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Francesco Domenico Moccia » 13.Densificazione


Città supermercato

Nel Centro Commerciale “Le Porte di Napoli” è appena stata prevista una fermata della variante Cancello, uno dei rami a maggiore frequenza nel servizio della Metropolitana Regionale. La opportunità di una modalità di trasporto sostenibile competitiva con l’auto privata, ha suggerito la possibilità che una quota significativa della nuova domanda abitativa potesse essere assorbita in un luogo dove non c’è consumo di suolo e gode di elevata accessibilità. Lo studio ha messo in evidenza come sia possibile, utilizzando esclusivamente le aree già coperte da superfici di vendita e parcheggi, insediare una comunità di 9.000 abitanti assicurando il pieno rispetto degli standard per attrezzature pubbliche. Le aree a verde pubblico sono facilmente reperibili nelle immediate zone confinanti tra le aree incolte. A queste dotazioni, i futuri abitanti aggiungeranno quei servizi commerciali e ricreativi già esistenti (multisala, paninoteche, ristoranti e bar).

Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia. Allievi: Arena Antonio, Riccio Armando, Veneri Andrea, Vitale Massimiliano

Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia. Allievi: Arena Antonio, Riccio Armando, Veneri Andrea, Vitale Massimiliano


Città supermercato

D’altro canto i medesimi esercizi commerciali e gli altri servizi presenti dovrebbero essere ben lieti di acquisire una popolazione tanto numerosa a breve distanza che inevitabilmente amplierebbe la loro clientela, senza perdere la disponibilità di nemmeno un mq. delle aree attuali. I nuovi residenti si troverebbero a una così breve distanza da poterli raggiungere a piedi evitando l’uso dell’automobile, come avviene di solito, e riducendo le emissioni di CO2.

L’area commerciale del Centro “Le Porte di Napoli” e l’attigua area di “Mandi, Chicco, Castorama, e Eldo” è una area di sviluppo recente, cominciato nel 1999 e terminato circa dieci anni dopo. Occupa un’area di circa 100.000 mq gran parte dei quali destinati a parcheggi, realizzati in base alla LR 1/2000, con conseguente elevata impermeabilizzazione di suolo. Costituisce un attrattore per centinaia di visitatori e famiglie, provenienti dai Comuni della Provincia di Napoli che, durante tutta la settimana e soprattutto nei fine-settimana, si recano a trascorrere il loro tempo nei centri commerciali.

Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia. Allievi: Arena Antonio, Riccio Armando, Veneri Andrea, Vitale Massimiliano

Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia. Allievi: Arena Antonio, Riccio Armando, Veneri Andrea, Vitale Massimiliano


Città supermercato

Dal confronto tra le due planimetrie si evince come sia stato possibile realizzare l’insediamento di 9.000 abitanti, completo di tutti i servizi, utilizzando esclusivamente suoli già impermeabilizzati ma sottoutilizzati. Nel disegno di sinistra le zone di parcheggio sono campite in grigio, mentre in bianco sono disegnati i grandi capannoni dei centri commerciali. Nel disegno di destra, rappresentante il progetto, si nota, al centro, la zona triangolare della stazione della metropolitana affiancata da un’area triangolare di attrezzature. Da essa si dipartono i percorsi pedonali assistiti da ascensori orizzontali e verticali che servono l’asse di abitazioni in linea ed a torri sul retro. Al centro si sopraeleva la galleria commerciale che funge da distribuzione per l’altra fila di torri residenziali e della retrostante zona di servizi (scuole) realizzata a copertura dei parcheggi dell’Ipercoop.
Sempre sui parcheggi si colloca la zona sportiva, mentre le coperture dei magazzini sono trasformati in tetti giardino.

Pianta dei parcheggi e progetto di nuove destinazioni d’uso. Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia

Pianta dei parcheggi e progetto di nuove destinazioni d'uso. Fonte: Laboratorio di Governo del Territorio, Corso di Laurea UPTA, prof. F. D. Moccia


Aree ferroviarie

Il recupero delle aree ferroviarie nei centri urbani è un intervento di trasformazione iniziato con la realizzazione della 5th Avenue di New York sopra il fascio dei binari che termina nel Grand Central Terminal. Questa operazione urbanistica consentì la costruzione di architetture famose come il palazzo per gli uffici della TWA di W. Gropius, proprio alle spalle della stazione, il Seagram Building di Mies van der Rohe e la Lever House di Skidmore Owings & Merrill. In moltissime altre città le aree ferroviarie sono state utilizzate per centri direzionali lasciando in esercizio il servizio di trasporto.
A Parigi la prima trasformazione del genere è avvenuta a Montparnasse. La Gare d’Orsay è diventato un museo molto apprezzato e l’uso di ampie zone ferroviarie della gare d’Austerlitz è contemplato nella ZAC Rive Gauche, il cui processo è stato avviato ed incoraggiato dalla realizzazione della Biblioteca Nazionale, un investimento pubblico di grande portata finanziaria e simbolica.

