analizzare i gruppi formali che caratterizzano l’agire, in termini di assetto e meccanismi di relazione. Nello specifico si introdurranno le prime due dimensioni dell’assetto del gruppo: la formalizzazione e la durata del gruppo.
Articolazione della lezione
Nell’analisi dei gruppi formali distinguiamo – alla stregua di quel che facciamo per tutti gli altri livelli dell’azione – tra dimensioni dell’assetto e meccanismi di relazione.
In termini generali, definiamo assetto di un attore organizzativo il sistema di caratteristiche e decisioni organizzative che costituiscono la dotazione di un attore in un istante dato, compresi i suoi livelli di composizione inferiori. Nel caso di specie, gli elementi che prenderemo in considerazione in questa lezione, per declinare l’assetto dell’attore-gruppo, sono:
Il ricorso a gruppi semi-autonomi riflette una duplice esigenza:
Il ricorso a forme di coinvolgimento del singolo lavoratore nei gruppi semi-autonomi possono essere:
Ogni gruppo semi-autonomo ha un grado di autonomia decisionale nell’esecuzione delle diverse mansioni del proprio ciclo di lavorazione: i membri partecipano collettivamente alla definizione degli obiettivi di produzione giornalieri, settimanali o mensili, nell’ambito dei livelli produttivi dell’azienda, così come concordati.
Gli empowered team sono gruppi formalizzati a carattere permanente che modificano il sistema organizzativo in cui sono inseriti. Essi sono il frutto del complesso processo di decentramento organizzativo che comporta l’assunzione di autonomia decisionale da parte dei membri del team ed il trasferimento di responsabilità relative sia alla definizione ed allo sviluppo di obiettivi, sia alle attività svolte operativamente, sia ai sistemi di gestione pur nell’ambito delle linee guida centrali.
I project team sono un utile strumento per assumere importanti decisioni che attraversano i confini funzionali o organizzativi. Spesso vengono utilizzati nell’ambito del project management, modalità che garantisce flessibilità in condizione di scarsa prevedibilità dei fenomeni (ad esempio: gruppo di progetto per lo sviluppo di un nuovo prodotto).
La task force costituisce una forma di integrazione tra più unità , adatta per la risoluzione immediata e rapida di problemi complessi e critici, soprattutto in situazioni di elevata incertezza.
Sono gruppi con forte orientamento ai risultati che si fondano su:
Quando si manifestano esigenze di coordinamento organizzativo regolari e ricorrenti, le strutture di raccordo impiegate tendono ad assumere caratteri di maggiore stabilità e durevolezza: è questa la principale origine del comitato o task team.
Sheldon (1971) individua quattro tipi di comitato:
- esecutivi;
- consultivi;
- informativi;
- di coordinamento.
Secondo l’impostazione del (TQM) Total Quality Management, è necessario sviluppare le capacità di analisi, di critica e di ricerca creativa lì dove i problemi di qualità nascono, con la partecipazione di chi è direttamente impegnato nelle attività operative in cui la qualità concretamente si crea e si diffonde.
I circoli di qualità sono stati estremamente popolari negli anni ‘80: sono spesso costituiti da gruppi di lavoratori che operano nello stesso settore e che si incontrano regolarmente per discutere di questioni riguardanti la produzione. La loro popolarità era fortemente legata ai potenziali benefici conseguibili in termini di qualità del prodotto, di riduzione dei costi, di impegno e di flessibilità dei dipendenti.
In questa lezione si è fatto un ulteriore passo in avanti nell’analisi dell’attore gruppo. A partire dal binomio “assetto-meccanismi di relazione” che interessa ciascuno dei quattro livelli dell’attore, si sono introdotte le prime due dimensioni dell’assetto del gruppo: la formalizzazione e la durata. Nella prossima lezione, dunque, si proseguirà nell’analisi dell’assetto, analizzando altre due variabili: la leadership e le dimensioni del gruppo.
Riferimento ai capitoli 3, 4, e 6 del testo.
1. Guida all'apprendimento del corso di Organizzazione Aziendaleâ€...
2. Apprendimento negli adulti: problema individuale ed organizzati...
3. Guida alla lettura del libro
4. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte pri...
5. L'attore individuo: assetto e meccanismi di relazione parte sec...
7. Dall'attore individuo all'attore gruppo. Approccio psicoanaliti...
8. I livelli dell'attore: il gruppo. Aspetti definitori
9. I livelli dell'attore: il gruppo. Analisi dell'assetto
10. I livelli dell'attore: il gruppo. Variabili dell'assetto
11. I livelli dell'attore: il gruppo. I meccanismi di relazione
12. Perché l'organizzazione? Cenni all'approccio dei costi di tran...
13. Attore-azienda. Infrastruttura
14. Attore azienda. La sociostruttura
15. Attore-azienda. La sociostruttura: archetipi
16. Attore-azienda. La sociostruttura: gli organigrammi
17. Dalla sociostruttura alla sovrastruttura
18. La sovrastruttura: i concetti di cultura
19. Sovrastruttura. Una formula di chiusura
Sheldon, O. (1971) La filosofia del management, Ed. Franco Angeli.
Likert, R. (1973) Nuovi modelli di direzione aziendale, Ed Franco Angeli.