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Francesca Sorrentini » 4.Agricoltura e ambiente


Articolazione della lezione

Obiettivo
Illustrare i fattori naturali che influenzano l’agricoltura e i problemi ambientali causati dalle pratiche agricole.

Argomenti

  • I condizionamenti naturali dell’agricoltura
  • L’affrancamento dai condizionamenti naturali
  • L’agricoltura come causa di danni ambientali
  • Le biotecnologie

La ripartizione dello spazio agricolo

La percentuale di aree coltivate varia notevolmente nelle diverse parti della superficie terrestre, tanto che circa il 60% delle terre emerse non è interessato dall’attività agricola (come zone artiche e zone desertiche).
Tuttavia, l’occupazione agricola del suolo non sempre si manifesta nelle regioni dove sussistono condizioni ottimali, cioè entro le quali l’agricoltura può essere esercitata senza rischi.
Soltanto sul 10% delle terre emerse è praticata l’agricoltura ed è spesso necessario ricorrere ad interventi per superare alcuni ostacoli naturali (come aridità, pendenze dei rilievi, scarsa fertilità) perchè l’agricoltura, più di altri settori economici, risente dei fattori naturali. In particolare è influenzata da:

  • clima;
  • rilievo;
  • qualità del suolo.

Definizione di clima

Tempo meteorologico

Condizioni atmosferiche (temperatura, pressione, umidità, venti, nuvolosità, precipitazioni) che interessano una determinata località per un breve periodo di tempo.

Clima
Insieme delle condizioni meteorologiche che caratterizzano una regione piuttosto ampia nel corso dell’anno, succedendosi da un anno all’altro con modalità più o meno analoghe.

Elementi del clima: temperatura, pressione, venti, precipitazioni.

Fattori del clima: cause locali che fanno assumere valori diversi ai singoli elementi e, influendo sulla loro combinazione in vario modo, creano la differenziazione spaziale degli ambienti climatici:

  • Latitudine → la temperatura diminuisce passando dall’equatore ai poli per la diversa inclinazione con cui i raggi del sole raggiungono la superficie terrestre;
  • Altitudine → al crescere dei rilievi diminuiscono temperatura e pressione, mentre aumentano le precipitazioni;
  • Mari e laghi → svolgono un’azione termoregolatrice;
  • Direzione catene montuose → deviano i venti;
  • Correnti marine → contribuiscono al ricambio delle acque tra i mari caldi (zona tropicale) e i mari freddi (zone circumpolari).

I grandi domini del clima

Zona calda

Area compresa tra i tropici.

Temperatura media annua ovunque superiore a 20°.

Pioggia varia da una parte all’altra. In base alla quantità e all’andamento delle piogge, si distinguono i seguenti tipi di clima: Equatoriale; Subequatoriale; Tropicale; Desertico; Monsonico.

Zone temperate

Tra i tropici e circoli polari.

Temperature media per 3-4 mesi possono scendere sotto i 10°.

Si distinguono tre tipi fondamentali: Mediterraneo; Oceanico; Continentale.

Zone fredde

Temperatura media annua sotto i 10°.

I climi delle zone fredde sono di due tipi:

  • Seminivale
  • Glaciale

I condizionamenti del clima

I ritmi dell’attività agricola seguono i cicli vegetativi connessi con le variazioni climatiche, che si succedono con regolarità durante l’anno.

Climi temperati

Regioni con inverno rigido (piante erbacee).

Regioni con inverno mite (erbacee, legnose, alberi da frutta).

Climi caldi

Regioni con clima equatoriale (diverse colture e per tutto l’anno).

Regioni con clima monsonico (estate: riso; inverno: leguminose, cereali minori).

Regioni con clima tropicale (cereali poveri).

I condizionamenti del clima (segue)

Il clima esercita un’azione fondamentale sul modellamento della superficie terrestre e su molti aspetti della vita dell’uomo. La sua influenza è più evidente per il mondo vegetale.

Per la classificazione delle piante si considerano:

Luce

Dove non arriva la luce, come nelle caverne o nei fondali marini, la vegetazione non alligna. Pertanto, le piante sono eliòfile (amanti del sole) e ombrofile (vegetano in luoghi poco soleggiati e costituiscono per lo più il sottobosco).

Temperatura
Condiziona la distribuzione spaziale delle piante, perché ogni specie vegetale necessita di un certo numero di calorie solari all’anno per effettuare il proprio ciclo di vita ed ha alcuni limiti termici estremi, sia minimi che massimi, oltre i quali non cresce (es. agrumi):

  • megaterme: >20°C;
  • mesoterme: 15-20°C;
  • microterme: 0-15°C;
  • echistoterme: quando la temperatura va al di sotto di 0°C alcune piante subiscono un temporaneo letargo, con interruzione della crescita e perdita di foglie (piante a foglie caduche) o solo un rallentamento del ciclo vegetativo senza caduta di foglie (piante sempreverdi).

