La sicurezza strutturale di un edificio è sostanzialmente collegata alla valutazione del grado di sicurezza che l’opera presenta e che può modificarsi nel tempo a causa di situazioni di degrado progressivo delle strutture. Ogni intervento di consolidamento deve derivare da un insieme di operazioni conoscitive, fondamentali e propedeutiche ad ogni intervento sul manufatto.
In tal senso, accanto all’indagine storica ed al rilievo metrico e tecnologico è opportuno predisporre una serie di indagini sulle caratteristiche strutturali dei materiali al fine di individuare il comportamento dei materiali ai quali è demandata la funzione strutturale, nonché di constatarne i degradi , valutare le sollecitazioni in atto e determinare quindi la resistenza residua.
Obiettivo della diagnostica è quello di valutare la sicurezza delle costruzioni nello stato attuale e si avvale di prove meccaniche di tipo distruttivo, eseguite su campioni prelevati dalla struttura il più possibile indisturbati e prove non distruttive (non invasive) prove che non arrecano alcun danno al manufatto.
Tra le prove non invasive che è possibile effettuare:
La termografia è un tipo di acquisizione immagini nel campo dell’ infrarosso. Attraverso l’utilizzo di una termocamera (strumento per eseguire controlli di tipo termografico) si eseguono controlli non distruttivi e non intrusivi. Le termocamere rilevano le radiazioni nel campo dell’infrarosso dello spettro elettromagnetico e compiono misure correlate con l’emissione di queste radiazioni. Questo strumento è in grado di rilevare le temperature dei corpi analizzati attraverso la misurazione dell’intensità di radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame. Il principio si basa sulla misura della distribuzione delle temperature superficiali dell’oggetto, quando viene sollecitato termicamente. L’analisi termografica, prova non distruttiva, è utilizzata nel campo della ristrutturazione e della manutenzione preventiva per la diagnostica delle patologie edilizie. Utile per valutare distacchi di intonaco, difetti strutturali nascosti, umidità di risalita.
Prove soniche
Queste indagini consistono nel misurare ed analizzare le caratteristiche di propagazione delle onde elastiche all’interno dei solidi murari.
Scopo delle prove è:
La strumentazione di prova è costituita da:
Le prove soniche sono basate sulla misura del tempo di propagazione di un impulso meccanico tra la sonda trasmettitore e la sonda ricevente. Tale velocità dipende dall’elasticità e dalla resistenza del materiale: maggiore è la velocità, maggiore sarà il modulo elastico e quindi la resistenza, essendo infatti ogni interruzione od eterogeneità del materiale, causa di un ritardo del segnale.
Prove invasive
Le prove invasive consentono di indagare un manufatto provocando un’alterazione più o meno significativa a seconda se si prelevino campioni per sottoporli a prove di laboratorio o che si pratichino piccoli fori o tagli nella muratura.
Verifica dello stato di sollecitazione con martinetti piatti.
Tale indagine consente di misurare lo stato di sollecitazione locale esistente in un punto della struttura muraria, in base al rilascio tensionale causato da un taglio piano, eseguito normalmente alla superficie della muratura, generalmente praticato lungo un corso di malta.
Poiché tali prove arrecano un danno alla struttura occorre programmare opportunamente le operazioni.
Carotaggio
Tale indagine richiede che venga prelevato un campione, provino di materiale da una muratura per sottoporlo ad una prova di laboratorio.
Monitoraggio
In presenza di lesioni è opportuno monitorare l’andamento delle stesse nel tempo al fine di verificare se si tratti di lesioni di tipo statico, ossia ferme nel tempo, oppure dinamico, che tendono ad evolversi.
Il monitoraggio consiste dunque nel controllo del comportamento nel tempo di lesioni, rotazioni, cedimenti, deformazioni, vibrazioni.
Dovrà essere effettuato ad intervalli di tempo regolari, così da notare le evoluzioni del fenomeno.
Il fessurimetro è uno strumento che consente di tenere sotto controllo l’andamento delle lesioni presenti in una struttura.
I fessurimetri sono formati da 2 piastre parzialmente sovrapposte, per il controllo delle lesioni alle pareti. La piastra superiore è incisa con un reticolo, quella inferiore calibrata in mm sia in senso orizzontale che verticale e con l’azzeramento sulle 4 parti mediane.
La misura del movimento della lesione viene indicata in mm leggendo lo sfasamento tra la piastra con reticolo e quella millimetrata sottostante
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Prove e controlli non distruttivi su misuratore storiche e strutture in C.A.