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Teresa Colletta » 12.Barcellona città portuale. Il rapporto della città storica ed il suo porto. La rinascita della città e la riqualificazione del porto vecchio


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto-approdo

Barcellona città di fondazione romana, con il nome di Barcino – Barcelo, conserva ancora oggi il suo cuore storico all’interno della città portuale odierna. La città antica è stata più volte evidenziata nelle sue stratificazioni storiche  di città mediterranea di lunga tradizione e continuità di vita dalle scoperte archeologiche condotte fin dagli 1990. Il “museo  di storia della città”, in un edificio storico nella plaza del Rey, mostra queste  testimonianze in loco (vedi Museu d’Història de la Ciutat).

La città romana non affacciava direttamente sul mare e sul litorale, ma era distante dalla città , come la Neapolis greco-romana. Il litorale marino aveva funzioni di attracco e di porto fin dal periodo romano. In coincidenza con la grande espansione mediterranea della corona catalano-aragonese, Barcellona nel secolo XIII avrà la sua maggiore espansione oltre la ciinta muraria della Barcelo romana.  Cinta dalle spesse mura turrite in parte ancora visibile nel “museu de la ciutat”. La città si amplia verso il Barrio orientale- Barrio gotic- cioè oltre il Barrio della Cattedrale, quest’area vale notare si costruisce ben prima dell’ampliamento del Raval ad occidente oltre le mura duecentesche.

La città si affacciò direttamente sul mare e sul litorale con specifiche funzioni di attracco e di porto solamente con Carlo I, il re fortificatore. Il re aveva operato per una definitiva murazione al porto che si estendeva da las Atarazanas, gli arsenali, che erano un baluardo rilevante costruito ad occidente da Pedro II fuori le mura tardo-duecentesche (1260-1295).

La città di Barcellona ampliò quasi del doppio il suo perimetro murario tardo duecentesco con la costruzione di una nuova cinta turrita tra il 1358 e il 1477 che inglobava all’interno della città murata tutto il grande quartiere suburbano ad occidente: il Raval.

Barcellona città romana fortificata

Barcellona città di fondazione romana, con il nome di Barcino- Barcelo - conserva ancora oggi il suo cuore storico all’interno della città portuale odierna. La sua originaria configurazione planimetrica è visibile nella planimetria ricostruttiva. L’incrocio principale cardo-decumano è oggi ancora riconoscibile nella piazza principale della città storica. Mentre la planimetria regolare della città romana è visibilmente alterata dal tessuto medievale successivamente costituitosi.

Come si vede nella seconda immagine la parte orientale delle grandi mura romane turrite di Barcelo sono oggi totalmente restaurate con un sapiente intervento architettonico condotto negli anni ‘70-’80 dall’arch. De Angeli D’ossat, maestro del restauro architettonico in Italia.

Pianta della Barcellona romana: “Barcelo”.

Pianta della Barcellona romana: “Barcelo”.

Barcellona le mura romane di Barcelo  nella città storica totalmente restaurate (foto dell’a. 2004)

Barcellona le mura romane di Barcelo nella città storica totalmente restaurate (foto dell'a. 2004)


Barcellona città fortificata d’epoca romana

Barcellona. La cinta muraria d’epoca romana nella cartellonistica urbana (foto dell’a. 2009)

Barcellona. La cinta muraria d'epoca romana nella cartellonistica urbana (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

La inesistenza di un porto naturale a Barcellona non aveva impedito che tutta la spiaggia costituisse l’approdo per le navi, e all’estremita’ del “Burgus” medievale ad oriente, si costruisse il Mercadal, ossia il mercato, fuori la porta romana orientale. A questa area si erano aggiunte, aumentando le attività marittime tra il 1080 e il 1130, un barrio di pescatori e marinai intorno la chiesa di Santa Maria del mar fino alla riva.

All’interno di questo nuovo perimetro viene inserito tutta l’”urbanizacion de las manzanas de la Ribera” ossia tutto il quartiere mercantile tardo-duecentesco  detto della Ribera, sviluppatosi, ad est della città antica d’impianto romano, intorno alla fabbrica religiosa di Santa Maria del mar su due strade est-ovest in collegamento con le “Atarazanas ve’ejas” (l’antico arsenale navale) sulla riva.

Il quartiere meridionale mercantile de la Ribera si consolida nel corso del XV secolo con la costruzione del porto artificiale tra due dighe (nel 1439 e poi nel 1477), poi rovinate, oltre le mura marittime lungo la riva. Un porto con il  nuovo molo fu costruito nella capitale catalana solamente tra il 1590 e il 1619.

Santa Maria del mar nel quartiere omonimo alla Ribera (foto dell’a. 2004)

Santa Maria del mar nel quartiere omonimo alla Ribera (foto dell'a. 2004)

Particolare della veduta di Barcellona di Anton Van Wingaerde del 1563 (da T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006).

Particolare della veduta di Barcellona di Anton Van Wingaerde del 1563 (da T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006).


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

Esisteva a Barcellona  la Juderias nel cuore della Barcino romana; questa eclave fu distrutta però nel 1391. La formazione della” Muralla de mar” lungo il litorale marino e il porto nel XVI secolo sono i più forti cambiamenti della città portuale storica. Nel nuovo perimetro urbano venne inclusa un’altra area marittima, proprio innanzi la Ribera, tra l’antica muraglia e la nuova. Questa configurazione della fascia marittima di Barcellona medievale e del suo fronte a mare ben si legge nella veduta dal mare di Barcellona di Anton Van den Wyngaerde del 1563. Di cui riportiamo un particolare nell’immagine a destra.

