Il corso di Diritto processuale amministrativo intende rappresentare la dinamica del giudizio amministrativo a cominciare dai presupposti della sua instaurazione, spiegandone le regole di svolgimento ed i rapporti con la giurisdizione del giudice ordinario.
Esso rappresenta un’occasione per verificare come le posizioni giuridiche dei privati e l’interesse pubblico di cui è portatrice l’Amministrazione si fronteggiano per trovare forme di bilanciamento e soddisfazione.
Dopo una introduzione sull’evoluzione della giustizia amministrativa dal 1865 ad oggi, e una ricapitolazione delle principali posizioni giuridiche della giurisdizione amministrativa (diritto soggettivo, interesse legittimo, mero interesse ed interessi diffusi), saranno esposti principi e regole per un corretto riparto di giurisdizione tra il g.a. e g.o.
Si passeranno, quindi, a illustrare i principi del processo amministrativo, dettagliando il giudizio di primo grado. Particolare attenzione sarà riservata alle impugnazioni. In ultimo, saranno tratteggiate le giurisdizioni speciali (come la Corte dei Conti) e le modalità di risoluzione delle controversie con la P.A. alternative alla giurisdizione (l’arbitrato).
1. La c.d. pregiudizialità amministrativa
2. Il problema della negazione della richiesta risarcitoria autonoma come “rifiuto della giurisdizione”
6. Il problema della risarcibilità del danno da mero ritardo
Nato nel 1975, dottore di ricerca presso la Seconda Università di Napoli e specialista (con lode) di Diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione presso l’Università Federico II di Napoli, è qui ricercatore di Diritto amministrativo dal 2007. Presso la “Federico II”, è prof. supplente di Diritto amministrativo presso la Facoltà di Architettura e la Scuola di specializzazione per le professioni legali. Ha svolto attività didattica presso la Pontificia università gregoriana, dove è stato professore invitato di Diritto civile ed ecclesiastico dei beni culturali della Chiesa; dal 2006 è collaboratore del Centro di ricerche “Vittorio Bachelet” della “L.u.i.s.s. Guido Carli” di Roma. È autore di sessanta scritti giuridici: tra questi, si evidenziano l’opera collettanea curata insieme a Giovanni Leone, Commentario al Codice dei beni culturali e del paesaggio (Cedam, 2006) e tre monografie (La redditività del patrimonio culturale. Efficienza aziendale e promozione culturale, Giappichelli, 2006; Beni, patrimonio e attività culturali: attori privati e autonomie territoriali, Editoriale scientifica, 2004; La consuetudine nell’ordinamento amministrativo, Editoriale scientifica, 2003.)