I rendimenti, generalmente, non si distribuiscono normalmente. Di solito hanno una distribuzione leggermente asimmetrica, ma soprattutto leptocurtica.
I rendimenti sono incorrelati, coerentemente con la teoria dell'efficienza dei mercati. In figura: correlogramma rendimenti titolo AUTOGRILL.
Variabili proxy della volatilità possono essere considerati il quadrato dei rendimenti (oppure il valore assoluto).
Il quadrato (o il valore assoluto) dei rendimenti presentano autocorrelazione. In figura: correlogramma del quadrato dei rendimenti del titolo AUTOGRILL.
Alla luce di quanto sin’ora considerato, la stima della volatilità si risolve nella ricerca di modelli (per i rendimenti) che descrivano l’evoluzione temporale della varianza condizionata (dei rendimenti).
L’andamento della varianza del processo generatore dei dati è di tipo condizionatamente autoregressivo.
Ricordiamo le regolarità empiriche nelle serie dei rendimenti:
Su suggerimento di Engle, la varianza del processo generatore dei dati (dei rendimenti) ha un andamento condizionatamente autoregressivo.
Se la varianza al tempo è esprimibile come funzione dei quadrati dei valori delle innovazioni in tempi precedenti, si assume che i rendimenti siano generati da un processo stocastico con volatilità variabile nel tempo, per cui la varianza condizionata deriva da un processo autoregressivo (da cui la denominazione ARCH – AutoRegressive Conditional Heteroskedasticity).
Analisi della volatilità;
1. Richiami ai processi stocastici
4. Analisi dei rendimenti – Parte prima
5. Analisi dei rendimenti – Parte seconda
6. Analisi dei rendimenti - Parte terza
7. Analisi della volatilità - Parte prima
8. Analisi della volatilità - Parte seconda
9. Analisi della volatilità - Parte terza
10. Analisi della volatilità - Parte quarta
11. Analisi della volatilità - Parte quinta
12. Analisi della volatilità - Parte sesta