La prima definizione di chimica organica e di composti organici si deve Jacob Berzelius nel 1807: i composti organici sono quelli elaborati dagli organismi viventi (animali e vegetali) e costituiti prevalentemente da carbonio e la chimica organica è quella scienza che studia i comportamenti chimici e fisici dei composti organici.
Ma 1828 il chimico tedesco Friedrich Wöhler per primo riuscì nella sintesi di un composto organico (l’urea) a partire da composti inorganici.
La definizione più corretta di chimica organica diventa: quella scienza che si occupa delle caratteristiche chimiche e fisiche delle molecole organiche. Si definiscono convenzionalmente composti organici i composti del carbonio con eccezione del monossido di carbonio e dell’anidride carbonica.
Cosa rende l’elemento carbonio così particolare da dovergli riservare una chimica a parte rispetto a quella di tutti gli altri elementi messi insieme (chimica inorganica)?
Il carbonio occupa un posto centrale nella Tavola Periodica. Ha un’ elettronegatività tale da preferire legami covalenti con gli altri non metalli, formando milioni di composti stabili.
E’ possibile catalogare tutti i composti organici in poche decine di famiglie. La collocazione di una molecola in una famiglia dipende dalla presenza di un caratteristico gruppo di atomi definito gruppo funzionale.
Etilene e limonene appartengono alla stessa famiglia, quella degli alcheni, perché possiedono lo stesso gruppo funzionale, il doppio legame C-C, e la loro reattività chimica sarà molto simile indipendentemente dalle loro dimensioni o dalla loro complessità.
Il metano: CH4
Il metano è la più semplice molecola organica dove il carbonio lega 4 atomi di idrogeno. I dati sperimentali in nostro possesso:
In che modo il carbonio forma 4 legami covalenti?
Nella sua configurazione elettronica fondamentale ha solo 2 elettroni spaiati!
Se uno degli elettroni nell’orbitale 2s è promosso nel 2p vuoto, abbiamo 4 elettroni spaiati e quindi la possibilità di formare 4 legami covalenti.
Ma i 4 legami con l’idrogeno non sarebbero equivalenti!
Nel metano il carbonio usa orbitali idridi nella formazione dei legami con l’idrogeno.
Dalla combinazione di un orbitale atomico di tipo s e 3 orbitali atomici di tipo p si generano 4 orbitali atomici ibridi di tipo sp3. I 4 orbitali sono degeneri e hanno una forma che ricorda gli orbitali di tipo p, con i 2 lobi di dimensioni diverse.
Un orbitale sp3 ha il 25% di carattere s e il 75% di carattere p.
Quando i 4 orbitali identici di un carbonio ibridato sp3 si sovrappongono con gli orbitali 1s dei 4 atomi di idrogeno, si formano 4 legami C-H identici, e ne risulta il metano.
I legami C-H derivano tutti dalla sovrapposizione assiale sp³-s.
L’angolo di legame H-C-H (109,5°) è chiamato angolo tetraedrico.
a) I 4 orbitali sp3 del carbonio diretti verso i vertici di un tetraedro B) Sovrapposizione degli orbitali sp3 del carbonio con l’orbitale s dell’idrogeno
Come si legano tra loro gli atomi di carbonio?
L’etano è la molecola più semplice che contiene il legame C-C. E’ formata da 2 carboni ibridati sp3 legati l’uno a l’altro per sovrapposizione tra 2 orbitali sp3.
I 3 rimanenti orbitali sp3 su ciascun carbonio si sovrappongono con gli orbitali s dell’idrogeno a formare 6 legami C-H.
Ibridazione sp2
Consideriamo l’etene (oppure etilene) molecola nota dalla fine del 1700. E’ costituita da 2 carboni e 4 idrogeni; è una molecola planare ed ha angoli di legame di circa 120°.
In questa molecola i 2 atomi di carbonio presentano ibridazione sp2.
