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Luigi Maria Sicca » 8.I livelli dell'attore: il gruppo. Aspetti definitori


Obiettivi della lezione

E’ proseguire con il graduale spostamento del nostro sguardo di studenti e studiosi di organizzazione aziendale. Pertanto, si entrerà nel vivo dell’analisi che interessa il livello di azione-gruppo. Ciò a partire da alcune definizioni che guideranno poi le successive lezioni.

Articolazione della lezione

  1. azione organizzativa ed analisi degli “oggetti”;
  2. definizioni del concetto di gruppo;
  3. tipi di gruppo;
  4. i gruppi informali: una possibile classificazione;
  5. i gruppi formali;
  6. conclusioni e prossima lezione.

Azione organizzativa ed analisi degli “oggetti”

Nell’ambito dell’approccio che si sta seguendo in queste lezioni, “gettare lo sguardo” dello studente/studioso di organizzazione aziendale sull’attore gruppo, significa focalizzare l’attenzione su una serie di dinamiche che interessano una dimensione intermedia tra “la persona” (l’individuo), con il proprio portato di esigenze cognitive, affettive e di potere e l’azienda, come entità economicamente rilevante con fini pròprii. A seguire due possibili rappresentazioni grafiche che evidenziano – ancora una volta – come le interrelazioni tra i livelli vadano lette come un utile artificio didattico, rispetto alla complessità del mondo reale.

Azione organizzativa ed analisi degli “oggetti”. Possibili rappresentazioni grafiche dei livelli: l’attore gruppo


Definizioni del concetto di gruppo

Al fine di costruire un’idea del concetto di gruppo che sia idonea ad interpretare la varietà delle situazioni reali che gli studenti incontreranno nel mondo del lavoro, si rinuncia a fornire una “definizione” univoca. Si opta invece per un approccio plurale, quale base per la graduale “costruzione” di un ragionamento, che gli studenti possono condividere in aula con il docente ed i colleghi ed attraverso lo studio dei libri e degli articoli di approfondimento. Ecco a seguire, dunque, alcune delle tante possibili basi per definire il concetto di gruppo.

Definizioni del concetto di gruppo (segue)

Il gruppo è un’unità organizzativa composta da due o più persone che interagiscono e coordinano il loro lavoro per raggiungere uno specifico obiettivo (Daft, 1994).
Come si vedrà, questa prima definizione, per il suo approccio elementare, torna utile nell’evidenziare alcune variabili nell’assetto dell’attore-gruppo.

Definizioni del concetto di gruppo (segue)

Kurt Lewin (1951) sostiene che “il gruppo é qualcosa di più, o per meglio dire, qualcosa di diverso dalla somma dei suoi membri: ha assetto proprio, fini peculiari e relazioni particolari con altri gruppi. Quel che ne costituisce l’essenza non è la somiglianza o la dissomiglianza riscontrabile tra i suoi membri, bensì la loro interdipendenza. Esso può definirsi come una totalità dinamica”.

Riprenderemo questa definizione allorquando ci occuperemo dell’analisi dei meccanismi di coordinamento dell’attore gruppo.

Definizioni del concetto di gruppo (segue)

In letteratura si distingue poi tra due concetti: gruppo di lavoro e lavoro di gruppo.

Il gruppo di lavoro è un’unità organizzativa formalmente identificata, costituita da due o più persone: essa è uno strumento che le organizzazioni aziendali usano per conseguire i propri obiettivi operativi, ma anche un importante mezzo per la soddisfazione di bisogni sociali e di appartenenza dell’individuo. In quanto strumento di coordinamento, il gruppo di lavoro è tradizionalmente utilizzato per favorire l’integrazione di tipo orizzontale nelle strutture funzionali, ma anche in altre organizzazioni come meccanismo di collegamento e di integrazione “trasversale” che ne favorisce la flessibilità e l’agilità.

Il lavoro di gruppo é invece un metodo che fa ampio ricorso al coinvolgimento ed alla interazione tra più individui, pur se questi non vengono a costituire una struttura identificabile (gruppo).

Tipi di gruppo: a monte delle organizzazioni formali

I gruppi sono presenti nelle nostre vite, molto prima che l’azione si sviluppi nell’ambito delle “organizzazioni formali”.

In tal senso, occorre considerare, per esempio:

  • gruppi primari (famiglia, parenti, primi amici, vicini di casa) o di riferimento, che hanno un’influenza molto forte nella formazione dei valori, degli orientamenti, delle credenze dei singoli e dei modi con cui ciascuno si rapporta anche nelle organizzazioni aziendali;
  • gruppi sociali (circoli di bridge, club di tennis), che consentono ai membri di divagare ed affettivizzare, esprimendo così una dimensione importante che interessa anche l’agire nelle organizzazioni aziendali.

Tipi di gruppo: uno sguardo di sintesi tra formale ed informale


Tipi di gruppo: informali e formali

Una distinzione per tipologia di gruppo, può essere sviluppata “dall’interno” della dimensione formale dell’agire:

i gruppi informali (congreghe, combriccole, ecc …) sono un “complesso schema di comunicazioni e di altre relazioni che viene a stabilirsi in un gruppo di esseri umani” (Simon 1956). Si costituiscono in risposta ai bisogni individuali e all’attrazione che alcune persone provano reciprocamente. Possono essere definiti come una rete di relazioni personali e sociali non stabilite o richieste dall’organizzazione formale, ma sorta spontaneamente come associazione di alcune persone con altre.

i gruppi formali (comitati, gruppi di progetto, task force, circoli di qualità) sono costituiti per iniziare, organizzare e portare a termine una determinata attività. Essi hanno, generalmente, uno scopo definito da conseguire secondo tempi e modalità prestabiliti. I gruppi formali si caratterizzano per la presenza di tre elementi:

  • obiettivo organizzativo (efficienza e/o efficacia);
  • designazione formale dei partecipanti;
  • svolgimento regolare delle attività.

I gruppi informali: una possibile classificazione


I gruppi formali

I gruppi formali possono essere distinti in:

  • gruppi strutturali;
  • gruppi di integrazione.

I gruppi formali: gruppi strutturali e di integrazione

I gruppi strutturali sono le aggregazioni di individui che formano le unità organizzative la cui ulteriore combinazione dà vita alla sociostruttura stabile di un’organizzazione.
Nei gruppi di integrazione sono invece comprese tutte le numerose forme di aggregazione di individui che, per esplicite finalità di coordinamento, si sovrappongono alla sociostruttura organizzativa di base.

Conclusioni e prossima lezione

In questa lezione si è entrato nel vivo dell’analisi dell’attore-gruppo, introducendo alcune definizioni iniziali che interessano questo livello dell’azione. In linea con l’approccio di queste lezioni, l’attore gruppo è stato introdotto in una dimensione intermedia tra quella che interessa l’individuo – da un lato – con il proprio portato di esigenze cognitive, affettive e di potere e l’azienda, dall’altro come entità economicamente rilevante con fini pròprii. In tal senso, si è rinunciato a fornire una definizione sola, optando invece per un approccio plurale, idoneo ad orientare lo studente nella costruzione di una propria idea ed un proprio ragionamento sul ruolo dei gruppi nelle organizzazioni.
Nella prossima lezione si proseguirà in tal senso, attraverso l’analisi dell’assetto dell’attore-gruppo.

Riferimento al capitolo 3 del testo.

I materiali di supporto della lezione

Daft, R. L. (1994) Management, Ed. Dryden Press.

Lewin, K. (1951) Field Theory in Social Science, Ed. Harper & Row.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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