Con l ‘espressione fallimenti del mercato vengono indicano quelle situazioni in cui l’efficienza allocativa non si realizza spontaneamente. Il libero interagire degli interessi individuali, in altri termini, non conduce ad un esito socialmente soddisfacente
In tutti i casi di fallimento del mercato esistono scambi mutuamente vantaggiosi che non vengono posti in essere.
Tipicamente il mercato fallisce in presenza di:
Alcuni economisti (cfr. Inman, Handbook of Public Economics, 1987) ritengono che il dilemma del prigioniero sia in grado di catturare la logica sottostante tutti i fallimenti del mercato.
Esitono scambi mutuamente vantaggiosi che, per le particolari circostanze nelle quali avviene l’interazione, gli agenti non effettuano.
Una consolidata tradizione all’interno della Scienza Economica ritiene che in questi casi debba essere l’autorità di governo ad intervenire per assicurare un esito maggiormente soddisfacente.
Un approccio alternativo indaga i meccanismi che spontaneamente s’innescano in modo da limitare o eliminare il fallimento.
Il caso delle esternalità è emblematico.
Secondo una tradizione consolidata, risalente ad Alfred Marshall (1842-1924) e soprattutto ad Arthur Cecil Pigou (1877-1959), in presenza di esternalità si rende necessario l’intervento dell’autorità di governo.
Muovendosi lungo la linea di ricerca inaugurata dal premio Nobel Ronald Coase con un articolo pubblicato nel 1960 (The problem of social cost) molti economisti hanno analizzato in quali circostanze il libero accordo tra gli individui consente di superare il fallimento del mercato senza alcuna necessità d’intervento da parte dell’autorità di governo.
Le decisioni di un agente non influenzano esclusivamente la sua condizione, ma anche quella di altri agenti.
Esempio: impresa che scarica in un fiume i residui della produzione di prodotti chimici; l’acqua del fiume è utilizzata anche da un’altra impresa, che la utilizza per produrre birra.
L’impresa che produce prodotti chimici sceglie il livello della produzione in modo da massimizzare i propri profitti; non tiene conto degli effetti della propria produzione sui profitti dell’altra impresa che produce la birra.
Si denoti con x il livello di attività dell’impresa inquinante.
Si supponga che l’impresa chimica produca l’output e gli scarichi in proporzioni fisse; i suoi profitti B(.), possono essere considerati funzione degli scarichi prodotti, x.
Il danno, in termini di mancati profitti per l’impresa che produce birra sia D(x).
Livello efficiente di attività produttiva (e dunque di inquinamento), x*.
2 possibili regimi: permissivo (x1), restrittivo (x2) → entrambi inefficienti.
Guadagni potenziali dallo scambio
Si supponga per ipotesi che per la distribuzione dei diritti di proprietà il sia regime permissivo.
nel passaggio da x1 a x*, i profitti dell’impresa chimica si riducono di c, mentre quelli dell’impresa che produce birra aumentano di c+d.
Un contratto in cui l’impresa chimica si impegnasse a ridurre la produzione in modo da passare da x1 a x*, ottenendo come corrispettivo dall’impresa produttrice di birra un pagamento pari a c+θd (0< θ <1), consentirebbe di raggiungere un’allocazione efficiente delle risorse (per entrambe le imprese i profitti aumenterebbero).
«Teorema di Coase» (Definizione). Se i diritti di proprietà sono appropriatamente specificati e i costi di transazione sono nulli, le parti possono neutralizzare le inefficienze dovute alle esternalità mediante il ricorso alla contrattazione.
La validità del Teorema di Coase è condizionata:
a) all’assenza di costi di transazione, ossia i costi che le parti devono sopportare per stipulare l’accordo e farlo rispettare. In presenza di tali costi la quantità scambiata è diversa da quella efficiente perchè il compenso offerto o quello richiesto devono coprire anche i costi di transazione
b) perfetta informazione delle parti circa i costi associati all’esternalità e i benefici associati all’attività produttiva; in mancanza di informazion perfetta la parte inquinante dichiarerà benefici netti superiori a quelli reali e la parte danneggiata dichiarerà danni superiori a quelli reali
c) numero limitato di parti. Al crescere del numero delle parti potenzialmente interessate all’accordo, cresce la difficoltà di addivenire ad un accordo
d) precisa specificazione dei diritti di proprietà
Nel caso dell’esternalità vi è divergenza tra costo marginale sociale e costo marginale privato (derivante dal fatto che non tutti gli «scambi» sono intermediati dal sistema dei prezzi.
L’autorità di governo può intervenire in modo tale che tale divergenza venga meno
Gli strumenti di elezione sono l’imposta sulla quantità o il sussidio (nel caso di esternalità positiva).
Nel caso che stiamo considerando, per indurre l’impresa a produrre la quantità efficiente l’imposta unitaria deve essere pari al valore del danno marginale marginale in corrispondenza di x* ossia il segmento ex*.
I Beni pubblici puri sono caratterizzati da: non rivalità nel consumo; non escludibilità dai benefici.
