obiettivo della lezione è di introdurre il primo “modo di osservare” l’azione organizzativa, ovvero il primo livello (oggetto) di analisi: l’individuo. A tale scopo analizzeremo l’assetto ed i meccanismi di relazione che interessano questo attore.
Articolazione della lezione
Studiare l’attore individuo nelle organizzazioni può significare cose molto diverse: infatti, i temi da approfondire cambiano a seconda del punto di vista che si assume. Per esempio, quello dell’economista, dello psicologo, del management, dello storico, del politico ecc… Dal nostro punto di vista, quello dell’Organizzazione Aziendale, quale sguardo gettare su un “oggetto” così ampio come “l’attore-individuo” ?
Getteremo lo sguardo lungo la “frontiera non eludibile” (Vaccà , 1985) del rapporto tra i problemi microstrutturali e quelli del macro-sistema in cui vivono le organizzazioni. Per analizzare le potenzialità ed i limiti legati alla opzione di gettare il nostro sguardo lungo la “frontiera non eludibile” del rapporto micro-macro, possiamo domandarci:
Queste domande caratterizzano lo sguardo “sociotecnico” (Trist, 1951; Trist-Bamforth, 1951) sull’azione organizzativa proposto di seguito per lo studio dell’attore “individuo”.
Nelle seguenti slide lo studente troverà uno schema di sintesi per analizzare l’ampio tema in oggetto, che sarà poi declinato in altre 4 lezioni.
Naturalmente, coerentemente a quanto esposto nella lezioni 1 e 2 non si tratta di uno sguardo esaustivo, ma si vogliono identificare alcuni concetti chiave, che nella logica dell’apprendimento adulto richiedono di essere “perfezionati” attraverso la ricerca del “pezzo mancante”.
Qualche dubbio:
Il compito o task costituisce il punto di partenza dell’analisi e della progettazione organizzativa a livello individuale e può essere definito come l’insieme delle operazioni elementari non separabili tecnicamente.
Partecipiamo e cerchiamo il “pezzo mancante”: oltre agli esempi già scritti nel manuale o descritti dal docente durante le lezioni, quali altri esempi possiamo riscontrare nella vita di tutti i giorni ?
Alcuni spunti – fra i tanti possibili – per ragionarci su e produrre esempi (rivedere lezioni precedenti):
I compiti sono aggregati in mansioni assegnate ad un soggetto o ad un gruppo di soggetti. La struttura dei compiti è determinata dall’incontro fra un insieme di attività ed una tecnologia. Le mansioni nascono dall’intervento progettuale dell’uomo che sceglie di dare vita ad una specifica microstruttura del lavoro. E’ questo il concetto di ‘frontiera non eludibile’, tipica dell’approccio socio-tecnico. Essa evidenzia la necessità di considerare le organizzazioni sia lungo attraverso i processi di progettazione delle strutture (design), sia attraverso le logiche del comportamento organizzativo (behaviour).
Partecipiamo e cerchiamo ancora il “pezzo mancante” del nostro processo di apprendimento: oltre agli esempi già scritti nel manuale o descritti dal docente, quali altri esempi possiamo riscontrare nella vita di tutti i giorni ?
Ecco i soliti spunti per ragionarci su e produrre altri esempi :
Allo scopo di interiorizzare questi primi concetti, utili ad interpretare le dinamiche organizzative che interessano il livello individuale dell’azione, lo studente deve evitare uno sforzo mnemonico. L’astrattezza (forse) apparente di alcuni concetti si può meglio afferrare se si prova a fare qualche esempio in grado di evidenziare la coesistenza di componenti intangibili (socio) e tangibili (tecniche) che caratterizza le nostre azioni: per fare lezione il docente parla agli studenti usando il microfono; lo studente discute con i colleghi il programma dell’esame sfogliando gli appunti.
Se radiografiamo la microstrutture di queste azioni, comprendiamo questo livello di azione organizzativa ed il nesso con gli altri livelli (gruppo, azienda e network). Si può allora dire che la struttura dei compiti è determinata dall’incontro fra un insieme di attività (sociali e tecniche), che danno vita ad una specifica forma di microstruttura del lavoro: questa non va considerata in modo statico, ma come una specifica forma di assetto e meccanismi di relazioni che tendono a cambiare in relazione agli stimoli che vengono dalla realtà e del contesto.