Il disegno mostra la città moderna e la forte muraglia della Marina lungo tutto il fronte a mare. Il monumentale Portale del Mare si apre davanti lo spazio mercantile dove si erano costruiti i principali edifici pubblici per il commercio. I quartieri mercantili sono disposti lungo la riva per tutto il fronte a mare per una lunghezza di circa  un chilometro.

Santa Maria del mar nel quartiere omonimo alla Ribera (foto dell’a. 2004)

Santa Maria del mar nel quartiere omonimo alla Ribera (foto dell'a. 2004)

Particolare della veduta di Barcellona di Anton Van Wingaerde del 1563 (da T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006).

Particolare della veduta di Barcellona di Anton Van Wingaerde del 1563 (da T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006).


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

In questa configurazione la città si consolida durante il lungo medioevo.Si costruiscono tra Trecento e Quattrocento i principali edifici relazionati con il mare: gli Arsenali (1280,1328- 1378), S.Maria del mare (1329-94), la Loggia (1339-1392), i “Pallols” o depositi del grano.

La costruzione del nuovo molo ed il porto artificiale si deve ad Alfonso V (1439-1454). Il nuovo porto è costituito da due dighe una iniziata nel 1439 e l’altra nel 1477 entrambe ortogonali al fronte a mare ed innanzi al quartiere della Ribera fuori le mura, tra il convento di Santa Clara e la “Lonja de los mercaderes”. Il porto vero e proprio fu costruito solamente nel Cinquecento.

L’ingresso della Chiesa di Santa Maria del Mar (foto dell’a. 2004)

L'ingresso della Chiesa di Santa Maria del Mar (foto dell'a. 2004)

Piazza del Quartiere della Ribeira riqualificata (foto dell’a. 2009)

Piazza del Quartiere della Ribeira riqualificata (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

La “Lonja de los mercaderes” fronteggiante il grande deposito dei grani – i Pallols – entrambi sul fronte marittimo orientale sono i più grandi edifici pubblici a diretto contatto con il porto artificiale ed il quartiere mercantile. Entrambi gli edifici sono separati sia dalle strutture di deposito e costruzioni delle navi, gli arsenali, spostati sul mare dal lato occidentale, oltre le mura della città più antica che rimaneva in posizione centrale e direttamente collegata con la riva portuale.

Tutta l’area intorno la chiesa di Santa Maria del mare risulta un quartiere mercantile decentrato ad oriente, rispetto al nucleo più antico della “barcino romana”, poi denominato ”Barri gotic” fin dall’ altomedioevo.

Questo quartiere mercantile de la Ribera intorno Santa Maria del Mar,  ha oggi avuto una buona riqualificazione urbana, con il restauro della chiesa gotica, unitamente al rinnovo del porto vecchio, come ora diremo.

L’ingresso della Chiesa di Santa Maria del Mar (foto dell’a. 2004)

L'ingresso della Chiesa di Santa Maria del Mar (foto dell'a. 2004)

Piazza del Quartiere della Ribeira riqualificata (foto dell’a. 2009)

Piazza del Quartiere della Ribeira riqualificata (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

Barcellona città portuale in una pianta che mostra la città romana e l’ampliamento del burgus  e di Santa Maria del mar e i vecchi Arsenali-Ataranas sul fronte mare. ( da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)

Barcellona città portuale in una pianta che mostra la città romana e l'ampliamento del burgus e di Santa Maria del mar e i vecchi Arsenali-Ataranas sul fronte mare. ( da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

La città di Barcellona ampliò quasi del doppio il suo perimetro murario tardo duecentesco con la costruzione di una nuova cinta turrita tra il 1358 e il 1477 che inglobava all’interno della città murata tutto il grande quartiere suburbano ad occidente: il Raval.

Si determina con questa nuova cinta muraria e l’inglobamento del borgo del Raval l’acquisizione di un nuovo fronte a mare di grandi dimensioni dal porto vecchio ai nuovi arsenali oltre il Raval.

E’ chiara la volontà di dimostrare il protagonismo della monarchia catalana aragonese nel contesto mediterraneo ed il risultato dell’apice commerciale della città e della sua flotta commerciale e militare catalana, quale forte potenza navale.

Barcellona in una pianta schematica che mostra il grande ampliamento urbano quattrocentesco e la nuova cinta muraria ed il nuovo fronte mare (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)

Barcellona in una pianta schematica che mostra il grande ampliamento urbano quattrocentesco e la nuova cinta muraria ed il nuovo fronte mare (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)


Barcellona città portuale ed il rapporto con il porto

La città portuale e mercantile di Barcellona si caratterizza tra la fine del Duecento ed il Quattrocento ed i quartieri destinati alle attività portuali e mercantili hanno una posizione decentrata rispetto al nucleo amministrativo e religioso che permane nel cuore della città antica, d’impianto romano. Non differentemente che nella città bassa di Napoli portuale mercantile configuratasi tra la fine del Duecento ed il Trecento (vedi T. Colletta, Napoli portuale e mercantile …, 2006, cap.V)

Questi quartieri verrano tagliati ed in parte demoliti per l’apertura della via Laietana nel 1908 che separerà definitivamente l’area costiera della Ribera dal Barri gotic della Cattedrale, rimanendo la parte oltre la nuova strada l’unica parte dalla configurazione ancora quattro-cinquecentesca intorno Santa Maria del mar.

