Caratterizzata da una sequenza di strati concentrici di natura connettivale e muscolare, che conferisce ai vasi stessi elasticità, possibilità di dilatazione o costrizione, e capacità di adattarsi alle variazioni della pressione sanguigna. L’endotelio che ne costituisce le pareti è formato da cellule epiteliali molto sottili che permettono gli scambi tra il sangue e i tessuti.
La muscolatura liscia vascolare è controllata da mediatori rilasciati dal SNA, da ormoni circolanti e dallo stesso endotelio che rilascia sia sostanze che vasocostringono (es. endotelina) che vasodilatano (es. NO).
Amine simpaticomimetiche
Eicosanoidi
Trombossano A2
Peptidi
Angiotensina II, vasopressina, endotelina
Farmaci
Alcaloidi dell’Ergot.
Principali usi clinici:
Azione diretta
Usi clinici: Terapia antiipertensiva (calcio-antagonisti); trattamento/profilassi angina (nitrati, calcio-antagonisti); disfunzione erettile (sildenafil).
Azione indiretta
Svolge un ruolo chiave nell’omeostasi cardiovascolare. Contribuisce alla patogenesi dell’ipertensione arteriosa ed alla evoluzione dello scompenso cardiaco.
Le cellule della macula densa “percepiscono” le variazioni della velocità di flusso ematico e la composizione del liquido tubulare, controllando in tal modo il rilascio di renina dall’arteriola afferente.
La renina viene liberata nel plama dove agisce sull’angiotensinogeno staccando il decapeptide angiotensina I convertito ad angiotensina II dall’enzima ACE (Angiotensin Converting Enzyme).
L’angiotensina II è a sua volta substrato di peptidasi formando l’angiotensina III (stimola la secrezione di aldosterone) e IV (stimola il rilascio endoteliale dell’inibitore dell’attivatore del plasminogeno-I).
E’ una dipeptidil carbossidipeptidasi localizzata a livello di cellulle endoteliali (soprattutto polmone, ma anche rene e fegato). Responsabile anche della degradazione della bradichinina.
I principali effetti dell’angiotensina II sono mediati dai recettori AT1 (Fig. 8). Sono stati clonati anche recettori AT2. Evidenze sperimentali suggeriscono che tali recettori sono implicati nella crescita, nello sviluppo e nel comportamento. Sia AT1 che AT2 sono recettori accoppiati a proteine G.
Il sistema renina-angiotensina-aldosterone è implicato nella patogenesi dell’ipertensione, dell’insufficienza cardiaca (Fig. 9).
Inibitori della renina (enalkiran)
Riducono l’attività della renina ma risultano poco efficaci nell’ipertensione.
ACE inibitori (es. captopril, enalapril, lisinopril)
Molecole sovrapponibili dal punto di vista dell’efficacia. Differiscono fra loro in base alla potenza (captopril < fosinopril (fosinoprilato) < enalapril (enalaprilato) = lisinopril) e alle caratteristiche farmacocinetiche.
Usi clinici
Principali effetti collaterali
Sartani (es. losartan, candesartan, valsartan)
Antagonizzano i recettori AT1 dell’angiotensina II. Usati nella ipertensione (soprattutto giovani e pazienti diabetici), nell’isufficienza cardiaca e nella nefropatia diabetica.
In genere ben tollerati, l’effetto collaterale più comune è l’ipotensione.
E’ la più comune malattia cardiovascolare.
Nel mondo occidentale circa ¼ della popolazione presenta una pressione sistolica e/o diastolica superiore a 140/90 mmHg.
Nella maggior parte dei casi non se ne conosce la causa (ipertensione essenziale).
Fonte: European Society of Hypertension, guidelines for management of hypertension.
1. Introduzione alla farmacologia
2. Principi di farmacodinamica
4. Principi di farmacocinetica
5. Principi di analisi farmacocinetica
6. Trasmissione chimica e sistema nervoso autonomo
7. Farmacologia della trasmissione colinergica
8. Farmacologia della trasmissione adrenergica
9. Farmacologia della trasmissione serotoninergica
10. Infiammazione e mediatori dell'infiammazione
August P. Initial treatment of hypertension. N Engl J Med, 2003; 348: 2083.
Garg J et al. Evaluation and treatment of patients with systemic hypertension. Circulation, 2001; 105: 2458.