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Sergio Beraldo » 7.Teoria del Consumatore - Parte Seconda


Riduzione del reddito a prezzi costanti

In questa lezione analizziamo cosa accade quando si modificano alcuni parametri rilevati per il consumatore, come il reddito e i prezzi dei beni.

Una riduzione del reddito da M a M’, riduce l’area delle possibilità di consumo, l’insieme dei panieri che il consumatore può acquistare

Si noti che una riduzione del solo reddito non modifica la pendenza del vincolo di bilancio (la quale è determinata dal rapporto tra i prezzi)

Si noti che la moltiplicazione di tutti i prezzi per una costante α, produce sulla retta di bilancio lo stesso effetto derivante dal moltiplicare il reddito monetario per 1/ α. In altri termini il vincolo di bilancio si sposta parallelamente verso l’origine degli assi.

Per rendersi conto di questo, si supponga che il reddito monetario sia pari a M e che i prezzi dei beni siano αpx e αpy. Le nuove intercette sono M/ αpx e M/ αpx, ovvero (M* 1/α)/px e (M* 1/α)/py. In pratica è come se, a parità di prezzi, il reddito si fosse ridotto da M a M* 1/α.

La riduzione del reddito del consumatore da M a M’ causa una contrazione delle possibilità di consumo

La riduzione del reddito del consumatore da M a M' causa una contrazione delle possibilità di consumo


Riduzione del reddito a prezzi costanti

Una riduzione del reddito da M a M’, riduce l’area delle possibilità di consumo, l’insieme dei panieri che il consumatore può acquistare.

In particolare, il consumatore non è più in grado di acquistare il paniere A.

Il consumatore si collocherà in un punto come B, situato su una curva d’indifferenza più vicina all’origine degli assi.

Riduzione del reddito del consumatore e nuovo possibile equilibrio

Riduzione del reddito del consumatore e nuovo possibile equilibrio


Aumento del reddito a prezzi costanti

Una aumento del reddito da M a M’, espande l’area delle possibilità di consumo, l’insieme dei panieri che il consumatore può acquistare.

In particolare, il consumatore è in grado di acquistare panieri che egli preferisce ad A.

Il consumatore si collocherà in un punto come B, situato su una curva d’indifferenza più lontana all’origine degli assi.

Aumento del reddito del consumatore e nuovo possibile equilibrio

Aumento del reddito del consumatore e nuovo possibile equilibrio


Curva reddito-consumo

Una aumento del reddito da M a M’ e poi a M” espande l’area delle possibilità di consumo, l’insieme dei panieri che il consumatore può acquistare.

La curva reddito-consumo congiunge i panieri che il consumatore desidera acquistare a parità di prezzi relativi man mano che il suo reddito si espande.

In altri termini, la curva reddito-consumo indica come variano gli acquisti di un consumatore al variare del reddito, dati i prezzi dei beni.

Curva reddito-consumo

Curva reddito-consumo


Reddito monetario e reddito reale

L’analisi svolta consente di distinguere tra reddito monetario e reddito reale.

Il reddito monetario misura il reddito del consumatore con riferimento ad una qualche unità di misura monetaria, per esempio un certo ammontare di euro.

Il reddito reale misura invece il potere d’acquisto del consumatore, cosa egli può ottenere con il reddito monetario in suo possesso.

Si noti che un aumento del reddito monetario dell’x% , se concomitante ad un aumento del prezzo di tutti i beni nella stessa misura, lascia inalterato il reddito reale del consumatore.

Curva prezzo-consumo

La curva prezzo-consumo mostra come variano gli acquisti di un consumatore al variare del prezzo di un bene, dati i prezzi degli altri beni e il reddito monetario.

Nell’esempio in questione, il prezzo del bene x si riduce da px a p’x, e poi da p’x a p”x.

E’ importante osservare che al ridursi del prezzo del bene x, l’area delle possibilità di consumo si espande. Ciò corrisponde ad un aumento del potere d’acquisto del consumatore.

Per quanto riguarda il consumo del bene x, cosa accadra?

Si noti che la curva prezzo-consumo fornisce tutte le necessarie informazioni per costruire la curva di domanda del bene x.

