Obiettivo
Comprendere le condizioni affinché un luogo diventi turistico.
Argomenti
Qualsiasi elemento o fenomeno della natura o qualsiasi oggetto creato dall’uomo (città, monumento, museo ecc.) che offre possibilità di svago e di ricreazione.
Affinché un “oggetto” si trasformi in risorsa turistica e divenga fruibile sono necessarie tre condizioni:
La maggior parte degli spazi si trova in una situazione intermedia tra l’unicità e la banalità di ciò che offrono.
La banalizzazione provoca il passaggio dall’esotropismo all’endotropismo.
Questa relazione tra unicità/banalità dell’offerta turistica determina anche aree d’influenza di importanza diversa.
Il livello di attrattività di una regione turistica dipende da
Spesso gli operatori locali sviluppano un’offerta complementare, cioè attività ricreative virtualmente autonome rispetto alle componenti naturali e antropiche, la cui localizzazione prescinde dalle vocazioni turistiche dell’area (come Las Vegas). L’ubicazione delle strutture ricreative dipende dalla mobilità territoriale della domanda, piuttosto che dalle condizioni preesistenti dell’offerta.
Anche i parchi tematici rappresentano aree ricreative realizzate da gruppi di investitori privati per soddisfare i bisogni ludici o pseudo-culturali dei visitatori. Essi si caratterizzano per l’assenza di un collegamento tra le risorse locali e i fattori di attrattività del parco; il visitatore vive un’esperienza del tutto virtuale, perché non c’è contatto con la realtà, ma solo con la sua immagine.
Il successo di queste strutture dipende innanzitutto dal fatto che il visitatore trova un ambiente ricreativo controllato e sicuro e poi che ha l’opportunità di accedere ad un mondo altrimenti irraggiungibile.
Gli investimenti sono del tipo user-oriented, in quanto la loro destinazione è influenzata soprattutto da una consistente domanda, cioè che ha origine in prossimità delle aree metropolitane oppure a ridosso delle località turistiche (i flussi escursionistici concorrono ad integrare e a destagionalizzare la domanda).
Orientate dall’utente (user-oriented) → facile accesso, esigua richiesta di superfici, dotate di elementi artificiali (come parchi, piscine…). Dominano le attività controllate e gli spazi naturali assumono minore importanza.
Orientate dalle risorse (resource-based) → si concentrano sulla qualità delle risorse, utilizzano ampi spazi, spesso remoti, e necessitano di maggiore investimento monetario e di tempo.
Aree intermedie → rappresentano un compromesso in termini di spazio e di utilizzo. In particolare, si tratta di aree situate vicino ai corsi d’acqua o al mare/lago e ai parchi regionali e provinciali e caratterizzate da una durata del viaggio mediamente bassa.
Possibilità per i potenziali visitatori di godere di risorse paesaggistiche e culturali che rappresentano i fattori di attrazione della meta turistica.
La fruibilità si riferisce sia ad aspetti materiali (strutture ricettive, pararicettive, complementari, elementi legati al soddisfacimento di bisogni primari, cioè che non costituiscono di per sé fattori di attrazione, ma consentono la fruibilità delle risorse) che agli aspetti immateriali (flussi informativi, accoglienza ecc.).
Le condizioni di fruibilità possono essere fattori di mutamento dell’organizzazione spaziale del turismo, determinando l’intensità e la tipologia dei flussi. Infatti, non si rilevano turismi di massa, né destinazioni turistiche di massa, ma soltanto una fruibilità di massa.
Il turismo di massa può essere considerato il risultato di un modello di organizzazione spaziale, in cui la posizione geografica dell’area e la natura delle risorse non assumono una condizione determinante.
La facilità di raggiungere un’area si determina in base alle caratteristiche dei flussi, alla loro provenienza geografica, nonché ai diversi poli d’irradiazione.
Tre dimensioni dell’accessibilità:
Muscarà (1995) distingue tre segmenti di domanda:
Ancora prima Plog (1974) ha proposto una classificazione per spiegare l’evoluzione tipologica e qualitativa della domanda rispetto a specifiche aree di destinazione.
a) comportamenti di tipo psicocentrico – domanda che s’indirizza verso aree turistiche appartenenti allo stesso contesto nazionale o culturalmente simile (vacationer);
b) comportamenti di tipo allocentrico – domanda rivolta verso aree distanti e molto diverse sul piano socio-culturale (drifter).
Si distinguono ancora due categorie di turisti, anche se non includono il comportamento dei viaggiatori, ma soprattutto ciò che essi stessi pensano di essere (Bagnoli, 2006).
Turistofobi – Coloro che si definiscono viaggiatori e non turisti:
Turistofili – Coloro che non si pongono il problema;
Il viaggiatore sceglie la località turistica anche sulla base dell’immagine che ha sedimentato nella propria mente, avvalendosi di vari elementi (letture, impressioni riferite da altri turisti, documentari, stampa specializzata, informazioni acquisite dalle agenzia di viaggio…), tra i quali spicca anche la moda del momento, che lo induce a preferire mete lontane piuttosto che siti vicini al proprio luogo di residenza e forse anche più interessanti.
In altri casi, egli preferisce una destinazione per il desiderio di imitare i comportamenti dei ceti sociali agiati e della mondanità. Lo spazio turistico, dunque, non è soltanto una realtà oggettiva, ma anche uno spazio rappresentato, cioè costruito da simboli stratificatisi nella propria mente e da miti.
Si distinguono tre tipi di immagine:
In sintesi, l’attrattività di una regione turistica, o una località, oltre a dipendere dalla qualità delle risorse, è influenzata fortemente dalla capacità degli operatori turistici di fornire un’offerta complementare, comprendente servizi e attrezzature ricreative indipendenti dalle caratteristiche locali.
Qualunque luogo può diventare turistico, basta farlo corrispondere alle aspettative del fruitore.
1. Oggetto di studio e metodi della geografia
2. Il problema ambientale nelle società contemporanee
3. L'organizzazione territoriale degli spazi agricoli
5. La produzione mineraria ed energetica
6. L'organizzazione territoriale dell'industria: teoria e fattori
7. Dalla localizzazione industriale alla competitività territoriale
8. Commercio e organizzazione dello spazio economico
9. Il settore terziario: natura e localizzazione dei servizi
10. Dinamica, distribuzione e mobilità territoriale della popolazione
11. Uso e struttura dello spazio urbano
12. Il processo evolutivo del turismo a scala internazionale
13. Caratteristiche e potenzialità delle risorse nelle loro implicazioni territoriali
14. Le risorse turistiche naturali e artificiali
15. Caratteri del comportamento turistico
17. La struttura degli spazi turistici
BENCARDINO F., PREZIOSO M., Geografia del turismo, Milano, McGraw-Hill, 2007.
DEWAILLY J-M., FLAMENT E., Geografia del turismo e delle attività ricreative, Bologna, CLUEB, 1993.
Ulteriori riferimenti bibliografici:
BAGNOLI L., Manuale di geografia del turismo. Dal Gran Tour ai sistemi turistici, Torino, Utet, 2010.
FORMICA C., Lezioni di geografia del turismo, Napoli, Editrice Ferraro, 2006.
MUSCARA' C., Piani, parchi e paesaggi, Roma-Bari, Laterza, 1995.
POLLICE F., Territori del turismo. Una lettura geografica delle politiche del turismo, Milano, Franco Angeli, 2002.