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Francesco Domenico Moccia » 10.La Parigi del dopo Kyoto: la proposta degli altri gruppi


Gruppo MVRDV

Tra le misure proposte da MVRDV c’è quella della forestazione. La piantumazione ha l’effetto di assorbire CO2 presente nell’atmosfera. Il programma diventa, trattato da questi urbanisti, uno strumento per dar forma alla periferia con la previsione di un perimetro ben delineato accompagnato da una struttura urbana lineare.
Proposta molto forte è anche quella della copertura della Senna allo scopo di trasformare il corso del fiume in un’area di generazione di energia.


Gruppo MVRDV (segue)

La linea anulare della RER diventa un nastro insediativo complesso che disegna un evidente perimetro della città. Il sistema dovrebbe permettere il recupero del calore delle vetture dei treni.
Nelle zone periferiche sono previsti una serie di assi di collegamento che ripetono sempre lo schema di un sistema integrato di trasporto e di edilizia con una organizzazione da città lineare.
Sono prospettate soluzioni con diversi livelli di circolazione della metropolitana e con diversi intrecci con i volumi edilizi. Le diverse combinazioni prevedono la possibilità di circolazione dei mezzi pubblici a diversi livelli, integrati nei complessi edilizi in modo da poter intrecciare vantaggiosamente le diverse modalità di circolazione evitando gli incroci ed assicurando la massima accessibilità alle attività previste.
Questa sovrapposizione introduce la terza dimensione nel disegno degli spazi pubblici i quali non vengono più progettati esclusivamente come suolo ma come spazi tridimensionali, spesso coperti dai livelli superiori ancora ad uso pubblico ed attraversati dai collegamenti verticali tra questi vari livelli.


Gruppo MVRDV (segue)


Gruppo MVRDV (segue)

Le aree di parco e gli specchi d’acqua, nel progetto del gruppo, sono potenziati nei loro aspetti naturalistici. Nella pianta di Parigi si preoccupano di individuare una serie di aree verdi che possono essere trasformate in parchi e determinare una rete capillare interessante ogni quadrante urbano. La stessa attenzione è posta nel far emergere la rete fluviale con i suoi rivi e canali.
Va sottolineato il modo come trattano il margine degli elementi naturali facendolo diventare sempre occasione di densificazione, con lo sviluppo di edifici a torre, ma anche con una notevole varietà volumetrica in modo da non determinare una barriera uniforme col rischio di una netta separazione tra le parti urbani e naturali.
Questa scelta presenta il vantaggio di porre la popolazione a diretto contatto con episodi naturali all’interno del tessuto urbano nelle sue residenze o luoghi di lavoro mentre si presta a programmi perequativi pubblico-privato, in quanto la concessione di diritti edificatori consistenti ai margini consente la cessione al pubblico, per aree verdi, di suolo.
Va notato come le proposte di MVRDV, confrontate col gruppo Rogers, sul tema della densificazione presentino aspetti più radicali ed innovativi senza necessariamente dover essere meno fattibili.
Il gruppo, tra l’altro, è l’unico che presenta anche un software per la valutazione ambientale degli interventi col calcolo di impatto nel cambiamento climatico.


Gruppo Jean Nouvel

Ajn – Jean Nouvel Arep – Jean-Marie Duthilleul Michel Cantal-Dupart.

Ajn - Jean Nouvel Arep - Jean-Marie Duthilleul Michel Cantal-Dupart.


Gruppo Jean Nouvel (segue)

Il gruppo di Jean Nouvel dichiara una grande adesione alle situazioni urbanistiche parigine esistenti ed il rifiuto di modelli astratti o utopici da calare sulla realtà esistente e propone un processo di mutazioni di dettaglio anche molto minute e per lo più in addizione all’edilizia esistente.
Queste piccole operazioni di riqualificazione trovano ampio spazio nelle aree periferiche a bassa densità (vedi slide precedente) in cui il ridisegno può avvenire tanto con la rivisitazione degli spazi pubblico in cui la semplice aggiunta di piantumazioni o la sistemazione degli spazi aperti è in grado di ottenere risultati rilevanti sia sulla modifica dei fabbricati con semplici tecniche di risparmio energetico e generazione da fonti alternative.
Ma la mutazione additiva, nonostante contenga in termini minimi l’ampiezza delle trasformazioni, riesce tuttavia ad essere ugualmente incisiva nella forma della città, in special modo quando assume quegli sviluppi lineari suggeriti da tecniche di intervento sulle infrastrutture di collegamento che danno modo di determinare segni fortemente riconoscibili nel panorama urbano, nonostante la loro articolazione volumetrica.