Quartiere mercantile intorno  Santa Maria del Mar oggi riqualificato ed adibito a residenze e anche ad uso turistico e culturale.

Barcellona in una pianta schematica che mostra il grande ampliamento urbano quattrocentesco e la nuova cinta muraria ed il nuovo fronte mare (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)

Barcellona in una pianta schematica che mostra il grande ampliamento urbano quattrocentesco e la nuova cinta muraria ed il nuovo fronte mare (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)


Barcellona città portuale e la costruzione del nuovo porto

La città portuale di Barcellona si espande verso occidente con la  formazione del grande quartiere del Raval e la costruzione dei nuovi Arsenali nel nuovo perimetro murario tre-quattrocentesco. Il fronte a mare della città storica si ampliò del doppio, rispetto alla città medievale come è evidenziato nella pianta ricostruttiva.

Nel confronto da noi operato tra Barcellona e Napoli in epoca aragonese, ossia tra ‘400 e ‘500 si sono operate considerazioni sul rapporto porto-città e sulla dislocazione dell’area di mercato.

Anche a Barcellona, come a Napoli la città mercantile si caratterizza tra la fine del Duecento e il Quattrocento e i quartieri del mercato hanno una posizione decentrata rispetto al nucleo amministrativo e religioso che permane nel cuore della città antica, d’impianto romano. Questi quartieri sono disposti lungo la riva per tutto il fronte a mare per una lunghezza di circa 1 chilometro e 500 metri. Inoltre anche nella capitale catalana le strade e le piazze erano suddivise per mestieri. (da T. Colletta, Napoli città portuale e mercantile…, 2006, cap.V)

Barcellona e il grande ampliamento urbano del Raval e la costruzione del nuovo molo al porto. (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)

Barcellona e il grande ampliamento urbano del Raval e la costruzione del nuovo molo al porto. (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)


Barcellona città portuale e la costruzione del nuovo porto

Inoltre va ancora messo in evidenza in questo confronto tra le due grandi città portuali sotto lo stesso dominio dei regnanti aragonesi sia Napoli che  Barcellona  presentavano le mura lungo il fronte a mare. A Barcellona era una grande opera fortificatoria: la Muralla de mar, un limite preciso tra la terra e l’acqua come ben si legge nella pianta prospettica “La Ribeira en el siglo XV” (1430) con la delineazione dei diversi spostamenti avuti dalla linea di costa negli anni 1435 ed i successivi (1614, 1717 e 1890) e dove la forma del porto- il porto di Alfonso V-  costruito proprio innanzi la Ribera nel 1439-54, definiva la facciata della città. Non differentemente che la lunga cinta muraria marittima di Napoli  visibile nella Tavola Strozzi del 1473. (vedi la Lezione su Napoli)

Barcellona e il grande ampliamento urbano del Raval e la costruzione del nuovo molo al porto. (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)

Barcellona e il grande ampliamento urbano del Raval e la costruzione del nuovo molo al porto. (da “Atlante Historico” in T. Colletta, Napoli città portuale…, 2006)


Barcellona città portuale e la costruzione dei nuovi Arsenali

Gli arsenali reali di Barcellona, una delle più grandi costruzioni del gotico civile catalano, erano costruiti tra il 1280-1378, sono ancora conservati nella loro configurazione trecentesca al Pla de Palau; questi erano localizzati nel Duecento vicino la porta de Regomir, l’attuale strada di la Fusteria e D’Avinyo. Il trasferimento ad occidente degli arsenali reali non determinò la chiusura degli arsenali antichi ad oriente fino a tutto il ‘400, ma  i nuovi arsenali vennero costruiti con grande rilevanza architettonica e ancora ogi sono conservati.

Ciò che vorremmo sottolineare è che a Barcellona come a Napoli gli arsenali reali sono decentrati rispetto alle aree mercantili che rimangono ad oriente della città storica.

Il nuovo porto inoltre si costruisce sul lato orientale lontano dalla darsena e dagli arsenali. Ossia anche a Barcellona come a Napoli esiste una dualità tra il porto e le sue infrastrutture e le aree di mercato, in punti differenziati lungo il fronte a mare.

Barcellona. Pianta dei nuovi Arsenali

Barcellona. Pianta dei nuovi Arsenali

Barcellona i grandi arsenali reali in una foto aerea.

Barcellona i grandi arsenali reali in una foto aerea.


Barcellona città portuale e la costruzione dei nuovi Arsenali

L’ampliamento dei traffici mercantili e l’accrescimento della flotta, dopo la conquista delle Baleari e di Valencia da parte della Corona d’Aragona rivelò la necessità di una nuova costruzione per custodire e riparare le navi, non differentemente da tutte le principali città marittime.

I Lavori continuarono lentamente su aree preventivamente acquisite da Jaume I, e mai finiti, perché le drassanes, ossia gli arsenali, vennero nuovamente ampliati nel 1390-1450 con una navata centrale di 13/15 metri di ampiezza e sette navate laterali.

Gli Arsenali reali struttura di rilievo nelle vedute urbane cinquecentesche della città portuale sono oggi recuperati a nuovo uso museale.

Barcellona. Pianta dei nuovi Arsenali

Barcellona. Pianta dei nuovi Arsenali

Barcellona i grandi arsenali reali in una foto aerea.

