La farmacologia moderna è suddivisa in numerosi settori (farmacologia dei sistemi, farmacocinetica, tossicologia etc.). Nuovi settori sono:
Farmaco
Sostanza che è impiegata o che si intende impiegare per esplorare un sistema fisiologico (farmaco come strumento sperimentale) oppure per modificare uno stato patologico al fine di riuscire vantaggioso per chi lo riceve (farmaco come medicina).
Droga
Parte di vegetali, animali o minerali contenente sostanze dotate di attività farmacologiche insieme ad altre inerte. Le sostanze capaci di produrre effetti farmacologici sono dette principi attivi.
Farmacocinetica
Branca della farmacologia generale che studia le relazioni esistenti fra le diverse concentrazioni di un farmaco osservate nel tempo nelle diverse regioni dell’organismo durante e dopo la sua somministrazione (quello che il corpo fa al farmaco).
Farmacodinamica
Branca della farmacologia generale che studia gli eventi conseguenti all’interazione del farmaco con il suo recettore o il suo bersaglio molecolare.
Recettore
Molecola la cui funzionalità è modificata dall’interazione con il farmaco.
Affinità
E’ la misura della capacità di un farmaco di legarsi al suo recettore.
Competizione
Due farmaci che riconoscono lo stesso sito recettoriale.
Agonista
Farmaco che legandosi allo specifico recettore lo attiva generando una risposta biologica.
Antagonista
Farmaco che legandosi allo specifico recettore impedisce l’interazione con l’agonista riducendone l’effetto.
Efficacia
L’entità dell’effetto generato.
Potenza
La dose (o la concentrazione) necessaria per produrre un effetto di entità prestabilita (es. il 50% dell’effetto massimo).
Selettività
Capacità del farmaco di interagire con un numero ristretto di macromolecole.
Sensibilizzazione
Aumento graduale nel tempo della risposta ad una dose costante di farmaco.
Tolleranza
Riduzione della capacità di un organismo di rispondere alla somministrazione ripetuta di un farmaco.
Esistono vari modi di fare riferimento a un farmaco:
Esistono numerosi criteri di classificazione dei farmaci:
I farmaci possono essere di origine naturale:
I farmaci possono essere di semisintesi e sintesi:
La modificazione chimica di sostanze di origine naturale dà luogo ai cosiddetti farmaci di semisintesi e mira ad ottimizzare le caratteristiche del farmaco, in particolare a migliorare l’attività, la selettività, il profilo farmacocinetico, e ridurre la tossicità. Ad esempio, nel caso delle penicilline derivate dalla penicilla G, lo scopo è quello di ampliare lo spettro di azione e superare il problema della resistenza.
Il farmaco di sintesi è una sostanza di cui non esiste corrispettivo naturale. La Chimica Farmaceutica si occupa della progettazione e sintesi dei farmaci basandosi su ricerche sui rapporti tra struttura chimica ed attività biologica.
I farmaci possono essere di origine biotecnologica:
Prodotti con varie metodiche:
Sono oggi disponibili svariati farmaci:
Farmaci eziologici (agiscono direttamente sugli agenti causali di una patologia)
Esempi: chemioterapici (capaci di colpire direttamente l’agente infettivo); farmaci usati a scopo preventivo (es. anticoagulanti per prevenire complicanze cardiovascolari).
Farmaci sintomatici (alleviano i sintomi collegati a una certa patologia)
Esempi: antifebbrili, decongestionanti nasali nelle patologie da raffreddamento.
La distinzione tra farmaci eziologici e sintomatici non è sempre chiara, in quanto alcuni farmaci possono esplicare entrambe le azioni (es. i farmaci antiipertensivi riducono i sintomi causati dall’eccessiva pressione arteriosa ma prevengono allo stesso tempo gravi patologie del sistema cardiovascolare indotte dal perdurare di uno stato di ipertensione).
Farmaci sostitutivi (integrano una carenza dovuta a cause diverse)
Esempi: supplementi vitaminici (per supplire a una dieta non equilibrata); insulina nel diabete (per supplire ad una carenza dovuta a fattori patologici).
Classificazione in base alla natura della patologia verso la quale il farmaco è rivolto.
Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi connessi con la salute (decima revisione, 2007, elaborata dal WHO).
Questo tipo di classificazione si basa essenzialmente sulle caratteristiche strutturali del farmaco, prescindendo dalla finalità terapeutica. Esempi:
La classificazione in base alla struttura si rivela utile per elaborare le relazioni struttura-attività all’interno di una serie di molecole congeneri e per identificare i motivi strutturali che portano a un miglioramento o peggioramento del profilo di attività rispetto al lead compound.
Il sistema di classificazione ATC è stato proposto nel 1976 ad opera del Nordic Council on Medicines ed è stato successivamente recepito dal WHO che si occupa attualmente del suo mantenimento e aggiornamento.
I farmaci sono divisi in diversi gruppi in base all’organo o all’apparato su cui agiscono e alle loro proprietà chimiche, farmacologiche e terapeutiche.
La classificazione avviene a 5 diversi livelli.
1. Introduzione alla farmacologia
2. Principi di farmacodinamica
4. Principi di farmacocinetica
5. Principi di analisi farmacocinetica
6. Trasmissione chimica e sistema nervoso autonomo
7. Farmacologia della trasmissione colinergica
8. Farmacologia della trasmissione adrenergica
9. Farmacologia della trasmissione serotoninergica
10. Infiammazione e mediatori dell'infiammazione