Obiettivo
Comprendere le caratteristiche dell’offerta turistica e la sua evoluzione.
Argomenti
OFFERTA = insieme di fattori di attrattività che sono realizzati o organizzati per rispondere alla domanda dell’utilizzatore attuale o potenziale.
Essa comprende:
Per valutare l’utilizzazione delle strutture ricettive e la funzione dei centri turistici si calcolano:
I centri turistici più vicini alle grandi agglomerazioni urbane, di solito, hanno un grado di utilizzazione più elevato, considerata la maggiore presenza di seconde case; invece, quelli che hanno una clientela prevalentemente straniera ne presentano uno più basso, perché predominano gli alberghi e le pensioni.
Il turismo è un’attività quasi ovunque stagionale.
Il Sud Italia, ad esempio, nonostante le favorevoli condizioni climatiche e un ricco patrimonio naturale e culturale godibile tutto l’anno, presenta:
Per destagionalizzare i flussi, molti centri promuovono attività e manifestazioni di vario tipo e assumono caratteri polifunzionali.
In generale, la disomogenea distribuzione delle attrezzature ricettive dipende da:
Con circa 4.600.000 strutture ricettive, l’Italia si colloca tra i primi paesi al mondo per capacità complessiva, anche se la distribuzione regionale della dotazione alberghiera ed extralberghiera è disomogena.
Spiccano, l’Emilia Romagna, il Trentino-Alto Adige e altre regioni del Centro-Nord, mentre, procedendo verso Sud, ad eccezione della Campania e della Sicilia, la capacità ricettiva diminuisce sensibilmente.
Forte disomogeneità si nota anche in Spagna, nell’Europa settentrionale, in Cina e in Messico.
Oltre il 99% delle imprese europee conta meno di 250 dipendenti e circa il 94% di esse impiega fino a 10 unità, contribuendo in modo significativo al PIL.
Il comparto turistico è un’attività ad alta intensità di lavoro, le piccole e medie imprese impiegano mediamente 6 addetti (micro-imprese) e contribuiscono per il 6,5% al volume d’affari complessivo.
Negli ultimi decenni si attribuisce maggiore attenzione alla qualità dei servizi erogati, che non è intesa come elemento di differenziazione, ma quale condizione minima per sostenere la competizione sui mercati. Tale tendenza caratterizza anche le forme di turismo tradizionali e dipende da:
Occorre precisare che la qualità è riferita anche al contesto territoriale a vocazione turistica e ciò consente di abbandonare la strategia indifferenziata, che prescinde da una precisa caratterizzazione dell’offerta, per proporre prodotti diversificati, in grado di individuare e di valorizzare le peculiarità di un ambito geografico.
La competitività di un territorio e la sua capacità di sviluppare un turismo di qualità scaturiscono anche dall’integrazione dell’offerta:
Oltre alle attività ricettive e ricreative assume rilevanza l’intermediazione tra domanda e offerta, svolta dalle Agenzie di viaggio e dai Tour operator (TO), che ha concorso a cambiare l’organizzazione dell’attività turistica.
Nell’epoca del turismo moderno, le prime agenzie di viaggio comparvero in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ma si limitavano alla vendita dei biglietti e alla prenotazione (di treni, autobus e alberghi).
La prima impresa a fornire servizi legati ai viaggi turistici fu la Thomas Cook, che nel 1841 organizzò il primo tour per 600 persone. I servizi offerti consistevano in collegamenti, cambio moneta, vendite di guide turistiche e di programmi di viaggio. Inoltre, Thomas Cook introdusse:
Da allora si sono diffusi i viaggi organizzati verso mete lontane e a prezzi accessibili.
Il Tour operator organizza i diversi fattori della produzione e si assume il rischio della commercializzazione del prodotto. Pertanto, ha assunto un ruolo sempre più decisivo, al punto da influenzare i comportamenti della domanda.
