La Geografia è una scienza. Un corpo di conoscenze diviene scienza quando:
La Geografia
Secondo Kuhn il paradigma può essere inteso come: “l’insieme delle intuizioni o delle deduzioni, dei convincimenti o dei valori che, innovando lo spettro della ricerca scientifica, ne provocano una rivoluzione”
“La geografia è una scienza che studia le trasformazioni della superficie terrestre ed i processi che le determinano ad opera dell’attività umana e dell’evoluzione naturale, seleziona e localizza i fatti ed i fenomeni geografici che alimentano il processo, evidenzia le loro interazioni (spiegando la genesi ed interpretando l’evoluzione), individua le conseguenze prodotte nel tempo e nello spazio e ipotizza scenari di organizzazione territoriale, al fine di programmare un equo e razionale uso delle risorse.”
La geografia nel Medioevo. Immagine da: Ottavio geografo
Caos quantistico. Fonte: Ulisse
SPAZIO è un’entità illimitata ed indefinita nella quale sono situati i corpi.
SPAZIO ASSOLUTO è una costruzione teorica. Esso è un contenitore dove ogni fatto e fenomeno geografico ha una posizione unica e assoluta, espressa dalle tre coordinate (latitudine, longitudine e altitudine).
SPAZIO RELATIVO nasce dalla necessità di selezionare i fenomeni dell’analisi spaziale e di considerarli sia dal punto di vista delle proprietà intrinseche, sia da quello delle loro posizioni e relazioni nello spazio. Esso esprime la superficie ove si realizza la mutua relazione tra bisogni umani e risorse utilizzate, entrambi inegualmente distribuiti sulla superficie terrestre.
Le dimensioni dello spazio. Fonte: Photoactivity
Per Ratzel (1844-1904) lo spazio geografico è immaginato come il risultato reversibile di una macchina, dove gli elementi che la compongono si comportano, taluni, come causa e, tal altri, come effetto.
Sul piano della dottrina geografica, quindi, la struttura fisica è considerata la causa e le forme d’uso del suolo da parte dell’uomo l’effetto.
Secondo la concezione deterministica, che ebbe in Friedrich Ratzel il suo epigono,”la geografia descrive e localizza i fatti ed i fenomeni naturali e colloca l’uomo in posizione subordinata agli elementi della natura”. In sintesi “l’ambiente governa il comportamento umano” (Vallega, 2004, p.20)
Paul Vidal de la Blache (1845-1918) attribuiva alla cultura, che si manifesta attraverso la storia delle singole comunità, una rilevanza essenziale nella organizzazione dello spazio geografico. Pertanto, egli individua nei generi di vita uno dei principali campi di studio della Geografia, poiché essi sintetizzano efficacemente lo “insieme delle abitudini e delle tradizioni culturali che si sono consolidate nel tempo(la storia), che portano ogni gruppo umano a utilizzare talune risorse locali, anziché altre (progresso tecnico) e che si esprimono attraverso un paesaggio tipico (pastorale, agricolo, industriale ecc)”. Sposta sull’uomo il campo di studio della geografia, cui è demandata la possibilità di organizzare lo spazio in base alle proprie “conoscenze”.
La geografia studia i rapporti tra uomo e ambiente naturale, considerando il primo il più importante fattore geografico. La concezione possibilista può essere ridotta a tali proposizioni:
Lo spazio geografico è costituito da un’associazione di elementi di natura sia fisica che culturali i quali, nella loro interazione, generano una struttura soggetta ad evoluzione nel tempo e mutevole nello spazio. La struttura spaziale, quindi, è descritta attraverso le funzioni le quali partono da un “centro” e si irradiano verso la “periferia”. In conseguenza di tale teoria, tra il 1930 ed il 1960, vengono elaborati i modelli territoriali più noti: località centrali, localizzazione, centro/periferia ecc.
Alla Fine degli anni Trenta, Richard Hartshorne affermava che “la realtà, ogni tipo di realtà, naturale e sociale, è costituita da strutture, ognuna delle quali si compone di un complesso di elementi, legati tra loro da relazioni, che evolve nel corso nel corso del tempo”. In sostanza il territorio è visto come una tessitura di funzioni, per cui il campo di studio della Geografia è quello di “indagare e di rappresentare le relazioni tra gli elementi del territorio”. Tale approccio ha una portata innovativa, giacché non si tratta più di osservare le “forme” e di spiegarle (possibilismo), ma di trovare, al di sotto della realtà visibile, i principi ordinatori ed organizzatori che valgono per tutti i territori. Lo spazio geografico, quindi, è la risultante di movimenti, reti, nodi e superfici gravitazionali.
Per J. – L. Le Moigne il sistema generale è definito come “la rappresentazione” di un fenomeno attivo percepito come identificabile attraverso i suoi progetti in un ambiente dinamico in cui esso funziona e si trasforma teleologicamente. La realtà geografica è concepita come un aggregato di aggetti, attivi e stabili, che si evolvono in ambiente, vanno incontro a trasformazioni nel tempo e si dirigono verso un obiettivo. E’ la teoria della complessità, giacché, a differenza di quelle precedenti che tendevano a scomporre gli l’insiemi in unità elementari per spiegare il fenomeno generale, si fondo sul principio olistico, che considera la funzione del sistema nella sua interezza e non per le parti che lo compongono.
Lo spazio geografico costituisce il punto d’incontro di due elementi: la realtà e l’immagine di essa che alberga in ognuno di noi. Per cui le singole realtà non sono il frutto di cause ed effetti ma del processo evolutivo in un contesto di sistema.
Il metodo è costituito dall’insieme dei criteri e delle norme direttive secondo cui si effettua una ricerca geografica. In Geografia si hanno:
Ai suoi albori la Geografia nasce come “geografia umana” ma fu subito divisa in più campi tematici, tra i più importanti si ricordano la:
Antropogeografia
Geografia delle sedi Geografia delle reti urbane e delle località centrali
Geografia sociale Geografia culturale, dell’alimentazione, medica, delle religioni
Geografia politica Geopolitica, Geografia delle religioni
Geografia economica Geografia dell’energia, delle comunicazioni, dei trasporti, dei porti, del turismo e del tempo libero
Geografia storica
Geografia regionale
2. La Genesi
3. Geografia politica e Geopolitica nei secoli XIX e XX
4. Il nuovo ordine mondiale: da Yalta (1945) a Berlino (1989)
7. Usa and the new player: BRIC
8. Lo Stato
10. Federalismo e Stato Federale
11. Il confine
12. Il Popolo
N. Castiello, Geografia: teoria e metodo, Geographical Working Paper, Napoli, 2002.
A. Vallega, La Regione, sistema territoriale sostenibile, Milano, Mursia, 1995.