Articolazione della lezione
“L’apprendimento” è un concetto legato – almeno in parte – a quello di “cambiamento”: dall’apprendimento può derivare la modifica di abitudini, conoscenze ed atteggiamenti, consentendo processi di adattamento personale e sociale.
Ma non è detto.
Un cambiamento individuale nel comportamento potrebbe significare che l’apprendimento sta avendo o ha già avuto luogo. Crow, L.D., Crow, A. (1963).
Affinchè l’apprendimento individuale si traduca in un reale cambiamento organizzativo (vedi anche lezione 10) duraturo, occorre affrontare le resistenze che spingono i sistemi a mantenere il proprio stato.
La pedagogia è la “scienza” dell’ istruzione e del processo educativo. Questa parola viene dal greco, dove il pedagogo era uno schiavo che accompagnava i bambini a scuola o in palestra. Al tempo dei romani era lo schiavo greco che insegnava anche la lingua greca. Oggi il pedagogo è l’insegnante.
Il termine andragogia riguarda invece l’apprendimento degli individui adulti. Anche esso ha origine dalla lingua greca, dove Ανερ − ανδροσ (aner-andros) vuol dire uomo. L’andragogia indica quindi uno stato evolutivo della mente in apprendimento diverso da quello del bambino. Tra le tante ricerche su questo tema, faremo riferimento al lavoro di Malcom Knowles che ha trovato e trova ampia applicazione nella pratica della vita aziendale: consideriamo l’andragogia, allora come la scienza di aiutare gli adulti ad osservare ed apprendere.
Ciò pone l’adulto al centro del processo d’apprendimento, in quanto soggetto autonomo e responsabile del perseguimento degli obiettivi.
Alcuni dubbi … e rinvii alla letteratura:
… ma lo studente universitario è un individuo adulto ?
… ma cosa vuol dire adultità ?
Mezirow (1991)
Griffiths et al. (2007) hanno dimostrato, attraverso metodi matematici, che la facilità di richiamo delle parole è legata al numero delle connessioni che tali parole hanno con le altre: “il cervello funziona come Google, ovvero che Google funziona come il cervello umano”.
Nell’apprendimento adulto i due emisferi del sistema nervoso centrale sono in relazione con dei “link”.
I link sono un utile strumento per approfondire ulteriormente il contenuto delle lezioni e per stimolare un processo (andragogico) di apprendimento.
Allo stesso tempo, i link vanno utilizzati con senso di responsabilità: è sconsigliabile infatti farsi trascinare da un link all’altro scambiando lo strumento, il link, con lo scopo, creare una nuova occasione di apprendimento.
Capita, infatti, che i link presenti nelle pagine successive a quella originariamente visitata conducano a percorsi non previsti né utili all’apprendimento.
E’ consigliabile essere disciplinati sui tempi utilizzati per la visita dei link. Se il tempo impiegato per visitare la pagina collegata supera di molto il tempo impiegato per visitare (nel nostro caso studiare) la pagina collegante, forse è accaduto che, inconsapevolemente, il nostro focus si sia decentrato rispetto all’obiettivo (metafora del fotografo).
Nelle seguenti slide si declinerà ciascuno di questi 6 punti che vanno considerati (anche essi) con spirito critico e solo come possibili spunti per migliorare le esperienze di apprendimento.
1. Il bisogno di conoscere degli adulti
Gli adulti sentono l’esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa prima di intraprendere l’apprendimento e di comprendere quali saranno i vantaggi che ne trarranno e gli svantaggi di un mancato apprendimento (es.: la domanda, a che serve questo esame ?)
2. Il concetto di sé del discente
Gli adulti hanno un concetto di sé come persone responsabili delle loro decisioni, sviluppano un profondo bisogno psicologico di essere considerati e trattati come persone capaci di gestirsi autonomamente (ad es.: lo studente universitario, come cittadino, con doveri e diritti).
3. Il ruolo dell’esperienza del discente
Gli adulti portano con sé un bagaglio di esperienze, risorsa preziosa, ma anche “minacciosa” all’accettazione del nuovo: abitudini mentali radicate tendono a chiudere la mente alle nuove idee (es: quanti studenti si rendono conto che molte esperienze pre-professionali in organizzazioni formali, posso ben approssimare la disciplina del mondo del lavoro ?)
4. La disponibilità ad apprendere
Gli adulti sono disponibili ad apprendere ciò che hanno bisogno di sapere e di saper fare per fare fronte, efficacemente, alle situazioni del momento evolutivo che stanno attraversando (ad es. l’ansia di troppa teoria ed il bisogno della pratica).
5. L’orientamento verso l’apprendimento.
In contrasto con l’orientamento scolastico centrato sulle materie, gli adulti sono motivati ad investire energia nell’apprendimento nella misura in cui ritengono che ciò potrà aiutarli ad assolvere compiti ed a risolvere problemi con cui si devono confrontare nelle situazioni della loro vita reale (ad es. trovare un lavoro e conservarlo).
6. La motivazione
Benché gli adulti rispondano ad alcuni moventi esterni (ad es. voti, promozioni, carriera, ecc..) le motivazioni più forti sono esercitate dalle pressioni interne a crescere (o no) e ad evolversi (o no).
Secondo le teorie dell’apprendimento degli adulti, partecipare in modo attivo all’esperienza di apprendimento si basa sul presupposto che l’apprendimento effettivo sia soprattutto “cum prensione”, elaborazione e metabolizzazione hic et nunc dei concetti studiati a confronto con l’esperienza vissuta altrove.
Si raccomanda di consultare la sezione “materiali di supporto” che contiene una bibliografia minima associata agli argomenti esposti nel corso di questa lezione, allo scopo di migliorare l’apprendimento, “animando” così i contenuti dei libri.
Nella prossima lezione si presenterà lo schema logico che orienta lo studio del libro di testo consigliato per l’esame di Organizzazione Aziendale, fornendo una “guida alla lettura”.
1. Guida all'apprendimento del corso di Organizzazione Aziendale...
2. Apprendimento negli adulti: problema individuale ed organizzati...
3. Guida alla lettura del libro
4. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte pri...
5. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte sec...
7. Dall'attore individuo all'attore gruppo. Approccio psicoanaliti...
8. I livelli dell'attore: il gruppo. Aspetti definitori
9. I livelli dell'attore: il gruppo. Analisi dell'assetto
10. I livelli dell'attore: il gruppo. Variabili dell'assetto
11. I livelli dell'attore: il gruppo. I meccanismi di relazione
12. Perché l'organizzazione? Cenni all'approccio dei costi di tran...
13. Attore-azienda. Infrastruttura
14. Attore azienda. La sociostruttura
15. Attore-azienda. La sociostruttura: archetipi
16. Attore-azienda. La sociostruttura: gli organigrammi
17. Dalla sociostruttura alla sovrastruttura
18. La sovrastruttura: i concetti di cultura
19. Sovrastruttura. Una formula di chiusura
Crow, L.D., Crow, A. (1963), Meaning and scope of learning, in Crow, L.D., Crow, A. (Eds), Readings in Human Learning, McKay, New York, NY, pp.1-3.
Griffiths, T. L., Steyvers, M., & Firl, A. (2007). Google and the mind: Predicting fluency with PageRank. Psychological Science, 18, 1069-1076 (inserire pdf).
Knowles, M. S., (1973), The adult learner, Houston, Gulf Publishing Company; Quando l'adulto impara, trad. it., Milano, Angeli, 1993.
Knowles, M. S., (1977) Adult Learning Processes: Pedagogy and Andragogy, Religious Education, 72:2, p. 202.