I condizionamenti del clima sull’agricoltura (segue)

Acqua
Necessaria alla vegetazione per la produzione di linfa, per compensare le perdite dovute alla traspirazione e perché è il veicolo per l’assorbimento dei sali e di altre sostanze nutritive nel suolo:

  • igrofile (vegetano bene in ambienti molto umidi);
  • mesofile (in aree con media umidità);
  • xerofile (in zone aride come steppe, ambienti subdesertici nei pressi dei tropici);
  • tropofile (in luoghi che alternano periodi secchi con periodi piovosi).

I condizionamenti del rilievo

Gli elementi del rilievo che influenzano l’agricoltura sono:

  • pendenze: quelle poco accentuate favoriscono le colture, mentre i terreni pendenti ostacolano l’attività agricola, a causa sia della prevalenza di suoli instabili e poco profondi sia per la difficoltà dell’uso di macchinari;
  • altitudine: all’aumentare dell’altitudine cambiano pressione, temperatura, piovosità e nebulosità, che incidono sulle colture (ogni 180-200 m di altitudine, la fioritura delle specie vegetali ritarda di circa 4 giorni).

I condizionamenti dovuti alla qualità del suolo

Suolo

Strato più o meno superficiale della crosta terrestre originato dalla disgregazione delle rocce sottostanti, dovuta soprattutto all’azione degli agenti atmosferici, delle acque continentali e dello stesso mondo vegetale.
Esso consente la crescita delle piante se contiene humus, cioè sostanza organica formata da un miscuglio di resti di animali e di vegetali decomposti per opera di batteri. La sua fertilità dipende dalla quantità di sostanze minerarie contenute (azoto, fosforo, zolfo, potassio, calcio, magnesio, ferro, zinco, rame ecc.) e che vengono assorbite tramite le radici, nonché dalla grandezza delle particelle (tessitura).

I suoli si distinguono in:

  • Eluviali o Autoctoni (che si trovano negli stessi luoghi dove si sono formate le particelle rocciose che li compongono).
  • Alluviali o Alloctoni (si rilevano in luoghi diversi da quelli delle rocce da cui derivano).

Affrancamento dai condizionamenti naturali

Il grado di sviluppo tecnologico e scientifico delle comunità umane consente all’attività agricola di superare gli ostacoli naturali.
Le innovazioni tecnologiche, generalmente, si distinguono in due categorie:

  1. innovazione labour-saving sviluppo dei mezzi meccanici e dei sistemi informatizzati, che consente di risparmiare manodopera;
  2. innovazioni land-saving → trasformazioni dovute ai progressi sia della chimica (fertilizzanti e fitofarmaci) sia della genetica, che concorrono ad accrescere la produzione complessiva per unità di superficie.

Affrancamento dai condizionamenti naturali (segue)

Le aree paludose e repulsive all’attività agricola vengono recuperate dall’uomo tramite la bonifica idraulica, che consente il prosciugamento delle aree in due modi:

  1. per scolo naturale (aree paludose situate ad una certa altezza dal livello del mare);
  2. per colmata (per aree situate al di sotto del livello del mare e consiste nell’uso di casse dove penetra l’acqua dei fiumi retrostanti, che depositano i loro sedimenti sul fondo della cassa, la quale a poco a poco si innalza fino a raggiungere il livello del mare).

Nelle aree montane s’interviene tramite: bonifica montana (dighe e rimboschimento) e terrazzi (ripiani costruiti con muretti di sostegno di pietre a secco, tanto più stretti quanto più ripido è il rilievo).

Nelle regioni in cui le precipitazioni sono scarse, la produttività di un terreno agricolo è assicurata dall’irrigazione.

Affrancamento dai condizionamenti naturali (segue)

Per porre rimedio alla diminuzione della fertilità del suolo, dovuta alle continue coltivazioni, si attuano interventi correttivi che integrano le sostanze perdute con concimi chimici (ammendamento del terreno).

Per contrastare i rischi di natura biologica derivanti dall’esposizione delle colture nei diversi ambienti climatici si ricorre all’impiego di prodotti chimici per combattere la concorrenza (crescita di piante selvatiche che arrivano a soppiantare quelle coltivate) ed il parassitismo (diffusione di insetti dannosi per le piante, come fillossera, punteruolo, mosche ecc.).

L’agricoltura come causa di danni ambientali

L’agricoltura ha mantenuto un rapporto equilibrato con l’ambiente fino a quando l’intervento dell’uomo non ha modificato alcuni processi per soddisfare i suoi nuovi e più numerosi bisogni. L’agricoltura è anche causa di negativi impatti ambientali:

Erosione del suolo e desertificazione

  • Il raccolto delle piante e dei frutti sottrae al terreno sali minerali;
  • Arature troppo profonde, nei terreni con forti pendenze, assottigliano lo strato di terreno coltivabile;
  • Le continue arature riducono il terreno in minuscole particelle che vengono facilmente asportate dagli acquazzoni e dai venti (come le pianure centrali degli Stati Uniti: dust bowl).

