Obiettivi formativi
Questo modulo si propone di fornire uno strumento necessario per:
1. Avvio di RDF ed impostazione dei dati
Avviato RDF, appare una finestra (fig 1) dalla quale si può scegliere il tipo di raddrizzamento
che si vuole effettuare:
La finestra principale del programma avrà una serie di comandi a disposizione che saranno diversi a seconda della scelta effettuata.
2. Raddrizzamento analitico
Comandi dal menu a tendina
Immagine iniziale: apre o chiude l’immagine da raddrizzare
Visualizza
2. Raddrizzamento analitico
Tabelle
2. Raddrizzamento analitico
Comandi dal menu a tendina
1. Raddrizzamento analitico
2. Raddrizzamento analitico
2. Raddrizzamento analitico
3. La Status Bar
La parte bassa della finestra principale, ovvero la status bar (fig 2), è suddivisa in 7 parti:
4. Le operazioni da eseguire
I passi essenziali per eseguire un raddrizzamento analitico sono:
5. L’immagine iniziale
Per effettuare un raddrizzamento con RDF è necessario disporre di un’immagine digitale dell’oggetto, cioè di una fotografia digitale o digitalizzata attraverso uno scanner. Può essere utilizzata una fotografia scattata con qualsiasi apparecchio fotografico, sia metrico che non metrico.
I file caricabili sono quelli con formato BMP e JPG. Possono essere indifferentemente utilizzate immagini in scala di grigio o in RGB.
Per aprire l’immagine si può utilizzare il comando Immagine iniziale/Apri dal menu a Tendina.
5. L’immagine iniziale
Nel caso si volesse aprire un’altra immagine è prima necessario chiudere quella caricata con il comando Immagine iniziale/Chiudi.
Dopo aver caricato un’immagine, muovendo il cursore all’interno della finestra che la contiene, vengono visualizzate nella barra di stato le coordinate del punto su cui si trova il cursore (coordinate immagine); in questo caso sono espresse in pixel, cioè coordinate piane x, y (con le x crescenti da sinistra verso destra e le y dall’alto verso il basso). Lo spostamento minimo è il pixel stesso, ovvero il più piccolo elemento in cui è scomposta l’immagine e dipende quindi dalla risoluzione dell’immagine stessa.
6. Funzioni pan, zoom e navigatore
Per spostarsi con facilità all’interno dell’immagine, se questa è particolarmente grande, si possono utilizzare gli scrollbars (le barre che stanno sul lato destro e inferiore dell’immagine) o alternativamente la funzione pan.
Per muoversi con il pan nell’immagine è sufficiente selezionare dal menu a tendina Visualizza/Pan, tenere premuto il tasto destro del mouse e spostarsi in una direzione desiderata.
E’ possibile fare degli zoom di un particolare dell’oggetto presente nell’immagine selezionata (fig 3);
per farlo utilizzare dal menu a tendina Visualizza/Zoom: spostandosi sull’immagine e cliccando con il tasto destro del mouse un punto qualsiasi della stessa si aprirà in corrispondenza dello stesso un riquadro contenente l’ingrandimento di un intorno del punto.
6. Funzioni pan, zoom e navigatore
Per definire il valore di ingrandimento dello zoom è necessario aprire la finestra delle opzioni con Visualizza/Opzioni…
In tal modo si possono definire:
6. Funzioni pan, zoom e navigatore
Nella barra di stato della finestra principale viene sempre indicato quale tra queste funzioni è attiva.
Quando l’immagine è molto grande e non appare completamente nello schermo, per andare con facilità in un punto voluto si può utilizzare la funzione navigatore (fig 3).
Con il comando Visualizza/Navigatore si apre una finestra che visualizza tutta l’immagine caricata: cliccando sopra la zona interessata, l’immagine principale si posiziona in quel punto.
La velocità di spostamento può essere definita nella finestra delle opzioni.
7.1. La tabella delle coordinate oggetto (*.ogg)
Per il calcolo dei parametri di trasformazione da immagine iniziale ad immagine raddrizzata è necessario conoscere le coordinate di almeno 4 punti (meglio se in numero maggiore)
dell’oggetto e visibili sull’immagine.
Per effettuare un raddrizzamento corretto è inoltre necessario che i punti siano distribuiti sul bordo dell’immagine in modo omogeneo.
7.1. La tabella delle coordinate oggetto (*.ogg)
Per preparare il file con le coordinate dei punti di appoggio, si può utilizzare un editor testi qualsiasi (per es. WordPad) tenendo presente le seguenti importanti indicazioni: ogni punto deve stare su una riga ed essere composto dal nome, dalla coordinata x e dalla coordinata y, con uno o più spazi che separino i tre valori. Se le coordinate hanno dei decimali, questi vanno separati dal punto.