Barcellona i grandi arsenali reali in una foto aerea.


Barcellona città portuale nella veduta dal mare

Barcellona città portuale nella veduta di Antoine Van Wingaerde del 1563 e il particolare  con le mura quattrocentesche gli Arsenali reali in primo piano (da T. Colletta, Napoli città portuale… 2006)

Barcellona città portuale nella veduta di Antoine Van Wingaerde del 1563 e il particolare con le mura quattrocentesche gli Arsenali reali in primo piano (da T. Colletta, Napoli città portuale… 2006)


Barcellona città portuale e l’ampliamento tardo ottocentesco

Barcellona città portuale e il grande piano di ampliamento della fine dell’Ottocento (da I. Cerdà, Theoria de l’urbanization…… Barcellona 1898).

Barcellona città portuale e il grande piano di ampliamento della fine dell'Ottocento (da I. Cerdà, Theoria de l'urbanization...... Barcellona 1898).


Barcellona città portuale e l’ampliamento tardo ottocentesco

Cerdà considera la città come organismo vivente, ne consegue che l’urbanistica è cura, terapia. La città è un organismo malato e l’urbanistica deve, attraverso la sua “dissezione“, ricercare le cause del male per individuare i rimedi. Cioè per capire il funzionamento della città dobbiamo stabilire una relazione tra contenente e contenuto, tra manufatto e popolazione; dobbiamo , quindi, organizzare lo spazio fisico in funzione dei bisogni della città.

La visione di città ed il sistema a scacchiera La città è considerata lo strumento fondamentale per modificare le distorsioni della società. Di conseguenza la città che Cerdà vuole costruire è la proiezione spaziale della società ideale. Se quindi l’urbanistica è terapia, cura, la città è il mezzo attraverso il quale curare i mali della società.

Per conseguire la felicità la città deve essere il più possibile omogenea, deve cioè realizzare una condizione di situazioni spaziali equivalenti, il massimo di igiene pubblica, facilitare le relazioni sociali attraverso un sistema di comunicazioni molto efficace.

Barcellona Gli “isolati” del piano Cerdà. La grande innovazione della città di Cerdà sta nella concezione delle vie e degli isolati. Secondo lui la vita urbana si compone di due funzioni essenziali: il movimento e la stasi. L’isolato è il luogo della residenza individuale e familiare; la via è il luogo della comunicazione con il mondo esterno.

Barcellona Gli “isolati” del piano Cerdà. La grande innovazione della città di Cerdà sta nella concezione delle vie e degli isolati. Secondo lui la vita urbana si compone di due funzioni essenziali: il movimento e la stasi. L'isolato è il luogo della residenza individuale e familiare; la via è il luogo della comunicazione con il mondo esterno.


Barcellona città portuale e l’ampliamento tardo ottocentesco

Ildenfonso Cerdà ,considerato il padre della scienza dell’urbanistica contemporanea evidenzia nel suo ben noto testo, oltre alla planimetria dell’ampliamento, i principi a base del famoso sistema a scacchiera. Uno schema che solo superficialmente può sembrare simile a quello delle città americane, perché mentre in America la scacchiera è lo schema di massima valorizzazione del suolo, nella suddivisione dei lotti fabbricabili, la configurazione proposta per Barcellona rappresenta lo schema per conseguire l’uguaglianza sociale, la massima accessibilità tra i diversi punti del tessuto urbano e la stessa quantità di luce solare.

Il modello di città proposto da Cerdà per Barcellona modifica radicalmente il sistema degli isolati, eliminando le strade – corridoio e rendendo gli edifici indipendenti dal sistema stradale. Nell‘isolato tipo gli edifici vengono disposti secondo varie combinazioni e danno luogo ad un ambiente che si compone intorno alle chiese e agli edifici pubblici.

Il piano di Cerdà è basato su un’idea di spazio omogeneo, per garantire l’equivalenza delle situazioni, che deve sostenere al meglio una società egualitaria, assicurando le migliori condizioni igieniche, l’indipendenza dei nuclei familiari e facilitare l’interazione sociale attraverso un efficace sistema di comunicazioni. Il suo sistema a scacchiera non è definito con l’obiettivo di facilitare la suddivisione del terreno in lotti fabbricabili, ma per garantire un’uguaglianza perfetta tra gli abitanti.

Barcellona Gli “isolati” del piano Cerdà. La grande innovazione della città di Cerdà sta nella concezione delle vie e degli isolati. Secondo lui la vita urbana si compone di due funzioni essenziali: il movimento e la stasi. L’isolato è il luogo della residenza individuale e familiare; la via è il luogo della comunicazione con il mondo esterno.

Barcellona Gli “isolati” del piano Cerdà. La grande innovazione della città di Cerdà sta nella concezione delle vie e degli isolati. Secondo lui la vita urbana si compone di due funzioni essenziali: il movimento e la stasi. L'isolato è il luogo della residenza individuale e familiare; la via è il luogo della comunicazione con il mondo esterno.


Barcellona città portuale in una foto dall’alto

Barcellona città portuale negli  anni ‘90 in una foto zenitale aerea che mostra con evidenza: la città storica, le Rambla lungo le antiche mura tre-quattrocentesche  e il quartiere del Raval anch’esso cinto da mura innanzi al porto. A confronto il tessuto regolare del grande ampliamento urbano del Cerdà:”L’Example” e la “Diagonal”.

