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Massimiliano Campi » 24.Il rilievo per la conservazione: monitoraggio e diagnostica


Diagnostica I

La sicurezza strutturale di un edificio è sostanzialmente collegata alla valutazione del grado di sicurezza che l’opera presenta e che può modificarsi nel tempo a causa di situazioni di degrado progressivo delle strutture. Ogni intervento di consolidamento deve derivare da un insieme di operazioni conoscitive, fondamentali e propedeutiche ad ogni intervento sul manufatto.

Tavola di analisi del degrado superficiale sulla facciata di un edificio storico.

Tavola di analisi del degrado superficiale sulla facciata di un edificio storico.


Diagnostica II

In tal senso, accanto all’indagine storica ed al rilievo metrico e tecnologico è opportuno predisporre una serie di indagini sulle caratteristiche  strutturali dei materiali al fine di individuare il comportamento dei materiali ai quali è demandata la funzione strutturale, nonché di constatarne i degradi , valutare le sollecitazioni in atto e determinare quindi la resistenza residua.

Tavola di analisi del degrado di superficie sulla facciata di un edificio storico.

Tavola di analisi del degrado di superficie sulla facciata di un edificio storico.


Diagnostica III

Obiettivo della diagnostica è quello di valutare la sicurezza delle costruzioni nello stato attuale e si avvale di prove meccaniche di tipo distruttivo, eseguite su campioni prelevati dalla struttura il più possibile indisturbati e prove non distruttive (non invasive) prove che non arrecano alcun danno al manufatto.

Diagnostica – Prove non invasive I

Tra le prove non invasive che è possibile effettuare:

  • la termografia;
  • le prove soniche.


Diagnostica – Prove non invasive II

La termografia è un tipo di acquisizione immagini nel campo dell’ infrarosso. Attraverso l’utilizzo di una termocamera (strumento per eseguire controlli di tipo termografico) si eseguono controlli non distruttivi e non intrusivi. Le termocamere rilevano le radiazioni nel campo dell’infrarosso dello spettro elettromagnetico e compiono misure correlate con l’emissione di queste radiazioni. Questo strumento è in grado di rilevare le temperature dei corpi analizzati attraverso la misurazione dell’intensità di radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame. Il principio si basa sulla misura della distribuzione delle temperature superficiali dell’oggetto, quando viene sollecitato termicamente. L’analisi termografica, prova non distruttiva, è utilizzata nel campo della ristrutturazione e della manutenzione preventiva per la diagnostica delle patologie edilizie. Utile per valutare distacchi di intonaco, difetti strutturali nascosti, umidità di risalita.

Diagnostica – Prove non invasive III

Prove soniche

Queste indagini consistono nel misurare ed analizzare le caratteristiche di propagazione delle onde elastiche all’interno dei solidi murari.


Diagnostica – Prove non invasive IV

Scopo delle prove è:

  • verificare l’omogeneità di un elemento strutturale;
  • valutare qualsiasi mutamento delle proprietà dei materiali a causa di fenomeni di degrado;
  • esaminare i difetti in elementi strutturali (cavità, fessurazioni, strati superficiali danneggiati, …).
  • stimare l’ordine di grandezza della resistenza dei materiali utilizzati.

Diagnostica – Prove non invasive V

La strumentazione di prova è costituita da:

  • una sorgente di emissione di onde elastiche;
  • un captatore dell’energia sonica;
  • un’apparecchiatura di rilevazione e registrazione dei segnali.

Diagnostica – Prove non invasive VI

Le prove soniche sono basate sulla misura del tempo di propagazione di un impulso meccanico tra la sonda trasmettitore e la sonda ricevente. Tale velocità dipende dall’elasticità e dalla resistenza del materiale: maggiore è la velocità, maggiore sarà il modulo elastico e quindi la resistenza, essendo infatti ogni interruzione od eterogeneità del materiale, causa di un ritardo del segnale.

Diagnostica – Prove invasive I

Prove invasive

Le prove invasive consentono di indagare un manufatto provocando un’alterazione più o meno significativa a seconda se si prelevino campioni per sottoporli a prove di laboratorio o che si pratichino piccoli fori o tagli nella muratura.


Diagnostica – Prove invasive II

Verifica dello stato di sollecitazione con martinetti piatti.

Tale indagine consente di misurare lo stato di sollecitazione locale esistente in un punto della struttura muraria, in base al rilascio tensionale causato da un taglio piano, eseguito normalmente alla superficie della muratura, generalmente praticato lungo un corso di malta.

Poiché tali prove arrecano un danno alla struttura occorre programmare opportunamente le operazioni.

Diagnostica – Prove invasive III

Carotaggio

Tale indagine richiede che venga prelevato un campione, provino di materiale da una muratura per sottoporlo ad una prova di laboratorio.

Diagnostica – Monitoraggio I

Monitoraggio

In presenza di lesioni è opportuno monitorare l’andamento delle stesse nel tempo al fine di verificare se si tratti di lesioni di tipo statico, ossia ferme nel tempo, oppure dinamico, che tendono ad evolversi.

Il monitoraggio consiste dunque nel controllo del comportamento nel tempo di lesioni, rotazioni, cedimenti, deformazioni, vibrazioni.

Dovrà essere effettuato ad intervalli di tempo regolari, così da notare le evoluzioni del fenomeno.

Diagnostica – Monitoraggio II

Il fessurimetro è uno strumento che consente di tenere sotto controllo l’andamento delle lesioni presenti in una struttura.

I fessurimetri sono formati da 2 piastre parzialmente sovrapposte, per il controllo delle lesioni alle pareti. La piastra superiore è incisa con un reticolo, quella inferiore calibrata in mm sia in senso orizzontale che verticale e con l’azzeramento sulle 4 parti mediane.

La misura del movimento della lesione viene indicata in mm leggendo lo sfasamento tra la piastra con reticolo e quella millimetrata sottostante


I materiali di supporto della lezione

Baculo A., Campi M., di Luggo A., Florio R. , F. Maglioccola,” I fronti urbani di Napoli”, Electa Napoli

Carbonara G., Trattato di restauro architettonico, Utet, Torino, 1996, Vol. II

Docci M., Maestri D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, . Laterza, Roma- Bari 1994

Torsello B.P., La materia del restauro. Tecniche e teorie analitiche, Marsilio Ed., Venezia, 1988.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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