Nel caso del Monopolio il mercato è caratterizzato dalla presenza di un unico venditore.
La curva di domanda di mercato rappresenta anche ciò che il monopolista riuscirà a vendere per ogni dato livello di prezzo.
Contrariamente a ciascuna impresa operante in un mercato concorrenziale, il monopolista fronteggia dunque una curva di mercato con pendenza positiva.
Il monopolista fissa il prezzo di vendita (price-maker), soggetto al vincolo costituito dalla curva di domanda di mercato. Vi è in altri termini un trade-off di cui il monopolista tenere conto: per accrescere le vendite non ha altra scelta che ridurre le proprie pretese in termini di prezzo.
Data la pendenza negativa della curva di domanda fronteggiata dal monopolista, dalla vendita di un’unità aggiuntiva di prodotto consegue una variazione del ricavo totale (ricavo marginale) inferiore al prezzo.
La ragione è che il monopolista sarà costretto a fissare un prezzo inferiore a quello che avrebbe fissato se quell’ulteriore unità non fosse stata venduta.
Poiché la curva di domanda ha pendenza negativa, il ricavo marginale è inferiore al prezzo.
Come si evince dalla figura di fianco, sull’ulteriore unità venduta l’impresa ottiene un prezzo pari a p”.
Per calcolare la variazione del ricavo totale occorre però tenere conto che per espandere la quantità è necessario praticare un prezzo pari a p” < p’ anche sulle prime Q’ unità.
Il ricavo marginale di un’impresa che opera in regime di monopolio è pertanto inferiore al prezzo di vendita del proprio prodotto.
E’ agevole tracciare la curva del ricavo marginale nel caso in cui la domanda sia lineare.
Considerando il prezzo in funzione della quantità (curva di domanda inversa) è agevole calcolare il ricavo totale come funzione della sola quantità. Il ricavo marginale è semplicemente la derivata di RT rispetto a Q.
Come si può vedere, la curva del ricavo marginale ha, in questo caso stessa intercetta verticale ma pendenza doppia rispetto alla curva di domanda.
Per quanto riguarda l’andamento del ricavo totale esso dipende dall’elasticità della domanda rispetto al prezzo.
Nell’intervallo di valori per cui la domanda è elastica, le variazioni di prezzo necessarie ad incoraggiare il mercato ad assorbire un’ulteriore unità del bene, saranno ridotte; pertanto il ricavo totale cresce al crescere della quantità venduta (il ricavo marginale è positivo).
Nell’intervallo in cui la domanda è anelastica, il ricavo totale si riduce al crescere della quantità venduta; il ricavo marginale risulterà quindi negativo.
Il Monopolista massimizza il profitto producendo la quantità QE in corrispondenza dell’incontro tra ricavo marginale e costo marginale.
Data la curva di domanda, il prezzo praticato dal monopolista è unicamente determinato in corrispondenza della quantità che esso intende produrre.
L’area dei profitti è determinata moltiplicando la quantità prodotta (QE ) per la differenza tra ricavo medio (prezzo) e costo medio totale.
Il monopolio conduce ad una inefficiente allocazione delle risorse.
In monopolio non risulta massimizzata la somma dei surplus del consumatore e del produttore.
In monopolio il prezzo è più elevato di quello che si determinerebbe in un mercato concorrenziale e la quantità offerta è minore.
La conseguenza è che il surplus del produttore cresce, mentre quello dei consumatori si riduce
Inoltre, poiché le unità comprese tra il livello di produzione monopolistico e quello concorrenziale non vengono affatto prodotte, il surplus perso dai consumatori risulta maggiore di quello guadagnato dal produttore.
La perdita di surplus dei consumatori che non si tramuta in guadagno per i produttori è detta perdita secca.
La conseguenza è che si crea un conflitto tra un interesse pubblico e quello privato di un produttore. Questo conflitto giustifica l’intervento pubblico finalizzato ad evitare la formazione di monopoli o finalizzato a controllarne il funzionamento.
In concorrenza il surplus del consumatore è dato dalla somma delle aree a, b, c. Il surplus del produttore è dato dalla somma delle aree d, e.
Nel passaggio dalla concorrenza al monopolio, il surplus del consumatore si riduce all’area a, mentre quello del produttore è pari alle aree b,d (si noti che tale surplus deve essere più elevato, per la semplice ragione che il produttore monopolista ha la possibilità di produrre la quantità di concorrenza).
