Vorrei, nell’iniziare il Corso di Storia della città e del paesaggio, mettere in rilievo il metodo di indagine per la ricerca sulla città storica e la Lezione che ci ha offerto Enrico Guidoni in più di 40 anni di ricerca sul campo sul vissuto urbano e territoriale dell’ambiente urbano e sul costruito delle città nella loro stratificazione.
Enrico Guidoni, con la sua scomparsa, avvenuta il 28 luglio del 2006, ha lasciato un profondo vuoto in tutti coloro che si occupano dello studio e della tutela delle città storiche. L’attività da lui svolta nel campo della ricerca storica ne fa un protagonista dei nostri tempi, un innovatore nel campo degli studi di storia dell’urbanistica, ancora vivo per i preziosi insegnamenti che ci ha dato e per i percorsi da lui tracciati, fondamentali per il prosieguo odierno degli studi.
E’ importante ricordare nel Corso di Storia della città non solo per la sua veste di Insigne studioso, ma principalmente perché deve considerarsi il promotore della storia dell’urbanistica e del territorio nel curriculum di studi della Facoltà di architettura. Egli è stato, anche per la sottoscritta, un insostituibile riferimento nel campo della ricerca sulla storia della città e maestro nella formazione degli esperti in tale campo disciplinare, nonché fondatore di uno specifico Dottorato di ricerca in Storia della città.
Il merito di Guidoni è nella formazione del solido patrimonio di studi e di sperimentazioni, di dibattito culturale e politico e di formazione delle coscienze sul valore della ricerca scientifica, convinto che nelle città si conservano i segni della storia , anzi sono il luogo della storia e la memoria della cultura dei suoi abitanti.
Al di fuori dell’accademia…anzi contro…. e principalmente libero dalla boria accademica ….insegnava a mirare a ciò che conta…. facendo più che dicendo …. orientato verso una ricerca continua attraverso la sperimentazione sul campo … ai valori della storia urbana innovata negli archivi in una continua promozione di tali tematiche verso l’esterno.
La linea da lui proposta fonda su una Strumentazione scientifica e tecnica nuova di estremo interesse a disposizione degli storici dell’urbanistica, unitamente dall’altro lato la storia comparativa, dalla quale sono scaturite importanti acquisizioni che hanno contribuito a fondare scientificamente una metodologia di studio dei fenomeni urbani e territoriali, secondo un approccio eminentemente storico urbanistico.
E’ proprio a questa specifica metodologia di studio delle città e dei tessuti storici, inclusi nel paesaggio urbano, che faremo riferimento durante il Corso.
Certamente è da sottolineare tra i primi assunti l”importanza fondamentale di separare la periodizzazione delle trasformazioni urbane di una città storica da quelle della storia delle architetture e delle emergenze di quella stessa città. Ciò comporta una autonomia disciplinare della storia urbana e della città e in particolare vuole mettere in evidenza , nel corso delle lezioni e dei sopraluoghi (attuati nel centro storico di Napoli per economia di tempo) come ogni città storica ha una sua storia urbana che può leggersi nella stratificazioni delle sue preesistenze. Come ad esempio nella area dei Gradini della Piazzetta di Porto e di via Banchi nuovi tra via Monteoliveto, i Santa Chiara, in alto, e la via Sanfelice – piazza della Borsa in basso in una foto aerea degli anni 1990.
Napoli. La stratificazione della città storica: il tessuto urbano, le strade , le piazze, le chiese ed i grandi monasteri con i chiostri, gli edifici etc… realizzati in differenti momenti storici. L'utilità della foto aerea per la lettura del tessuto urbano stratificato.
Il mio primo incontro a Roma con Enrico Guidoni fu per visionare il voluminoso pacco di tutte le mappe pre-catastali napoletane ma fu preceduto da un primo contatto epistolare che risale al 1979 su consiglio dell’illustre storico Ernesto Pontieri che mi consigliò di scrivere a chi ritenevo potesse essere interessato agli studi sulla città, nei quali non fosse presente la lettura delle fabbriche architettoniche emergenti, ma la lettura dei tessuti urbani. Enrico Guidoni, direttore della rivista “Storia della città” accolse il mio scritto su un’inedita mappa napoletana: la ” Pianta della Platea” dell’Abbazia di Real Valle di Scafati, redatta da Onofrio Tango nel 1646 rappresentante i “Quartieri spagnoli” sotto la collina di San Martino e il forte di S. Elmo.
