Perché affermare che l’uomo è un essere “speciale”, posto al vertice del mondo animale e non un essere “qualsiasi”, anche se più evoluto, uno tra i tanti altri esseri animali, che popolano il mondo? E quali le implicazioni, che ne possano derivare per l’idea stessa di uomo e di società, se a prevalere tra gli studiosi sia l’una o l’altra delle due affermazioni? Significa qualcosa per l’uomo sapere di essere “speciale”? La Filosofia della mente tenta di rispondere a queste domande. L’interrogativo sulla “specialità” dell’uomo, rispetto agli altri esseri animali, è legittimo e trova una risposta, nell’evoluzione del cervello, che ha “creato” l’attività mentale e la facoltà del linguaggio. È quest’evoluzione del cervello, che ha determinato la “specialità” dell’essere dell’uomo. Mente e linguaggio segnano il perimetro stesso dell’umanità. Tutti gli esseri sono parte del mondo, ma soltanto l’uomo dotato della mente e del linguaggio, fa parte di esso e lo possiede. Rispondere alla domanda sul come sia possibile per l’uomo, tramite l’attività di mente e linguaggio, possedere il mondo è il filo conduttore del corso e la ragione ultima di una ricerca “appassionata” sull’uomo e sul suo destino.
1. Filosofia della mente: contenuti, problemi, metodi
2. Perché l'uomo è un essere “speciale”
3. Il processo di ominazione: l'homo sapiens
4. Mondo animale e mondo umano. Una soluzione provvisoria
5. L'uomo tra natura e cultura: il ruolo del cervello
6. Cervello, Mente e Linguaggio
7. Le scienze cognitive, le neuroscienze e l'interrogativo sull'uomo
8. Il problema della coscienza
10. Teorie della mente a confronto: Dennett e Searle
11. Varela e la neurofenomenologia
12. La scoperta dei neuroni specchio e la conoscenza della mente
13. Gesticolazione delle mani, produzione del linguaggio e comprensione dell'altro
14. Il ruolo della mente nei processi cognitivi e l'identità personale
Rocco Pititto è professore associato di Teorie del linguaggio e della comunicazione al Corso di laurea di Scienze per il servizio sociale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
E’ laureato con lode in Filosofia presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” con una tesi dal titolo “Pensiero mitico e azione rituale: la funzione simbolica della cultura” e in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli con una tesi dal titolo “Possibilità di una teo-logia. Saggio su I.T. Ramsey”.
Esperto di problemi formativi ha lavorato nel campo dell’orientamento e della formazione degli insegnanti, ricoprendo incarichi direttivi e insegnando nei Corsi per insegnanti di sostegno, partecipando a corsi di aggiornamento e a corsi di formazione riservati agli insegnanti, ai formatori delle scuole professionali e ai dirigenti scolastici, dirigendo Laboratori di educazione linguistica. Ricopre incarichi d’insegnamento per l’area comune presso la S.I. C. S. I.