prevede di utilizzare le aree già urbanizzate per rispondere alla domanda urbana di costruzioni e di utilizzare densità edilizie più elevate.
I benefici che ne derivano riguardano tanto il minor consumo di suolo quanto la potenziale riduzione degli spostamenti. A tal riguardo il piano inverte un uso: invece di dettare la norma sui parcheggi minimi da assicurare in rapporto agli alloggi, pone il tetto del massimo di parcheggi, commisurato all’efficacia del servizio di trasporto pubblico disponibile.

Il clima nel piano di Londra

Con la densificazione ci si preoccupa anche della fattibilità. Infatti l’aumento di volume comporta una valorizzazione degli immobili tale che sono gli stessi proprietari o il mercato immobiliare e l’industria edilizia a trovare conveniente operazioni di demolizione e ricostruzione. Compito del piano è di delimitare le aree degradate in cui tali interventi sono desiderabili.

Oggetto di polemica, prodotto dalla strategia della densificazione fu la diffusione degli edifici alti ed i massimi di altezza consentiti. La creazione di un nuovo centro direzionale nei Docklands e il rafforzamento della presenza di grandi palazzi per uffici a torre nella stessa city.
Il piano ha una impostazione strategica. Redatto in un felice momento di riurbanizzazione, in particolare nelle grandi metropoli globali, prevedeva una elevata crescita demografica per effetto dell’immigrazione, richiamata dallo sviluppo delle attività economiche.

Tuttavia esso presenta una grande attenzione per i problemi ambientali. Tra essi un importante capitolo è dedicato alla rete delle acque: il Tamigi ed i suoi affluenti, che costituiscono l’ossatura verde della metropoli.
Dopo il piano, Londra è stata tra le prime città al mondo ad affrontare sistematicamente i cambiamenti climatici, creando appositi organismi di studio e di elaborazione di politiche urbane.

Impatti su Londra

Summary of Climate Change Impacts.

Higher temperatures • There is likely to be an increase in the demand for cooling and thus for electricity in summer.
Against this, there will be a reduction in demand for winter heating providing a financial advantage for bill payers and reducing incidences of fuel poverty.
Flooding • Increased risk of flooding is expected for many parts of London.
More frequent intense winter rainfalls are expected to increase the likelihood of flooding by rivers and flash flooding when urban drainage systems become overwhelmed.
Rising sea levels and possible increased winter storminess would require more closures of the Thames Barrier.
Water Resources • Water demand will be heightened during hot, dry summers.
Longer summers with higher temperatures and lower rainfall will reduce soil moisture and the chance to replenish groundwater supplies.
River flows are likely to be lower in summer and higher in winter.
Lower river flows in summer will raise water temperatures and aggravate water quality problems in the Thames and its tributaries, especially following heavy summer storms.

Copertina del report London’s Warming. Fonte: Greater London Authority

Copertina del report London's Warming. Fonte: Greater London Authority


Impatti su Londra

Health • Poorer air quality poses health problems for asthmatics as well as causing damage to plants and buildings.
Higher levels of mortality related to summer heat stress are expected.
Higher winter temperatures would be likely to lead to a reduction in winter cold spell related mortality.
Biodiversity • Warmer weather would favour conditions for increased competition from exotic species as well as the spread of disease and pests, affecting both fauna and flora.
Rising sea levels will threaten rare saltmarsh habitats.
Increased summer drought will cause stress to wetlands and beech woodland.
Earlier springs, longer frost-free seasons and reduced snowfall could affect dates of bird egg-laying, as well as the emergence, first flowering and health of leafing or flowering plants.
Built Environment • The building industry will be likely to benefit from an increased number of available construction days.
Subsidence will worsen as clay soils dry out in summer and autumn.
Alternate wetting of clays in winter and drying of clays in summer may cause increased ground movement resulting in increased potential for damage to underground pipes and cables.
Increased temperatures will reduce comfort of occupants in domestic, commercial and public buildings, and could lead to business disruption.