E nel 1979 fu pubblicato il numero doppio monografico su “Cartografia e Storia” (nn. 12-13 del 1980) da rivedersi oggi quale punto di innovazione cruciale degli studi in questo settore di ricerca sulla cartografia urbana.. Come scriveva il Guidoni nell’Editoriale al numero “fuor dei vecchi schemi “vedutistici”, costituisce ormai la cartografia storica si rivela uno strumento indispensabile per una moderna storiografia urbana”.
La ricerca di storia urbana condotta dal maestro prosegue ininterrotta secondo linee da ritenersi fondative per la disciplina. Basta pensare alle schede sui centri “minori”, alla rappresentazione degli itinerari processionali, all’analisi delle proprietà, allo studio dello sviluppo degli insediamenti, alle più sottili restituzioni dell’iter progettuale e delle intenzioni simboliche nella progettazione urbanistica, nonché alla ricerca sulla cartografia storica urbana e agli studi sulle città islamiche.
Su tutti questi temi qui enunciati in maniera riassuntiva ritorneremo puntualmente nelle prossime lezioni del Corso.
La storia dell’urbanistica come arte di progettare la città. Infatti centreremo il discorso su ” La svolta metodologica”.
Una nuova impostazione della disciplina può essere individuata nel volume di Enrico Guidoni del 1967 “Arte e Urbanistica in Toscana 1000-1315” e nel 1978 “La Formazione della città europea nell’Alto Medioevo“.
Avviene in queste ricerche, frutto di anni di studi ed analisi sul campo e il distacco dagli studi descrittivi di storia della città, condotti dagli storici tout court e dagli storici dell’arte e dell’architettura, con un’attenzione alla forma fisica delle città ai modelli e alla misurazione della materialità delle città, alla metrologia senza per questo tralasciare l’uso delle fonti storiche scritte, iconografiche e cartografiche.
Aggiungendovi le vedute dall’alto dei centri e le foto zenitali si analizzano i sistemi di città non solo la Toscana medievale ..ma anche l’Europa, le città capitali ed i centri minori ..ed anche l’ lslam e l’Oriente sono inclusi nei suoi studi urbani.
Fondamentale nella ricerca su tali argomenti il volume “Arte e Urbanistica in Toscana 1000-1315″. Un esempio mi sembra il più indicativo per sottolineare l’innovazione perseguita nello studio sulla città: l’ immagine riguardante la piazza dei miracoli di Pisa o come molto opportunamente denomina il capitolo dedicato a Pisa e ai “Miracoli di Pisa”.
Per la prima volta pone la sua interpretazione che coniuga l’interpretazione strutturale del reticolo geometrico della piazza a quadrati diagonali e l’interpretazione iconologica costituita dalle tre stelle dell’Ariete, riportando nella stessa scala e sovrapponendo la pianta del centro religioso pisano e la figura costituita dalle tre stelle della costellazione dell’Ariete.
Si faceva luce con la rivista “Storia della città” fin dal primo numero nelle parole di Enrico Guidoni (1976) un nuovo modo di concepire la storia dell’urbanistica con nuove metodologie di ricerca, anche complesse, ma che dovevano abbandonare la vecchia storiografia e intenzione era di trasferire nella nuova disciplina “esperienze di metodo usate per altri scopi in altri tempi ed in differenti ambiti storiografici”.(n.1, Editoriale) mostrandone la veridicità, sulla base delle fonti storiche: scritte, descrittive etc. e iconografiche, cartografiche e catastali…. E’ principalmente sulla base di nuove fonti specialistiche, idonee ed aderenti alla storia della città.
L’intento di individuare un metodo storico, fondato su tutta una serie di propri e specifici parametri di analisi. La scelta degli strumenti appropriati di lavoro in rapporto allo specifico territoriale ed urbano ha assunto con la Lezione di Enrico Guidoni grande rilievo ed utilità nella ricerca metodologica. La nuova metodologia di studi urbani aggiunge alle fonti tradizionali scritte, iconografiche e cartografiche gli strumenti storiograficamente definiti nella ricerca storico-architettonica-urbanistica si hanno: da un lato le fonti storiche scritte, letterarie, descrittive e dall’altro le fonti iconografiche e cartografiche, da vedersi entrambe strettamente connesse alla lettura del contesto architettonico-urbanistico nel suo concreto esistere. A questi dati documentari tradizionali vanno ad aggiungersi le “fonti specialistiche” di cui diremo.
