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Roberto Maglio » 2.Alcuni cenni sull'evoluzione della ragioneria


Autori e organismi significativi

L’evoluzione della ragioneria: da Fabio Besta … Ai principi contabili internazionali IAS/IFRS.

L'evoluzione della ragioneria: da Fabio Besta ... Ai principi contabili internazionali IAS/IFRS.


Il modello del bilancio

Elemento di sintesi delle rilevazioni contabili è il modello del bilancio.

Esso:

  • ha lo scopo di determinare e di rappresentare le condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale dell’azienda;
  • offre quindi informazioni sul risultato economico di un singolo periodo determinando contemporaneamente il capitale di funzionamento utilizzato.

Le grandezze chiave del bilancio

Le grandezze fondamentali di un bilancio sono:

  • il patrimonio (o capitale), ossia la quantità (lo stock) di ricchezza misurata in un dato istante che coincide con l’inizio del periodo di gestione e la fine del periodo di gestione;
  • e il reddito, ossia la variazione che ha subito il capitale (patrimonio) dall’inizio alla fine del periodo per effetto della gestione.

Sono dunque:

  1. il capitale (o patrimonio) al tempo To;
  2. il capitale (o patrimonio) al tempo T1;
  3. il reddito del periodo To – T1.

Un esempio per ragionare

Un gruppo di amici decide di dare vita ad una società. Nel corso dell’esercizio si registrano le seguenti operazioni di gestione:

  • in data 1/1 apportano denaro pari a € 100.000;
  • il 3/1 acquistano un immobile del costo di € 100.000 con contestuale pagamento;
  • l’immobile viene alienato in data 1/5 con l’incasso di € 120.000;
  • in data 1/6 acquistano un altro immobile con il contestuale pagamento di € 120.000.

A fine anno l’immobile vale sul mercato € 130.000

Quale è il giudizio sull’andamento del primo anno ?

Un esempio per ragionare (segue)

Dal punto di vista finanziario, la società ad inizio anno aveva in cassa € 100.000 mentre a fine anno non ha più liquidità.
Ma l’aspetto finanziario è solo un aspetto della gestione, neanche il più importante.

Occorre considerare anche l’aspetto economico (reddituale) … di qui l’uso del metodo della partita.

Il patrimonio ad inizio ad anno era costituito da € 100.000, a fine anno è costituito da un immobile.
Ne consegue che:

a) se valutiamo l’immobile al costo d’acquisto (120.000) il reddito, ossia l’incremento del patrimonio è € 20.000.
b) se valutiamo l’immobile al valore di mercato (130.000) il reddito, ossia l’incremento del patrimonio è € 30.000

L’approccio redditualista

Secondo la dottrina zappiana il capitale dipende dal reddito.

Sommando al capitale iniziale il reddito del periodo si calcola il capitale finale.

Si è acquistato un immobile ad € 100.000 e lo si è rivenduto ad € 120.000 ; l’altro immobile è stato acquistato ma non ancora rivenduto.
Secondo prudenza alla determinazione del reddito concorrono soltanto le operazioni concluse con lo scambio (cd. reddito realizzato).
Il reddito dunque è pari a € 20.000 (e può essere ripartito tra i soci) e il patrimonio a fine anno è pari a €120.000.

L’approccio patrimonialista

Secondo l’approccio patrimonialista il reddito dipende dal capitale; pertanto il reddito si calcola confrontando il patrimonio di fine anno con quello di inizio anno.

Il patrimonio a fine anno, se valutato a valori correnti, è pari a € 130.000, dunque il reddito dell’anno è pari ad € 30.000 (reddito realizzato + reddito potenziale).

Modello di riferimento

Quale modello di riferimento per la redazione del bilancio ?
La visione dello Zappa basata sull’inserimento nel reddito solo delle operazioni di gestione concluse con lo scambio finale è stata dominante per tutto il novecento, è alla base del nostro codice civile ed è il riferimento principale del nostro corso, tuttavia la logica patrimonialistica è divenuta attuale per l’utilizzo dei principi internazionali IAS/IFRS nei bilanci delle quotate.

