Obiettivo
Illustrare i fattori naturali che influenzano l’agricoltura e i problemi ambientali causati dalle pratiche agricole.
Argomenti
La percentuale di aree coltivate varia notevolmente nelle diverse parti della superficie terrestre, tanto che circa il 60% delle terre emerse non è interessato dall’attività agricola (come zone artiche e zone desertiche).
Tuttavia, l’occupazione agricola del suolo non sempre si manifesta nelle regioni dove sussistono condizioni ottimali, cioè entro le quali l’agricoltura può essere esercitata senza rischi.
Soltanto sul 10% delle terre emerse è praticata l’agricoltura ed è spesso necessario ricorrere ad interventi per superare alcuni ostacoli naturali (come aridità, pendenze dei rilievi, scarsa fertilità) perchè l’agricoltura, più di altri settori economici, risente dei fattori naturali. In particolare è influenzata da:
Tempo meteorologico
Condizioni atmosferiche (temperatura, pressione, umidità, venti, nuvolosità, precipitazioni) che interessano una determinata località per un breve periodo di tempo.
Clima
Insieme delle condizioni meteorologiche che caratterizzano una regione piuttosto ampia nel corso dell’anno, succedendosi da un anno all’altro con modalità più o meno analoghe.
Elementi del clima: temperatura, pressione, venti, precipitazioni.
Fattori del clima: cause locali che fanno assumere valori diversi ai singoli elementi e, influendo sulla loro combinazione in vario modo, creano la differenziazione spaziale degli ambienti climatici:
Zona calda
Area compresa tra i tropici.
Temperatura media annua ovunque superiore a 20°.
Pioggia varia da una parte all’altra. In base alla quantità e all’andamento delle piogge, si distinguono i seguenti tipi di clima: Equatoriale; Subequatoriale; Tropicale; Desertico; Monsonico.
Zone temperate
Tra i tropici e circoli polari.
Temperature media per 3-4 mesi possono scendere sotto i 10°.
Si distinguono tre tipi fondamentali: Mediterraneo; Oceanico; Continentale.
Zone fredde
Temperatura media annua sotto i 10°.
I climi delle zone fredde sono di due tipi:
I ritmi dell’attività agricola seguono i cicli vegetativi connessi con le variazioni climatiche, che si succedono con regolarità durante l’anno.
Climi temperati
Regioni con inverno rigido (piante erbacee).
Regioni con inverno mite (erbacee, legnose, alberi da frutta).
Climi caldi
Regioni con clima equatoriale (diverse colture e per tutto l’anno).
Regioni con clima monsonico (estate: riso; inverno: leguminose, cereali minori).
Regioni con clima tropicale (cereali poveri).
Il clima esercita un’azione fondamentale sul modellamento della superficie terrestre e su molti aspetti della vita dell’uomo. La sua influenza è più evidente per il mondo vegetale.
Per la classificazione delle piante si considerano:
Luce
Dove non arriva la luce, come nelle caverne o nei fondali marini, la vegetazione non alligna. Pertanto, le piante sono eliòfile (amanti del sole) e ombrofile (vegetano in luoghi poco soleggiati e costituiscono per lo più il sottobosco).
Temperatura
Condiziona la distribuzione spaziale delle piante, perché ogni specie vegetale necessita di un certo numero di calorie solari all’anno per effettuare il proprio ciclo di vita ed ha alcuni limiti termici estremi, sia minimi che massimi, oltre i quali non cresce (es. agrumi):
Acqua
Necessaria alla vegetazione per la produzione di linfa, per compensare le perdite dovute alla traspirazione e perché è il veicolo per l’assorbimento dei sali e di altre sostanze nutritive nel suolo:
Gli elementi del rilievo che influenzano l’agricoltura sono:
Suolo
Strato più o meno superficiale della crosta terrestre originato dalla disgregazione delle rocce sottostanti, dovuta soprattutto all’azione degli agenti atmosferici, delle acque continentali e dello stesso mondo vegetale.
Esso consente la crescita delle piante se contiene humus, cioè sostanza organica formata da un miscuglio di resti di animali e di vegetali decomposti per opera di batteri. La sua fertilità dipende dalla quantità di sostanze minerarie contenute (azoto, fosforo, zolfo, potassio, calcio, magnesio, ferro, zinco, rame ecc.) e che vengono assorbite tramite le radici, nonché dalla grandezza delle particelle (tessitura).
I suoli si distinguono in:
Il grado di sviluppo tecnologico e scientifico delle comunità umane consente all’attività agricola di superare gli ostacoli naturali.