Gruppo Jean Nouvel (segue)

Che una tale operazione sia più che cosciente e miri alla riconfigurazione morfologica è particolarmente evidente quando si propone di delimitare e circoscrivere. Si coglie il disegno di un perimetro definito della città e la volontà di tracciare un chiaro limite verso le campagne.
Il profilo dell’ile Seguin è disegnato come una nave. Questo è il punto in cui il gruppo si allontana maggiormente dalle precauzioni minimaliste e si avventura nel lanciare una immagine di città ecologica. I grandi piani elevati al di sopra dell’isola sono ricoperti di pannelli fotovoltaici ed il verde si integra in un complesso del tutto artificiale di articolati volumi edilizi.
In questo caso, l’architettura si gioca tutta sulla elevata densità, sulla generazione di energia con impianti integrati alle costruzioni e sulla intersezione degli elementi di naturalità.
La combinazione di tutti questi fattori si spinge ad esplorare composizioni ed immagini del tutto innovative.

Ile Seguin.

Ile Seguin.


Gruppo Portzamparc


Gruppo Portzamparc (segue)

Del gruppo di Portzamparc mettiamo in evidenza la sua attenzione alle grandi aree coperte da infrastrutture alla cui densificazione nella città di Parigi si erano già dedicati molti progetti. Ora questa tecnica urbanistica viene estesa anche alle aree più marginali con lo scopo di promuovere un assetto policentrico.
Le analisi e i disegni del gruppo sono molto approfonditi e restituiscono soluzioni urbanistiche di notevole qualità.
L’area di Massy e individuata come uno dei porti di ingresso intermodali alla metropoli. Punto di arrivo del TGV e di interscambio con la RER richiede all’urbanistica di fare da ponte sulle infrastrutture per rafforzare il polo con attività i servizio, terziario, commercio e abitazioni.
Nella finestra progettuale di Roissy-Le Bourget (slide successiva), si propone una vetrina urbana della piattaforma aeroportuale con la realizzazione di Aéreocité, un quartiere per le funzioni legate all’aeroporto.
Nel progetto si intrecciano le infrastrutture di trasporto, logistiche e verdi mettendo in luce come in una grande città proiettata verso il futuro è necessario trovare un equilibrio tra questi fattori.


Gruppo Portzamparc (segue)


Gruppo Portzamparc (segue)


Gruppo Portzamparc (segue)

Nel quadrante settentrionale, viene affrontato un altro grande nodo infrastrutturale alla convergenza di strade ferrate ed autostrade (TGV- Gare Nord Europe e l’Annulaire). All’interno di un tessuto urbanizzato abbastanza continuo si cerca il varco per insinuare corridoi verdi e connettere infrastrutture di trasporto e di servizi con infrastrutture verdi.
Le potenzialità dei nodi di elevata accessibilità sono utilizzate in termini di complessi urbani ad alta densità ed a funzioni centrali.
I disegni controllano anche come queste emergenze visive nel panorama di Parigi costituiscano fondali a prospettive storiche o elementi di qualificazione del paesaggio della città moderna.
Questa intenzione di continuità è dimostrata, ad esempio dal prolungamento del Boulevard Sebastopol.
Va sottolineato come, anche in questo caso, le quattro torri – elemento focale del progetto – sono collocate esattamente al di sopra del fascio di binari della stazione ferroviaria.

Nuovo quartiere di Aubrevilliers.

Nuovo quartiere di Aubrevilliers.

Nuovo quartiere di Aubrevilliers.

Nuovo quartiere di Aubrevilliers.


I materiali di supporto della lezione

Rogers Stirk Harbour + Partners / London School of Economics / Arup, Promouvoir une nouvelle culture de durabilité urbaine, PARIS MÉTROPOLE. LE DESSIN DE L'AGGLOMÉRATION PARISIENNE DU FUTUR, Février 2009.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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