Paris Rive Gauche: articolazione degli interventi. Fonte: Paris Rive Gauche

Paris Rive Gauche: articolazione degli interventi. Fonte: Paris Rive Gauche


Aree ferroviarie

Il programma inizia nel 1991 e riguarda un’area di 130 ha. Sono stati realizzati 2.000 appartamenti, 450.000 mq di uffici, 66.500 mq. di negozi, alberghi. Ci sono servizi di quartiere: 2 scuole, 1 scuola superiore, 1 giardino d’infanzia, 1 ginnasio, 1 piscina. Si è installata una sede dell’Università Paris Diderot ed una multisala.
L’insediamento ad alta densità si sviluppa al di sopra dei binari. Nel 2002 è stato riconosciuto un aumento delle altezze con un incremento di 200.000 mq., trovando conveniente per le abitazioni l’altezza di m. 50.
Paris Rive Gauche è uno dei progetti urbani più importanti di Parigi perché si colloca in una posizione appena marginale al centro della città e si prefigge di completare quella dotazione di servizi e funzioni centrali di cui ha bisogno per mantenere viva la sua centralità.
Va apprezzata questa politica di conferma del patrimonio edilizio ed urbanistico di una grande capitale, visto lo spreco di risorse urbanistiche che tante volte si perpetra con l’abbandono dei centri storici per una incontrollata crescita e dispersione dell’insediamento nelle campagne.

Questo viale costeggia il fascio dei binari e costituisce lo spazio pubblico di connessione tra il lato occupato dalla Biblioteca Nazionale e gli sviluppi sopra la ferrovia.

Paris Rive Gauche: strade sulla ferrovia. Foto: Moccia

Paris Rive Gauche: strade sulla ferrovia. Foto: Moccia


Aree ferroviarie

Anche se non traspare al visitatore che percorre le strade del quartiere perché si presenta come un qualsiasi altra parte di Parigi, questa zona lungo la Senna, alle spalle della Stazione d’Austerlitz, si può considerare l’attuazione dell’utopia della città verticale. Al di sotto delle strade di queste immagini ci sono altri tre piani interrati contenenti infrastrutture, ma anche altre funzioni compatibili con la situazione.
A partire dalla stessa Biblioteca Nazionale, la quale presenta al centro un grande giardino impiantato sulla quota del suolo originario, sottoposto di tre piani rispetto alle strade intorno. Questa corte “interrata” consente l’affaccio interno e l’utilizzazione di tutto il perimetro. Lo stesso ingresso alla biblioteca avviene al di sotto della quota stradale, con una lunga rampa meccanizzata.
Contigua alla biblioteca troviamo il cinema mk2 che si avvantaggia egualmente degli spazi “sotterranei”. Ci sono poi garage e depositi.

Biblioteca nazionale di Parigi. Foto: Moccia

Biblioteca nazionale di Parigi. Foto: Moccia

Paris Rive Gauche: uffici ed abitazioni. Foto: Moccia

Paris Rive Gauche: uffici ed abitazioni. Foto: Moccia


Utilizzo delle aree infrastrutturali

Tra gli altri grandi progetti che assorbono infrastrutture va ricordato Amsterdam Zuidas in quanto diventerà, una volta completato, il maggiore centro direzionale della città olandese, al di fuori del centro storico.
La convergenza in quel punto delle maggiori infrastrutture ferroviarie e autostradali lo rende localizzazione ottimale per la creazione di attività centrali. L’accessibilità sarà rafforzata dalla creazione di una delle stazioni più frequentate della metropolitana.
Altre attrattive sono la presenza di un importante centro sportivo e gli uffici di compagnie finanziarie internazionali.
Il progetto prevede una grande copertura per le infrastrutture e la realizzazione al di sopra di essa di un nuovo pezzo di città composto di uffici ed abitazioni.
I maggiori poli di attrazione sono costituiti da una sede della Università Libera di Amsterdam, del Wordl Trade Center e del Conference Center.
E’ prevista alta densità con tipi a torre in prevalenza.

