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Francesco Domenico Moccia » 4.Impatti sulle città


Impatti potenziali

Gli impatti dei cambiamenti climatici si possono verificare in diversi settori.
Potrà aumentare la mortalità dipendente dal tempo e dalle infezioni come tutte le malattie respiratorie.
I raccolti agricoli soffriranno per carenza d’irrigazione. L’estensione, composizione, salute e produttività delle foreste saranno danneggiate.
La disponibilità e qualità d’acqua provocherà la competizione per l’appropriazione. Aumenterà l’erosione costiera e le aree depresse saranno invase.

Avremo riduzione dei ghiacciai, perdita di habitat e di specie.

Impatti potenziali. Fonte: Comune di Modena

Impatti potenziali. Fonte: Comune di Modena


Effetti sulle aree urbane

Eventi meteorologici estremi, piogge intense, inondazioni, instabilità dei suoli.

Le città sono particolarmente esposte ai temporali intensi ed alle precipitazioni molto concentrate. Il loro sistema di smaltimento delle acque meteoriche è dimensionato ad andamenti delle precipitazioni molto più diffuse nel corso della stagione e di entità più contenuta. Talvolta, per effetto di urbanizzazioni non previste o aumento del carico urbanistico, gli impianti fognari risultano già inadeguati. Altrettanto vale per gli impianti di depurazione che, quando sono investiti da carichi eccessivi, non riescono più a svolgere il loro compito e rilasciano inquinanti. Il problema diventa ancora più grave per le aree a rischio idraulico e idrogeologico, già segnalate nei piani stralcio delle Autorità di Bacino. L’effetto dilavante e erosivo delle acque meteoriche facilita la formazione delle frane, le quali già tante volte hanno devastato gli abitati con effetti letali per la popolazione coinvolta.

Aumento del livello del mare

Comporta l’accentuazione dell’erosione delle coste, l’invasione delle aree depresse lungo i litorali. Le acque salmastre, con l’aumento delle maree, tendono a risalire alle foci dei fiumi ed a invadere le aree umide costiere con gravi danni per l’habitat e le specie di tali delicati ecosistemi.

Effetti delle alluvioni sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena

Effetti delle alluvioni sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena

Effetti delle alluvioni sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena

Effetti delle alluvioni sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena


Effetti sulle aree urbane

Estati più calde ed aride, incendi boschivi, abbassamento delle falde, erosioni.
Sull’ambiente urbano si avvertirà sempre di più la carenza idrica. Questo non ha un effetto solamente sulle esigenze degli abitanti i quali progressivamente seguono la tendenza opposta di aumento costante della domanda dei consumi di acqua ma anche sull’ambiente naturale interno alle città come parchi e giardini.

Incendi ed erosioni possono coinvolgere anche ambienti urbanizzati, il che aumenta ulteriormente il rischio, mettendo in pericolo popolazioni esposte e beni materiali quali proprietà ed infrastrutture comuni.

La siccità, a sua volta, influenza il clima in un circolo vizioso, in quanto la riduzione della vegetazione, la riduzione dell’evaporazione contribuiscono all’elevazione della temperature ed alla formazione dell’isola di calore urbano.

Effetti della siccità sulle aree urbane

Effetti della siccità sulle aree urbane

Effetti degli incendi sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena

Effetti degli incendi sulle aree urbane. Fonte: Comune di Modena


Effetti sulle aree urbane

Innalzamento delle temperature, riduzione delle riserve idriche, modifiche all’ambiente naturale e alla produzione agricola.
La riduzione dei ghiacciai è un indice abbastanza significativo della riduzione della disponibilità di acqua. Dato che queste riserve sono la fonte principale di alimentazione dei fiumi, la loro progressiva scomparsa ridurrà la portata dei corsi d’acqua che alimentano, con effetti sulla fertilità agricola e sulla produzione di energia idroelettrica.

Gli ecosistemi dipendono dalla presenza di acqua e la variazione nella sua disponibilità, modificando l’habitat, mette a repentaglio la sopravvivenza delle specie e la biodiversità.

L’alimentazione idrica delle città è uno dei fattori fondamentali della loro sopravvivenza. Sono tanti gli aspetti di benessere dei cittadini che dipendono dall’acqua, che non sui può fare a meno di considerare con molta attenzione ogni mezzo per assicurarne il sufficiente approvvigionamento e l’uso più razionale ed efficiente.

Densità dei ghiacciai nel 1985. Fonte: Comune di Modena

Densità dei ghiacciai nel 1985. Fonte: Comune di Modena

Riduzione dei ghiacciai nel 2000. Fonte: Comune di Modena

Riduzione dei ghiacciai nel 2000. Fonte: Comune di Modena


Effetti sulle aree urbane

L’isola di calore.
Nelle città si registra una temperatura superiore a quella delle zone agricole circostanti che varia dai 2° ai 5°C.
Per questo motivo, le città risentiranno maggiormente dell’aumento della temperatura.