Barcellona città portuale negli anni '90 in una foto zenitale aerea che mostra con evidenza: la città storica, le Rambla lungo le antiche mura tre-quattrocentesche e il quartiere del Raval anch'esso cinto da mura innanzi al porto. A confronto il tessuto regolare del grande ampliamento urbano del Cerdà:”L'Example” e la “Diagonal”.


Barcellona città portuale e la rigenerazione urbana

Barcellona città portuale e la rigenerazione urbana degli anni ‘80′90 e poi proseguito nel 2010-2012.
Il piano di ampliamento di Ildefonso Cerdà e i continui ampliamenti urbani avvenuti per la città proseguendo l’impianto tardo ottocentesco della Diagonal hanno comportato l’insufficienza del porto esistente e la necessità di creare una nuova infrastruttura portuale ad occidente unitamente ad un nuovo aeroporto, non differentemente da quanto è avvenuto a Genova e Marsiglia.

I grandi eventi: Barcellona città olimpica 1983-1986 e Barcellona capitale della Catalogna 1987-1992 catalizzano i nuovi progetti di rinascita urbana. La città  mette in atto un rinnovo della pianificazione urbana: I grandi spazi pubblici, Le grandi infrastrutture stradali, il recupero di aree nella città storica, il vecchio porto, i quartieri olimpici, le nuove aree e i parchi ed il prolungamento della Diagonale etc…

Barcellona città portuale il rinnovo del porto vecchio (da T. Colletta, 2012).

Barcellona città portuale il rinnovo del porto vecchio (da T. Colletta, 2012).


Barcellona città portuale e la rigenerazione urbana

Barcellona città portuale e la rigenerazione urbana degli anni ‘80′90 e poi nel 2010-2012

Il grande evento delle Olimpiadi del 1992 costituisce un momento fondamentale per la rinascita della città e per innovare la pianificazione urbana ed il recupero di molte parti della città storica nei dieci anni 1992-2002.

La rigenerazione e la rinascita della città comporta nuove costruzioni e nuovi quartieri residenziali ad est e sulla collina di Montjuc i nuovi impianti sportivi, ma ancheil  restauro di antiche strutture commerciali…..e infrastrutture marittime, come gli Arsenali reali.

Noi ci interesseremo  in particolare del rinnovo urbano della città storica e della rivalorizzazione del porto vecchio per loisir dei cittadini e visitatori.

Barcellona città portuale il rinnovo del porto vecchio (da T. Colletta, 2012).

Barcellona città portuale il rinnovo del porto vecchio (da T. Colletta, 2012).


Barcellona città portuale ed il rinnovo degli spazi mercantili ottocenteschi

Barcellona città portuale negli anni della rinascita urbana 1990-2002 ha attuato anche il recupero di molte strutture commerciali antiche tra cui il Mercato ottocentesco coperto da una pregevole struttura in ferro a capriata.

L’edificio mercantile della “La Boqueria” sulle Ramblas è oggi diventata una forte attrattiva per cittadini, visitatori e turisti per la grande varietà di merci in vendita in uno spazio urbano di grande pregio architettonico.

Barcellona. L’edificio della Bouqueria restaurato e riaperto al pubblico (foto dell’a. 2009).

Barcellona. L'edificio della Bouqueria restaurato e riaperto al pubblico (foto dell'a. 2009).

Barcellona. L’interno dell’edificio della Bouqueria restaurato e riaperto al pubblico (foto dell’a. 2009).

Barcellona. L'interno dell'edificio della Bouqueria restaurato e riaperto al pubblico (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Il nuovo ruolo assunto dalle infrastrutture portuali negli ultimi anni del XX secolo ha imposto nuova attenzione da parte delle comunità europee alla rigenerazione delle città in conseguenza della creazione di queste nuove grandi infrastrutture portuali.

Contemporaneamente si è posto con evidenza l’uso o il riuso delle vecchie infrastrutture portuali, non più adibite allo scalo merci e allo sbarco e attracco delle grandi navi da crociera turistiche. Ci si è posto cioè il problema delle nuove funzioni da assegnare alle vecchie strutture portuali e alla valorizzazione dei molti spazi ivi esistenti e non più in uso commerciale e di trasporto.

La politica urbana di molte città storiche portuali in Europa si è confrontata con una politica urbana volta al recupero delle antiche strutture portuali: così a Londra, Rotterdam, Marsiglia, Valencia, Genova etc… e anche Barcellona promuovono una reinterpretazione del ruolo dell’antico porto storico della città …come baricentro di una rinnovata qualità di vita urbana dei cittadini e visitatori.

Baltimora e Barcellona ed il rinnovo del porto storico tra gli anni ‘80-’90.

Baltimora e Barcellona ed il rinnovo del porto storico tra gli anni '80-'90.


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico ad uso pubblico e di loisir per la cittadinanza. Il porto storico e la passeggiata pedonale (foto dell’a. 2009)

Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico ad uso pubblico e di loisir per la cittadinanza. Il porto storico e la passeggiata pedonale (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Barcellona storica città portuale all’indomani del decentramento del porto commerciale ad oriente oltre la collina del Montjuc attua la riqualificazione del porto storico, denominato “porto vejo“ .

Il porto vecchio rinnovato e la grande piazza della Dogana aperta sul mare: “la Plaça Real”è visibile nell’immagine a destra.