Lo schema, in sezione dell’assorbimento delle infrastrutture di trasporto in Amsterdam Zuidas. Le torri ai lati sono quelle esistenti. La sagoma delle centrali sono quelle previste. Fonte Zuidas Amsterdam

Lo schema, in sezione dell'assorbimento delle infrastrutture di trasporto in Amsterdam Zuidas. Le torri ai lati sono quelle esistenti. La sagoma delle centrali sono quelle previste. Fonte Zuidas Amsterdam


Utilizzo delle aree infrastrutturali

I complessi urbanistici ad alta densità, come nel caso di Zuidas, costituiscono anche una sfida per l’architettura la quale deve dare risposte più differenziate e contestualmente caratterizzate rispetto alle maturate esperienze di maggior conformismo giustificabili con la rarità e notevole specializzazione.
Infatti, l’uniformità Central Business Districts si poteva giustificare con l’ottimizzazione di funzioni sempre simili e con la presenza di questi episodi in poche grandi città.
Quel conformismo si supererà mano a mano che i centri ad alta densità saranno una necessità sempre più diffusa e per uno spettro sempre più ampio di funzioni.
Sotto questa luce, lo sperimentalismo urbanistico ed architettonico è sicuramente proficuo.

Proposta progettuale per il Central Business Districts di Zuidas.

Proposta progettuale per il Central Business Districts di Zuidas.


Utilizzo delle aree infrastrutturali

La planimetria di fianco evidenzia la rete delle aree naturali e la previsione di ampie aree verdi all’interno del nucleo ad alta densità di Zuidas. Lo schema dei percorsi e delle maggiori direttrici di comunicazione indicano come lo scopo prioritario sia quello di superare la barriera infrastrutturale attualmente esistente ed i cui tracciati si intuiscono nel sottofondo del disegno. Le morfologie dei quartieri contigui evidenziano come il nodo vada ad occupare quella fascia di passaggio intermedio tra centro e periferia in cui più avvertita è la necessità di sistemazione urbanistica.
Il planovolumetrico è stato elaborato secondo diverse alternative, una delle quali è presentata qui di fianco. Essa è caratterizzata da un ampio viale urbano quale spazio pubblico ordinatore del complesso.
Nelle slide precedenti vi sono proposte di maggiore complessità e varietà di linguaggio che rinunciano ad un tema urbanistico ben definito.
In entrambe le proposte si pone il problema di come ottenere condizioni di buona insolazione, illuminazione, ventilazione in condizioni di alta densità.
Come realizzare un paesaggio urbano gradevole ed ecoefficiente.

Sistemi degli spazi verdi di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam

Sistemi degli spazi verdi di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam

Ipotesi dello sviluppo volumetrico di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam

Ipotesi dello sviluppo volumetrico di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam


Utilizzo delle aree infrastrutturali

Nelle piante in alto a destra, viene stabilito, per ogni zona la percentuale minima di abitazioni (sopra), e (sotto) la superficie utile realizzabile (SUL mq./mq.).
Nella foto in basso, gli obiettivi ambientali.
Questi disegni danno la rappresentazione in termini anche quantitativi della ecosostenibilità di Zuidas.
Viene espresso l’uso misto con la presenza di residenze in percentuali variabili ma comunque in ogni comparto di una zona di carattere eminentemente quaternario.
Le densità sono particolarmente elevate e disposte in ogni caso in modo da ribadire il centralismo dell’intervento.
I risparmi di energia, carbone, acqua e rifiuti sono stabiliti con chiari obiettivi quantitativi.
Essi avranno una efficacia negli sviluppi successivi della progettazione portando a scelte coerenti nei fabbricati, impianti e spazi urbani.

Percentuale delle abitazioni e densità fondiaria (mc/mq) di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam

Percentuale delle abitazioni e densità fondiaria (mc/mq) di Zuidas. Fonte: Zuidas Amsterdam

Valori percentuali di risparmio energetico, di emissioni, acqua e rifiuti. Fonte: Zuidas Amsterdam

Valori percentuali di risparmio energetico, di emissioni, acqua e rifiuti. Fonte: Zuidas Amsterdam


Espansione Defence

Plastico dell’ampliamento della Defence, il centro direzionale di Parigi.
La nuova espansione prende il nome di Sein-Arche, in quanto si distende tra due anse del fiume. Si presenta come un lungo sviluppo lineare, in quanto occupa il tracciato dell’autostrada verso Nanterre.
Si prevede la realizzazione di mq. 644.000 di uffici, abitazioni e servizi.
“questo progetto valorizza gli spazi altrimenti sfigurati a causa delle infrastrutture stradali e ferroviarie”.
Infatti le stesse sono state completamente ricoperte dal lungo viale verde al centro del progetto, assicurando la ventilazione con appositi pozzi.