Non rivalità nel consumo: il consumo da parte di un individuo non preclude il consumo del bene da parte di altri (né riduce il beneficio che essi ottengono). Ne consegue che:
Non escludibilità dal consumo: escludere qualcuno dal consumo è tecnicamente impossibile (faro, difesa nazionale) o è economicamente non conveniente (parco, strada).
Ciò induce gli individui a non dichiarare veridicamente le proprie preferenze in modo da avvantaggiarsi senza costo della fornitura del bene (free-riding).
Il problema è che in presenza di free-riding è possibile che non si rendano disponibili risorse necessarie a finanziare la fornitura del bene.
Si supponga che gli individui dichiarino veridicamente le proprie preferenze.
In tal caso è possibile individuare la disponibilità marginale a pagare di ogni individuo per ciascuna unità di bene addizionale; essa è pari al al saggio marginale di sostituzione (la quantità di bene privato o reddito che è ciascun individuo è disposto a cedere per un unità aggiuntiva di bene pubblico), ossia al beneficio marginale che si ottiene dal bene pubblico.
Nel caso dei beni pubblici, poiché la quantità consumata è la stessa per tutti i consumatori, la domanda complessiva si calcola sommando per ciascuna unità di bene la disponibilità marginale a pagare degli individui.
Fin quando la somma delle disponibilità a pagare è superiore al saggio marginale di trasformazione (indicante la quantità di bene privato cui occorre rinunciare, data la tecnologia e le risorse per un’ulteriore unità di bene pubblico, è opportuno espandere l’offerta).
La quantità efficiente di bene pubblico è quella per cui la somma dei saggi marginali di sostituzione eguaglia il saggio marginale di trasformazione.
1. Interdipendenza e benefici dello scambio
2. La Domanda
3. Offerta, interazione domanda-offerta e determinazione del prezzo
4. Determinazione equilibrio di mercato. Elasticità della domanda e dell'offerta
5. Struttura dei costi delle imprese
6. Teoria del consumatore: i fondamenti
7. Teoria del Consumatore - Parte Seconda
10. Equilibrio Generale, Economia del Benessere
11. Monopolio
12. Oligopolio
Una trattazione più approfondita del materiale discusso in queste slides è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 1-2.
Una buona definizione di economia di mercato è reperibile on-line: Princeton
Su Adam Smith, si veda anche la voce disponibile su Treccani
La letteratura sul dilemma del prigioniero (e sui fallimenti di mercato) è sconfinata.
Si veda Treccani
DARP (questo articolo è più avanzato, ma ancora alla portata di studenti che seguono un corso base di economia)
Un'interessante prospettiva su sviluppo e fallimenti del mercato (dovuta al premio Nobel Joseph Stiglitz) è reperibile su JStore
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare dall'enciclopedia Treccani le voci: Mercato e Prezzo
Molto istruttiva è la pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare la voce mercato e prezzo sull'Enciclopedia Treccani
Molto istruttiva è questa pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap 4.
Sul concetto di elasticità è possibile consultare la voce sull'Enciclopedia Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 8
Sui costi, un'analisi maggiormente formalizzata e disponibile on-line è disponibile sul: Corso di Microeconomia - © Daniele Checchi
Sui costi di produzione molto istruttivo è questo videoreso disponibile dall'Università di Berkeley
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.21
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 6-7.
Si veda anche Consumer theory 2. Preferences and Utility function
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce "Funzione d'utilità"su Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.).
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 7.
Molto utile questo video sull'Example Income and Subsitution Effects For Normal and Inferior Goods
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.22
Molto interessante la lezione che Daniel Kahneman ha tenuto in occasione del conferimento del premio Nobel per l'economia l'8 dicembre 2002
Utili da visitare, anche per i materiali che si possono scaricare,i siti web di alcuni tra i più importanti economisti comportamentali: Ernst Fehr; Herbert Gintis; Robert Sugden
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.14
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 10.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Concorrenza Perfetta disponibile sull'Enciclopedia Treccani
Per quanto riguarda l'equilibrio generale ed i teoremi dell'economia del benessere, una trattazione introduttiva è reperibile in H.S.Rosen & T. Gayer, Scienza delle Finanze, McGraw-Hill, 2014, cap. 3.
Per la dimostrazione del Primo teorema dell'economia del benessere, si può consultare: G.D.Myles, Public Economics, Cambridge University Press, 1995
A. Jehle & P.J. Reny, Advanced Microeconomic Theory, Pearson, 2011.
Sull'idea di ordine spontaneo e sull'interpretazione dei teoremi del benessere consiglio di leggere il capitolo 2 dall'eccellente libro di Samuel Bowles, Microeconomia, la cui edizione italiana è edita dall'Università di Siena. Questo capitolo è disponibile on-line (occorre solo fare un po' attenzione alla traduzione!).
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 11.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Monopolio sull'Enciclopedia Treccani
Si veda anche il video Economics 1 - Lecture 8: Monopoly
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 12.
Una trattazione più avanzata è reperibile in R. Gibbons, Teoria dei Giochi, Il Mulino, 2005
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Oligopolio sull'Enciclopedia Treccani
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 19.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce fallimenti del mercato disponibile sull'Enciclopedia Treccani
Si veda anche il seguente video Public Goods and Externalities Part 1