Gli avvenimenti che, nel secondo dopoguerra, hanno rivoluzionato l’organizzazione dei viaggi sono stati:
Il pacchetto turistico comprensivo di trasferimento in aereo è stato un fattore di espansione della domanda, al punto che negli anni Settanta del XX secolo, i charter avevano superato i voli di linea nel traffico intra-europeo.
Negli anni Ottanta diverse linee aeree erano anche proprietarie di aziende di commercializzazione del prodotto turistico (Klm/Holand International; Air France/Sotair; British Caledonian/Blue Sky), ma accadeva anche il contrario (come Thomson/Britannia Airways; Intasun/Air Europe; Orizon/Orion).
Fonte: European Tour Operators Association
Alla fine della Seconda guerra mondiale, in Italia nascevano due società di viaggio:
Poi, si affermarono altre due grandi imprese armatoriali, nate nella seconda metà dell’Ottocento, ma che svolgevano attività diverse da quella turistica: la Gastaldi (agenzia marittima) e la Costa (società di commercio e di trasporto via mare di tessuti e di olio d’oliva tra Sardegna e Liguria), che ampliarono la loro attività al trasporto di persone, l’una aereo e l’altra marittimo.
Negli anni Sessanta del secolo scorso, in Italia sono nate altre aziende anche con il compito di promuovere viaggi “tutto compreso” (la Francorosso propone il primo viaggio in Kenya e pubblica il primo catalogo; la Gastaldi si specializza nell’organizzazione di viaggi in Usa e in Canada; la Costa consolida i viaggi crocieristici; nasce la Valtur in Puglia e in Calabria). Tuttavia, a differenza di altri paesi, l’attività era molto polverizzata, la quota del mercato era contenuta, così come la dimensione delle imprese, le quali, nei due decenni seguenti, hanno mantenuto un basso grado d’integrazione sia con le agenzie di viaggio sia con i vettori aerei.
Ciò è dipeso da:
Dagli anni Novanta, il mercato ha subito sensibili modificazioni, per l’uscita dal mercato di importanti società (come Aviatur e Ventana) e per fusioni e acquisizioni (Alpitur-Francorosso diventa leader nazionale di dimensioni europee; le alleanze Gastaldi-Kuoni, Hotelplan-Turisanda, Costa Crociere/Carnival Corporation & PLC).
L’ondata di fusioni ha determinato un notevole salto dimensionale per i Tour operator italiani, ma solo Francorosso ha assunto livelli europei. Inoltre, osservando la localizzazione dei principali Tour operator italiani, si rileva che quasi tutti sono ubicati al Nord (Milano, Genova, Aosta, Cuneo, Trieste), a conferma del ruolo cruciale svolto dai bacini di origine della domanda. Infine, va considerato che l’Italia è tra i paesi che offrono pacchetti vacanze tra i più costosi.
1. Oggetto di studio e metodi della geografia
2. Il problema ambientale nelle società contemporanee
3. L'organizzazione territoriale degli spazi agricoli
5. La produzione mineraria ed energetica
6. L'organizzazione territoriale dell'industria: teoria e fattori
7. Dalla localizzazione industriale alla competitività territoriale
8. Commercio e organizzazione dello spazio economico
9. Il settore terziario: natura e localizzazione dei servizi
10. Dinamica, distribuzione e mobilità territoriale della popolazione
11. Uso e struttura dello spazio urbano
12. Il processo evolutivo del turismo a scala internazionale
13. Caratteristiche e potenzialità delle risorse nelle loro implicazioni territoriali
14. Le risorse turistiche naturali e artificiali
15. Caratteri del comportamento turistico
17. La struttura degli spazi turistici
BENCARDINO F. , PREZIOSO M., Geografia del turismo, Milano, McGraw-Hill, 2007.
DEWAILLY J-M, FLAMENT E., Geografia del turismo e delle attività ricreative, Bologna, CLUEB, 1993.
Altri riferimenti bibliografici:
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