Il seguente file è di esempio:
Per caricare il file editato utilizzare Tabelle/Coordinate oggetto (*.ogg)> Carica file ogg (fig 5).
7.1. La tabella delle coordinate oggetto (*.ogg)
Importante: Ovviamente i punti devono appartenere ad un piano ed il sistema di riferimento a cui si riferiscono le loro coordinate deve essere tale che le x siano crescenti verso destra e le y siano crescenti verso l’alto.
La costruzione di questo file può essere anche facilmente eseguita utilizzando la “Tabella coordinate oggetto”.
In questo caso si apre la finestra con Tabelle/ Coordinate oggetto (*.ogg)
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
La tabella delle coordinate immagine deve contenere le corrispondenti coordinate pixel dei punti di appoggio individuati sull’oggetto. Per compilare tale tabella bisogna provvedere alla collimazione degli stessi sull’immagine.
Per iniziare tale operazione utilizzare il comando
Tabelle/ Coordinate immagine (*.imm) > Visualizza: verrà aperta la finestra per la collimazione dei punti (fig 6).
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
A questo punto bisogna collimare i punti sull’immagine (senza preoccuparsi della sequenza); per entrare in modalità di collimazione (appare la scritta collimazione sull’apposita casella della barra di stato della finestra principale), inizio collimazione, e con il tasto sinistro del mouse selezionare il punto desiderato sull’immagine: cliccando sopra con il tasto destro del mouse si apre lo zoom (se è attivo), ci si posiziona sul pixel esatto e si agisce sul tasto sinistro per collimare.
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
Nella parte bassa della finestra “Tabella coordinate immagine” ci sono tre caselle: nella seconda e terza delle quali vengono visualizzate le coordinate x, y del punto collimato, mentre nella prima viene assegnato di default un numero progressivo che rappresenta il nome del punto e che può essere cambiato per renderlo uguale al nome del corrispondente punto della tabella delle coordinate oggetto precedentemente caricata.
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
Per inserire il punto nella tabella selezionare registra punto: sull’immagine appare una croce con il nome (numero) che individua il punto e sulla tabella vengono memorizzate le sue coordinate.
Per cancellare un punto collimato dalla tabella utilizzare elimina punto (appare la scritta elimina sull’apposita casella della barra di stato della finestra principale) e poi cliccare la riga della tabella nella quale il punto è inserito.
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
Per correggere le coordinate di un punto collimato o il suo nome usare edita punto (appare la scritta edita sull’apposita casella della barra di stato della finestra principale) e cliccare la riga della tabella nella quale il punto è inserito: il punto viene copiato nelle tre caselle in basso: ora si può procedere alla ricollimazione e/o al cambiamento del nome e alla conseguente registrazione.
7.2. La tabella delle coordinate immagine (*.imm)
Per resettare la tabella utilizzare reset tabella (in questo caso per collimare altri punti bisogna ritornare in “modalità collimazione”, mentre per disegnare i punti nel caso in cui siano stati caricati nella tabella con il comando:
Tabelle/ Coordinate immagine (*.imm) > Carica, si usa disegna punti.
E’ possibile salvare il file di coordinate oggetto creato, con il comando:
Tabelle/ Coordinate immagine (*.imm) > Salva
o, come accennato caricarne uno precedentemente salvato con il comando Tabelle/ Coordinate immagine (*.imm) > Carica
7.3. La tabella di coordinate immagine/oggetto (*.fot)
Per calcolare i parametri di raddrizzamento è necessario creare un file in cui vengano associate le coordinate oggetto di ogni punto d’appoggio alle corrispondenti coordinate immagine. A tale file viene assegnata l’estensione fot e rappresenta l’unione dei due file visti sopra, ovvero il file imm con il file ogg.
La struttura di questo file è: nome punto, x immagine, y immagine, x oggetto, y oggetto. Il seguente file è un esempio di file *.fot
7.3. La tabella di coordinate immagine/oggetto (*.fot)
Per creare tale file è sufficiente aver preparato in precedenza la tabella delle coordinate immagine e quella delle coordinate oggetto (che può avere anche un numero maggiore di punti), aprire la finestra della Tabella coordinate unione con Tabelle/ Coordinate unione (*.fot)
> Visualizza e selezionare crea file fot. (fig 7).
E’ fondamentale che i punti corrispondenti abbiano lo stesso nome, in quanto il programma individua per ogni punto immagine il corrispondente sulla tabella oggetto facendo un confronto sul nome.
7.3. La tabella di coordinate immagine/oggetto (*.fot)
Per salvare il file usare il comando
Tabelle/ Coordinate unione (*.fot) > Salva.
Per caricare un file fot precedentemente creato utilizzare il comando
Tabelle/ Coordinate unione (*.fot) > Carica.
Con il comando reset tabella la tabella viene resettata.
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