Alcune riflessioni sul bilancio:

  • dunque esistono diverse logiche nella redazione del bilancio;
  • in presenza delle stesse operazioni si possono redigere due bilanci (in parte) diversi.

Coesistenza di due modelli di bilancio


Ruolo dello IASB

Scopo dello International Accounting Standard Board (IASB), che è subentrato allo IASC, è quello di “formulare e diffondere, nell’interesse comune, i principi da osservare nella predisposizione dei bilanci promuovendo la loro accettazione e applicazione a livello mondiale”.
Lo IASB ha raccolto l’eredità del vecchio IASC, che ha prodotto negli anni in cui ha operato ben 41 principi contabili o IAS (International Accounting Standard)
Con il passaggio allo IASB i documenti contenenti i principi contabili si chiamano IFRS (International Financial Reporting Standard) e non più IAS.
La denominazione IAS rimane per tutti i principi contabili redatti in precedenza dallo IASC.

Europe’s Accounting Standard
In 2005 all Member States of the European Union (EU) adopted International Accounting Standards as mandatory for all listed companies.
Before: Each country had its own national standards.
Now: The same set of standards Europe-wide!

IASB

The IASB vision:

…one single set of high quality global standards…

..used on the globalcapital markets…


IASB composition


La ragioneria e la matematica secondo Amodeo

“Non si raccomanderà mai abbastanza al docente di ragioneria di insistere sulla vera natura della disciplina. Che è sì disciplina a contenuto quantitativo, ma che non ha niente a che vedere con le matematiche, oltre che per l’impiego largo che fa delle operazioni aritmetiche elementari. Di ribadire che niente della certezza, della verità, della incontrovertibilità, della sicurezza che sono proprie di molte conclusioni matematiche, e che l’uomo comune suole riconoscere connesse allo stesso aggettivo di quelle conclusioni, la ragioneria possiede. Che perciò in ragioneria non esistono redditi certi o veri, costi esatti, bilanci corrispondenti alla verità, e via dichiarando. Che simili aggettivazioni sono soltanto riferibili alla buona fede del contabile, alla sua nativa onestà: ma che non esiste precetto empirico o proposizione teorica che possa far conoscere i “veri” valori, i “giusti” valori, i “reali” valori. [...]
….Gli (allo studente) si dovrà dire che il bilancio non è una automatica operazione di epilogo scritturale e che perciò egli non deve coltivare la credenza che bastino certi articoli in partita doppia, a conclusione delle condotte scritture, per dar luogo alla formazione della situazione patrimoniale e del conto dei profitti e delle perdite. Occorrerà soprattutto che quel giovane sappia quale sia il significato del saldo di un conto, che comprenda tutto quanto di incerto, di confuso, di misto, di puramente simbolico un saldo esprime mentre l’esercizio si svolge e quale sia perciò il decisivo e creativo valore delle scritture di assestamento redatte in vista di condurre il sistema dei saldi ad esprimere le misure del capitale e del reddito che il valutatore ha ritenuto espediente individuare in riferimento alla chiusura dell’esercizio”. (D. Amodeo, La didattica della ragioneria negli istituti tecnici commerciali, in Argomenti di varia ragioneria, Giannini, Napoli, 1971, pp. 10-12)

I materiali di supporto della lezione

Allini-Bisogno-Caldarelli- Capalbo-di Carlo-Forte-Incollingo-Lucchese-Macchioni-Maffei-Maglio-Manes Rossi-Potito-Sannino-Tartaglia-Tuccillo, Il bilancio secondo i principi contabili internazionali IAS/ IFRS, Giappichelli, 2008.

Cavalieri ─ Franceschi, Economia aziendale, vol. I, seconda edizione, Giappichelli, Torino, 2008.

Cerbioni-Cinquini-Sostero; Contabilità e bilancio, seconda edizione McGraw-Hill, 2006.

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