In quegli stessi primi anni ‘70-80 Enrico Guidoni indicava un nuovo metodo di indagine per la comprensione dei tessuti urbani antichi e delle piazze introducendo per la prima volta l’uso delle cartografie interpretative. E’ una prima categoria di carte ricostruttive utili come base di supporto a studi più complessi, non si tratta di cartografie a sé stante ma di strumenti che seguono gli studi storici passati, riutilizzati nella loro stesura finale. Con la restituzione cartografica si apriva una nuova strada per la cartografia storica sulla città e sulle piante ricostruttive e restitutive in scala dei documenti cartografici antichi e le cartografie interpretative.
Riservato e dotato di grande umanità e sensibilità Enrico Guidoni seppe coniugare la passione per gli studi storici sulla città con metodologie innovative ad un nutrito gruppo di allievi giovani e oggi meno giovani…
Fu proprio grazie al suo stimolo e alla sua iniziativa che nuove tematiche di storia urbanistica furono affrontate in una innumerevole quantità di Convegni e Conferenze Nazionali ed internazionali che sono stati per noi allievi una palestra per il continuo confronto di metodi e di risultati. Ed ancora, è grazie alla sua formazione di storico multidisciplinare ed ai suoi molteplici interessi in più campi disciplinari che specifiche tematiche di storia della città si vanno definendo alcune linee di ricerca: Dalla restituzione delle intenzioni progettuali e alle componenti simboliche delle città , una attenzione particolare alle città islamiche fin dal 1978 e alla componente urbanistica islamica nella formazione delle città italiane, con attente e scientifiche e sistematiche indagini sui tessuti di molte città meridionali, alla storia delle piazze e delle strade alberate, allo studio dei catasti storici e degli estimi e riveli, alle città fondate, agli itinerari processionali, all’analisi dei modelli progettuali dell’insediamento degli ordini mendicanti, alle Cartografie ricostruttive ” Manifesto”. Tematiche tutte che dalle prime proposte esplorative degli anni ‘70 si sono andate approfondendo e specializzando sotto la sua guida con nuovi contributi di ricerca ed…hanno assunto validità fondativa per la disciplina storia dell’urbanistica.
Per merito di Enrico Guidoni e della sua infaticabile attività promotrice la storia della città e dell’ urbanistica si va istituzionalizzando …con un assetto accademico delle discipline universitarie nelle facoltà di architettura….con centri di studio, corsi di dottorato di ricerca, e molteplici iniziative editoriali: Volumi, collane, riviste …..
Fondamentali sono i contributi di “Storia dell’Urbanistica” per la Collana della Laterza “Grandi opere”: Il Cinquecento, Il Seicento con Angela Marino degli anni ‘89-’90 e poi del ‘92 il Duecento e i Secoli VI-XII dell’Alto Medioevo e il suo percorso di approfondimento disciplinare della storia urbana europea. Testi di grande utilità scientifica che costituiscono un punto fondamentale per la fondazione ed il prosieguo degli studi della disciplina storia dell’urbanistica. A questi testi faremo più volte riferimento nel prosieguo delle Lezioni, pur non essendo, per la loro complessità e vastità di argomenti trattati, materia dell’esame.
L’elenco completo del vasto campo di studi affrontato dal Guidoni sarebbe troppo lungo e complesso da ripercorrere in questa sede. Si rimanda pertanto a chi fosse interessato al sito web www.storiadellacitta.it, ove c’è una bio-bibliografia completa di Enrico Guidoni.
