Illustrare le diverse opzioni disponibili per la scelta delle fonti di copertura degli investimenti e come la scelta di un adeguato livello di indebitamento possa ampliare le opportunità di redditività del capitale di rischio investito in azienda
Struttura della lezione:
Il fabbisogno finanziario può essere studiato come la risultante di quattro tipi differenti di esigenze:
Il fabbisogno finanziario globale può essere coperto:
La scelta delle fonti è legata al fenomeno della “leva finanziaria”
Il processo di scelta delle fonti di copertura degli investimenti può essere interpretato come una variabile dipendente dal fabbisogno finanziario, considerando il fabbisogno come un dato di fatto non modificabile, oppure si può considerare una variabile indipendente e il fabbisogno stesso può modificarsi tenendo conto dei nuovi progetti di investimento a disposizione e del livello di indebitamento che si vuole raggiungere.
In questo secondo caso la gestione finanziaria diviene una variabile della formulazione del piano aziendale e estende i confini delle scelte a disposizione del management.
Con questo secondo approccio la scelta del livello di indebitamento che l’impresa può accettare non è più soggetta solo alla valutazione degli effetti sulle caratteristiche di una corretta gestione finanziaria (omogeneità, flessibilità, elasticità, economicità) connesse con un appesantimento della situazione debitoria, ma deve essere orientata anche dagli effetti sulla redditività del capitale proprio dovuti all’utilizzo di capitale di terzi (effetto leva finanziaria).
Si definisce effetto leva finanziaria quell’aumento della redditività del capitale di rischio che si manifesta in seguito ad un aumento del grado di indebitamento quando la redditività degli investimenti è superiore al costo delle fonti di finanziamento utilizzate.
L’effetto si misura sulla redditività del capitale di rischio!
Il ROE aumenta al crescere del debito, solo se la differenza tra ROI e “i” risulta positiva; in questo caso, la gestione riesce a generare una redditività operativa considerevolmente superiore al costo del debito.
Là dove risulti ROI inferiore ad “i”, la redditività dell’impresa non consente neanche la copertura del costo del debito; in questo caso al crescere dell’indebitamento si assiste al calo del ROE, fino a giungere a risultati finanche negativi.
Con l’utilizzo del seguente schema, nel quale sono sinteticamente riepilogate le principali voci patrimoniali ed economiche, dimostrare il funzionamento della leva finanziaria (inserendo le voci mancanti) per l’azienda Alfa, Beta e Gamma, in base alle condizioni di redditività, onerosità dell’indebitamento ed imposizione fiscale indicate ed uguali per le tre aziende.
In tutte le imprese si ha un effetto leva finanziaria positivo dato che la redditività degli investimenti, misurata con il ROI, supera il costo del capitale di terzi.
Per dimostrare efficacemente il corretto funzionamento della leva finanziaria si deve analizzare se l’azienda maggiormente indebitata presenti una redditività del capitale proprio (ROE) più elevata rispetto all’altra.
La prima cosa da considerare è che il maggiore indebitamento dell’impresa B porta ad una compressione del Reddito Netto che la fa sembrare svantaggiata rispetto all’impresa A.
L’effetto della leva finanziaria, però, si manifesta sulla redditività del capitale di rischio misurata dal ROE.
Si può notare, infatti, come l’impresa B abbia la redditività del capitale di rischio maggiore, proprio grazie all’effetto positivo derivante dal livello di indebitamento prescelto.
Anche se la leva finanziaria può avere degli effetti positivi sulla redditività del capitale proprio, la scelta del livello di indebitamento deve tener conto anche di altri fattori:
1. Il concetto di sistema aziendale
2. L'ambiente transazionale e competitivo
3. Le teorie sulle finalità imprenditoriali
4. La teoria degli stakeholder
5. Il ciclo direzionale: la funzione organizzativa
6. Il ciclo direzionale: la programmazione aziendale
7. Il ciclo direzionale: la conduzione delle risorse
8. Il ciclo direzionale: il controllo direzionale
10. Il posizionamento di mercato e l'analisi SWOT
12. Il marketing: la politica di prodotto
13. Il marketing: la politica di prezzo e la politica promozionale
14. Il marketing: la politica distributiva
15. La gestione della produzione
16. La logistica e le tecniche di gestione delle scorte
18. La scelta delle fonti di finanziamento e la leva finanziaria
19. Le tecniche per la valutazione dei progetti di investimento
S. Sciarelli – Elementi di Economia e Gestione delle Imprese, Cedam, 2008 cap.17, §5, §6.
R. Micera, V. Vecchi – Strumenti per la programmazione e il controllo delle decisioni d'impresa, Aracne, 2008, cap.III.