Le aree c e d rappresentano la perdita secca (deadweight loss) associata al monopolio.
La discriminazione dei prezzi si realizza quando il produttore fissa prezzi diversi per unità dello stesso bene per ragioni che non dipendono da differenze nei costi.
La possibilità di fissare prezzi diversi, consente al venditore di appropriarsi in parte o interamente del surplus del consumatore
La discriminazione perfetta dei prezzi si verifica quando l’impresa si appropria interamente del surplus del consumatore. In tale forma di discriminazione (che si osserva di rado, per il semplice motivo che il venditore deve disporre di una quantità notevole di informazione), ogni unità del bene è venduta ad un prezzo diverso, e tale prezzo è esattamente pari al massimo prezzo che l’acquirente è disposto a pagare, ovvero è pari alla sua WTP.
Si noti che l’impresa monopolistica potrebbe richiedere prezzi diversi nell’ambito dello stesso mercato, oppure prezzi diversi in mercati separati.
E’ importante tenere presente che la discriminazione non può avere successo qualora vi sia la possibilità di rivendita dei beni.
1. Interdipendenza e benefici dello scambio
2. La Domanda
3. Offerta, interazione domanda-offerta e determinazione del prezzo
4. Determinazione equilibrio di mercato. Elasticità della domanda e dell'offerta
5. Struttura dei costi delle imprese
6. Teoria del consumatore: i fondamenti
7. Teoria del Consumatore - Parte Seconda
10. Equilibrio Generale, Economia del Benessere
11. Monopolio
12. Oligopolio
Una trattazione più approfondita del materiale discusso in queste slides è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 1-2.
Una buona definizione di economia di mercato è reperibile on-line: Princeton
Su Adam Smith, si veda anche la voce disponibile su Treccani
La letteratura sul dilemma del prigioniero (e sui fallimenti di mercato) è sconfinata.
Si veda Treccani
DARP (questo articolo è più avanzato, ma ancora alla portata di studenti che seguono un corso base di economia)
Un'interessante prospettiva su sviluppo e fallimenti del mercato (dovuta al premio Nobel Joseph Stiglitz) è reperibile su JStore
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare dall'enciclopedia Treccani le voci: Mercato e Prezzo
Molto istruttiva è la pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.
Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare la voce mercato e prezzo sull'Enciclopedia Treccani
Molto istruttiva è questa pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap 4.
Sul concetto di elasticità è possibile consultare la voce sull'Enciclopedia Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 8
Sui costi, un'analisi maggiormente formalizzata e disponibile on-line è disponibile sul: Corso di Microeconomia - © Daniele Checchi
Sui costi di produzione molto istruttivo è questo videoreso disponibile dall'Università di Berkeley
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.21
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 6-7.
Si veda anche Consumer theory 2. Preferences and Utility function
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce "Funzione d'utilità"su Treccani
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.).
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 7.
Molto utile questo video sull'Example Income and Subsitution Effects For Normal and Inferior Goods
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.22
Molto interessante la lezione che Daniel Kahneman ha tenuto in occasione del conferimento del premio Nobel per l'economia l'8 dicembre 2002
Utili da visitare, anche per i materiali che si possono scaricare,i siti web di alcuni tra i più importanti economisti comportamentali: Ernst Fehr; Herbert Gintis; Robert Sugden
Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.14
Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 10.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Concorrenza Perfetta disponibile sull'Enciclopedia Treccani
Per quanto riguarda l'equilibrio generale ed i teoremi dell'economia del benessere, una trattazione introduttiva è reperibile in H.S.Rosen & T. Gayer, Scienza delle Finanze, McGraw-Hill, 2014, cap. 3.
Per la dimostrazione del Primo teorema dell'economia del benessere, si può consultare: G.D.Myles, Public Economics, Cambridge University Press, 1995
A. Jehle & P.J. Reny, Advanced Microeconomic Theory, Pearson, 2011.
Sull'idea di ordine spontaneo e sull'interpretazione dei teoremi del benessere consiglio di leggere il capitolo 2 dall'eccellente libro di Samuel Bowles, Microeconomia, la cui edizione italiana è edita dall'Università di Siena. Questo capitolo è disponibile on-line (occorre solo fare un po' attenzione alla traduzione!).
Una trattazione più semplice è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 11.
Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce Monopolio sull'Enciclopedia Treccani
Si veda anche il video Economics 1 - Lecture 8: Monopoly