Non posso però non sottolineare come in questi ultimi dieci anni Enrico Guidoni ritorna agli studi sul Rinascimento italiano, affrontando una serie di approfondimenti di alcuni artisti eccellenti, riscoprendo nuove attribuzioni o indagando su alcune opere “capisaldi”, secondo nuovi metodi di lettura: si pensi alla lunga serie di studi Giorgioneschi e sull’ intera attività del maestro e della pittura veneta ad iniziare dalla “Tempesta”…Proprio nella linea della ricerca innovativa della decodificazione delle firme figurate …si pongono le analisi dettagliate svolte dal Guidoni sui maestri di prospettive urbane alla metà del Quattrocento e sullo specifico ruolo di questi specialisti nell’arte della prospettiva urbana nel percorso storico artistico di eccellenti pittori.
Per proseguire con gli studi su Leonardo e le prospettive di città, in cui dedica ampio spazio alla Tavola Strozzi, la prima veduta urbana di Napoli redatta nel 1473. Argomento di grande interesse sul quale torneremo con maggior dettaglio in una lezione specifica dedicata alla storia della cartografia urbana napoletana.
Ci sarebbe da parlare a lungo su interventi ed importanti contributi scientifici forniti da Enrico Guidoni tradotti in più lingue. Dei suoi innumerevoli studi delle sue ricerche di storia dell’arte dei suoi numerosi progetti culturali di organizzatore infaticabile di mostre , convegni, conferenze , seminari e delle sue molteplici attività come anche tutta l’attività promotrice di ricerche sul territorio anche nel campo della conservazione del patrimonio culturale ereditato dal passato in tutte le sue forme. Queste ricerche hanno condotto alla fondazione dei Musei della città e del territorio e che nel comune di Vetralla nel Lazio ha trovato la sua più felice attuazione in difesa dei valori del paesaggio e del centro storico, così come delle antiche mura e vecchie case medievali seguì la fondazione prima del Centro Studi e poi dell’Associazione di “Storia della città”, nel 2000 arricchita anche dal suo sito web www.storiadellacitta.it
Enrico Guidoni con l’autorevolezza ed il forte pragmatismo, che sempre hanno caratterizzato la sua attività, accrebbe, conferendo un impulso decisivo, il prestigio e l’incidenza della storia dell’urbanistica all’interno degli studi storici nazionali ed internazionali, stabilendo intensi contatti e rapporti collaborativi con diversi studiosi italiani e stranieri.
La fondazione della Collana “L’Atlante storico delle città italiane” nel 1985 unitamente a Francesca Bocchi è da rivedersi come il risultato dell’impostazione della nuova metodologia di studio dei centri urbani e degli antichi insediamenti secondo regole precise in accordo con gli Atlanti europei delle città storiche così come definiti dalla Commission pour l’Histoire des villes.
I volumi degli “Atlanti storici ” pubblicati negli anni 1989 -2005 sono numerosi sia per l’Italia del Nord , che del Centro e del Sud ; vorrei ricordare quello su Firenze nel Duecento e sul Ghetto di Roma dello stesso Guidoni e di Bologna della Bocchi, in 4 volumi, e quello su Capri della sottoscritta. Anche su questo argomento della metodologia di studio delle città storiche e del loro territorio, inaugurato dagli “Atlanti” torneremo a parlare nelle Lezioni del Corso che seguiranno.
La produzione scientifica di coloro che, a vario titolo, sono stati nel tempo formatori e formati con le opportunità offertaci da Enrico Guidoni è documentata da una lunga serie di pubblicazioni svolte dai numerosi suoi allievi che possono definirsi un’enciclopedia della conoscenza nel campo della storia dell’urbanistica e della conoscenza delle città storiche dell’Europa intera.
E’ volontà dei coordinatori scientifici della rivista “Storia dell’Urbanistica”, nuova serie iniziata nel 2009, raccogliere e sistematizzare questo complesso materiale, per gli allievi futuri interessati a questa disciplina .
(Il testo, rielaborato per la lezione, è tratto da Teresa Colletta, Ricordo di ENRICO GUIDONI, fondatore della Rivista “Storia dell’Urbanistica Campania, in “Storia dell’Urbanistica /Campania “,VIII, 2008, pp. 6-10. e dalla mia Relazione introduttiva svolta alla “Giornata di studio su Enrico Guidoni”, Napoli Facoltà di Architettura, 18 gennaio 2008.
Le immagini qui inserite sono tratte dalle mie ricerche di storia dell’urbanistica, e dalle Lezioni svolte durante il corso degli anni.)
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