Il fenomeno dell’isola di calore si spiega con la presenza nelle aree urbane di estese superfici riflettenti come l’asfalto stradale o delle coperture dei fabbricati, le facciate vetrate, ma anche quelle ad intonaco. A ciò si deve aggiungere la produzione di calore diretta, per il riscaldamento e quella indiretta che deriva dai motori delle macchine o dagli impianti di condizionamento dell’aria.

L’assenza in città di aree verdi aumenta l’isola di calore in quanto esse sono costituite da superfici assorbenti i raggi solari e producono ombra ed umidità che rinfresca l’aria.

L’isola di calore urbano a Bologna. Temp. percepita, città e campagna, giorno e notte. Fonte: Comune di Modena

L'isola di calore urbano a Bologna. Temp. percepita, città e campagna, giorno e notte. Fonte: Comune di Modena

Schema territoriale dell’isola. Fonte: Comune di Modena

Schema territoriale dell'isola. Fonte: Comune di Modena


Opzioni per l’approccio all’adattamento

  • approcci alle infrastrutture “grigie”, ovvero interventi fisici o misure di costruzione basate su servizi di ingegneria per realizzare edifici ed infrastrutture essenziali per il benessere socioeconomico della società che siano maggiormente in grado di resistere ad eventi estremi
  • approcci strutturali “verdi”, cioè interventi che aiutano ad aumentare la resilienza degli ecosistemi e che, pur puntando ad arrestare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi e a ripristinare i cicli dell’acqua, utilizzino allo stesso tempo le funzioni e i servizi offerti dagli ecosistemi per realizzare soluzioni di adattamento più efficaci sotto il profilo economico, e a volte anche più praticabili, rispetto alle sole infrastrutture grigie
  • approcci non strutturali “non vincolanti”, ovvero la definizione e l’applicazione di politiche e procedure, controlli sull’uso del suolo, divulgazione delle informazioni ed incentivi economici volti a ridurre o a prevenire la vulnerabilità alle catastrofi. Tutto ciò richiede una gestione più attenta dei sistemi antropici che stanno alla base

Misure di adattamento prioritarie

Esiste tutta una serie di misure di adattamento che devono essere intraprese perché danno risultati nel breve termine a prescindere dalle incertezze delle previsioni (le cosiddette misure no- regret) oppure perché sono positive sia ai fini della mitigazione che dell’adattamento (le cosiddette misure win-win):

  • evitare lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture in zone ad alto rischio (come pianure alluvionali o soggette a carenze idriche) in fase di installazione o rilocalizzazione
  • progettare le infrastrutture e gli edifici in modo da ridurre al minimo il consumo di acqua e di energia e migliorare la capacità di trattenere l’acqua e la capacità di raffreddamento nelle zone urbane
  • procedere a una gestione costiera e delle alluvioni che preveda la creazione o la ricostituzione di pianure alluvionali o paludi salmastre che aumentano la capacità di gestione delle alluvioni e dell’innalzamento del livello dei mari e contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi in materia di biodiversità e conservazione degli habitat
  • migliorare la preparazione e i piani di emergenza per far fronte ai rischi (compresi quelli dovuti al clima)
Es. di misure di adattamento prioritarie. Fonte: Comune di Modena

Es. di misure di adattamento prioritarie. Fonte: Comune di Modena


Principi urbanistici

Ridurre gli spostamenti con scelte localizzative in prossimità dei nodi di traffico & dei trasporti pubblici, favorire gli spostamenti a piedi, in bici, coi mezzi pubblici, creando la ‘City of short Tracks’. Il modello urbano che ne deriva è costituito da nuclei ad elevata densità e multifunzionali. Entrambi i requisiti contribuiscono a fare in modo che in essi gli spostamenti siano di lunghezza molto ridotta tali da essere attuati a piedi o in bicicletta, modalità ad emissioni zero di gas serra. Si possono considerare anche a bassa emissione i collegamenti verticali, quali ascensori e scale mobili, il che porta a favorire uno sviluppo in altezza con la sovrapposizione di diverse attività, ciascuna collocata al livello più opportuno per il suo esercizio. Così si ottiene anche una particolare combinazione della multifunzionalità del nucleo. La dimensione metropolitana a cui siamo giunti dà un’ampia possibilità di scelta nell’accesso ai servizi perché essi sono raggiungibili grazie ad una rete di collegamenti che copre una estesa area. E’ una libertà di scelta che si paga con l’incremento della mobilità ma a cui difficilmente possiamo chiedere di rinunciare. Pertanto non è pensabile che i nodi ad alta densità e multifunzionali siano in grado di azzerare gli spostamenti, ma siano in grado solo di ridurli. Bisogna fare in modo che le connessioni tra i nuclei della metropoli policentrica siano realizzate in maniera sostenibile.