Laghi artificiali

  • Lunghi tratti vallivi sommersi;
  • Causa indiretta dell’erosione costiera;
  • Maggiore instabilità del suolo.

Prelievo delle acque dai fiumi e dalle falde freatiche

  • Lento prosciugamento dei laghi;
  • Peggioramento delle condizioni climatiche locali;
  • Fenomeno della subsidenza (abbassamento del suolo per la sottrazione di acqua).

L’agricoltura come causa di danni ambientali (segue)

Salinizzazione

  • La prolungata irrigazione fa innalzare la falda freatica e l’acqua affiora in superficie, evapora e deposita sul terreno un accumulo di sali che rende impossibile le colture;
  • nelle regioni costiere, anziché dalla risalita della falda freatica, la salinizzazione deriva dall’abbassamento della stessa che, a causa dell’emungimento delle acque attraverso i pozzi, si abbassa fino al livello del mare, provocando l’afflusso di acqua marina.

Tossificazione del terreno e inquinamento delle falde freatiche

  • Gli anticrittogamici avvelenano parassiti, ma anche insetti utili;
  • le sostanze chimiche contenute nei prodotti agricoli sono nocive alla salute.

La rivoluzione verde

Negli ultimi sessanta anni la produzione agricola è aumentata con un ritmo superiore all’incremento della popolazione mondiale grazie a due fattori principali:

  1. la prima rivoluzione verde avviata nel 1943 dalla Fondazione Rockefeller, che creò un istituto per accrescere il prodotto agricolo delle fattorie messicane. Con l’accoppiamento di varietà vegetali geneticamente selezionate, a sufficienti dosi di fertilizzanti, acqua ed altri prodotti agrochimici sono state create nuove varietà di piante alimentari (frumento, mais, leguminose) a vantaggio del Terzo Mondo;
  2. la seconda rivoluzione verde è dovuta allo sviluppo della biotecnologia, che è in grado di trasferire geni da una specie all’altra e creare, addirittura, nuovi organismi viventi.
Le peculiarità della «rivoluzione verde» e della biorivoluzione. Formica, 1999, p. 133.

Le peculiarità della «rivoluzione verde» e della biorivoluzione. Formica, 1999, p. 133.


La biotecnologia e le sue proprietà

La biotecnologia ha comportato numerosi vantaggi:

  • miglioramento della resa delle piante in termini sia quantitativi sia qualitativi (proprietà attiva);
  • compimento del ciclo produttivo in breve periodo, con il duplice vantaggio di praticare più colture sullo stesso terreno o di utilizzare terreni climaticamente ostili (come il grano dei 100 giorni nella Siberia o nel Canada) (proprietà attiva);
  • maggiore resistenza agli agenti patogeni e alle intemperie (proprietà reattiva);
  • aumento del contenuto proteico di alcuni semi (proprietà reattiva);
  • incremento dell’efficienza della fotosintesi (proprietà reattiva);
  • adattamento a terreni ricchi di sali o siccitosi ecc. (proprietà reattiva).

Nel corso degli ultimi decenni, quindi, molti paesi hanno raddoppiato o triplicato la produzione agricola senza estendere la superficie coltivata e una buona parte dell’umanità ha potuto disporre di beni alimentari.

La biotecnologia e le sue proprietà (segue)

Le ricerche sulla biotecnologia, molto costose, diventano sempre più appannaggio delle grandi multinazionali agrochimiche, che, oltre a controllare la produzione di prodotti chimici, monopolizzano anche il mercato delle sementi.

La ricerca di specie altamente produttive e adatte ai vari ambienti pedoclimatici comporta una veloce erosione della biodiversità.
Su 350.000 specie di piante, meno di 300 (0,1%) sono utilizzate per l’alimentazione e costituiscono una grande riserva per l’umanità.

La biotecnologia, con la creazione in laboratorio di nuove specie ottenute, ha reso non economico l’utilizzo di specie secondarie o adatte a particolari ambienti pedoclimatici. Solo poche varietà di grano, riso, mais, patate assicurano l’80% della produzione alimentare consumata sulla Terra.

Ogni specie di pianta che si estingue trascina con sè anche da 10 a 30 specie di animali che dipendono da essa per la sopravvivenza.

La dipendenza da poche piante alimentari rappresenta un pericolo per la sopravvivenza dell’umanità: se una specie che produce tutto o quasi il grano, il riso, i legumi ecc. è colpita da una malattia e il prodotto viene meno, lo spettro della fame sarà inevitabile.

Video sulla rivoluzione verde tratto da Youtube.

I materiali di supporto della lezione

FORMICA C., Lo spazio geoeconomico. Strutture e problemi, Torino, Utet, 1999.

Ulteriori riferimenti bibliografici:

ALTIERI M. A., Agroecologia. Prospettive scientifiche per una nuova agricoltua, Padova, Muzzio, 1991.

CHILO L., La rivoluzione delle biotecnologie e la trasformazione del paesaggio agrario, Brescia, Grafo, 1992.

FORMICA C., Geografia dell'agricoltura, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1996.

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