Impatti su Londra

Transport • London’s transport system and ancillary services are vulnerable to disruption from flooding and other extreme weather events that are expected to increase in frequency and intensity.
Increased temperatures on the London Underground, exacerbated by the urban heat island effect, will lead to passenger discomfort.
Hotter summers may damage elements of transport infrastructure, causing buckled rails and rutted roads, with their attendant disruption and repair costs.
Higher temperatures will lead to a reduction in cold weather-related disruption.
Business and Finance • The London insurance industry could be exposed to an increased volume of claims from wind storms and flood events.

Distribuzione della temperatura a londra. Fonte: London’s Warming Greater London Authority

Distribuzione della temperatura a londra. Fonte: London's Warming Greater London Authority


Impatti su Londra

Lower income households may find it more difficult to access adequate insurance cover in the face of increased flood risk
The risk management of potential climate change impacts may provide significant opportunities for London businesses.
Tourism • Increased temperatures could attract more visitors to London, benefiting the tourist sector.
Leisure and recreational facilities and tourist attractions will need to be able to cope with climate change by providing a pleasant environment for visitors.
High temperatures could lead to residents leaving London in search of a more comfortable environment on holidays or breaks.
Lifestyle • Outdoor living may be more favoured, although some members of society may be less able to take advantage of this due to lack of facilities locally, fear of crime or other forms of social exclusion.
Green and open spaces will be used more intensively.

Aree a rischio di inondazioni. Fonte: London’s Warming Greater London Authority

Aree a rischio di inondazioni. Fonte: London's Warming Greater London Authority


Cheklist per la progettazione urbanistica

Piano di adattamento.
Dopo gli studi di impatto del riscaldamento globale sulla città di Londra, nel novembre 2005 è pubblicata una lista di accorgimenti da osservare per la progettazione delle aree di espansione urbana.
Il primo argomento affrontato è quello della localizzazione. Le aree inondabili aumenteranno il livello e la frequenza di rischio. Se non possono essere evitate bisognerà prevedere misure di protezione potenziate. Calcolato che le isole di calore aumentano la temperatura di 5°C., si richiede di mitigarne l’impatto specialmente nei riguardi della popolazione più debole come gli anziani.
L’incremento delle temperature spingerà la popolazione ad un uso maggiore degli spazi esterni come balconi e terrazze o spazi pubblici. Maggior verde aiuterà a ridurre le isole di calore. Nei terreni argillosi la subsidenza richiederà un’ appropriata progettazione delle fondazioni come assicurare una distanza dagli alberi di grandi dimensioni.

Rispetto a questi problemi sono suggerite le seguenti tecniche:

  • Usare tecniche di prevenzione e mitigazione delle inondazioni incluse l’arginatura delle aree edificate, sistemi difensivi più alti per la rete stradale, e elementi di paesaggio quali pozzi e stagni.
Copertina del South climate change. Fonte: Greater London Authority

Copertina del South climate change. Fonte: Greater London Authority


Cheklist per la progettazione urbanistica

  • Usare i piani terra per usi compatibili con gli allagamenti come garage o elevare il piano terra al di sopra del livello delle possibili esondazioni
  • Ridurre il rapporto tra le altezze dei fabbricati e la distanza come un mezzo per incrementare l ventilazione naturale
  • Le coperture verdi possono isolare dagli eccessi di calore, assorbire la pioggia e offrire spazio esterno utilizzabile così come migliorare l’ambiente
  • Organizzare giardini a terrazza lungo una pendenza implica che l’acqua può essere utilizzata più volte per irrigare successivamente ogni gradone, come accade in molte aree agricole dell’Italia e della Spagna
  • Alberi caducifoglie possono offrire ombra durante l’estate e permettere di avvantaggiarsi dell’insolazione durante l’inverno, quando serve
  • Barriere alle radici può aiutare in caso si subsidenza e di presenza di alberi maturi

La struttura dei nuovi fabbricati deve tener conto dell’aumento della velocità del vento, specialmente se si sviluppano in altezza. Inoltre, per consentire l’applicazione di sistemi di condizionamento meccanico o naturale, debbono prevedere appropriate altezze degli interpiani.