Le innovazioni tecnologiche, generalmente, si distinguono in due categorie:
Le aree paludose e repulsive all’attività agricola vengono recuperate dall’uomo tramite la bonifica idraulica, che consente il prosciugamento delle aree in due modi:
Nelle aree montane s’interviene tramite: bonifica montana (dighe e rimboschimento) e terrazzi (ripiani costruiti con muretti di sostegno di pietre a secco, tanto più stretti quanto più ripido è il rilievo).
Nelle regioni in cui le precipitazioni sono scarse, la produttività di un terreno agricolo è assicurata dall’irrigazione.
Per porre rimedio alla diminuzione della fertilità del suolo, dovuta alle continue coltivazioni, si attuano interventi correttivi che integrano le sostanze perdute con concimi chimici (ammendamento del terreno).
Per contrastare i rischi di natura biologica derivanti dall’esposizione delle colture nei diversi ambienti climatici si ricorre all’impiego di prodotti chimici per combattere la concorrenza (crescita di piante selvatiche che arrivano a soppiantare quelle coltivate) ed il parassitismo (diffusione di insetti dannosi per le piante, come fillossera, punteruolo, mosche ecc.).
L’agricoltura ha mantenuto un rapporto equilibrato con l’ambiente fino a quando l’intervento dell’uomo non ha modificato alcuni processi per soddisfare i suoi nuovi e più numerosi bisogni. L’agricoltura è anche causa di negativi impatti ambientali:
◊ Erosione del suolo e desertificazione
◊ Laghi artificiali
◊ Prelievo delle acque dai fiumi e dalle falde freatiche
◊ Salinizzazione
◊ Tossificazione del terreno e inquinamento delle falde freatiche
Negli ultimi sessanta anni la produzione agricola è aumentata con un ritmo superiore all’incremento della popolazione mondiale grazie a due fattori principali:
La biotecnologia ha comportato numerosi vantaggi:
Nel corso degli ultimi decenni, quindi, molti paesi hanno raddoppiato o triplicato la produzione agricola senza estendere la superficie coltivata e una buona parte dell’umanità ha potuto disporre di beni alimentari.
Le ricerche sulla biotecnologia, molto costose, diventano sempre più appannaggio delle grandi multinazionali agrochimiche, che, oltre a controllare la produzione di prodotti chimici, monopolizzano anche il mercato delle sementi.
La ricerca di specie altamente produttive e adatte ai vari ambienti pedoclimatici comporta una veloce erosione della biodiversità.
Su 350.000 specie di piante, meno di 300 (0,1%) sono utilizzate per l’alimentazione e costituiscono una grande riserva per l’umanità.
La biotecnologia, con la creazione in laboratorio di nuove specie ottenute, ha reso non economico l’utilizzo di specie secondarie o adatte a particolari ambienti pedoclimatici. Solo poche varietà di grano, riso, mais, patate assicurano l’80% della produzione alimentare consumata sulla Terra.
Ogni specie di pianta che si estingue trascina con sè anche da 10 a 30 specie di animali che dipendono da essa per la sopravvivenza.
La dipendenza da poche piante alimentari rappresenta un pericolo per la sopravvivenza dell’umanità: se una specie che produce tutto o quasi il grano, il riso, i legumi ecc. è colpita da una malattia e il prodotto viene meno, lo spettro della fame sarà inevitabile.
Video sulla rivoluzione verde tratto da Youtube.
1. Oggetto di studio e metodi della geografia
2. Il problema ambientale nelle società contemporanee
3. L'organizzazione territoriale degli spazi agricoli
5. La produzione mineraria ed energetica
6. L'organizzazione territoriale dell'industria: teoria e fattori
7. Dalla localizzazione industriale alla competitività territoriale
8. Commercio e organizzazione dello spazio economico
9. Il settore terziario: natura e localizzazione dei servizi
10. Dinamica, distribuzione e mobilità territoriale della popolazione
11. Uso e struttura dello spazio urbano
12. Il processo evolutivo del turismo a scala internazionale
13. Caratteristiche e potenzialità delle risorse nelle loro implicazioni territoriali
14. Le risorse turistiche naturali e artificiali
15. Caratteri del comportamento turistico
17. La struttura degli spazi turistici
FORMICA C., Lo spazio geoeconomico. Strutture e problemi, Torino, Utet, 1999.
Ulteriori riferimenti bibliografici:
ALTIERI M. A., Agroecologia. Prospettive scientifiche per una nuova agricoltua, Padova, Muzzio, 1991.
CHILO L., La rivoluzione delle biotecnologie e la trasformazione del paesaggio agrario, Brescia, Grafo, 1992.
FORMICA C., Geografia dell'agricoltura, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1996.