“Tecnologia dei processi produttivi e sicurezza nell’ambiente di lavoro” è un esame a scelta libera, da 6 CFU, che può essere sostenuto dagli studenti iscritti ai Corsi di Laurea Magistrale, per il quale non sono richieste, comunque, competenze acquisite nel triennio di studi precedente, né prerequisiti o attitudini particolari. L’insegnamento si propone, in sostanza, di far conoscere ai discenti i rischi che alcune attività produttive possono comportare per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in conseguenza dell’esposizione ad agenti pericolosi connessi al ciclo di lavorazione. Ciò, con l’obiettivo di illustrare il percorso metodologico che un imprenditore dovrebbe compiere per prevenire eventi dannosi o, quantomeno, ridurne la portata.
Il corso è articolato in due parti. Nella prima, generale, si analizzano i principali fattori di rischio fisici, chimici e biologici. In questa parte un tema centrale è rappresentato dalla valutazione del rischio, che il datore di lavoro deve per legge effettuare. Altri argomenti importanti sono gli impianti ad alto rischio ed il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, nonché il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, entrato in vigore nella primavera 2008.
Nella seconda parte si studiano alcuni cicli produttivi pericolosi, che vengono presi a modello per mostrare come si possa e si debba intervenire nelle diverse fasi della lavorazione per eliminare o minimizzare il rischio.
1. Infortuni e malattie professionali
2. Principali malattie professionali denunciate nel comparto industriale
3. Fattori di rischio fisici: rumore - vibrazioni
4. Fattori di rischio fisici: radiazioni ionizzanti- campi elettromagnetici - videoterminali
5. Rischio biologico - Rischio Chimico e variabili che lo influenzano
6. Agenti chimici pericolosi per la sicurezza e per la salute
8. Agenti cancerogeni. L'amianto
9. Rischio da altri agenti cancerogeni
10. Gestione dell'emergenza - impianti ad alto rischio
11. Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)
12. Normativa di riferimento sul sistema sicurezza sul lavoro in Italia
14. Esempi di lavorazioni pericolose: la produzione di pvc
15. Esempi di lavorazioni pericolose: il caso del petrolchimico di Porto Marghera
16. Esempi di lavorazioni pericolose: produzione e applicazione degli asfalti
17. Esempi di lavorazioni pericolose: il trattamento dei rifiuti
18. Esempi di lavorazioni pericolose: cokerie - industria tessile – industria della gomma
Prof. associato di Merceologia. Laureata con lode in Scienze Biologiche, ha svolto inizialmente attività di ricerca presso il Dip. di Chimica Organica e Biologica dell’Univ. di Napoli; successivamente ha orientato la sua formazione in ambito merceologico, prima in qualità di assegnista e poi di ricercatore confermato, presso la Fac. di Economia della stessa Univ.
È stata per molti anni membro del Collegio dei docenti dei Dottorati di ricerca in Merceologia dei Prodotti Alimentari e in Scienze merceologiche (sede amministrativa: Università di Roma La Sapienza). È stata componente del Settore di Consulenza per i Laboratori e le Biblioteche dell’Ateneo Federiciano. Dall’AA 05-06, all’insegnamento “storico” di Merceologia si è aggiunto quello di “Tecnologia dei processi produttivi e sicurezza nell’ambiente di lavoro” presso la stessa Fac. di Economia. Dall’AA. 05-06 all’AA 10-11 ha tenuto anche l’insegnamento di Scienze Merceologiche nel CdL Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nella sua produzione scientifica ha sviluppato temi di ricerca diversificati, ma riconducibili essenzialmente a tre filoni: alimentare, energetico, ambientale.