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Angelo Antonio Izzo » 1.Definizioni


Cos’è la farmacognosia

La farmacognosia, da farmakon (farmaco) e gnosis (conoscenza), è una disciplina che tratta i prodotti di origine naturale impiegati come farmaci o nella preparazione di farmaci.

Nel senso più generale quindi la farmacognosia si occupa di droghe di origine vegetale, animale e minerale, intendendo il termine “droga” la parte di pianta (radice, foglia, ecc.) che viene normalmente utilizzata. Attualmente, le droghe di maggiore impiego sono quelle di origine vegetale, ottenute da piante medicinali.
Fonte: Società Italiana di Farmacognosia (SIPHAR).

Farmacognosia come materia multidisciplinare

La farmacognosia è una materia multidisciplinare.

Essa comprende:

  • la botanica farmaceutica
  • la fitochimica
  • la farmacologia

Peculiarità della farmacognosia sono il riconoscimento e la descrizione delle droghe vegetali.

Farmaco e farmacologia

Farmaco: sostanza usata per trattare, prevenire o diagnosticare una malattia.

Farmacologia: studia gli effetti, il meccanismo d’azione, l’uso e le reazioni avverse dei farmaci. La farmacologia comprende la farmacocinetica e la farmacodinamica.

Farmacoterapia: terapia a base di farmaci.

Farmacocinetica e farmacodinamica

La farmacocinetica illustra l’azione subita dal farmaco da parte dell’organismo ricevente; studia le modalità di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci da parte dell’organismo umano.

La farmacodinamica descrive l’azione del farmaco nei confronti di chi lo riceve (sito d’azione dei farmaci).
Studia il meccanismo d’azione.

I farmaci mirano a svolgere un’azione selettiva, ma raramente riescono nell’intento.
Il beneficio associato all’uso di qualsiasi farmaco è accompagnato sempre dal rischio di effetti collaterali.

Droghe organizzate e non

Le droghe si dividono in droghe organizzate e non organizzate.

Droghe organizzate: presentano una struttura cellulare (sono costituite da tutto il corpo vegetale o da una parte di esso: foglia radice, corteccia, ecc.).
Droghe non organizzate: prive di elementi cellulari (sono costituite da un prodotto secreto o fuoriuscito dalle cellule, come ad esempio il latice, gli essudati, i balsami, etc).

Il principio attivo è il componente responsabile dell’azione farmacologica della droga.

Utilizzo delle droghe vegetali

Le droghe vegetali vengono generalmente utilizzate:

  • per estrazione di principi attivi
  • per l’estrazioni di prodotti utili per l’emisintesi di farmaci
  • per ottenere preparati (es. estratti vegetali) da adoperare come rimedio fitoterapico

Fitoterapia

La fitoterapia è la parte della farmacoterapia che si avvale dell’utilizzo esclusivo di droghe vegetali o di preparazioni vegetali da essa ottenute.

La fitoterapia moderna utilizza prevalentemente estratti vegetali.

Metaboliti primari e secondari

Metaboliti primari: costituiscono l’edificio e le funzionalità di base cellulare (es. proteine, lipidi, acidi nucleici).
Metaboliti secondari: sono responsabili delle attività farmacologiche e delle proprietà organolettiche delle droghe vegetali.

I metaboliti secondari (principi attivi) vengono prodotti nella pianta attraverso due principali vie biosintetiche:

  • via dell’acido shikimico
  • via dell’acetato

Fattori che influenzano il contenuto dei principi attivi

I fattori che influenzano il contenuto e la qualità dei principi attivi si dividono in:

  • fattori naturali(prima della raccolta);
    • endogeni (età, stadio di sviluppo, selezione, ibridazione, mutazione)
    • esogeni (latitudine, altitudine, suolo, clima, luce, fattori biotici)
  • fattori artificiali o tecnici (dopo la raccolta) Mondatura, essiccamento, stabilizzazione, sterilizzazione, conservazione

Periodo balsamico

Periodo durante il quale è opportuno effettuare la raccolta della droga, ovvero quando in essa è massimo il contenuto di principi attivi.

Controllo di qualità

Il controllo di qualità delle droghe prevede:

  • controllo morfologico/organolettico (aspetto, colore, forma, odore sapore, sofisticazione)
  • controllo chimico (umidità, ceneri, viscosità, analisi dei principi attivi, metalli pesanti, pesticidi, micotossine)
  • controllo biologico (saggi di controllo, saggi di attività, dosaggio biologico)

Tecniche estrattive

Le droghe vegetali vengono utilizzate come tali (in forma di polveri) oppure per ottenere soluzioni estrattive con varie caratteristiche.

Le tecniche di estrazione posso eseguirsi:

  • a freddo (percolazione, macerazione)
  • caldo (infusione, decozione, distillazione)

Infusi e decotti

Infusi:
preparazioni liquide ottenute estemporaneamente versando sulle droghe, ridotte ad un grado conveniente di suddivisione, acqua alla temperatura di ebollizione e lasciando poi a contatto con l’acqua stessa per un tempo più o meno lungo.

Decotti:
preparazioni liquide ottenute estemporaneamente facendo bollire in acqua le droghe opportunamente polverizzate.

Estratti

Preparazioni concentrate, liquide, solide o di consistenza intermedia, ottenute generalmente da materie prime vegetali o animali disseccate.
Gli estratti si preparano per macerazione, per percolazione o per mezzo di altri adatti e convalidati procedimenti utilizzando etanolo.

A seconda del grado di concentrazioni, gli estratti si dividono in:

  • estratti fluidi (contengono circa il 50% di residuo secco)
  • estratti molli (residuo secco non inferiore al 75%)
  • estratti secchi (residuo secco non inferiore al 95%)

La fitoterapia moderna utilizza prevalentemente estratti secchi.

Estratto standardizzato

Un estratto standardizzato contiene un livello costante di uno o più costituenti chimici (definiti composti marker). I composti marker, scelti come indicatori della qualità dell’estratto standardizzato, possono essere componenti importanti per l’attività farmacologica oppure essere composti chimici indicatori di qualità o identificazione.

Rapporto estrattivo

E’ il rapporto tra il peso della droga di partenza ed il peso dell’estratto finale. In pratica, in un estratto 5:1, significa che sono stati impiegati 5 g di droga per ottenere 1 g di estratto.

Essenze (oli essenziali)

Miscele complesse di sostanze organiche per lo più volatili, di costituzione chimica varia, poco solubili in acqua. Nelle piante sono presenti in tessuti particolari. Possono essere preparati per:

  • distillazione in corrente di vapore
  • estrazione con solventi
  • procedimenti meccanici (es. spremitura)

Distillazione

Tecnica di separazione che sfrutta la differenza dei punti di ebollizione delle diverse sostanze presenti in una miscela.

La distillazione in corrente di vapore è un processo che grazie al vapore in corrente riduce drasticamente i tempi di distillazione rispetto alla distillazione tradizionale sulla fiamma.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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