Tra le strutture antiche restaurate sul porto vecchio va sicuramente indicata la Grande Dogana, il grande edificio ottocentesco totalmente restaurato e ancora in uso, come punto nodale del rinnovo del porto vecchio. La Dogana si apre nella grande piazza nella quale confluisco i viali alberati delle Rambla des flores e al cui centro si erge la colossale colonna con  la statua di Cristoforo Colombo.

Il centro storico di Barcellona molto densamente popolato si apre alle esigenze contemporanee dell’abitare e cerca con la rinnovata pianificazione urbana di creare nuovi spazi aperti pubblici nel tessuto antico, anche in alcuni casi con demolizione di interi isolati. La città storica negli anni ‘90-2000 crea e rinnova gli spazi pubblici tramite la progettazione della Municipalità.

Barcellona città portuale. Il porto vecchio rinnovato e la grande piazza della Dogana aperta sul mare.

Barcellona città portuale. Il porto vecchio rinnovato e la grande piazza della Dogana aperta sul mare.

Barcvellona. La Dogana Grande restaurata  nella piazza che si apre sul porto vecchio (foto dell’a. 2009).

Barcvellona. La Dogana Grande restaurata nella piazza che si apre sul porto vecchio (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Barcellona città portuale.La costruzione del nuovo Quartiere residenziale  della Barcelloneta alla fine del Settecento per i pescatori adiacente al porto  e alle attività di pesca e di conservazione.

Barcellona città portuale.La costruzione del nuovo Quartiere residenziale della Barcelloneta alla fine del Settecento per i pescatori adiacente al porto e alle attività di pesca e di conservazione.


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Barcellona città portuale. Il Quartiere settecentesco de La Barcelloneta  rinnovato a nuovo uso museale e ricreativo nel rinnovo del porto storico  (foto dell’a. 2009)

Barcellona città portuale. Il Quartiere settecentesco de La Barcelloneta rinnovato a nuovo uso museale e ricreativo nel rinnovo del porto storico (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il rinnovo del porto storico

Barcellona città portuale. Il Quartiere settecentesco de La Barcelloneta  rinnovato a nuovo uso museale e ricreativo nel rinnovo del porto storico  (foto dell’a. 2009)

Barcellona città portuale. Il Quartiere settecentesco de La Barcelloneta rinnovato a nuovo uso museale e ricreativo nel rinnovo del porto storico (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Barcellona città portuale. La chiesa e l’alto campanile che si erge sulla facciata di santa Maria del Mar nel quartiere della Ribera, totalmente rinnovato ad uso pedonale (foto dell’a. 2009)

Barcellona città portuale. La chiesa e l'alto campanile che si erge sulla facciata di santa Maria del Mar nel quartiere della Ribera, totalmente rinnovato ad uso pedonale (foto dell'a. 2009)


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Contemporaneamente al rinnovo del porto storico e ad alla sua valorizzazione ad uso di loisir e di turismo Barcellona attua una strategia integrata di pianificazione per lo spazio urbano.

La riqualificazione di numerosi spazi pubblici e piazze storiche all’interno del Raval e dei quartieri mercantili acquista un’importanza vitale. Allo stesso tempo vengono ricercate nuove pratiche e politiche con lo scopo di promuovere l’identità storica e la cultura della città portuale  affinché diventino strumenti importanti per indicare e realizzare le nuove direzioni dell’amministrazione comunale  dello spazio urbano.

Progettare il recupero delle città storiche,come propongono i Principi di Valletta del 2011 (vedi Lezioni 2 e 3) è di fondamentale rilevanza quando ci si pone l’obiettivo di una conservazione urbana integrata identificando  non solamente i parametri fisici e culturali delle emergenze monumentali, ma tutti i valori del patrimonio urbano, tangibile e intangibile, quale testimonianza  della  identità peculiare della città portuale di Barcellona.

Barcellona. I quartieri della Ribera recuperati ad uso pedonale per la cittadinanza.

Barcellona. I quartieri della Ribera recuperati ad uso pedonale per la cittadinanza.


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

I tre parametri principali da salvaguardare e presi in considerazione nel piano di recupero della città portuale di Barcellona sono:

  • l’ambiente naturale, determinato dai parametri climatici particolari, la geomorfologia, la topografia, il sottosuolo
  • il paesaggio antropico, modellato nel corso del tempo dall’uomo insieme alle sue particolari caratteristiche morfologiche, la variazione di volumi e gli spazi liberi intermedi
  • l’economia e la società locali, nelle loro relazioni e rapporti economici, nonché la competenza, il know-how locale (il savoir faire locale) e gli standard e gli stili di vita dei diversi gruppi sociali nelle differenti aree storiche.
Barcellona. I quartieri della Ribera recuperati ad uso pedonale per la cittadinanza.

Barcellona. I quartieri della Ribera recuperati ad uso pedonale per la cittadinanza.


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Le città oggi si occupano delle decisioni politiche e amministrative, delle comunicazioni, dei trasporti, così come della percentuale in aumento della popolazione globale.
Dentro questo  complesso contesto nasce il bisogno di sviluppare delle strategie speciali per risolvere i problemi del cambiamento delle aree urbane e, più in particolare, della ri-valorizzazione delle aree storiche di quelle città e dei quartieri marittimi.
Una città sostenibile deve concentrarsi sul fatto che le città “non possono adempiere alla loro funzione di motori del progresso sociale e della crescita economica a meno che non riescano a mantenere l’equilibrio sociale al loro interno e tra di loro, assicurando la loro unicità culturale e stabilendo un’alta qualità nei campi della progettazione, dell’architettura e dell’ambiente urbano“.

