L’economia del turismo utilizza le categorie concettuali e gli strumenti analitici tipici dell’economia politica al fine di studiare le decisioni che determinano o condizionano l’attività turistica, ovvero l’attività degli individui che a scopo di vacanza abbandonano la propria abituale dimora.
Alternativamente, si può definire l’economia del turismo come segue:
«Disciplina che fornisce modelli di analisi e di misura delle dimensioni economiche del fenomeno turistico, definito come l’insieme delle attività delle persone che si spostano dal proprio ambiente abituale ed esprimono, nell’area di destinazione, una domanda di beni e servizi, per un periodo inferiore a un anno e per scopi diversi dallo svolgimento di un’attività remunerata»
Con riferimento all’oggetto di studio suo proprio, l’economia politica del turismo analizza:
ISTAT: turista individuato tramite una definizione tecnica della “vacanza”, cioè di un viaggio di durata non inferiore a cinque giorni che comprende almeno quattro notti di pernottamento fuori casa, effettuato per motivi ricreativi
Definizione ufficiale internazionale (1994) WTO e UNSTAT: “Le attività delle persone che viaggiano verso, e si trovano in, luoghi diversi dal proprio ambiente abituale, per un periodo complessivo non superiore ad un anno consecutivo a scopo di svago, affari o per motivi diversi dall’esercizio di un’attività remunerata all’interno dell’ambiente visitato”.
Si noti che: il visitatore è considerato escursionista se la visita dura meno di 24 ore, o se non comporta pernottamento nella destinazione diversa dalla sua abituale dimora; il visitatore è considerato turista, se la visita dura più di 24 ore.
Il turismo è un paniere complesso di beni e servizi diversi, domandati dal visitatore durante l’esperienza della vacanza e accomunati dal tipo di bisogno soddisfatto (Candela – Gardini).
Arrivi (A) – numero di visitatori che raggiungono una data destinazione, indipendentemente dal tempo di permanenza
Presenze (P) – ciascuna notte trascorsa dal turista in una data destinazione
Permanenza media (d): numero medio di notti trascorse dai turisti in una località, in un dato periodo: d = P / A
Indice di saturazine (h) – rapporto tra le presenze e la popolazione locale
Propensione al viaggio (X) – turisti su totale della popolazione (T / N); viaggi sul totale della popolazione: (XL = V / N)
Frequenza di viaggio (F) – numero medio di viaggi intrapresi dai turisti: F = V / T
La spesa turistica è definita come la somma delle spese effettuate dai visitatori per l’acquisto di beni e servizi utilizzati per e durante la vacanza, ovvero nel viaggio e nel soggiorno turistico.
Si noti che la definizione di spesa turistica esclude l’investimento dei turisti.
La spesa turistica si compone di una spesa turistica specifica, cioè fatta in occasione del viaggio e di una spesa turistica ordinaria, cioè quella spesa che sarebbe stata sostenuta in ogni caso.
I metodi statistici utilizzati per misurare la spesa turistica sono di tre tipi:
Nella contabilità nazionale non esiste un conto specifico per il settore turistico.
E’ perciò necessario sviluppare una contabilità satellite.
La contabilità satellite combina dati dal lato dell’offerta con dati dal lato della domanda.
Il settore turistico si compone di attività diverse, collocate in settori diversi che non producono esclusivamente per il turismo.
E’ necessario pertanto valutare quanta parte dell’output di un certo settore è legato alla domanda turistica.
La produzione totale imputabile al turismo è pari alla somma tra la produzione delle imprese turistiche indirizzata al turismo e quella per il turismo delle imprese non turistiche.
Il grafico mostra la distribuzione e gli arrivi turistici internazionali per regione di provenienza.
Come si può agevolmente vedere, più della metà degli arrivi turistici internazionali proviene dall’Europa (52%).
Africa e Medio Oriente contano insieme circa il 15%.
Tenete presente che storicamente l’espanzione del turismo segue l’espansione del reddito.
L’incremento nei flussi turistici internazionali seguito al II conflitto mondiale è stato stimolato dalla crescita del reddito medio pro-capite nei Paesi dell’occidente industrializzato (oltre che dal miglioramento dei sistemi di trasporto).
La Tabella indica gli arrivi, le presenze e la permanenza media in Italia nel periodo 2008-2012.
Sia gli Arrivi che le Presenze sono cresciute nel periodo considerato.
La permanenza media si è tuttavia ridotta, passando da un valore di 3.91 ad un valore di 3.67.
La permanenza media può essere considerata un indicatore, per quanto grossolano, dei benefici che un determinato territorio è in grado di estrarre dai flussi turistici.
La Tabella riporta le Presenze straniere in Italia per paese di residenza.
