Il white noise è un processo a componenti incorrelate, di valor medio pari a zero e di varianza costante, indicato con
in cui
In genere non si fanno ipotesi a priori sulle v.c. .
Se, è anche una v.c. Normale, si parla allora di processo WN Gaussiano. Poichè per v.c. Normali l’incorrelazione implica l’indipendenza, un processo WN Gaussiano è a componenti indipendenti.
Un processo stocastico è invertibile se esiste una funzione lineare
e un processo WN
tale che, per ogni t, si possa scrivere:
L’invertibilità consente di esprimere un processo tramite v.c. del passato, cioè tramite una funzione
che collega
con le v.c.
con
.
Il processo WN è da aggiungere altrimenti sarebbe una funzione matematica (deterministica) di t.
Sia un processo stocastico in cui
e
. Si può verificare che
………………………
……………
Operiamo per sostituzioni successive: per cui
………………
Sostituendo, in sequenza, si ha:
Se , allora
, per cui il processo
è invertibile poiché esso è composto da un white noise e da una funzione che collega
alle v.c.
, con
.
Considerazione: cosa succede se, coeteris paribus,
, oppure se
,
e
Il teorema di decomposizione di Wold asserisce che ogni processo stocastico stazionario può sempre decomporsi in due processi stocastici stazionari e tra loro mutuamente incorrelati
con
in cui è una componente deterministica mentre l’altra componente, detta processo lineare poiché costituita da una combinazione lineare infinita di processi WN, costituisce la parte stocastica.
Un processo autoregressivo di ordine p è dato dalla relazione
Il valore atteso e la funzione di autocovarianza sono
………………..
………………
L’operatore ritardo viene generalmente indicato con la lettera B ed è un operatore che si applica a sequenze di numeri. In sostanza trasforma una sequenza (stocastica o no) in un’altra sequenza che ha la caratteristica di avere gli stessi valori di
, ma sfalsati di un periodo. Applicato ad una costante, la lascia invariata.
L’operatore ritardo gode della proprietà della linearità
Utilizzando l’operatore ritardo, specificando che ,
un processo AR(p) può essere formulato come
In forma compatta, viene indicato nel modo seguente:
Un processo AR(p) è sempre invertibile. Si dimostra che se tutte le radici dell’equazione caratteristica sono in modulo maggiori di uno, allora è stazionario.
L’autocorrelazione vale
.
Il correlogramma di un processo AR(p) è costituito da infiniti termini per qualunque valore di p. Le autocorrelazioni tendono a zero in modo monotonico o con oscillazioni a seconda del valore dei parametri. Si dice che i processi AR sono a memoria lunga.
Si dimostra che la PACF di un processo AR(p) è costituita esattamente da p termini, ovvero da tanti termini quanto è l’ordine del processo. La PACF è quindi uno strumento importantissimo per la determinazione di un processo stocastico AR in quanto la ACF è SEMPRE costituita da infiniti termini.
Un processo AR(1) assume la forma
Il processo AR(1) è sempre invertibile ma è stazionario se e solo se il coefficiente è, in modulo, inferiore all’unità. Infatti
Inoltre
,………………
Di fianco sono riportate le autocorrelazioni totali e parziali di un processo autoregressivo del primo ordine.
Se il coefficiente fosse negativo, la ACF avrebbe andamento oscillante e la PACF avrebbe il coefficiente di correlazione negativo.
Un processo AR(2) assume la forma
Il processo AR(2) è sempre invertibile ma è stazionario se e solo se:
Inoltre:
…………….
Se , il seguente processo stocastico viene definito random walk
Ponendo , ed essendo quindi
, si ha che
.
Il processo, quindi, non è stazionario. In effetti è un processo AR(1) con il coefficiente φ=1. Ci ritorneremo nella prossima lezione.
Il processo stocastico lineare (in generale) è costituito da una serie illimitata di termini. Il processo MA è costituito da un numero finito q di termini, per cui si ha
.
Ponendo, come consuetudine, si ottiene
.
Utilizzando l’operatore ritardo, si ottiene
Che rappresenta il processo stocastico MA(q), indicato sinteticamente con
Per un processo a media mobile di ordine q si ha:
…………………..
………………………….
Un processo MA(q) è sempre stazionario, in quanto la serie è finita di ordine q e i momenti non dipendono dal tempo.
Un processo MA(q) è invertibile se e solo se le radici dell’equazione caratteristica
sono in modulo maggiori di uno, cioè
Un processo MA(1) assume la forma
.
I momenti dono:
…………………
Condizione di invertibilità:
Un processo MA(2) assume la forma
.
I momenti dono:
Condizioni di invertibilità
I processi AR e MA possono essere composti in un unico modello misto detto ARMA che combina le caratteristiche di entrambi. Dalla struttura di un modello AR(p) si ha
Si potrebbe concepire la parte residua del processo AR(p) come un processo MA(q):
.
Sostituendo la seconda equazione nella prima, si ottiene
che prende il nome di processo autoregressivo di ordine p e a media mobile di ordine q (ARMA(p,q)). Ricorrendo all’operatore B, un processo ARMA(p,q) può essere scritto in forma compatta come
Le condizioni di stabilità riguardano i coefficienti della parte MA, quelle di stazionarietà riguardano i coefficienti della parte AR.
Un processo ARMA(p,q) è stazionario se tutte le radici dell’equazione caratteristica φ(B)=0 sono, in modulo, maggiori di uno.
Un processo ARMA(p,q) è invertibile se tutte le radici dell’equazione caratteristica θ(B)=0 sono, in modulo, maggiori di uno.
Il valore atteso di un processo ARMA(p,q) è:
Nel definire bisogna tenere conto anche della covarianza tra
e
. Se si definisce
come
[supponendo
……………
si ha, per k,
mentre per k>q si ha che
.
Le autocovarianze includono i parametri θ della parte a media mobile del modello fino ad un valore k>p come per un processo MA(q).
Un processo ARMA(1,1) assume la forma
E’ stazionario se , mentre è invertibile se
.
Inoltre si ha:
,
in cui la costante è posta tra parentesi ad indicare che, qualora non dovesse esserci, il valore atteso è pari a zero.
……………….
;
;
;
Inoltre, per k>1
;
.
1. Richiami ai processi stocastici
4. Analisi dei rendimenti – Parte prima
5. Analisi dei rendimenti – Parte seconda
6. Analisi dei rendimenti - Parte terza
7. Analisi della volatilità - Parte prima
8. Analisi della volatilità - Parte seconda
9. Analisi della volatilità - Parte terza
10. Analisi della volatilità - Parte quarta
11. Analisi della volatilità - Parte quinta
12. Analisi della volatilità - Parte sesta