Paludi per raccogliere le acque che minaccerebbero inondazioni. Three Regions Climate Change Group, Adapting to climate change: a case study companion to the checklist for development, March 2007, Government Office for London. Fonte: Greater London Authority

Paludi per raccogliere le acque che minaccerebbero inondazioni. Three Regions Climate Change Group, Adapting to climate change: a case study companion to the checklist for development, March 2007, Government Office for London. Fonte: Greater London Authority


Progettazione degli spazi aperti

Per quanto riguarda la chiusura dei fabbricati bisogna tener conto dell’aumento delle piogge nel dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque piovane e della sicurezza del funzionamento (preferendo tubature a vista). A livello urbano ciò comporta la separazione delle acque chiare e scure. Tra le protezioni dalla temperatura va contemplata anche l’ombreggiatura con gli alberi o l’esposizione ottimale affidate al disegno urbanistico. Le materia che raccomanda di controllare sono:

  • Raffreddamento e ventilazione
  • Drenaggio
  • Gestione dell’acqua
  • Spazi esterni
  • Comunicazioni

Ci soffermiamo in particolare sulle raccomandazioni per gli spazi aperti.
Tipo di superficie. Dato l’uso intensivo si dovrà ricorrere a pavimentazioni estese ma allo stesso tempo bisognerà assicurare la massima permeabilità dei suoli
Ombra. È importante assicurare ombreggiamento con le alberature per proteggere le persone all’aperto, ma anche i fabbricati in modo che si aiuto il loro raffrescamento.

Sistemazione degli spazi verdi a Kreunsburg, Hannover. Fonte: Greater London Authority

Sistemazione degli spazi verdi a Kreunsburg, Hannover. Fonte: Greater London Authority

Sistemazione degli spazi verdi a Kreunsburg, Hannover. Fonte: Greater London Authority

Sistemazione degli spazi verdi a Kreunsburg, Hannover. Fonte: Greater London Authority


Progettazione degli spazi aperti

Suolo. La gestione del suolo deve assicurare la captazione dell’acqua ed evitare la subsidenza. A questo scopo è indispensabile una scelta appropriata di tutta la vegetazione e non solo delle alberature.
Vegetazione. Deve essere appropriata al cambiamento del clima. Sarà difficile mantenere i prati. Si prevede la diffusione del pino in UK e di altre piante di aree geografiche più calde come di una generale cambiamento degli ecosistemi.
Elementi d’acqua. Fontane e laghetti possono abbellire lo spazio come donare freschezza ed umidità, ma, data la carenza delle precipitazioni estive, debbono alimentarsi localmente senza pesare sugli approvvigionamenti per uso umano
Rifiuti. Curare il compostaggio dei rifiuti umidi e il controllo del deposito di rifiuti in aree pubbliche data la maggior produzione di odori sgradevoli per il calore.

Sistema di raffrescamento passivo assistito meccanicamente al Elizabeth Fry Building University of East Anglia. Three Regions Climate Change Group, Adapting to climate change: a case study companion to the checklist for development, March 2007, Government Office for London. Fonte: Greater London Authority

Sistema di raffrescamento passivo assistito meccanicamente al Elizabeth Fry Building University of East Anglia. Three Regions Climate Change Group, Adapting to climate change: a case study companion to the checklist for development, March 2007, Government Office for London. Fonte: Greater London Authority


