Si definisce scorta il quantitativo di materiali presente all’interno del sistema produttivo in attesa di essere sottoposto ad un processo di trasformazione o di distribuzione.
In particolare, le materie prime in giacenza aspettano di essere immesse per la prima volta nel ciclo produttivo, a differenza di semilavorati e prodotti finiti che hanno già subito lavorazioni, parziali o complete, all’interno dell’impresa.
Classificazione delle scorte per funzione:
Classificazione delle scorte per destino d’uso:
Nella gestione delle scorte, per far fronte all’incertezza tipica della domanda, si cerca di individuare la distribuzione di probabilità che meglio approssima il futuro assorbimento del mercato.
Le scorte di sicurezza rispondono allo scopo di assicurare continuità ai processi produttivi e alle vendite, laddove ciò è considerato un obiettivo primario dal parte del management.
Per gestire gli oneri e i rischi correlati all’accumulo di giacenze nei processi produttivi, c’è bisogno di analizzare separatamente le diverse componenti del costo complessivo.
CT = p*D + S*(D/Q) + H*(Q/2)
per p si intende il prezzo di acquisto del materiale (od il costo di produzione), con D si indica l’assorbimento totale nell’arco di tempo considerato, con S e H si indicano rispettivamente il costo unitario di ordinazione e quello unitario di mantenimento, ed, infine, con Q si indica il lotto d’acquisto (o di produzione).
Il costo totale di gestione delle scorte può ritenersi essenzialmente costituito: dal costo unitario di ordinazione;
dal costo unitario di mantenimento.
Le curve dei costi di gestione delle scorte possono essere rappresentati graficamente come evidenziato in figura.
Il quantitativo ottimale da ordinare per minimizzare il costo totale di gestione delle scorte è il:
Lotto Economico d’Acquisto (Economic Ordered Quantity – EOQ):
EOQ = √((2*S*D)/H)
Per approfondimenti ulteriori sul tema si rimanda alla specifica sezione di EFESTO – il portale delle operazioni produttive e di logistica integrata, al link che segue
Efesto -Simulazioni ed esperimenti
Efesto -Approfondimenti
Il livello di attenzione rivolto dal management alla gestione delle giacenze di magazzino può essere differenziato in funzione del grado di “importanza” che le stesse rivestono all’interno dell’organizzazione produttiva.
La definizione della metodologia di gestione delle scorte può essere ottenuta attraverso l’analisi ABC, che consente di misurare il peso relativo, ad esempio in termini di fatturato, dei diversi cluster di materiali da gestire.
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La gestione a stock dei materiali presuppone il riempimento del magazzino con una quantità di materiali sufficiente a coprire il fabbisogno prevedibile, sulla base dei dati storici di consumo, per un certo arco temporale di riferimento.
Il riapprovvigionamento dei materiali in questo tipo di gestione, cioè, risulta essere discontinuo a fronte di un consumo continuo.
In ipotesi di incertezza sul tasso di consumo durante il lead time e/o di durata stessa del lead time, può risultare opportuna la costituzione di una scorta di sicurezza che tutela l’impresa dal rischio.
Il dimensionamento della scorta di sicurezza può ispirarsi a considerazioni collegate alla minimizzazione del costo complessivo ad essa collegato, o alla massimizzazione del livello di servizio desiderato.
La prassi consolidata è quella di ricorrere alla costituzione di una scorta di sicurezza che tutela l’impresa, almeno entro certi limiti, dal rischio associato all’incertezza nella quale essa si trova ad operare.
Un metodo di gestione a stock è quello a punto fisso di riordino (modello di Wilson).
Secondo questo metodo (detto anche metodo delle scorte separate o Two Bin System), ogni volta che la giacenza di magazzino sta per scendere al di sotto del quantitativo predeterminato (livello di riordino) va spiccato un ordine per una quantità corrispondente al Lotto Economico d’Acquisto.
In sintesi, le due grandezze da determinare per l’applicazione del modello di Wilson, sono appunto il livello di riordino e il lotto economico d’acquisto.
Il livello di riordino viene calcolato in base al consumo durante il lead time ed alla scorta di sicurezza.
L’andamento del magazzino a punto fisso di riordino viene rappresentato nella figura riportata nella chart.
Il calcolo del LdR richiede che l’ordine di reintegro della scorta venga effettuato in tempi ben calibrati, per evitare che ci si possa trovare nella condizione di non potere rispettare i programmi di produzione per mancanza di materiali.
Il tempo intercorrente tra un ordine e il successivo viene definito Time between orders e può essere calcolato come segue:
TBO = (EOQ/D)*52
dove con D si indica l’assorbimento totale annuo di materiali.
Il modello a periodo fisso di riordino (detto anche metodo del Ciclo di ordinazione) si pone l’obiettivo di determinare il periodo che intercorre tra un ordine e l’altro, in modo da poter spiccare, con cadenze predeterminate, ordinativi pari alla differenza tra giacenza esistente e scorta target.
Il livello obiettivo (T) è pari al fabbisogno di materiali espresso durante il periodo fisso più quello espresso durante il lead time.
EFESTO, il portale delle operazioni produttive e di logistica integrata, è il risultato dei contributi dei gruppi di studiosi del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e del Gruppo Rock del Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell’Università di Trento.
Casi aziendali, approfondimenti, materiali didattici, simulazioni ed altre risorse sono disponibili sul portale
Efesto – Il portale per la gestione delle operazioni produttive.
1. Complessità della domanda, pressione competitiva e modelli di gestione della produzione
2. La gestione dei processi produttivi
3. Le previsioni per la gestione della produzione
4. Dimensionamento e gestione della capacità produttiva
5. La programmazione della produzione
6. La gestione del fabbisogno dei materiali
8. La gestione delle risorse strutturali
9. La gestione della logistica: inbound, outbound ed outsourcing
10. La gestione degli approvvigionamenti mediante l'e-Procurement
11. La gestione della qualità nella produzione
12. Gestione della pianificazione della produzione in Algida (a cura di Alfredo Sasso, Manager Algida)
Chase R. Jacobs R., Aquilano N., Grando A. e Sianesi A. (2007), Operations Management nella produzione e nei servizi , McGraw-Hill, Milano
Gaio L., Gino F., Zaninotto E. (2002), I sistemi di produzione, Manuale per la gestione operativa dell'impresa, Carocci, Roma
Knod E. M. jr, Schonberger R.J. (1999), Gestione della produzione, McGraw-Hill Libri Italia, Milano
Vona R. (2005), Gestione della produzione – Fondamenti, esempi, applicazioni, Carocci, Roma
VONA R. (2004), L'impresa di logistica. Fondamenti economici, peculiarità settoriali e problematiche di gestione, Cedam, Padova
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2. La gestione dei processi produttivi
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