Curva prezzo-consumo

Curva prezzo-consumo


Curva prezzo-consumo

I punti della curva prezzo-consumo forniscono le informazioni necessarie per costruire la curva di domanda individuale.

La parte superiore del grafico illustra l’espansione delle possibilità di consumo conseguente ad una riduzione del prezzo del bene x.

Dato il prezzo del bene y, nella parte superiore del grafico è individuata la posizione di equilibrio del consumatore per tre possibili livelli di prezzo del bene x (px, p’x, p”x), e quindi la quantità consumata del bene x.

La parte inferiore del grafico raffigura direttamente la quantità consumata di x per ogni dato livello di prezzo, raffigura, in altri termini, la curva di domanda individuale del consumatore.

Derivazione della curva di domanda individuale dalla curva prezzo-consumo

Derivazione della curva di domanda individuale dalla curva prezzo-consumo


Bene di Giffen

La curva di domanda individuale determinata in precedenza è costruita sulla base dell’ipotesi che al ridursi del prezzo la domanda del bene aumenti.

Tuttavia è possibile che al ridursi (all’aumentare) del prezzo di un dato bene, la domanda si riduca (aumenti).

In questo caso la curva di domanda del bene ha pendenza positiva. Sir Robert Giffen (1837-1910) ha per primo documentato il caso di un bene con curva di domanda inclinata positivamente (si parla pertanto, in questo caso, di bene di Giffen).

Per intendere le ragioni per cui questo accade si tenga presente che al variare le prezzo di un bene – e dato il prezzo di tutti gli altri beni e il reddito del consumatore – si verificano due conseguenze. La prima è che il prezzo relativo del bene in questione tende a variare. Esso diviene relativamente più economico, o più costoso, rispetto agli altri beni. La seconda è che il potere d’acquisto del consumatore varia. In particolare, si riduce se il prezzo del bene aumenta; cresce, in caso contrario.

Effetto di sostituzione ed effetto reddito

La variazione del prezzo di un bene produce pertanto due tipi di effetto. Da un lato la variazione del prezzo relativo implica che il bene in questione divenga relativamente più costoso (o più economico, a seconda che il prezzo cresca o si riduca) rispetto agli altri beni. Ciò è alla base di un effetto di sostituzione.

L’effetto di sostituzione agisce sulla domanda sempre in direzione opposta alla variazione di prezzo. E’ coerente con la presenza di un effetto di sostituzione il fatto che la curva di domanda individuale sia negativamente inclinata. Se il prezzo di un bene cresce, i consumatori tenderanno a ridurne la quantità domandata.

L’effetto di reddito può avere un effetto ambiguo sulla domanda di un dato bene. Ciò che comunemente accade è che la variazione di potere d’acquisto del consumatore, che segue una variazione di prezzo, rinforza l’effetto di sostituzione. Pertanto l’effetto di reddito concorre a determinare una domanda negativamente inclinata per il bene in questione (si parla in questo caso di beni normali).

Nel caso dei beni inferiori l’effetto di reddito tipicamente agisce in direzione opposta a quello di sostituzione (si noti che per definizione i beni inferiori sono quei beni il cui consumo si riduce al crescere del reddito).

Ciò che comunemente accade è che l’effetto di reddito non è in grado di controbilanciare l’effetto di sostituzione; pertanto, complessivamente, una variazione di prezzo induce una riduzione della domanda.

Nel caso dei beni di Giffen l’effetto di reddito è così intenso da più che compensare l’effetto di sostituzione, e la domanda pertanto si muove in modo inusuale rispetto al prezzo.

Effetto di sostituzione ed effetto reddito

Effetto di prezzo = Effetto di sostituzione + Effetto di reddito

Effetto di sostituzione: sospinge la domanda di un bene in direzione opposta rispetto alla variazione di prezzo.

Effetto di reddito: nel caso dei beni inferiori sospinge la domanda in direzione concorde alla variazione di prezzo; nel caso di beni normali sospinge la domanda in direzione opposta alla variazione di prezzo. Nel caso dei beni di Giffen l’effetto di reddito è tale da più che compensare l’effetto di sostituzione.

Effetto di sostituzione ed effetto reddito

Si consideri un aumento del prezzo del bene x.