Uso della bicicletta per favorire la creazione di City of short Tracks. Fonte: Comune di Modena

Uso della bicicletta per favorire la creazione di City of short Tracks. Fonte: Comune di Modena

Mappa collegamenti verticali di Modena. Fonte: Comune di Modena

Mappa collegamenti verticali di Modena. Fonte: Comune di Modena


Principi urbanistici

Prevedere aree verdi per influenzare il microclima urbano, proteggere le risorse naturali, gli habitat e le specie, creando la “Green City”.
Gli alberi assorbono anidride carbonica e producono ossigeno. La presenza di alberi in città si può realizzare non solo con i parchi e le aree verdi, ma anche con viali e strade alberate. Il verde può coesistere con le costruzioni nei tetti giardino e nelle facciate verdi, svolgendo anche una funzione di isolamento termico e protezione dal calore solare.

Per avere aree verdi rigogliose è necessario assicurare, oltre al terreno vegetale ricco di componente organica – che si ottiene anche grazie al compostaggio con il riciclo dei rifiuti umidi -, una buona irrigazione, o meglio la creazione di vere e proprie zone umide, l’ambiente a maggiore biodiversità.

Infatti, un’altra conseguenza delle città verdi è quella di attirare in città una ricchezza di specie viventi.

Milano. Recupero dell’area dismessa degli stabilimenti Pirelli Bicocca. Sede dell’Università. Fonte: Moccia

Milano. Recupero dell'area dismessa degli stabilimenti Pirelli Bicocca. Sede dell'Università. Fonte: Moccia


Principi urbanistici

Applicare tecnologie a basso consumo e che utilizzino fonti rinnovabili, definire e applicare standard per l’orientamento degli edifici, usare densità e distanze intelligenti creando la “Energy City”.

I modi di costruzione, la disposizione dei fabbricati e le densità edilizie possono essere scelte in modo da ridurre i consumi energetici. Si tratta, da un lato, di adattarsi all’insolazione in modo da utilizzarla al meglio durante la stagione fredda per il riscaldamento (buona esposizione, effetto serra) ma facendo in modo da evitare il surriscaldamento estivo con sistemi di ombreggiamento, dall’altro di utilizzare le tecnologie di isolamento termico. La gestione delle abitazioni può avvantaggiarsi di tutti gli apparecchi e delle tecniche di riscaldamento e condizionamento a basso consumo. Tra di essi vi sono sistemi i quali hanno applicazione a livello urbanistico come il teleriscaldamento. In città è possibile generare energia da fonti rinnovabili ed integrare nel disegno urbanistico i relativi impianti. E’ possibile il ricorso alla geotermia anche per vasti complessi edilizi, oppure all’utilizzo del moto delle maree o di minimpianti idroelettrici. Il solare termico trova applicazione sulle coperture mentre il fotovoltaico anche sulle facciate. Si possono sperimentare applicazioni più avanzate di solare termodinamico. Le pale eoliche hanno variazione di forme e dimensioni in grado di assicurare inserimenti in vari tipi di spazi aperti.

Uso di pale eoliche. Fonte: Comune di Modena

Uso di pale eoliche. Fonte: Comune di Modena

Uso di fonti rinnovabili. Fonte: Comune di Modena

Uso di fonti rinnovabili. Fonte: Comune di Modena


Distribuzione ineguale degli impatti

I cambiamenti climatici non avranno i medesimi effetti in maniera omogeneamente distribuiti.
Regioni geografiche, gruppi sociali e le varie età soffriranno il clima in maniera differenziata. Anziani e bambini, strati sociali svantaggiati saranno le principali vittime.
Si potrà anche verificare il pericolo che politiche di adeguamento tendano a spostare su regioni contigue o lasciar cadere su gruppi sociali o di età i danni climatici.

Effetti dei cambiamenti climatici. Fonte: Comune di Modena

Effetti dei cambiamenti climatici. Fonte: Comune di Modena


I materiali di supporto della lezione

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE, LIBRO BIANCO, L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo, Bruxelles, 1.4.2009, COM(2009) 147.

CARTA DELLE CITTÀ EUROPEE, PER UN MODELLO URBANO SOSTENIBILE (Approvato dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi ad Aalborg, Danimarca il 27 maggio 1994).

Frank Klinckenberg, Minna Sunikka, BETTER BUILDINGS THROUGH ENERGY EFFICIENCY: A Roadmap for Europe, produced by Klinckenberg Consultants for Eurima, as part of the Eurima Blueprint Project Meerssen, the Netherlands, June 2006.

European Climate Change Programme, Working Group II, Impacts and Adaptation Urban Planning and Construction Sectoral Report, by Ecofys BV under contract number 070501/2006/432780/MAR/C2

European Communities, EU action against climate change, Adapting to climate change, Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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