Climate Plan di Copenhagen

L’impegno delle grandi capitali si va diffondendo anche alle città meno popolose, rafforzando il protagonismo degli enti locali.
Nel novembre del 2009 si tiene a Amburgo una riunione per stipulare un patto tra i sindaci delle città europee per una politica rivolta al contrasto dei cambiamenti climatici, in previsione dell’incontro delle Nazioni Unite a Copenhagen.
Investita da un tale ruolo, la capitale della Danimarca, paese che si era già fatta promotore della sostenibilità urbana con la carta di Aalborg, si propone di diventare la capitale del clima carbon neutral entro il 2025.
Le emissioni di CO2 saranno ridotte del 20% tra il 2005 e il 2015.
La città è già dotata di una vasta rete di piste ciclabili e di un sistema di trasporto pubblico di livello mondiale. La fornitura di energia proviene per il 30% da fonti senza carbonio. Sono stati creati nuovi parchi: sulla spiaggia di Amager, sulla costa dell’isola di Brygge, l’area verde di Ørestaden.
Il piano per il clima ha una impostazione globale: THE CLIMATE PLAN’S GOALS ARE AN EXTENSION OF THE CITY’S OTHER GOALS IN TRANSPORT, HOUSING AND CONSTRUCTION, HEALTH, EDUCATION, SOCIAL ACTIVITIES AND CULTURE.

Copertina del Copenhagen climate plan. Fonte: Copenhagen Climate Plan

Copertina del Copenhagen climate plan. Fonte: Copenhagen Climate Plan


Climate Plan di Copenhagen

Il programma di riduzione delle emissioni tra il 2005 ed il 2015 prevede che il 75% deriverà dalla produzione di energia, il 10% dai trasporti, il 10% dalle caratteristiche dei fabbricati, il 4% dal comportamento degli abitanti di Copenhagen, 1% dalle espansioni urbane.
L’89% delle case della città è connesso con il teleriscaldamento alimentato da centrali combinate per la produzione di energia, calore e incenerimento dei rifiuti.
Per ridurre le emissioni nella generazione di energia si ricorrerà alle biomasse, turbine a vento, parchi eolici, geotermia. La politica energetica assicurerà così anche la sicurezza degli approvvigionamenti e la riduzione del costo.
Si renderà la circolazione pedonale e ciclistica sempre più confortevole. Il comune investirà per rendere il trasporto pubblico più comodo e veloce con migliori connessioni modali. Si promuoverà il car-sharing, corsi di guida attenti al clima, e una segnaletica che snellisce il traffico. si dovranno introdurre auto elettriche ed ad idrogeno, utilizzando l’energia ricavata dal vento. Si praticherà il pedaggio per il traffico.

Grafico della riduzione totale di Co2. Fonte: Copenhagen Climate Plan

Grafico della riduzione totale di Co2. Fonte: Copenhagen Climate Plan


Climate Plan di Copenhagen

Nelle espansioni urbane, bisogna assicurare che abitazioni, scuole, aree verdi, servizi e posti di lavoro si possano raggiungere a piedi; che le stazioni ferroviarie debbano essere facilmente raggiungibili in modo da favorire il trasporto pubblico. I fabbricati nuovi o ristrutturati debbono avere tetti giardino e facciate verdi.
Bisognerà richiedere una pianificazione integrata per ciascun nuovo quartiere in modo da minimizzare energia e trasporti. Il Comune promuove progetti pilota per trovare soluzioni generalizzabili.
Piccoli parchi distribuiti in tutta la città diventeranno luoghi per respirare capillarmente.

I materiali di supporto della lezione

London Climate Change Partnership, Adapting to climate change: a checklist for development Guidance on designing developments in a changing climatePublished by Greater London Authority. London Climate Change Partnership City Hall The Queen's Walk London SE1 2AA.

London Climate Change Partnership, Adapting to Climate Change: a Lesson for London, Grater London Authority, 2006.

Three Regions Climate Change Group, Adapting to climate change: a case study companion to the checklist for development, March 2007, Government Office for London.

City of Copenhagen, The Technical and Environmental Administration, Copenhagen Climate Plan, Printing: Jønsson Grafi sk A/S, August 2009.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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