Plastico dell’ampliamento della Defence. Foto: Moccia

Plastico dell'ampliamento della Defence. Foto: Moccia


Espansione Defence

Il viale fa da connessione con alcune aree disponibili ai suoi lati verso le quali si allarga la riconversione urbana.
Il progetto punta anche sul potenziamento dei collegamenti e specialmente sul trasporto pubblico.
Contemporaneamente si avrà una densificazione e riqualificazione in termini di ecoefficienza del vecchio nucleo della Defence in modo da avere edifici a maggior risparmio energetico, un ambiente urbano più ricco di attività e frequentazione e l’adeguamento delle potenzialità del centro alle sfide della concorrenza internazionale. Per la parte della Defence, è previsto l’aumento di mq. 150.000 come premi al rinnovo sostenibile delle torri obsolete e la densificazione con mq. 300.000 di nuovi uffici e mq. 100.000 di abitazioni.
Nella planimetria (foto in basso), in giallo è l’area attualmente occupato dalla Defence. Tulle le altra zone colorate corrispondono alle aree di ampliamento.

Progetto di sostituzione di edifici a risparmio energetico La Defense di Parigi. Fonte: La Défense Seine Arche

Progetto di sostituzione di edifici a risparmio energetico La Defense di Parigi. Fonte: La Défense Seine Arche

Piano di ampliamento della La Defense di Parigi. Fonte: La Défense Seine Arche

Piano di ampliamento della La Defense di Parigi. Fonte: La Défense Seine Arche


Espansione Defence

Nella fotoin alto (settembre 2009), la copertura dell’autostrada è ancora in costruzione, come si nota dalla macchine di cantiere sulla destra. Si presenta come una striscia di verde pubblico piantata ad arbusti e siepi e fiancheggiata da due file di alberature che la dividono dalle strade per il servizio locale. La veduta nel senso opposto inquadra il grande edificio dell’Arche, simbolo del quartiere degli affari e perno delle prospettive dei fondamentali assi urbani. Infatti lo stesso edificio fa da sfondo al percorso proveniente dal centro della città, attraverso l’Etoile. La perfetta simmetria che si instaura sottolinea questo ribaltamento e la volontà di procedere nella continuità di una città compatta.
D’altra parte il programma di assorbire le infrastrutture nel tessuto urbano a Parigi iniziò già a partire dal 2001 con il programma di “Réhabiliter la couronne”, un insieme di progetti urbani realizzati lungo l’autostrada periferica che cinge ad anello tutta la città. Già in quel piano infrastrutture ferroviarie e autostradali furono ricoperte da intere parti di città come Paris nord-est, Porte des Lilas, Porte de Montreuil, …

Lavori in corso per l’ampliamento della La Defense di Parigi. Foto: Moccia

Lavori in corso per l'ampliamento della La Defense di Parigi. Foto: Moccia

La copertura dell’autostrada della La Defense di Parigi. Foto: Moccia

La copertura dell'autostrada della La Defense di Parigi. Foto: Moccia


Trasferimenti di diritti e incentivi

La realizzazione della città ecologica, come ogni altro intervento urbanistico e di opere pubbliche deve fare i conti con la debolezza della finanza pubblica.
Per questo motivo si sono sviluppati i programmi con il coinvolgimento dei privati in cui la realizzazione di obiettivi pubblici ed ambientali si ottiene con la concessione di incentivi urbanistici.
Questo metodo prende il nome di perequazione urbanistica e richiede la cessione dei suoli per la realizzazione degli standard di spazi ed attrezzature pubbliche ai proprietari, riuniti in comparto, a cui viene dato la possibilità di edificare sui propri suoli o di realizzare trasformazioni urbanistiche dei propri immobili.
Per liberare le aree di valore ambientale ed ottenerne la cessione al comune, uno strumento efficace è il trasferimento dei diritti edificatori (schema in alto), col quale la densificazione di aree di minor pregio ambientale consente la rinaturalizzazione di quelle strategicamente rilevanti (come le fasce ecotonali delle coste).
Incentivi volumetrici e incrementi delle altezze massime (sotto) possono anche essere concessi al fine di realizzare servizi pubblici.

Schema teorico per il trasferimento dei diritti edificatori. Fonte: San Francisco Planning Department

Schema teorico per il trasferimento dei diritti edificatori. Fonte: San Francisco Planning Department

Schema teorico per i premi urbanistici per i servizi sociali. Fonte: San Francisco Planning Department

Schema teorico per i premi urbanistici per i servizi sociali. Fonte: San Francisco Planning Department


I materiali di supporto della lezione

Lapierre, E'ric (curatore), Aménager Paris, Paris, Edition du Pavillion de l'Arsenal, 2005

Stan Majoor, “Amsterdam Zuidas: ambition and uncertainties of a large scale mixed-use urban development”, Les Cahiers de l'Istitute d'Amanagement e d'Urbanisme de la Region d'Ile de France, n. 146 (june 2007), p. 60-68

Salet W. G. M. and Gualini, E. (editors), Framing Strategic Urban Projects. Learning from Current Experiences in European City Regions, London, Spon Press, 2006

Krier, Rob, Urban space, Londra, Academy, 1979

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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