Seguendo l’approccio “socio-tecnico” possiamo adottare 4 criteri per radiografare il concetto di compito:
Anche qua, al fine di interiorizzare questi concetti, si raccomanda di produrre degli esempi (diversi da quelli del libro e da quelli proposti in aula dal docente).
In base alla natura, si hanno:
Partecipiamo e cerchiamo ancora il “pezzo mancante” del nostro processo di apprendimento: oltre agli esempi già scritti nel manuale o descritti dal docente, quali altri esempi possiamo riscontrare nella vita di tutti i giorni ?
Ecco i soliti spunti per ragionarci su e produrre altri esempi :
In base alla caratteristiche, si hanno:
Partecipiamo e cerchiamo ancora il “pezzo mancante” del nostro processo di apprendimento: oltre agli esempi già scritti nel manuale o descritti dal docente, quali altri esempi possiamo riscontrare nella vita di tutti i giorni ?
In base ai requisiti si hanno:
Partecipiamo e cerchiamo ancora il “pezzo mancante” del nostro processo di apprendimento: oltre agli esempi già scritti nel manuale o descritti dal docente, quali altri esempi possiamo riscontrare nella vita di tutti i giorni ?
I compiti possono essere distinti in base alle interdipendenze. Si hanno pertanto due concetti:
In questa lezione si è introdotto il primo livello (oggetto) di analisi organizzativa: l’individuo. Questo argomento è sviluppato nel libro de Vita – Mercurio – Testa (2007) Organizzazione Aziendale, Assetto e meccanismi di relazione, proposto per lo studio della disciplina. In particolare l’attenzione si è soffermata sul capitolo 2. Si raccomanda di consultare la sezione materiali di supporto alla lezione perchè nell’ottica di un “apprendimento adulto” le lezioni sono un punto di partenza e non di arrivo. Attraverso l’approfondimento della bibliografia, occorre “animare” i contenuti dei libri.
Nella prossima lezione il nostro sguardo prolungherà questo argomento, declinando i concetti di mansioni e compiti da una lato e di burocrazia, dall’altro
1. Guida all'apprendimento del corso di Organizzazione Aziendaleâ€...
2. Apprendimento negli adulti: problema individuale ed organizzati...
3. Guida alla lettura del libro
4. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte pri...
5. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte sec...
7. Dall'attore individuo all'attore gruppo. Approccio psicoanaliti...
8. I livelli dell'attore: il gruppo. Aspetti definitori
9. I livelli dell'attore: il gruppo. Analisi dell'assetto
10. I livelli dell'attore: il gruppo. Variabili dell'assetto
11. I livelli dell'attore: il gruppo. I meccanismi di relazione
12. Perché l'organizzazione? Cenni all'approccio dei costi di tran...
13. Attore-azienda. Infrastruttura
14. Attore azienda. La sociostruttura
15. Attore-azienda. La sociostruttura: archetipi
16. Attore-azienda. La sociostruttura: gli organigrammi
17. Dalla sociostruttura alla sovrastruttura
18. La sovrastruttura: i concetti di cultura
19. Sovrastruttura. Una formula di chiusura
Czarniawska, B. (1997) Narrating the Organization. Dramas of Institutional Identity, Chicago, Ill. Usa: The University of Chicago Press.[Trad. it.: (2000), Narrare l'organizzazione. La costruzione dell'identità istituzionale, Torino: Edizioni di Comunità .
Katz D & Kahn R L. (1947) The social psychology of organizations, New York: Wiley Trad.it.: (1968) La psicologia sociale delle organizzazioni. Milano: Etas Kompass.
Trist, E. L. (1951) The sociotechnical perspective: the evolution of sociotechnical ystems as a conceptual framework and as an action research program. A. H. Van de Ven, & W. F. Joyce (eds.), Perspectives on organizational design and behavior . New York: Wiley.
Trist, E. L., - Bamforth, K. W. (1951) Some social and psychological consequences of the long-wall method of goal setting. Human Relations, 4.
Vaccà S. (1985) L'economia d'impresa alla ricerca di una identità , Economia e Politica Industriale, n. 45.
Weber, M. Il metodo delle scienze storico-sociali [1922], Mondadori, Milano, 1974.
Weber, M. Economia e società [1922 e 1956], Ed. di Comunità , Milano, 1968