L’orbitale s si combina con solo 2 dei 3 orbitali p. Ne risultano 3 orbitali ibridi sp2 e un orbitale p inalterato, tutti contenenti un elettrone spaiato.
I 3 orbitali sp2 definiscono un piano (piano sp2) e sono diretti verso gli angoli di un triangolo equilatero con un angolo di 120°. Il rimanente orbitale p è perpendicolare al piano sp2.
Come si legano tra loro gli atomi di carbonio ibridati sp2?
I 2 carboni dell’etene condividono 2 legami che non sono uguali tra loro.
Dalla sovrapposizione sp2-sp2 si forma un legame definito sigma (σ), mentre dalla sovrapposizione laterale dei due orbitali p non ibridati si genera un secondo legame (π). Ogni carbonio usa poi gli altri due orbitali sp2 per sovrapporli con l’orbitale 1s dell’idrogeno e formare i legami C-H.
Il doppio legame C-C nell’etilene è più corto (1,33 Å) e più forte del legame singolo dell’etano.
Notiamo però che l’energia del doppio legame (611 kJ/mol) è molto minore di quella di 2 legami singoli (376 kJ/mol per ogni legame C-C). La sovrapposizione laterale non è efficace come quella assiale.
Il carbonio può formare anche legami tripli come nella molecola di acetilene (oppure etino).
In questo caso i due carboni che condividono il legame triplo hanno ibridazione sp che origina dalla combinazione dell’orbitale 2s e uno solo degli orbitali p. Ne risultano 2 orbitali ibridi sp e due orbitali p inalterati, tutti contenenti un elettrone spaiato.
Immaginando un sistema di assi cartesiani xyz con il nucleo del carbonio all’origine, i due orbitali sp sono lineari con un angolo di 180° lungo l’asse x mentre i 2 restanti orbitali p sono perpendicolari lungo gli assi y e z.
Quando due carboni con ibridazione sp si legano, gli orbitali sp si sovrappongono per formare un legame σ. Dalla sovrapposizione laterale dei 4 orbitali p che restano (2 per ciascun carbonio) si formano due legami π.
Nella molecola di acqua l’angolo di legame osservato sperimentalmente è 104.5°.
L’unico modo per spiegare questo dato è ammettere che l’ossigeno come il carbonio usi orbitali ibridi per formare i legami covalenti con i due atomi di idrogeno. L’orbitale 2s e i 3 orbitali p si ibridizzano per formare 4 orbitali sp3. Due orbitali sp3 ospiteranno le 2 coppie solitarie mentre gli altri formeranno il legame con l’orbitale 1s dell’idrogeno.
L’angolo di legame osservato sperimentalmente è di circa 107°.
Anche l’azoto usa orbitali ibridi per formare i suoi legami covalenti.
Come per il carbonio e l’ossigeno, l’orbitale 2s e i 3 orbitali p si ibridizzano per formare 4 orbitali sp3.
I legami N-H si formano per sovrapposizione sp3-s. L’unica coppia solitaria occupa un orbitale sp3.
1. Introduzione ai composti organici. Gruppi Funzionali e ibridazione del carbonio
3. I composti organici più semplici: gli alcani Nomenclatura IUPAC
4. Analisi conformazionale degli alcani
5. I cicloalcani: la tensione di anello
6. Uno sguardo alle energie coinvolte nelle trasformazioni organiche: cinetica e termodinamica
7. Gli alcheni: struttura e reattività. Rappresentazione di un meccanismo di reazione
9. Gli alchini: le reazioni - Gli ioni acetiluro in sintesi organica
10. L'affascinante mondo della stereochimica I
11. L'affascinante mondo della stereochimica II
12. Gli alogenuri alchilici: la reazione di sostituzione
13. Gli alogenuri alchilici: la reazione di eliminazione
14. La reazione di sostituzione e eliminazione nella sintesi organica
16. Composti organici contenenti ossigeno: gli alcoli, gli eteri e gli epossidi
17. Il benzene e l'aromaticità
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