Obiettivo
Analizzare l’organizzazione dell’industria moderna e le principali trasformazioni dello spazio industriale.
Argomenti
Nell’organizzazione dell’industria moderna si distinguono:
Industria di BASE – Partendo dalle materie prime, con un umero di operazioni relativamente limitato fabbrica i prodotti intermediari.
Industria MANIFATTURIERA o di TRASFORMAZIONE - Parte dai prodotti intermediari e, attraverso una gamma di operazioni più o meno ampia, fabbrica oggetti finiti.
Principali rami dell’industria di base
Principali rami dell’industria manifatturiera
L’industria di base svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico di un paese:
Sono gestite soprattutto dallo Stato, a causa dei lunghi tempi di ammortamento dei capitali investiti.
Le trasformazioni più vistose dello spazio industriale dipendono dal comportamento delle imprese di grande dimensione, che, essendo in grado di travalicare gli ambiti regionali o nazionali, spesso assumono un’organizzazione multinazionale.
Multinazionali
Aziende che si distinguono per i cospicui investimenti diretti all’estero, pur mantenendo i centri decisionali nei paesi di origine.
Investimenti diretti all’estero (IDE)
Trasferimenti di capitali per la creazione di nuove attività produttive o per l’acquisizione di imprese già operanti.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale gli IDE erano rivolti soprattutto all’America latina e all’Asia, mentre dagli anni Settanta si sono concentrati nelle realtà economicamente avanzate.
L’espansione del sistema di produzione è dovuta a:
Per analizzare i seguenti fenomeni: trasferimento tecnologico, diffusione delle multinazionali, distribuzione geografica delle varie fasi del processo produttivo è necessario fare riferimento alla Teoria del ciclo di vita del prodotto. Essa prevede diversi stadi:
Innovazione
Sperimentazione di nuovi prodotti e di innovative tecniche produttive. Il nuovo prodotto, costoso e accessibile a pochi consumatori, è realizzato e venduto nei paesi sviluppati.
Maturità
Il prodotto è realizzato su più ampia scala con una diminuzione dei costi di produzione. Cresce l’incidenza del lavoro meno qualificato e gli impianti di produzione sono decentrati nei paesi o regioni che hanno una solida struttura industriale, pur non possedendo una spiccata capacità tecnologica.
Standardizzazione
Il prodotto è ormai maturo e la tecnologia impiegata è accessibile ai produttori imitatori. Il mercato è saturo e le imprese hanno convenienza a decentrare la produzione verso i paesi a basso costo del lavoro (manodopera abbondante e poco qualificata). In questa fase, il paese in cui il bene era stato originariamente introdotto diventa da esportatore importatore dello stesso bene prodotto altrove (come Asia sud-orientale, America Latina e Mediterraneo extra-europeo).
Il modello evidenzia una nuova struttura dei rapporti funzionali fra le unità produttive, meno condizionata dal vincolo della distanza, grazie all’innovazione tecnologica e alla diffusione dei sistemi di comunicazione. Ne consegue una divisione del lavoro fra regioni e paesi diversi, che determina, inoltre, una crescente interdipendenza fra le economie all’interno del sistema industriale mondiale e l’affermazione di «nuovi spazi industriali».
Dagli ultimi due decenni del XX Secolo si sono affermate nuove performance dell’impresa, basate sulla ricerca di alleanze e su accordi di cooperazione con altri soggetti (in alcuni casi concorrenti). In particolare si sono rilevate:
Si afferma l’impresa globale, cioè un’impresa multinazionale più flessibile e libera di localizzarsi in diversi continenti, la quale, nell’intento di minimizzare i costi (di produzione, di approvvigionamento della materia prima, dei semilavorati e della tecnologia), scompone in molteplici fasi il ciclo produttivo.
Caratteristiche:
A differenza dell’impresa multinazionale quella globale
- persegue una strategia di adattamento e di integrazione nel contesto ospitante;
- integra in una strategia mondiale le attività appartenenti al core business, mentre lascia alle unità all’estero l’autonomia di decidere sulle funzioni aziendali critiche, che variano da paese a paese.
Con l’impresa globale si afferma il fenomeno della fornitura internazionale: alcune imprese, autonome o appartenenti a gruppi, si specializzano nella produzione di materie prime o di semilavorati, diventando fornitori delle stesse in ogni parte del mondo (ad esempio, le componenti elettroniche provenienti da Taiwan, Singapore, Hong Kong; le parti di autovetture prodotte in Corea, India e Thailandia; l’orologeria realizzata nelle Mauritius).
Sulla base di questi nuovi elementi organizzativi si ha la nuova divisione internazionale del lavoro. In passato, le aree del sottosviluppo approvvigionavano di materie prime i paesi sviluppati (centrali), che, dopo aver realizzato i prodotti finiti, li rivendevano anche alle economie in ritardo per coprire i costi di acquisto delle risorse naturali.
Attualmente, la situazione è mutata per la capacità di alcune economie in ritardo di attivare al loro interno processi produttivi.
Triade Globale – Il mondo economico è organizzato essenzialmente intorno a una macrostruttura tripolare (Nord America, Europa e Asia orientale e sudorientale), i cui vertici raccolgono gran parte della produzione, del commercio e degli investimenti diretti.
Cina e India sono economie emergenti, non più strettamente in posizione subalterna rispetto alle economie della Triade: ad esempio, la Cina è un importante ambito di origine di IDE, rivolti soprattutto al Sudest asiatico, ma anche, e in misura crescente, agli Stati Uniti, all’Africa, all’America latina e all’Europa.
Il sistema industriale globale presenta una struttura territoriale articolata, in modo gerarchico, su tre livelli.
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hanno concorso all’affermazione delle piccole imprese, altamente specializzate e contrapposte ai sistemi verticalmente integrati (grandi imprese).
Le regioni periferiche dei paesi industrializzati hanno registrato, di recente, i più alti tassi di sviluppo delle piccole imprese, a differenza degli scorsi decenni, allorquando i processi di industrializzazione e di urbanizzazione hanno riguardato le grandi imprese.
Le piccole imprese, proprio per la loro elevata flessibilità, sono sempre più coinvolte, unitamente a quelle di grandi dimensioni, nella ricerca e nello sviluppo di produzioni tecnologicamente avanzate.
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12. Il processo evolutivo del turismo a scala internazionale
13. Caratteristiche e potenzialità delle risorse nelle loro implicazioni territoriali
14. Le risorse turistiche naturali e artificiali
15. Caratteri del comportamento turistico
17. La struttura degli spazi turistici
FORMICA C., Lo spazio geoeconomico. Strutture e problemi, Torino, Utet, 1999.
Altri riferimenti bibliografici:
CONTI S., Geografia economica. Teoria e metodi, Torino, Utet, 1996.
GAROFOLI G., Impresa e territorio, Bologna, Il Mulino, 2003.
VANOLO, Geografia economica del sistema-mondo. Territori e reti nello scenario globale, Torino, UTET Libreria, 2006.