Barcellna. Strada pedonale nel quartiere mercantile tra il Mercato e Santa Maria del Mar (foto dell’a. 2009)

Barcellna. Strada pedonale nel quartiere mercantile tra il Mercato e Santa Maria del Mar (foto dell'a. 2009)

Barcellona. L’edificio modernista del Mercato oggi restaurato (foto dell’a .2009).

Barcellona. L'edificio modernista del Mercato oggi restaurato (foto dell'a .2009).


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Il programma territoriale dell’Unione Europea Agenda 2020 , stabilisce, tra le altre cose: “Sosteniamo tutti gli sforzi, che aiutano le città ad essere motori di sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo e che rendono i luoghi pieni di attrattiva di vita, lavoro, turismo e in cui investire“.
Le città storiche tramite un’Economia creativa devono investire in Cultura e Patrimonio culturale:
la cultura deve acquisire primaria importanza nella pianificazione urbanistica strategica. (vedi Lezione precedente sulla “città creativa” e l’esempio della città di Nafplio)

Barcellna. Strada pedonale nel quartiere mercantile tra il Mercato e Santa Maria del Mar (foto dell’a. 2009)

Barcellna. Strada pedonale nel quartiere mercantile tra il Mercato e Santa Maria del Mar (foto dell'a. 2009)

Barcellona. L’edificio modernista del Mercato oggi restaurato (foto dell’a .2009).

Barcellona. L'edificio modernista del Mercato oggi restaurato (foto dell'a .2009).


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi
Il Quartiere mercantile intorno Santa Maria del mar pone in evidenza una corretta operazione di conservazione integrata tra residenze, emergenze monumentali e spazi dedicati al commercio.
La Pianificazione urbanistica sia con un design innovativo della morfologia urbana sia con il recupero di aree della città storica può diventare uno strumento significativo per lo sviluppo urbano, perché contribuisce alla formazione e all’organizzazione del tessuto urbano vivibile per la cittadinanza.

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad  uso commerciale (foto dell’a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad uso commerciale (foto dell'a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad  uso commerciale (foto dell’a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad uso commerciale (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

La pianificazione strategica deve esplorare necessariamente i bisogni futuri dei residenti e determinare obiettivi specifici, che verranno aggiornati a seconda dell’evoluzione dei bisogni dei cittadini.
Attualmente, l’orientamento culturale della programmazione urbanistica mira alla conservazione integrata delle città storiche e ha trasformato  la conservazione del patrimonio culturale di ogni città in una pianificazione innovativa  in cui  la cultura sia uno dei strumenti basici di promozione del territorio per lo sviluppo urbano.
Pertanto tutti gli elementi costituenti l’identità storica di ogni città devono essere  salvaguardati e valorizzati nell’obiettivo primo della conservazione della  singolarità e autenticità di quella città storica.

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad  uso commerciale (foto dell’a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad uso commerciale (foto dell'a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad  uso commerciale (foto dell’a. 2009).

Barcellona il recupero dei quartieri mercantili ad uso commerciale (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi

Il Quartiere mercantile intorno Santa Maria del mar nella zona della Ribera non lontano dal mare e dal porto è stato oggetto negli anni 2000 di una corretta operazione di conservazione integrata con una compresenza di funzioni nell’area storica tra residenze, emergenze monumentali religiose, spazi museali e culturali (Museo Picasso) e spazi dedicati al commercio minuto e recupero delle attività artigianali.

Il miglioramento dell’immagine della città storica diventa così un motivo di interesse turistico e può rispondere alla domanda turistica crescente,specialmente nelle città portuali; queste attività di conservazione integrata possono essere anche di grande profitto alla città, con una nuova attrattività da parte del turismo culturale (vedi Lezioni 4 e 5).

Uno degli obiettivi base stabiliti dai “Principi di Valletta” del 2011 è quello di proporre un metodo per l’identificazione dei valori urbani delle città e delle aree urbane storiche ed attuare una corretta conservazione  integrata che non alteri l’identità dei luoghi, ma attui la loro protezione. Il maggior obiettivo dei “Principi di Valletta” è infatti quello di proporre principi e strategie applicabili agli interventi contemporanei nelle città e aree storiche. (vedi Lezioni 2 e 3)

Barcellona. Il minuto commercio dei negozi dei quartieri marittimi (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Il minuto commercio dei negozi dei quartieri marittimi (foto dell'a. 2009).

Barcellona. Un’insegna  marmorea che indica la fabbricazione locale del pane (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Un'insegna marmorea che indica la fabbricazione locale del pane (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi,segue

Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi  ad uso residenziale e commerciale (ancora in atto al 2009) , con la nuova pavimentazione e ad uso dei pedoni e dei ciclisti (foto dell’a.2009)

Barcellona città portuale ed il recupero dei quartieri marittimi ad uso residenziale e commerciale (ancora in atto al 2009) , con la nuova pavimentazione e ad uso dei pedoni e dei ciclisti (foto dell'a.2009)


Barcellona città portuale e la valorizzazione degli spazi pubblici nei quartieri marittimi