Mentre la Tabella considera solo le presenze di cittadini dell’UE, nell’Annuario statistico italiano è possibile reperire anche i dati relativi alle presenze di stranieri residenti in paesi non UE.
Per quanto riguarda i paesi UE, una rilevante quota di presenze è determinata da individui residenti in Germania (28,06%)
Regno Unito (7,64%), Paesi Bassi (6,60%) e Francia (6,28%) seguono.
La Tabella indica le principali destinazioni del turismo internazionale.
Si noti che, per quanto riguarda gli Arrivi, al primo posto si colloca la Francia. L’Italia è solo quinta, preceduta da Usa, Cina, ma soprattutto Spagna (un paese paragonabile per popolazione).
Per quanto riguarda gli introiti derivanti dal turismo internazionale (calcolati in dollari), l’Italia scivola al sesto posto.
1. Interdipendenza e benefici dello scambio
2. La Domanda
3. Offerta, interazione domanda-offerta e determinazione del prezzo
4. Determinazione equilibrio di mercato. Elasticità della domanda e dell'offerta
5. Struttura dei costi delle imprese
6. Teoria del consumatore: i fondamenti
7. Teoria del Consumatore - Parte Seconda
10. Equilibrio Generale, Economia del Benessere
11. Monopolio
12. Oligopolio
Una trattazione più approfondita del materiale discusso in queste slides è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 1-2.
Una buona definizione di economia di mercato è reperibile on-line: Princeton
Su Adam Smith, si veda anche la voce disponibile su Treccani
La letteratura sul dilemma del prigioniero (e sui fallimenti di mercato) è sconfinata.
Si veda Treccani
DARP (questo articolo è più avanzato, ma ancora alla portata di studenti che seguono un corso base di economia)
Un'interessante prospettiva su sviluppo e fallimenti del mercato (dovuta al premio Nobel Joseph Stiglitz) è reperibile su JStore
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare dall'enciclopedia Treccani le voci: Mercato e Prezzo
Molto istruttiva è la pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare la voce mercato e prezzo sull'Enciclopedia Treccani
Molto istruttiva è questa pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap 4.
Sul concetto di elasticità è possibile consultare la voce sull'Enciclopedia Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 8
Sui costi, un'analisi maggiormente formalizzata e disponibile on-line è disponibile sul: Corso di Microeconomia - © Daniele Checchi
Sui costi di produzione molto istruttivo è questo videoreso disponibile dall'Università di Berkeley
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.21
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 6-7.
Si veda anche Consumer theory 2. Preferences and Utility function
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce "Funzione d'utilità"su Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.).
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 7.
Molto utile questo video sull'Example Income and Subsitution Effects For Normal and Inferior Goods
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.22
Molto interessante la lezione che Daniel Kahneman ha tenuto in occasione del conferimento del premio Nobel per l'economia l'8 dicembre 2002
Utili da visitare, anche per i materiali che si possono scaricare,i siti web di alcuni tra i più importanti economisti comportamentali: Ernst Fehr; Herbert Gintis; Robert Sugden
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.14
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 10.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Concorrenza Perfetta disponibile sull'Enciclopedia Treccani
Per quanto riguarda l'equilibrio generale ed i teoremi dell'economia del benessere, una trattazione introduttiva è reperibile in H.S.Rosen & T. Gayer, Scienza delle Finanze, McGraw-Hill, 2014, cap. 3.
Per la dimostrazione del Primo teorema dell'economia del benessere, si può consultare: G.D.Myles, Public Economics, Cambridge University Press, 1995
A. Jehle & P.J. Reny, Advanced Microeconomic Theory, Pearson, 2011.
Sull'idea di ordine spontaneo e sull'interpretazione dei teoremi del benessere consiglio di leggere il capitolo 2 dall'eccellente libro di Samuel Bowles, Microeconomia, la cui edizione italiana è edita dall'Università di Siena. Questo capitolo è disponibile on-line (occorre solo fare un po' attenzione alla traduzione!).
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 11.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Monopolio sull'Enciclopedia Treccani
Si veda anche il video Economics 1 - Lecture 8: Monopoly
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 12.
Una trattazione più avanzata è reperibile in R. Gibbons, Teoria dei Giochi, Il Mulino, 2005
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Oligopolio sull'Enciclopedia Treccani
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 19.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce fallimenti del mercato disponibile sull'Enciclopedia Treccani
Si veda anche il seguente video Public Goods and Externalities Part 1
Per quanto riguarda la teoria della scelta del turista-consumatore, una trattazione approfondita del materiale esposto in queste slides è reperibile in Candela G., Figini P. Economia del Turismo, McGraw Hill, 2/ed, (2010).
Tra le risorse reperibili on-line, si veda la voce Economia del Turismo disponibile sull'Enciclopedia Treccani
I risultati del primo Conto Satellite del Turismo per l’Italia