L’effetto prezzo complessivo implica uno spostamento dell’equilibrio da A a B. Per individuare le componenti dell’effetto prezzo, qui di seguito si scomporrà lo spostamento da A a B passando per un punto intermedio C.

A tal fine, si indichi con U(B) il livello di soddisfazione che il consumatore ottiene in B.

Se ai prezzi iniziali (quelli sottesi al vincolo di bilancio che passa per A), il consumatore avesse scelto il paniere da consumare in modo da pervenire ad un livello di utilità pari a U(B), avrebbe scelto C e non B. Il paniere individuato dal punto C è infatti quello che minimizza la spesa del consumatore qualora egli intenda raggiungere, ai prezzi iniziali, il livello d’utilità che avrebbe in B.

Ai nuovi prezzi, un livello d’utilità pari a U(B) può essere raggiunto solo sostituendo il bene x (divenuto relativamente più caro) con il bene y; passando cioè da C a B. La riduzione della quantità domandata di x conseguente al passaggio da C a B rappresenta l’effetto di sostituzione.

Scomposizione dell’effetto prezzo (caso di un bene normale)

Scomposizione dell'effetto prezzo (caso di un bene normale)


Effetto di sostituzione ed effetto reddito

In termini intuitivi (anche se non del tutto precisi) è come se nel passaggio da B a C fossero ripristinati i prezzi iniziali e il reddito del consumatore variasse in modo da lasciare inalterato il suo potere d’acquisto. Lasciando inalterato il potere d’acquisto del consumatore si neutralizza qualsiasi effetto di reddito sulla domanda. La variazione che si osserva nelle scelte è interamente determinata dal fatto che un bene è divenuto relativamente più costoso.

Il passaggio da A a C rappresenta invece esclusivamente un effetto di reddito (si ripristina il potere d’acquisto iniziale del consumatore, precedente alla variazione del prezzo del bene x).

A parità di prezzi relativi, la variazione della domanda del bene x conseguente al passaggio da C ad A è interamente ascrivibile ad una variazione del potere d’acquisto, dunque ad un effetto reddito.

Scomposizione dell’effetto prezzo (caso di un bene normale)

Scomposizione dell'effetto prezzo (caso di un bene normale)


I materiali di supporto della lezione

Una trattazione più approfondita del materiale discusso in queste slides è reperibile in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 1-2.

Una buona definizione di economia di mercato è reperibile on-line: Princeton

Su Adam Smith, si veda anche la voce disponibile su Treccani

La letteratura sul dilemma del prigioniero (e sui fallimenti di mercato) è sconfinata.

Si veda Treccani

DARP (questo articolo è più avanzato, ma ancora alla portata di studenti che seguono un corso base di economia)

Un'interessante prospettiva su sviluppo e fallimenti del mercato (dovuta al premio Nobel Joseph Stiglitz) è reperibile su JStore

Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.

Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare dall'enciclopedia Treccani le voci: Mercato e Prezzo

Molto istruttiva è la pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)

Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 3.

Sul concetto di mercato e sulle determinanti dei prezzi è possibile consultare la voce mercato e prezzo sull'Enciclopedia Treccani

Molto istruttiva è questa pagina curata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap 4.

Sul concetto di elasticità è possibile consultare la voce sull'Enciclopedia Treccani

Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap. 4

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, cap. 8

Sui costi, un'analisi maggiormente formalizzata e disponibile on-line è disponibile sul: Corso di Microeconomia - © Daniele Checchi

Sui costi di produzione molto istruttivo è questo videoreso disponibile dall'Università di Berkeley

Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.), cap.21

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 6-7.

Si veda anche Consumer theory 2. Preferences and Utility function

Tra le risorse reperibili on-line, si veda anche la voce "Funzione d'utilità"su Treccani

Per una trattazione elementare del materiale esposto in questa lezione gli studenti possono utilmente consultare: N. Gregory Mankiv, Principi di Economia, 2007, Zanichelli, (Quarta ed.).

Una trattazione più approfondita si trova in Richard G. Lipsey e A. Chrystal, Economia, 2006, Zanichelli, capp. 7.

Molto utile questo video sull'Example Income and Subsitution Effects For Normal and Inferior Goods

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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