Barcellona città portuale ha realizzato  la riqualificazione degli spazi pubblici e delle abitazioni  nei quartieri marittimi ristrutturati e valorizzati con un sapiente arredo urbano: pavimentazione nuova, panchine per la sosta, illuminazione, verde attrezzato etc..
Il Quartiere  della Ribera ristrutturato è l’attuazione di uno sviluppo sostenibile per la cittadinanza quale zona di  residenza, di commercio e di passeggio e di sosta…, essendo in gran parte pedonalizzato …ed essendo  non lontano dal porto vecchio, totalmente rinnovato per attività di tempo libero.
Il concetto di “città sostenibile” è stato discusso durante l’incontro annuale del comitato del CIVVIH-ICOMOS  nel 2010 a Valletta, sotto il tema “La città storica, un modello di riferimento per le politiche di sviluppo urbano sostenibile”. (vedi T. Colletta, The role of integrated conservation…, 2013)

Barcellona. Spazi pubblici, strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici, strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell'a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici: strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici: strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale e la valorizzazione degli spazi pubblici nei quartieri marittimi

Il concetto di “città creativa”, introdotto nella cultura urbana negli anni 2000, come un invito a incoraggiare con larghezza di vedute e di  immaginazione il progetto di salvaguardia delle città storiche è stata attuato con impegno dalla Municipalità di Barcellona con finanziamenti pubblici e privati.

La città creativa non è solamente quella degli artisti e  di coloro  che sono coinvolti nell’economia creativa, ossia capaci di creatività; pur se essi giocano un ruolo importante,  sono da considerarsi creativi anche i progetti di arredo urbano e di verde attrezzato realizzati negli spazi pubblici recuperati e rinnovati  dei quartieri storici. Il caso del quartiere mercantile della Ribera a Barcellona è sicuramente un buon esempio come è possibile vedere nelle immagini che seguono.

Barcellona. Spazi pubblici, strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici, strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell'a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici: strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell’a. 2009).

Barcellona. Spazi pubblici: strade e piazze dei quartieri mercantili recuperati ad uso pedonale con nuovo arredo urbano (foto dell'a. 2009).


Barcellona città portuale e la valorizzazione degli spazi pubblici nei quartieri marittimi

Barcellona città portuale. Il quartiere de la Ribera rinnovato e valorizzato. La piazzetta rinnovata nella pavimentazione e nel disegno dell’arredo urbano dello spazio aperto con una creativa illuminazione centrale e spazi per la sosta. Un rinnovo urbano creativo e sostenibile (foto dell’a. 2009)

Barcellona città portuale. Il quartiere de la Ribera rinnovato e valorizzato. La piazzetta rinnovata nella pavimentazione e nel disegno dell'arredo urbano dello spazio aperto con una creativa illuminazione centrale e spazi per la sosta. Un rinnovo urbano creativo e sostenibile (foto dell'a. 2009)


Le lezioni del Corso

1. La storia dell’urbanistica contemporanea. Una storia specialistica

2. La conservazione integrata ed il suo ruolo nella pianificazione urbanistica delle città storiche

3. Città storiche e turismo culturale

4. Città storiche e Turismo Culturale. L’uso distorto del turismo nelle città storiche

5. Città storiche e Conoscenza urbana. L’innovazione tecnologica del sapere urbano e l’informazione-diffusione. Le possibili applicazioni - Prima Parte

6. Città storiche e conoscenza urbana. L’innovazione tecnologica per la diffusione della conoscenza urbana. Le possibili applicazioni. I musei della città - Seconda Parte

7. Politiche urbane per le città storiche italiane inserite nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO. I piani di gestione e la Legge del 2006. Il caso di Siracusa

8. La costruzione della città portuale e il rapporto storico porto-città. Due esempi a confronto: Genova e Napoli

9. La città portuale di Napoli. Il rapporto porto-città. Napoli Città patrimonio dell'umanità (1995) e il piano di gestione (2011)

10. Marsiglia città portuale. Il rapporto della città storica ed il suo porto. La rigenerazione urbana e la riqualificazione del porto vecchio

11. Il piano di conservazione integrata e di sviluppo turistico sostenibile. Il caso della città portuale di Nafplio in Grecia

12. Barcellona città portuale. Il rapporto della città storica ed il suo porto. La rinascita della città e la riqualificazione del porto vecchio

13. Città portuali e Arsenali marittimi. La riqualificazione degli antichi Arsenali a Musei della città e delle antiche tradizioni di mare

14. Valencia città portuale ed il rapporto con il porto del Grau. La rigenerazione urbana per l'evento della Coppa America del 2004 e proseguita fino al 2013 e ancora in progress

15. La riqualificazione urbana dei centri storici tramite il rinnovo del sistema di mobilità cittadina. Il caso della Metropolitana di Napoli

I materiali di supporto della lezione

T. Colletta, Napoli città portuale e mercantile. La città bassa il porto e il mercato dall’VIII al XVIII secolo, Kappa edizioni, Roma 2006, cap.IV, Confronto tra Napoli aragonese e Barcellona.

T. Colletta (a cura di ), Tra Storia e recupero. Le città portuali dell'Impero Spagnolo nell'età di Filippo II. L'età del confronto e la riqualificazione dei loro fronte a mare storici", “Storia dell’Urbanistica /Campania”, n. IX, 2009, pp. 1- 112.

T. Colletta (a cura di ), Città portuali del Mediterraneo.I luoghi dello scambio commerciale e le colonie di mercanti stranieri tra Medioevo ed Età Moderna, Franco Angeli, Roma-Milano 2012.

Vedi anche le lezioni nn. 1-28 del Corso di T. Colletta, “Storia della città e del paesaggio”.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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