Da un punto di vista geopolitico il Popolo è definito “la collettività di cittadini di uno stesso paese che sono costituiti in unità politica e che hanno leggi, ordinamenti e lingua comuni“. Alla base della “unità politica” c’è:
I principali gruppi etnici nel mondo. Fonte: Fondazione Corrente
I Popoli che traggono origini da comuni fattori di tipo socio-culturale sono composti da gruppi a maggioranza coesi per cui non escludono la presenza di minoranze di vario genere. I Popoli che traggono origini da motivi economico-istituzionali (società tribali) , cioè dai motivi di tutela del gruppo stesso, danno vita ad una sorta di “confederazione” in cui però non tutte le tribù hanno pari dignità, anzi si verifica spesso che una domina sulle altre (Iraq, Afganistan ecc).
I caratteri che trasformano la collettività in soggetto politico sono:
Il progetto politico è l’insieme delle relazioni unificanti tra individui dello stesso Stato, che si istaurano per motivi mutevoli nel tempo. Storicamente esse traevano origine da necessità di difesa delle risorse (Stati territoriali) o delle comunità (Stati nazionali). In entrambi i casi i governi esercitavano una sovranità assoluta ed esclusiva. Nel XX secolo, la sovranità perde l’assolutezza e l’esclusività e cede talune sue prerogative ad Organizzazioni Governative e Non che esercitano un ruolo forte in àmbito mondiale. Fattori recenti del cambiamento sono la globalizzazione e l’internazionalizzazione produttiva i quali impongono forme di global governance.
Col termine autodeterminazione si definisce:
Già teorizzato da J. J. Rousseau e ripreso dalla Rivoluzione Francese, il principio di autodeterminazione dei popoli trovò la sua consacrazione nel Trattato di Versailles (1919, Wilson 14 punti) e la sua applicazione più sostanziale nel secondo dopoguerra con la decolonizzazione. Pertanto, con un po’ di approssimazione, si possono individuare tre grandi fasi evolutive del concetto.
I criteri per la determinazione delle minoranze possono essere di tipo:
Secondo Capotorti, “una minoranza etnico – linguistica è un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione di uno Stato, in posizione non dominante, i cui membri … possiedono, da un punto di vista etnico, religioso o linguistico, caratteristiche che si differenziano da quelle del resto della popolazione e manifestano anche in maniera implicita un sentimento di solidarietà allo scopo di conservare [le] loro cultura, tradizioni, religione, lingua“.
“Attraverso la lingua, la minoranza trova uno forte specificità e sviluppa un sentimento di appartenenza a una nazione specifica e diversa da quella del resto della popolazione”. “La capacità di sopravvivenza di una minoranza etnico – linguistica dipende in larga parte dalla dall’esistenza e dall’ampiezza degli àmbiti linguistico – culturali di appartenenza”.
Le minoranze linguistiche in Europa. Fonte: Cesdomeo
La guerra tra Nigeria e Biafra si contraddistinse per le forti motivazioni etniche. Essa ebbe luogo fra il 6 luglio 1967 e il 13 gennaio 1970, in seguito al tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Igbo (o Ibo).
Il conflitto tra Tutsi e Hutu è l’effetto della “etnicizzazione” dei nativi innescata dai colonizzatori europei. Dal 2003, il Darfur è teatro di un feroce conflitto che vede contrapposti la locale maggioranza della popolazione, composta da tribù sedentarie, e la minoranza nomade originaria della penisola arabica, quest’ultima appoggiata dal governo centrale del Sudan.
2. La Genesi
3. Geografia politica e Geopolitica nei secoli XIX e XX
4. Il nuovo ordine mondiale: da Yalta (1945) a Berlino (1989)
7. Usa and the new player: BRIC
8. Lo Stato
10. Federalismo e Stato Federale
11. Il confine
12. Il Popolo
Sabattini M. – Santangelo P., Storia della Cina, Roma, Laterza, 1986, pp. 114-120
Torri M., Storia dell'India, Roma, Laterza, 1986
Lizza G., Geopolitica, Novara, De Agostini, 2008, pp. 278 - 322